Lui & Lei
Incontro

22.12.2016 |
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"Sotto le mani dell'uomo, il suo sedere trema leggermente..."
La donna gli bacia la guancia, poi con le labbra scende verso il punto tenero sotto le orecchie, il mento, il pomo d'Adamo, le spalle, i capezzoli, il petto robusto, il ventre rientrante. Lui a un certo punto si lascia andare, chiude gli occhi, braccia e gambe di stese. La donna, col naso, gli dà due o tre colpetti sul pene. Lo prende in bocca. L'uomo emette dei brevi gemiti affannosi. Sentendoli, lei si esalta, e con tutta la te nerezza e la sincerità di cui è capace, con grande attenzione continua a coccolargli il pene dentro la bocca. L'uomo sta fermo. Ogni tanto muove un poco la testa. Alza la mano sinistra, e partendo dal punto che stava toccando all'inizio incomincia a carezzarle delicatamente il corpo. Ma la sua mano non arriva alle reni, al ventre, al seno. Allora l'afferra in modo da attirare a se le cosce, il sedere rotondo, l'interno delle ginocchia. La donna si sposta e abbandona la gamba destra alla mano di lui L'uomo le prende la punta del piede e se la porta alla bocca. Passa la lingua tra le dita, tanto le mordicchia. La donna solleva leggermente le reni e intanto emette dei mugolii. Partendo dal tallone del piede destro, lui fa scivolare la mano sinistra verso l'inguine, le tocca il clitoride rivolto contro il letto e comincia strofinarlo. Lei contorce il bacino. Infilandole le dita nel sesso, si rende conto che è bagnata.La donna sente sotto le sue labbra il flusso sanguigno gonfiargli il pene molle. Due volte il pene vibra, finche lei, dopo averlo fatto a crescere a sufficienza, se lo toglie dalla bocca.
Spingendo via la coperta, la donna si solleva contro il fianco dell'uomo. Anche lui muove i piedi, e si libera del tutto della coperta che lo intralcia ancora. La donna, appoggiandosi sul ginocchio e la mano destra, solleva lentamente la gamba sinistra piegata e la posa di traverso sul bacino dell'uomo. Tiene le mani poggiate sulle cosce. Dall'alto lo guarda in viso. Lui chiude gli occhi. Senza riaprirli, sente qualcosa sfiorargli l'estremità del pene quando la donna muove il bacino. L'attaccatura fresca delle cosce, i peli pubici ruvidi, l'entrata liscia e scivolosa della vagina. La donna regola l'angolazione del bacino e lo spinge in basso adagio, in silenzio. L'ingresso della vagina e la testa del pene avvertono una stessa resistenza. Sempre guardando in viso l'uomo dall'alto, spinge il bacino ancora più in giù. La resistenza aumenta gradualmente, finche di colpo cessa. L'uomo ha un sorriso amabile. La donna lo guarda tra le palpebre socchiuse, ne vede solo la metà superiore, e si lascia scappare un lungo sospiro come se si sentisse rassicurata. Soltanto la testa del pene è avvolta dalla vagina. Lei va giù appena appena col bacino, poi si risolleva. Ripete lentamente quel movimento. A poco a poco sprofonda sempre più. Ogni tanto l'uomo spinge in su il pene. Allora la donna solleva il bacino come a fuggire. Continuando la leggera schermaglia, l'interno del corpo di lei e l'esterno del corpo dell'uomo reciprocamente si prendono in modo sempre più profondi. Mentre muove avanti e indietro il bacino, lei protende le mani a carezzargli il volto, le spalle, il petto , il ventre.
Poi si appoggia ai due lati di lui per sostenersi.
L'uomo sente diventare più leggero il corpo della donna, che gli pesa sulla metà inferiore. "Un ragazzo senza esperienza che abbraccia una ragazzina forse prova qualcosa di simile a quanto sento io ora", pensa lei senza fermarsi. Quindi si concentra sulla zona intorno alla vagina e incomincia a muovere il bacino con crescente ardore. L'uomo apre gli occhi Solleva la testa dal cuscino e guarda le parti dei loro corpi che sono congiunte. Appoggia di nuovo la testa. Davanti a lui, vicinissimi, ondeggiano i due seni che hanno preso una forma un po' allungata. Li afferma con entrambe le mani e vi appoggia il viso. Li carezza con gli occhi, col naso, con lo zigomo, poi prende in bocca i capezzoli. Lattenzione della donna, che si era concentrata solo su un punto, si disperde. Il movimento si fa disordinato. Lei recupera l'attenzione e il ritmo, cerca di ritrovare la coesione. "Forse è meglio che l'aiuti un poco" pensa l'uomo. L'abbraccia, fa scivolare le mani fino ad afferrarle le reni e l'attira a se. Spinge in alto il pene seguendo un certo ritmo. Il pene percepisce la topografia delicata della vagina calda. Aiutata dalla lieve pressione percepita nel ventre e
dal forte stimolo che riceve il clitoride tra i corpi aderenti, la donna si eccita. Il suo movimento segue e si adegua. L'uomo sente il proprio respiro ansimante e i gemiti della donna, quasi restii. Dentro la vagina, d'un tratto il pene aumenta di volume. La donna fa forza sulle braccia appoggiate al letto, tende la spina dorsale e fa ruotare due o tre volte il bacino, come irritata. Scuote la testa a destra e a sinistra leva il viso verso l'alto. Sotto le mani dell'uomo, il suo sedere trema leggermente. La sua voce diventa un grido roco. Con il corpo si abbatte sopra l'uomo. Lui, dopo essersi mosso parecchie volte nella vagina che tiene schiacciata contro di se, si ferma. Le sue mani carezzano la schiena di lei, che cerca di prolungare i riverbe del piacere, che gli si abbandona completamente sopra, strofina viso contro il suo collo e le sue spalle, lo morde emettendo brevi gridolini. "Ehi, mi fai male!" dice l'uomo ridendo a metà, con una smorfia. Poi, per difendersi da quei denti le chiude la bocca con un bacio violento. La donna emette un sospiro, appoggia le mani sulle spalle di lui e si solleva. Sempre con gli occhi chiusi l'uomo le prende le ginocchia e le avvicina a se. Le gambe della donna stanno piegate ai lati dell'uomo, come le gambe posteriori di una cavalletta. Lui spinge con la mano destra la pianta del piede sinistro di lei, mentre la donna gli tiene ferme le mani contro le cosce e solleva il piede destro senza aspettare che lo sollevi lui. Poi, con l'essenzialità con cui scende dalla bicicletta quando indossa una gonna, porta il piede destro di fianco alla parte superiore destra dell'uomo. Facendo ben attenzione a non lasciar sfuggire il pene, si sposta a poco a poco verso i piedi di lui. L'uomo le tiene mani sui fianchi. Lei gliele con tutto il peso del corpo sulle cosce, sulla pancia, sulle ossa del bacino. Entrambi sentono il pene che gira, si ogni tanto. Quando la donna porta il piede sinistro verso il fianco di lui, il pene rischia di uscire. Per riflesso l'uomo le stringe più forte i fianchi e spostando il bacino cerca la vagina. Essendo scomparsa l'ansia che gli occhi si incontri entrambi osservare bene l'altro. La donna guarda le gambe dai muscoli grossi che stanno sotto il suo sesso. L'uomo il sedere fermo che gli copre i genitali, e la schiena in cui continua. La donna gli infila la mano sinistra tra le gambe. Osserva i muscoli della parte interna delle cosce che si muovono sotto i peli pubici, e l'umile sacca nel mezzo. Vi porta la mano destra, a tastarne le rotondità interiori. Un guizzo, qualche sensazione si acuisce all'interno del corpo dell'uomo. Lui sposta le mani tra il proprio bassoventre e il sedere della donna in modo da riceverlo sui palmi quan do lei tira indietro il bacino, e a poco a poco solleva lo sguardo. La donna si piega un poco in avanti, sporgendo in fuori l'estremità della schiena. Negli occhi dell'uomo che ha abbassato la testa si riflettono il pene che appare e scompare, bagnato e luccicante, la parte posteriore gonfia del sesso della donna che lo incorpora, o compresso, le due colline che lo accerchiano. Si eccita. «Che forza!» dice e di nuovo prova ammirazione per il sesso femminile che si incarna negli organi genitali La donna giocherella con i testicoli e gode della piccola sensazione di quando la parte posteriore del clitoride si strofina contro la loro tenera radice. Prova a sol levarne la sacca in modo da schiacciarla contro il clitoride. Le dita dell'uomo si infilano ai lati del pene e toccano il clitoride e la zona intorno. Quando le sue dita scivolano sul clitoride umido, la donna è trafitta da un piacere acuto come un ago. L'uomo fa scivolare indietro il dito indice bagnato Lo passa dolcemente sopra l'ano. La mia terra vergine" pensa. La prima volta che si erano frugati reciprocamente l'ano con la lingua, lui aveva detto che non l'aveva mai fatto. La donna aveva risposto che era lo stesso per lei. Ne era stato felice, e poi aveva cercato di introdurre nell'ano il pene. In qualche modo aveva tentato di avanzare, ma per lei il dolore era insopportabile, cosi era stato obbligato a fare marcia indietro. Da allora, la donna non aveva più accettato una proposta simile. L'uomo introduce a poco a poco la punta delle dita. "Mi ha detto che era la prima volta, ma sarà poi vero?" pensa. Poi sente le dita di lei toccargli l'ano. "Comunque sia, la verità non la saprò mai. In entrambi i casi, pazienza. Si dà dello stupido a fissarsi su quell'idea. Spinge avanti il dito nell'ano fino alla seconda giuntura. «Ah!» fa la donna. Muove il dito e carezza l'interno morbido. Le dita della donna si spingono allora nel retto di lui. Questa volta è l'uomo a emettere un gemito La sensazione multicolore che proviene da quei quattro punti, il clitoride, la vagina, l'ano, il dito che saggia le contrazioni dell'ano ristretto e la temperatura degli organi interni, quella sensazione che attraversa la carne come una linea tonda, come una superficie o un corpo rotondo, sconvolge la donna. Tira fuori le dita dall'ano dell'uomo. Lui geme, come se non riuscisse a sopportarlo. "Per lo meno, le sensazioni dell'ano sembrano essere le stesse" pensa la donna, e in quel momento l'uomo toglie anche lui il dito. Lei emette un gemito prolungato, curva la schiena e schiaccia il posteriore contro il suo corpo. Lui non vede più ne vagina, ne ano, ne pene.
Di nuovo la donna facendo perno sul pene compie un giro di centottanta gradi, al che l'uomo tende i muscoli della pancia e si solleva a sedere. Le braccia di lei cingono la testa di lui, le sue gambe gli serrano il torso. L'uomo che si è raggomitolato come un feto strofina il viso sui seni della donna, li mordicchia, li stuzzica con la lingua, li pizzica con le labbra. Muove incessante mente il braccio che le ha passato intorno alla schiena e stringe la carne che gli capita sotto le dita. La donna gli passa una mano fra i capelli, seguendo con vigore i contorni del cranio. Lui è ora seduto a gambe incrociate, sopra di se il sedere di lei. Gonfia i muscoli delle cosce, sollevando un poco il corpo della donna, e la vagina si allontana. Rilassa i muscoli, la va gina si riavvicina. Quando ripete l'operazione, le molle del letto rispondono aumentando il molleggio e finiscono con l'intralciare l'operazione. L'uomo appoggia la mano sinistra dietro di se. Allunga le gambe e, liberando il sedere di lei, sposta il peso del proprio corpo sul lato sinistro. Con la mano destra a uncino sorregge la donna che sta per cadere. Lei, come un piccolo di scimmia, gli si aggrappa al collo. In quella stessa posizione, volendo prendere la donna sotto di se, si volta lentamente verso sinistra. Lei diventa pesante. I muscoli di lui fremono. La coscia destra della donna strofina prima contro il lenzuolo. Per un attimo, il peso del corpo dell'uomo passa sopra quella coscia. Poi la schiena della donna tocca il letto L'uomo, come un abile ingegnere che stia eseguendo un'operazione pericolosa, sul volto un'espressione seria e noncurante al tempo stesso, sposta la donna verso il centro del letto e le toglie il cuscino da sotto la testa. Lei con gesti lenti gli accarezza la fronte madida di sudore. L'uomo la guarda in viso dall'alto. Lei riflette nei propri occhi spalancati quelli di lui e sorride. L'uomo fa una risatina, «non si è tolto» dice. Anche la donna fa una risatina. L'uomo chiude gli occhi. Piega le ginocchia sotto le cosce di lei, aperte, e si erge nel mezzo. In comincia a muovere lentamente i fianchi. Le mani della donna gli toccano le ginocchia. Lui le accarezza le gambe che ondeggiano lungo i suoi fianchi. Il pene che è diventato un poco più piccolo fruga di nuovo la vagina che ogni volta sembra stranamente diversa. Ora indugia intorno all'apertura, ora la penetra di colpo a fondo. Con la mano destra le afferra la gamba sinistra e l'avvicina a se Lei la distende e gliela posa sulla spalla. Quando gli sfiora la guancia, l'uomo sente la protuberanza del malleolo e la durezza delle dita. Allora le afferra la punta del piede, la avvicina alla propria faccia e schiaccia adagio il viso contro la pianta. A ogni azione dell'uomo, la donna risponde col ritmo del respiro, con la voce, col movimento dei fianchi, con la vagina stessa, inviandogli vari segnali. Lui schiude un poco gli occhi e guarda tra le cosce spalancate di lei Il ventre ondulato, il petto, la testa che si muove a destra e a sinistra. La donna tiene gli occhi chiusi. Sotto il labbro superiore si intravedono i denti. Poi scompaiono. Un'espressione corrucciata, che si scioglie, diventa quasi un sorriso. Ogni volta che penetra, suo corpo vibra. Il pene si gonfia. D'un tratto protende la mano destra e le tocca il clitoride. Poggia i polpastrelli sulla piccola protuberanza dura e l'accarezza. La voce di lei si fa più alta, e il piede sinistro si solleva dalla spalla di lui. L'uomo accelera il movimento delle dita e senza alterare il ritmo del baci no valuta il respiro della donna.
Lei, con una mobilizzazione generale di tutti i suoi appigli, cerca di arrivare in un punto. La sua tensione sale. Anche le sensazioni dell'uomo mostrano segni di straripamento. Il suo respiro si fa più profondo, stringe i denti. Cambia un poco l'inclinazione del pene e valuta la situazione. Rimanda indietro il flusso che sente risalire dentro di se. Insegue e sospinge la donna, che viene. Viene, pensa l'uomo, e come se si aggrappasse al piacere di lei, si curva, aderisce profondamente a tante zone del suo corpo e verifica con tutto se stesso quel piacere: il riflesso della propria potenza sessuale.
La donna cerca di inghiottire la saliva. Le brucia la parte superiore della gola, secca per il respiro affannoso. Le viene da tossire. Fa una smorfia di dolore e per reprimere l'irritazione cerca di inumidire la trachea. Dietro le palpebre le salgono le lacrime agli occhi. L'uomo le tiene la testa tra i palmi delle mani, i gomiti posati di lato. Le orecchie di lei, coperte dalle mani, sentono lontano il cigolio del letto. La sua stessa voce le arriva alterata. La voce cui dà libero sfogo, aiutando cosi la liberazione del corpo. L'uomo infila la faccia tra la propria mano destra e la testa della donna. Le morde la nuca. Con un grido, lei tira indietro la spalla. L'osso della spalla urta contro la testadi lui. Per spingerlo via lui muove la testa, le pianta identi e le labbra nella nuca, poi sale verso l'orecchio. Lorecchio si sposta qua e là, lui lo segue, mordicchia la parte superiore ben arrotolata e la cartilagine prominente. Succhia il piccolo lobo, poi infila dentro la lingua La donna sente un fruscio all'interno della testa. In sieme al calore del fiato dell'uomo, gusta fino all'ultimo un piacere che le nasce intorno all'orecchio, mandandole un brivido freddo lungo la schiena, l'assorbe e a poco a poco si dilata. La sua mano percorre la schiena dell'uomo. Lui allenta la stretta e incomincia a lasciarsi sfuggire di bocca un gemito basso. Il suo ritmo accelera. Penetra la donna con tutto il corpo, la schiaccia, la travolge. Con le mani le scompiglia i capelli La donna vacilla. Il suo corpo ondeggia. Afferra con entrambe le mani il sedere dell'uomo. Inebriandosi del la violenta emozione di lui, soddisfa la propria, altrettanto violenta. Sente autentica l'esistenza dell'essere che tiene abbracciato. E cresce l'amore verso di lui che le si dibatte fra le braccia. «Così, cosi...» dice, e lo aspetta. Che grande corpo" pensa l'uomo. Poi, per un attimo "cosa significa". Infila rapidamente le mani tra il letto e la donna. Si aggrappa al suo sedere. Gira con violenza in lei che si è vastamente gonfiata, galoppa. I suoi gemiti, quelli della donna, si fanno più forti. Cerca di schiacciarla, tenerla ferma giù, stritolarla. Lei vorrebbe divorarlo. Gemendo, gridando, allacciati vanno alla deriva verso una stessa fonte. La crisalide del piacere si incrina lentamente. Il sudore mischiato inonda i ventri che aderiscono, cola lungo i fianchi di lei.
Lo sperma, arrivato a ebollizione, sta per sgorgare dai testicoli. L'uomo lo trattiene, le toglie le mani da sotto il sedere e le porta di nuovo ai lati della sua testa, inarca la schiena, stringe i denti. D'un tratto, il respiro di entrambi si placa. Il grido in fondo alla gola si fa gemito fra i denti serrati. Il pene, che ha portato l'interno della vagina quasi al culmine lentamente va e viene. La donna nell'oscurità descrive un cerchio e attende il crollo di lui. Lo sperma sta per uscire. L'uomo resiste con tutte le sue forze. Assapora un piacere instabile, come un incubo che lo incalza, che gli sta alle spalle. Tira indietro l'e stremità del pene fino all'ingresso della vagina, aspetta il momento giusto, poi con prudenza muove piano il bacino. Le dita della donna affondano nel sedere dell'uomo. Le sue gambe si sollevano e si chiudono intorno ai fianchi di lui. Incomincia a liberare la voce. Facendo resistenza su se stesso, respirando affannosamente, l'uomo socchiude gli occhi. Guarda dall'alto la donna che è co- me schiacciata sul letto, che ansima e si contorce. Lei urla forte, si lancia verso l'ultimo spazio vuoto. Il pene trionfa, lo sperma bolle. Come trascinato da quell'energia, l'uomo si lascia andare e con tutta la sua forza spinge dentro il pene. Insieme a un ruggito, lo sperma scaturisce. Nelle ondulazioni del proprio piacere, gustando in pieno l'impatto della disfatta dell'uomo, la donna lotta per volare più in alto. Lo sperma fluisce dentro di lei. L'uomo le crolla addosso con la parte superiore del corpo, schiacciandola. Lei gli morde una spalla. Lui le succhia la nuca. Il piacere che lo ha percorso si dilegua rapidamente al di là della donna. Prova la sensazione che la vita, portata dal flusso dello sperma, venga risucchiata nella vagina. Abbandonato, buttato su di lei, assapora un senso di completezza fisica. E mentre il flusso sanguigno dentro di lui incomincia a ritirarsi, si sente percorrere tutto da brividi. Con rimpianto, la donna a poco a poco torna giù volteggiando. Il respiro affannoso dell'uomo le sembra una piacevole melodia, e anche il carillon energico e ve- loce del suo cuore che le si trasmette al petto. Gli carezza la schiena con tutta la dolcezza di cui è capace. Sente il pene contrarsi gradualmente. Quando il flusso sanguigno a impulsi intermittenti torna alla sua radice, avverte alla bocca della vagina quel lieve fluire. Piccoli ritorni di piacere la fanno fremere tutta due o tre volte. Guarda la testa dell'uomo che sta abbracciando, ne gusta il peso. Col respiro ancora affannoso, l'uomo si lascia sfuggire una sorta di verso di incoraggiamento, poi, dopo qualche tentativo, con un ultimo gemito riesce a sollevarsi. Ognuno dei due vede nel volto dell'altro orgoglio soddisfazione, benevolenza, fiducia, e poi luce e familiarità. Dal viso di lui gocce di sudore cadono su di lei. Già il pene cerca di ritrovare le sue dimensioni normali. L'uomo scuote due o tre volte la testa per scacciare il sudore, si protende e cerca i fazzoletti di carta. La donna sente il pene ormai molle adattarsi all'interno della vagina.....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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