Lui & Lei
Una notte di passione e scoperta
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17.02.2025 |
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"A un certo punto mi chiese cosa avremmo fatto e io la baciai..."
Anni fa su Facebook ho iniziato ad aggiungere persone a caso tra gli amici per provarci; ho pensato: sfrutto la legge dei grandi numeri, qualcuna sarà interessata. Dopo vari tentativi e vari due di picche per un approccio non convenzionale, una donna sulla cinquantina ha risposto al mio "Ciao, piacere Alessandro" in modo molto garbato e socievole. Abbiamo parlato della nostra vita, del nostro lavoro e di cosa ci piace fare nel tempo libero; niente di diverso dalle solite conversazioni delle app di dating. Questa donna era di bell'aspetto, non bellissima, ma dalle foto postate sul suo profilo aveva un fisico niente male. In alcune foto era vestita con abito da sera in cui mostrava le gambe, ma ciò che mi aveva più colpito è sempre stato il suo sguardo attraverso gli occhiali. In un pomeriggio di solitudine, mi stavo toccando guardando le sue foto e immaginavo come sarebbe stato poter toccare quelle gambe e vedere dal vivo quello sguardo penetrante. Spinto dai miei ormoni scrissi in chat che avrei voluto incontrarla dal vivo per farle vedere le stelle. E' stata una mossa azzardata che sarebbe potuta essere fraintesa con conseguenze non da poco. Ma lei, con estrema scioltezza, mi rispose con interesse e mi chiese quando avrei voluto vederla. Organizzammo subito un incontro, in cui la sera dopo cena sarei passato a prenderla vicino casa sua per non destare sospetti, in quanto i suoi vicini a detta sua sono dei pettegoli. Salita in macchina il mio sogno iniziò a prendere vita e quello sguardo che ho tanto sognato finalmente era su di me. La signora, molto alla mano, dimostrò subito scioltezza e tranquillità chiedendomi dove l'avrei portata. Le proposi un tour tra i meli, anche in quel periodo in fiore, finchè non parcheggiai la macchina. Abbassammo i sedili e facemmo una lunga chiacchierata su vari temi. A un certo punto mi chiese cosa avremmo fatto e io la baciai. Finalmente anche il sogno di toccarla si realizzò e le mie labbra finalmente accarezzarono le sue. Mi spostai e mi misi sopra di lei, continuando a baciarci, sempre più appassionatamente. Presi la coperta che avevo portato con me e la usai per avvolgerci, mentre lentamente ci spogliavamo a vicenda. Prima le tolsi gli occhiali, poi pian piano reciprocamente la maglia, i pantaloni, i calzini, la canotta; pian piano le tolsi anche il reggiseno e iniziai a baciarle il seno, sodo, di dimensioni compatte ma veramente bello ed eccitante. Continuando a baciarla scesi sempre di più fino ad arrivare poco sotto l'ombelico. Molto delicatamente accarezzandole il ventre le tolsi anche le mutandine e delicatamente col respiro le feci venire la pelle d'oca. Accarezzandole le gambe iniziai con la mia lingua a leccarle le labbra, piccole, graziose ma già arrossate e molto umide. Diamine, aveva il fisico di una ventenne e anche la sua vulva era così ben curata che sembrava non essere mai stata violata. Leccandola sempre più intensamente, concentrandomi sul clitoride e alternando un massaggio alle labbra, inserii prima un dito e poi due, continuando a leccare il clitoride parzialmente nascosto dalle piccole labbra. Con le dita facevo un movimento lento alternato ad uno intenso, sentendo i suoi gemiti aumentare sempre di più di intensità e soprattutto di piacere. Con le dita sentivo il suo fluido del piacere scendere tra le cosce e in maniera molto delicata con il mignolo ormai inumidito iniziai a stimolarle esternamente l'ano. Lei non si oppose, anzi, allora sempre con estrema delicatezza iniziai a inserirle anche un dito nell'ano, con i gemiti che ormai richiamavano un imminente orgasmo. Dopo poco infatti le gambe iniziarono a tremare, lei urlava di piacere, le mie dita erano avvolte da delle contrazioni molto forti, così come le pulsazioni interessavano anche l'ano. Da li capii che stava provando il massimo piacere. Dopo aver sospirato come se avesse corso una maratona, mi disse di mettermi comodo e stavolta fu lei a scendere. Mi tolse l'ultimo mio indumento rimasto e trovò ad aspettarla un pene ormai duro da molto tempo, che chiedeva a tutti i costi anche lui un po' di piacere. La sua bocca era molto delicata, con un magistrale lavoro di lingua attorno alla cappella mi stava per portare in pochissimo tempo ad un'esplosione di piacere. Sul più bello, da donna esperta, seppe quando smettere e mi salì sul ventre, prese il mio pene, lo strofinò sulla sua vulva e lo inserì. Con dei movimenti di bacino seppe darsi un grande piacere, come se solo qualche minuto prima non fosse venuta, come se stesse aspettando quel momento da settimane. Cercavo di resistere il più possibile, ma le sue movenze erano perfette, sentivo la sua vagina contrarsi ad ogni movimento, per aumentare esponenzialmente il nostro piacere. Anche in questo caso, da povero ragazzo inesperto quale ero, non sapevo quanto avrei potuto resistere e pochi istanti prima del punto di non ritorno le chiesi di cambiare posizione e di girarsi. Si mise a pecorina, la visione che avevo davanti era stupenda, la sua vulva in primo piano, le sue labbra aperte come una farfalla, il suo ano e i suoi glutei erano la visione più bella che avessi mai visto: una perfezione unica. Non persi tempo e iniziai a penetrarla nuovamente; tornassi indietro il fermarmi ad ammirare quella stupenda visione non l'avrei più considerata come una perdita di tempo, fossi li ora avrei assaporato nuovamente quel banchetto delizioso. Dopo pochi secondi la mia eccitazione fu tale che dovetti togliere il pene prima di avere un orgasmo ma dopo pochi secondi, il mio pene ormai inzuppato del suo succo e altamente sollecitato eiaculò. Io non dissi nulla, lei non se ne accorse. Il pene ormai stava eiaculando ma, imbarazzato, feci finta di nulla anche perchè il piacere era pressochè inesistente: solo un povero pene pulsante che spargeva il suo seme sulla coperta. Non stetti con le mani in mano perchè la mia signora mi desiderava allora facendo finta di nulla iniziai nuovamente a penetrarla ma stavolta c'era qualcosa di diverso. La libido era sparita: capii l'esistenza del periodo refrattario; provai quasi disgusto nel fare sesso con lei da li in poi, volevo solo tornarmene a casa, a guardare la TV, da vero egoista. Tanto è già venuta pensai, non interessa più neanche a lei. E invece no: lei continuava ad ansimare e a gemere mentre io non avevo più forza nelle gambe, forse perchè non avevo nessuna motivazione che mi spingeva ad andare avanti. Forse lei se ne accorse, forse era stufa anche lei, forse pensò che il mio fisico non ce le faceva e mi ridisse: "sdraiati". Mi sdraiai e lei iniziò nuovamente a massaggiarmi con le sue stupende labbra e la sua lingua per 1, 2, 3, 4 e chissà quanti minuti ma nulla; il mio pene non era neanche più duro, un misto tra erezione e riposo. Lei però continuava, in tutti i modi con tutte le sue tecniche a darmi piacere, fantastica, ripensandoci; ma in quel momento volevo solo riuscire ad avere nuovamente un orgasmo per potermene andare. Dopo vari minuti iniziò nuovamente a cavalcarmi, sempre con quella tecnica di contrazione dei muscoli pelvici che dava così tanto piacere a lei e noia a me. Ma finalmente qualcosa cambiò, iniziai nuovamente ad avere un'erezione di qualità: stavo pensando ad una ragazza del mio paese di cui ho sempre avuto una cotta. Immaginavo fosse lei a darmi quel piacere, mancando di rispetto alla donna che ci stava mettendo tutto l'impegno di questo mondo. Ma è veramente sbagliato? Cosa c'è di male a pensare ad un'altra? Non è la mia fidanzata, non è mia moglie, che torto faccio a questa donna? Nessuno, sto solo viaggiando con la fantasia, l'arma più potente del mondo. Anche lei, evidentemente sfinita, tentò un ultimo sforzo e ricominciò a lavorare di bocca, stavolta lo sentivo, stavo per portare a termine la missione. Iniziai ad ansimare per farle capire che stava per farcela e dopo qualche altro tentativo senza dirle nulla, forse perchè anche io ero distrutto, arrivai all'orgasmo. I primi getti di sperma le andarono in bocca ma lei non si lamentò, si limitò a farlo rilasciare sul mio pene e continuò a masturbarmi, facendomi nuovamente schizzare di piacere. Quando si accorse che smisi di eiaculare, mi dette un'ultima soddisfazione: succhiò nuovamente il mio pene come segno di un lavoro ben fatto, di un'avventura di passione tra due sconosciuti, di un ragazzo che forse non ha ancora capito come si rispettano le donne ma che sicuramente ha passato una delle esperienze migliori che le sono capitate nella vita. Grazie ad una donna abile, capace, dedita all'esperienza che aveva accettato di affrontare, senza mai tirarsi indietro o fermarsi perchè stufa e stanca. Grazie, perchè quella notte ho capito come avere passione; da quella volta ho sempre messo tutto me stesso, non per il mio piacere, perchè quello me lo posso dare da solo senza tanta fatica, ma per il piacere della mia partner. Il lavoro va fatto fino alla fine ma soprattutto va fatto con passione. Solo così la donna viene trattata con rispetto. E solo così si ricorderà di te.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Una notte di passione e scoperta:
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