Storie vere a Torino

Buongiorno è da tempo che penso di voler mettere giù per iscritto storie realmente accadute.

Avevo circa 23 anni, quando in Piazza Rivoli a Torino c'era un bel locale, si chiamava "BrasilianBar", era forse l'unico locale animato per tutta la settimana nel panorama notturno torinese, non c'era notte che non accadesse qualcosa di coinvolgente, in questi racconti vorrei riportare fedelmente quello che accadde in quel periodo della mia vita.

Musica dal vivo con gruppi latini e brasiliani, si respirava l'odore della gente e soprattutto delle donne, era una porta sulla trasgressione.

Ricordo la prima sera, era tutto affollato di gente sia dentro il locale sia nel deor esterno, decisi di entrare e vidi subito, uomini, donne e trans ballare vorticosamente trasportati dalla musica di un gruppo brasiliano, tra questi vedo una donna in minigonna nera, un bel fisico, scollatura aperta con un seno molto abbondante, era tutta sudata e ballava senza sosta, mi avvicinai e sentii una forte attrazione verso di lei, qualcosa di irresistibile, carnale.

Ero alle sue spalle e non so con quale coraggio la abbracciai per poi tenerle le mani sui fianchi, lei accettò questo contatto solo perché convinta che fosse il suo compagno che si era seduto nei divanetti poco prima.

Ballammo per cinque sei minuti e le mie mani la tenevano forte sul bacino mentre lei si muoveva a ritmo di musica, la portai contro il mio corpo per farle sentire la mia eccitazione, era caldissima e io avevo il membro durissimo, lei iniziò a strofinarsi con il sedere contro di me e vedevo i suoi occhi socchiusi far trasparire la sua eccitazione, passai le mie mani davanti e riuscii a toccare le sue cosce, eravamo talmente tutti stretti che la gente non ci fece caso, lei si giro capendo che quelle mani non erano del suo compagno e mi lasciò fare, ne approfittai per vedere fino a che punto Marisa mi lasciasse andare.

Passai la mano dentro la minigonna mentre eravamo stretti tra la gente e infilata la mano dentro le mutandine andai dritto al suo turgido clitoride, sensazione bellissima era bagnata e calda, diedi due colpetti a quel fiorellino, lei giro e mi morse il collo allontanandosi. Tornò dopo dieci minuti ma tenne le distanze, io riuscii solo a farmi lasciare il suo numero di cellulare perché il compagno si era spostato al bancone e mi avrebbe potuto scoprire.

Il giorno dopo le scrissi un messaggio un po' aggressivo del tipo "mi è piaciuto sentire quanto la tua fica fosse calda e pronta, sei proprio una troia".

Mi rispose quasi subito dicendomi di non ricordare il mio viso ma la sensazione delle mie dita dentro si.
Ne approfittai per chiederle un appuntamento ma subito non accetto, quindi mi guocai la carta di farla eccitare al telefono e iniziai a dirle quanto mi sarebbe piaciuto sentire il suo clito sulle mie dita, non ci volle troppo tempo per farla eccitare tant'è che si mise posizionata su una sedia da ufficio con le gambe sui braccioli e ascoltando le mie fantasie iniziò a masturbarsi lentamente.

Mi sentivo eccitatissimo e il suo gemere al telefono mi scatenava una fantasia dopo l'altra...

Faceva ogni cosa che le chiedessi, si stava masturbando per me godendo. Le dissi di passare dietro, volevo sentire il suo piacere cambiare, prese una spazzola e si iniziò a penetrare dietro dicendomi di volere il mio cazzo lì, ero eccitatissimo e lei obbediva ad ogni mia richiesta, non mi ero sbagliato su di lei...

Ovviamente quello fu solo il secondo di tanti altri incontri tra me e Marisa. La storia è fedele alla realtà e se vi farà piacere continuerò a raccontare.... A presto Marco