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Lui & Lei

La famiglia di Elisa


di Ullallero
17.09.2024    |    2.507    |    0 9.6
"Si è inserita, si è integrata con tutti..."
Elisa ha una bocca stupenda e me la sta avvolgendo attorno alla punta del cazzo dove sta lo scalino della cappella.
Lo succhia piano ma sento la pressione delle labbra carnose che poco fa mi baciavano.
È una ragazza di 32 anni, slanciata, capelli mossi, bel seno, mai messo troppo in evidenza in ufficio, due coni a punta col capezzolo a punta che è una goduria strizzarlo.
E la fica, che poi ho leccato, era fradicia quando l’ho toccata.
Col medio, sditalinandola forte, ho portato fuori una bavina di fica che, massaggiata sul clitoride, mi ci sono dedicato con la bocca per un primo succolo orgasmo che mi sono slurparto tutto.
È successo tutto così in fretta negli ultimi giorni.
Ha 32 anni e io 48. È la mia segretaria.
Ed ora me lo sta ciucciando con più decisione, cerca di ingoiarlo, arriva dove può e rivoli di saliva colano dalla sua bocca sull’intero cazzo e sono poi ripresi e riportati nella loro origine.
Ha 32 anni e io 48.
Ed è un paio d’anni più o meno che lavora nello studio e mai alcun cenno di interesse diverso da quello lavorativo per me c’era stato fino ad un mese fa.
Ha conosciuto le altre sue quattro colleghe, i due collaboratori e il mio socio. Si è inserita, si è integrata con tutti.
A me sembra, boh, un sogno averla!!!
Ho una giovane e bella figa, sessualmente sportivissima in studio!!!!
Torna sopra di me, seduta sopra di me che mi sono accasciato sulla poltrona da lettura e mentre se lo posiziona mi dice Capo, fammi sentire tua.
Mi cavalca, la sbatto, la metto a pecora. Mi stai scopando da troia!!!! , dice mentre la inforco nel culo a 90 sulla scrivania.
Dura poco. Voglio il contatto più a pelle con lei, non il suo culo, voglio la sua bocca che mi bacia mentre la impalo. .
Così dal tavolo la porto sul divano e ci incastriamo in un missionario spalancato.
Spalancato di fregna e spalancato di bocca.
Riesco quasi a bucarla col cazzo tanto glielo sbatto dentro, che gode e mi dice che sono un porco che la sto sfondando e che non godeva così da tanto .
Sì mi dice questo ed è a questi punto che non resisto più. A volte si sborra anche per la contentezza.
È la prima volta da dieci giorni a questa parte che ci volevamo.
E quando sul limite gli dico
“Sto per venire, sto per venire…” lei si stacca e rovesciandomi me lo riprende in bocca fino a farsi imbiancare tutta la lingua per riciucciarselo e strizzarlo con evidente bevuta di notevole crema riversata sul viso e in gola.
Abbracciati ci scambiamo mezz’ora di bacini allungati sul divano, di battute, di carezze, di domande per il come e per il quanto ci siamo avvinghiati e sul quando ci siam capiti che ci desideravamo.
“Hai un fidanzato?” le chiedo.
“Ho un fidanzato e quasi due fidanzate” risponde.
La guardo. Nella penombra è ancora più bella. La sua bocca risalta in tutto il suo volto tanto, carnosa e ampia e ben disegnata.
Silenzio.
“Ti dico come son fatta io. Non so se è una malattia o uno stato d’animo. Io non riesco a non amare più persone. Se amo te, perché non potrei amare anche lei o anche lui?!?
Praticamente se adoro il cervello e il corpo di una persona non posso non amarla.
E non vedo che c’è di male riuscire ad amare più di una sola persona.
Sentirne attrazione anche sessuale.
Non capita spesso ma mi capita.
All’inizio il mio fidanzato attuale mi diceva che son troia. Poi ha capito. Si è adeguato. Ora siamo ad un fidanzamento a tre che comincia a starmi un poco stretto vista l’inappetenza sessuale per me del mio fidanzato.
Si scopa una volta al mese Alessia e pare bastargli.”
“E Alessia è anche la tua fidanzata?” Insisto un po’, credo, allibito.
“Con Alessia mi ci sono fidanzata io.
L’ho portata a casa io. Una donna coinvolgente dentro e fuori dal letto.
Loro hanno avuto il loro primo rapporto dopo qualche mese di convivenza.
Davanti a me.
Io e Alessia ci facciamo l’amore continuamente. Ci adoriamo”
“Hai un bel ménage a trois!”
“Mi piacerebbe presentarteli.
Capiresti.”
“Cosa vuoi da me?”
“Tu mi piaci. Come sei d’aspetto è ovvio. Sei arrapante come uomo. Ma mi piaci per come sei di carattere soprattutto. Ora c’è lui mi son detta. E mi hai alla fine notata. Sono settimane che ti studio. A volte, mi dico, sei la parte maschile che lui non mi da. Tu mi fai sesso e dolcezza tanto mi piaci.
Sei goffo a volte ma hai un intuito nel lavoro che mi sorprende di continuo. Vorrei frequentarti fuori dal lavoro se ti va.”
Finisce sorridendomi.
Ricomincia un bacio allappato lingua a lingua.
Pochi secondi e la sua mano me lo fa crescere pressandomelo con le dita.
Pochi secondi e la mia mano ha tre dita nella fica.
Il cazzo ha ripreso un vigore estremo, duro, gonfio venato arrossato.
La alzo e la riporto a pecora sul tavolo.
“Sono curioso del tuo culo”
Si posiziona e lo mostra slargandosi.
Ci sbatacchio uno sputo sopra, poco ci vuole per metterci due dita. E dopo comincio a sbatterla come una suina.
Il “mi piace nel culo, mi piace, mi piace, mi piace farmi inculare così!” era il suo ritornello, inframmezzato da grugniti e con un paio di scureggette fuori uscite durante la pompa. Entro e riesco e ammiro il suo buco muoversi come una vongola appena pescata e aperta viva.
“Sborrami dentro, ti prego”.
La pompo ancora ma la sborrata che mi chiede non viene.
Le ho slabbrato il buco a forza di pomparla. Adorabile vedere come si dimena e geme e sussulta per smettere con un’anonima sgorgata nell’ intestino.
Così lo tiro fuori, lo prendo in mano e con quattro colpi fatti bene, due bei schizzi la insozzano sul viso che nel frattempo si era rimesso in posizione di raccolta con la lingua. Vedo le sue labbra lucide e la lingua che le lappa dove arriva.
Con il dito raccolgo un po’ di sborra come fosse marmellata e glielo porto alla bocca.
Me lo ciuccia come una bambina.
È ora di andare.
Lentamente ci alziamo e ci rivestiamo.
Io più lentamente di lei.
“Spero che ci si possa frequentare anche fuori di qui” mi esclama.
“Mi va e tanto. Domani sera, cena insieme?”
“Lo farai sapere agli altri che ci frequentiamo quando ci capiranno?”
“Con calma ma mi ci atteggerò che esco con te! Che sappiano! Che ci facciano le valutazioni che vogliono. Ci divertiremo alle loro spalle”
“Sulla mia famiglia che resti, ti prego, una cosa esclusivamente tua e di nessun altro.
Se hai piacere ci tengo a presentartela.”
“Hai la mia parola d’onore”
“Domani sera, cena insieme io e te, mi va tanto il tuo invito”.
E mi saluta con un sorriso e un bacio che mi faranno sospirare fino al mattino seguente.
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