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Lui & Lei

La collega


di danyromy
08.02.2010    |    15.775    |    4 7.8
"Appena ci fummo fermati io rimasi seduto al mio posto e feci in modo che Carla pur restando seduta dalla propria parte, con il busto venisse verso di me in..."
Mi chiamo Marco ho 35 anni sono sposato e lavoro in un ufficio di circa 10 persone che hanno all’incirca tutte la mia stessa età. Tra queste ci sono anche 4 donne tutte sposate e tutte abbastanza carine. Spesso i discorsi finiscono su temi sessuali e alle volte ci scherziamo sopra su quello che potremmo fare insieme. Specialmente con una di esse che si chiama Carla ho un certo feeling ed è anche quella con cui scherzo di più, alle volte anche in maniera un po’ pesante. Un giorno mentre stavamo colloquiando improvvisamente fece uno sbadiglio e io a battuta gli dissi “accidenti che bocca…chissà che lavori devi fare…” lei per tutta risposta mi disse che era una tradizionalista e che certe cose non le faceva e mai lo aveva preso in bocca e tantomeno nel sedere. A quelle parole si insinuò nella mia testa un tarlo: quello di fargli fare quello che fino a quel momento non aveva mai fatto.
L’occasione si presentò quando il nostro direttore organizzò una cena di lavoro per i bei risultati ottenuti dall’ufficio. Così andammo tutti a cena, dato che io e Carla stavamo vicini, l’andai a prendere. Quando la vidi rimasi molto sorpreso, era ancora più bella del solito aveva una minigonna nera e una camicetta bianca sbottonata in maniera generosa sul davanti che faceva intravedere un reggiseno bianco a balconcino che metteva in risalto il suo seno a dire il vero non molto generoso. La cena proseguì in maniera molto divertente e spesso i nostri discorsi finirono come al solito sul sesso. Quando ritornammo a casa accompagnai a casa Carla per ultima e quando rimanemmo soli in macchina feci scivolare ancora il discorso su temi sessuali e a battuta gli dissi che con quel reggiseno sembrava che anche lei avesse due tette da paura; per tutta risposta mi chiese, spostando volontariamente il petto in avanti, se mi piaceva veramente il suo seno. Con quei discorsi e alla vista di quelle tette che aveva fatto balzare in avanti, il mio cazzo ebbe un’erezione repentina e quindi dissi che certamente in quel modo non potevo dare un giudizio obiettivo e così feci scivolare una mano all’interno del suo reggiseno e inizia a palpargli le tette. Lei iniziò ad ansimare e mi chiese cosa avessi intenzione di fare. Senza aprire bocca e senza togliere le mani dalle sue tette indirizzai la macchina verso un posto appartato. Appena ci fummo fermati io rimasi seduto al mio posto e feci in modo che Carla pur restando seduta dalla propria parte, con il busto venisse verso di me in modo da poterla baciare mentre con le mani avevo modo di insinuarmi sotto la Adv sua minigonna e iniziare a strusciare le mani sulle sue mutandine. Ben presto il respiro gli si fece affannoso, anche perche’ le avevo tolto le mutandine e avevo iniziato a masturbarla prima con due diti, poi con tre. Gli dissi di tirarmelo fuori, così fece ed iniziò a farmelo andare in su e in giù con la mano, ma il mio obbiettivo era un altro e così dopo un po’ gli presi la testa e gliela spinsi verso il basso, subito reagì, disse che non lo aveva mai fatto e non lo voleva fare, per tutta risposta iniziai a penetrarla con maggiore violenza con i diti nella sua figa, mentre con l’altra mano gli spingevo con più vigore la testa verso il basso. A un certo punto non potè fare a meno di prendermelo in bocca e così iniziò a fare il primo pompino della sua vita. Mentre era intenta a farsi scivolare il mio cazzo in bocca, mi rivolsi verso il mio secondo obbiettivo, il suo culo e così quando con le dita bagnate dei suoi umori iniziai a massaggiargli il suo buchetto, non ebbe reazioni particolari, anzi mi sembrava che la cosa non gli dispiacesse. Quando però inizia a far penetrare il medio nel suo culetto iniziò a divincolarsi e a dire che non voleva, ma quando gli diedi due sonori sculaccioni e iniziai a premere maggiormente la sua testa verso il mio cazzo, capì che doveva ubbidire e fare quello che volevo. Dopo un po’ decisi che era tempo di chiavarla e così la feci sdraiare gli allargai le gambe e iniziai a penetrarla mentre con la bocca gli leccavo le tette e gli davo dei morsetti sui capezzoli. Era incredibilmente infoiata, aveva raggiunto già tre volte l’orgasmo e continuava ad incitarmi e a spingere il bacino verso l’alto; anche io ero vicino al culmine ma volevo raggiungere l’orgasmo in un altro modo, così uscii dalla sua figa e gli infilai nuovamente il cazzo in bocca. capì ciò che volevo fare, cercò di divincolarsi ma presi la sua testa e la tenni ferma dicendogli che non doveva perdere nemmeno una goccia. In breve raggiunsi l’orgasmo e Carla come gli avevo ordinato ingoiò tutto fino in fondo. Quando la riaccompagnai a casa gli dissi….ricordati che non finisce qui…..

(continua)
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