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Lui & Lei

Il primo incontro


di versilia_easy
15.04.2023    |    876    |    0 9.3
"Il giorno dell'appuntamento sono arrivato in città e dopo una doccia in hotel ho girovagato per il centro aspettando le 19 con un'emozione da teen ager, in..."
Vi ho già raccontato che mi sono iscritto su A69 ma non vi ho commentato l'esperienza.
Per un single non è affatto facile incontrare qualcuno, le coppie disposte a giocare a tre sono, giustamente, molto selettive e inondate di messaggi e quindi risultare attraente è un giro di roulette; non parliamo delle singole che è già molto se rispondono (immagino sempre per la ragione suddetta).
Con E. è nato casualmente un interesse, la vedevo spesso on line e le facevo delle battute stupide ma non interessate alle quali rispondeva divertita, lei stava uscendo con un ragazzo conosciuto qui sul sito e sosteneva di essere monogama anche nella trasgressione ed io non forzavo di certo questa sua scelta.
È passato il tempo ma i nostri contatti sul sito sono stati sempre più o meno regolari, ci siamo lasciati dei brevi messaggi che ho sempre letto con una certa curiosità, in fondo non c'eravamo neppure mai visti se non nelle foto dei profili e poi è successo...
...avevo un appuntamento di lavoro nella sua città che non dista poi molto dalla mia ma, avendolo fissato molto presto al mattino mi è venuta un'idea, ho preso una camera in un piccolo hotel e le ho lasciato un messaggio su A69, sarei stato in città per la notte e, se avesse voluto, avrei preso un aperitivo in un noto bar alle 19.
Il giorno dell'appuntamento sono arrivato in città e dopo una doccia in hotel ho girovagato per il centro aspettando le 19 con un'emozione da teen ager, in fondo si trattava di vedere quanta curiosità le avevo trasmesso, sarebbe stato gratificante se fosse venuta.
Per togliermi tutti i dubbi e levarla dall'impaccio mi sono seduto ad un tavolo dentro ma che si vedeva dalla vetrata, avrebbe potuto notarmi e, nel caso non le fossi piaciuto, togliersi d'impaccio senza problemi, glielo avevo scritto.
Ho ordinato un Moskov mule e mi sono messo distrattamente a guardare il telefono pensando già di cercare eventualmente qualche last in zona.
Invece l'ho riconosciuta subito mentre si avvicinava, mi ha sorriso da lontano visto che ero l'unico uomo solo ed io ho ricambiato con il cuore in gola, una donna splendidamente normale, una bella donna come potrebbe essere la mia vicina di casa, non aveva niente della mangiauomini o della vamp ma sprigionava sensualità dalla testa ai piedi.
Dopo un minuto di imbarazzo ha ordinato anche lei da bere e la conversazione ha preso campo, simpaticamente come in chat, senza pressioni ne sott'intesi, abbiamo parlato anche delle nostre esperienze sul sito come se stessimo parlando delle nostre passioni nel tempo libero e dopo due drink mi è venuto naturale chiederle se avrebbe voluto cenare con me ma non poteva e poi...era monogama non me lo ricordavo? Ho incassato il no tranquillamente ma ne è nata una discussione interessante sulla monogamia, ci siamo alzati, ho pagato e siccome la discussione era nel vivo e casa sua nella stessa direzione dell'hotel, abbiamo fatto due passi continuando a sostenere le proprie tesi e stuzzicandoci di continuo.
Arrivati all'hotel la discussione verteva sul contatto cioè sul fatto che, nonostante mi aveva confessato che si era eccitata pensandomi, non le sembrava un tradimento perché in effetti aveva solo guardato le mie foto ed immaginato; che peccato, le dissi, e soprattutto guardare le foto quando hai l'originale.
"E cosa dovrei fare? Sedermi in poltrona a guardarti?" Le era venuta un'idea o era soltanto una provocazione?
Eravamo davanti all'hotel ed io, allungando la testa, ho visto che non c'era nessuno alla reception e le ho proposto di salire cinque minuti, il tempo di rinfrescarmi e sarei sceso di nuovo per andare a cena, solo cinque minuti per provare come è comoda la poltrona e con la promessa che non l'avrei neppure sfiorata, si è guardata attorno imbarazzata ma ha accettato dimostrandomi una fiducia inaspettata.
Appena siamo entrati si è tolta le scarpe dicendo che lo fa sempre ed invece della poltrona si è seduta sul letto, io sono andato in bagno e quando sono uscito si era messa comoda con un cuscino dietro la testa e le gambe piegate, mi ha indicato la poltrona e mi ha detto
"Perché non ti siedi tu in poltrona?"
La domanda mi è rimbombata dentro, in poltrona, davanti a lei.
Prima di sedermi ho dovuto sistemarmi perché nelle mutande si stava già muovendo tutto, lei non smetteva di fissarmi negli occhi con un sorriso malizioso che avevo già visto nelle foto poi lo ha distolto per guardare tra le mie gambe dove cresceva la mia voglia, ho allungato una mano e ho accarezzato i pantaloni gonfi e lei ha emesso un urletto isterico di felicità mettendosi ancora più comoda e visto che ho capito che le stava interessando ho abbassato la zip e ho messo la mano dentro, da sopra le mutande lo sentivo già umido ma non ancora al massimo e sorridendole le ho detto "dovresti sentirlo" ma giustamente è stata irremovibile mi ha solo chiesto di tirarlo fuori e io ho obbedito, seduto in poltrona ho iniziato ad accarezzarlo piano, senza impugnarlo, con due dita sotto la cappella, si è gonfiato al massimo e ogni tanto le contrazioni lo facevano scattare verso l'alto, lei sorrideva e non riusciva a distogliere lo sguardo, mi sono alzato ed ho avvicinato il più possibile la poltrona al letto, mi sono sbottonato bene i pantaloni e mi sono messo comodo, nel suo sguardo c'era eccitazione e curiosità e non ha potuto trattenersi dal farmi i complimenti, a lei l'uccello piace molto e il mio lo ritiene un gran bell'uccello, mi sono fermato tenendolo ben duro per farglielo vedere bene e in quel momento è uscita una goccia trasparente e lucida, una sola goccia, ho visto che l'ha fatta impazzire, ha leggermente dischiuso le labbra e ho visto la punta della lingua, le ho chiesto se l'avrebbe raccolta con la lingua e lei è arrossita tendendo il bacino "n..no hai promesso" ha ritirato le gambe piegandole quasi in un gesto di difesa ma io l'ho rassicurata, non l'avrei toccata, "ti lascio solo questa" e alzandomi in piedi mi sono avvicinato con l'uccello in mano e ho pulito la goccia sull'unghia dell'alluce del suo piede che appariva sotto le calze velate
"Ooooo" un sospiro sottile che mi ha convinto di poter provare, le ho afferrato la caviglia e ho portato il piede tra le mie gambe cogliendola di sorpresa, la sua espressione tra lo stupito e lo spaventato si è subito tramutata in piacere, è bastato solo il contatto tra l'uccello e la sua pianta del piede per farle capire quanto potere aveva, mi ha spinto a sedere, non troppo violentemente e si è tirata su a non togliendo il piede, il suo sguardo adesso era piantato nei miei occhi mentre io avevo preso ad accarezzarle caviglia e polpaccio, ho disteso l'altra mano in avanti e lei non ha esitato a darmi l'altro piede.
Eccoci qua, avevamo detto che non l'avrei toccata ma niente sul fatto che potesse toccarmi lei e forse per lei questo non era un tradimento, non lo so e di certo non me lo stavo chiedendo mentre lei, ormai padrona, stava giocando con i piedi sul mio uccello duro, seduta sul letto sembrava analizzare ogni mia reazione ai suoi movimenti, cercava con le dita la cappella per grattarla, poi chiudeva i piedi attorno all'asta ed aspettava sicura che io avrei preso a scoparglieli muovendo il bacino, la cosa la faceva ridere ma secondo me stava godendo, è stata intransigente quando le ho chiesto di togliere la gonna, avrei voluto guardarle il culo, sentirne l'odore ma no, ha soltanto alzato il ritmo quando ha visto che stavo contorcendomi ormai prossimo all'orgasmo, le ho detto che se avesse continuato sarei venuto e per tutta risposta mi ha chiesto se potevo venirle sui piedi, è bastato chiederlo, sentire la sua voce che lo diceva...sono venuto lì inondandole i piedi mentre lei mugolava dicendo che lo avrebbe preso in bocca se...
...non fosse monogama.
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