Lui & Lei
...quando non riesci a sottrarti al desiderio
di Ubaldo
17.05.2024 |
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"Ti giuro, eh, mi tremavano le gambe..."
(n.d.r. ad uso e consumo del correttore che mi invita a correggere la forma. Trattasi di un dialogo. Lui e Lei...!)"Credi di essere perversa?"
"Direi di si, sarei normale secondo te?"
"Non lo so, però non so come spiegare, siamo uguali e diversi. Ogni volta ti parlo, ho l'esatta impressione di riuscire a capirti fino in fondo. Mi prende un nodo alla gola, vorrei condividere tutto di te, vorrei che tu condividessi tutto con me. Ma dopo... quando sei lontana, persa dentro le tue storie, ti allontani, non sei più mia."
"Sei un bambino capriccioso, quando sto con te sono tua."
"E quando non sei con me di qualcun'altro. Ti sembra poco?
"Si! Mi sembra pochissimo. E' solo …"
"Solo sesso, come se il sesso non fosse nulla."
"Cosa vuoi che faccia."
"Nulla! Nulla...non si può nulla. Non ti chiederei mai di non essere te stessa. Ieri ti ho immaginata, proprio perché non ti facevi viva: non ti sentivo da troppo tempo, come se io non non esistessi più. Esisteva Mr Qualcun'Altro. E vi vedevo come se foste davanti ai miei occhi. Vi parlavate. Gli mostravi te stessa, quello che mostri a me. Lui ti faceva sognare, ti prendeva dentro. E morivo dalla rabbia."
"(Ridendo) Ieri ero con mia madre al mercato, sei proprio sciocco. Ma se proprio ti vuoi far del male, ti dico che due giorni fa, proprio due giorni fa, che ci eravamo sentiti per tutto il giorno, tu mi sentivi, eri presente, ci parlavamo e tu non stavi male... ebbene, ho avuto un incontro con un tizio, che da tempo mi corteggiava. Si! Ci sono andata a letto. Abita qui in città. Casa libera. Me l'aveva chiesto tante volte e non ero andata. Quel giorno mi andava."
"(Pietrificato, bianco come un cadavere)....E come è stato?"
"Wow, da sballo!"
"E lo senti ancora?"
"Ma sei scemo? Mi ha chiesto se volevo tornare, lui, ma non è il mio tipo. Bastata l'esperienza."
"Sei proprio una gran troia."
"Smettila! Mi fai arrabbiare. Non accetto questo tono da te. Questo è il bene che mi dici di volere?"
"Raccontami tutto."
"Davvero vuoi sapere tutto? Ti eccita?"
"Non lo so, forse è un modo per esorcizzare la gelosia. Forse è un modo per entrare nella tua testa e sentirmi parte di essa. Vorrei non dipendere da te. Ma non ci riesco. Devo crescere. Devo emanciparmi. Ma ora non … Racconta. "
"Ma nulla di che, sono andata da lui, solite cose, sai come sono queste cose."
"Immagino di si, ma voglio i particolari. Lui ti ha mandato un messaggio e tu ?"
"Io gli ho scritto “preparati”."
"Ah!"
"Si! (Ride) Avrei voluto essere lì per vedere la sua faccia. Sono sicuro che gli è venuto un coccolone, non credo se l'aspettasse. Sono sicuro che non ha pensato ad uno scherzo. In passato abbiamo parlato molto, sa che sono capace, ma ci ha provato tanto che aveva di sicuro perso la fiducia. Allora, ci sono andata. Senza mutande ovviamente. Eh, quando una cosa bisogna farla, la si deve far bene. Ma che stai facendo? Io ti parlo e tu mi fai le foto?"
"Si. Continua!"
"Ma avvertimi prima, non mi va di essere fotogr…."
"Smettila continua, anzi, non guardarmi, raccontami, non guardare qui, non saprai quando scatterò, inutile che ti metti in posa, ti prendo quando non sei in posa."
"Ok, però dopo le scegliamo eh, cancellando quelle che non mi piacciono."
"Te lo scordi."
"Vedremo.... Allora ho bussato alla porta e … sai, beh, si! Lì, sotto al portone, prima di salire... non ridere, sono seria..."
"Ti sembro in vena di ridere?"
"Mi è venuto il batticuore! Insomma, non lo conoscevo di viso. Poteva essere chiunque, non gli ho mai chiesto una sua foto, una sua descrizione. Fino a quel momento non mi interessava nulla di lui. Però, sotto casa sua sono stata assalita dalla paura... Non paura... ma un timore.
Però, cazzo! Sta cosa mi prendeva. Ti giuro, eh, mi tremavano le gambe. Ma era magnetismo puro.
Ero eccitatissima, ho dovuto stringere le gambe. Ho fatto uno sforzo incredibile per non cadere mentre salivo le scale."
"Sei arrivata davanti alla sua porta, hai bussato …"
"NO! … la porta era socchiusa. L'ho spinta... Lui ha una voce calda, profonda. Un tono basso. La stanza era quasi buia, intravedevo un tavolo. Lui era in camicia e pantalone, ma non vedevo il suo viso perché era immerso nell'oscurità. Lo stronzo si era studiato tutto nei minimi particolari. In meno di 15 minuti aveva preparato la scenografia. Ma tu guarda che imbecille, te lo immagini? Preso alla sprovvista a mettere tutto in ordine e … Insomma proprio un imbecille, per una scopata con una sconosciuta. Mah!
Ok, ok, anche io imbecilla, hai ragione...Però mi eccitava, non so se questa situazione della penombra, o magari invece per l'incontro con uno sconosciuto. Sentivo che potevo tremare come una foglia, ma non dovevo dargliela vinta. Dovevo comportarmi da gran troia … Si in quel momento, è inutile che mi guardi così. Mi sembrava di statura media. Corpo medio. Un uomo qualunque, insomma. Ma che voce!
Con quella voce mi dice di fermarmi. Mi dice di alzare la gonna. Gli è andata di lusso. Ovviamente la luce verso il basso metteva in risalto perfettamente le mie cosce e il pube, l’avevo rasato perfettamente. E' stato un po' a guardare, poi si avvicina. Mi dice di inginocchiarmi e di prendergli l'uccello in bocca. Senza mezzi termini.
Ho avuto la sensazione di arrossire con vergogna. In quel momento, in apparenza salda e sicura, ma con il tormento dentro la testa e il fuoco vivo fra le gambe, mi sono inginocchiata. Come una sfida. Gli ho sbottonato la patta, infilandogli la mano nelle mutande. Il cazzo ...mmm. Non c'entra grosso, piccolo, lo senti caldo, pulsante, duro, stringi in mano qualcosa di vivo; e lì a due passi, attaccata a quella coda una persona intera, palpitante con le sue emozioni. Ti senti padrona... l'unica speranza di piacere urgente. Si una sfida: lui potente alto forte, mi sente sua e io in ginocchio li sotto, ma in realtà desiderata, necessaria, inevitabile. Sai che brama per entrarti dentro. Esplodere la sua voglia di vita. E ti senti … Oh, che puoi capire... Ti senti Femmina...."
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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