Etero : di andata o di ritorno ? 1

Un dilemma.
Come definire una donna originariamente etero, sposata ,separata ,convivente con una compagna gay ,tornata momentaneamente al sesso etero per evidente nostalgia...del cazzo?
Bha, lo deciderete voi lettori al termine della seconda puntata.
Una sera di tarda primavera un'amica molto peperina mi convinse ad una fuga dal lavoro per un aperitivo fuori mano.
Ema, la mia amica, era stata complice di alcune mie avventure, una specie di catalizzatore sessuale molto divertente, in ogni occasione trovava il modo di metterci la lingua, una tetta, una mano, ma di lei narrerò in futuro racconto.
Torniamo a noi.Raggiunto il bar fuori mano, un posto triste in periferia ,Ema mi stuzzicò come sempre con un bacio molto slinguazzato dal gusto gintonic, e tutta sorridente mi annunciò che stava per arrivare una sua cugina che non vedeva da tempo, della quale poteva dirmi che era una gran fica, che si era appena separata e che sperava potessi scoparmela.
Ed in effetti dopo poco ci raggiunse Vania , che a prima vista sembrava rispettare le caratteristiche annunciate.
Altezza media, snella, tette molto evidenti sotto una semplice t-shirt bianca, tratti del viso duri addolciti da un sorriso spontaneo.
E rossa, incredibilmente rossa.
Non avevo mai scopato con una rossa, il mio testosterone salì a palla , seguito a ruota dal mio fratellone laggiù.
Convenevoli del caso , gin a gogò e nel volgere di pochi minuti discorsi virati verso argomenti intimi con il retropensiero (mio) di volgerli al sesso.Vania apparve da subito molto simpatica, easy nel cazzeggio alcolico, molto interessata alle storie di casini e sesso che Ema snocciolava un pò pescando tra quanto realmente accaduto da quando ci frequentavamo, un pò esagerando ad arte.Tasta di qua, tasta di la, parlando di un club privè che intendevo visitare in occasione di una mia trasferta di lavoro a Milano , finalmente la prima vera apertura, Vania ci confessò che da molto tempo avrebbe voluto frequentarne uno, ma la sua attuale compagna era molto gelosa e temeva fosse tentata dal tornare al cazzo.
Panico!
Notizia negativa, era diventata gay, circostanza questa sconosciuta a Ema, ed aveva una compagna gelosa.Notiziona positiva , confessava implicitamente che poteva esser tentata ancora da un cazzo vero, non di plastica, e che desiderava immergersi in situazioni di sesso "disinvolto".La serata finì li, con l'impegno di risentirci, magari per organizzare per il privé a Milano.
Dopo qualche tempo Ema mi chiamò per dirmi che si era trasferita alla casa di mare, che sua cugina l'aveva seguita nella casa accanto e che sperava potessi raggiungerle per colazione, anche perché lei aveva un tipo che voleva scoparsi e Vania le stava tra le palle.Mi fiondai in rosticceria per prendere qualcosa e volai verso la località marina a pochi chilometri dalla città.Appena entrato in casa, superato il piccolo ingresso, vidi Vania sola nel cucinotto a destra, con indosso solo uno striminzito bikini che nemmeno Wickedwiesed , mentre Ema scopava allegramente nella stanza da letto a destra.
Senza alcun imbarazzo Ema sgusciò fuori dal cazzo del tipo che stava cavalcando, mi diede un rapido bacio e si buttò vorace sul cibo, seguita dal tipo con il cazzo sgocciolante.
Vania non sapeva più cosa fare o guardare, così la portai nella stanza da letto per consentire ai piccioncini di rifocillarsi in santa pace.Poggiata sul muro, seminuda, con le labbra socchiuse, un po sudata per il gran caldo, emanando un afrore tipico delle rosse, era irresistibile.Mi avvicinai a lei con il mio miglior sorriso malandrino e , senza dire nulla, la baciai.
Sembrava avessi fatto scattare il detonatore di una granata!
Vania ricambiava il bacio a bocca aperta ,con la lingua a cercare la mia,strofinando il viso sulla mia barbetta, emettendo tanta saliva da bagnare la mia camicia.Spogliarmi della camicia ormai bagnata fu cosa di secondi, spogliare lei richiese ancora meno, le liberai i seni gonfi con i loro grossi capezzoli irti, le scostai lo slip e le introdussi subito due dita nella fica.
Era molto bagnata, evidentemente le acrobazie di Ema la avevano eccitata, ed i suoi umori densi emanavano un odore ben deciso ma, in quel momento ,irresistibile.Sempre senza parlare la girai con il viso verso il muro e mi inginocchiai per leccarle la fica, volevo coniugare quell'odore incredibile con un sapore, e con l'occasione saggiare il buco del culo, hai visto mai che la voglia fosse anche di cazzo nel culo?Vania mugolava, gradiva evidentemente quello che le stavo facendo, ma poi emerse nitido il suo obiettivo, il suo desiderio represso, il cazzo.
Le sue prime parole quel mattino furono "scopami,stronzo!"
Da perfetto gentiluomo non ritenni di scontentare la pulzella, e tirato fuori il cazzo dagli short glielo infilai dentro alla garibaldina( e il preservativo, direte voi, ma provate a immedesimarvi in me in quella situazione..).Seguì una scopata senza controllo, violenta ,bagnata , piena di grugniti e di sciaqquetii, terminata dalle grida di piacere di Vania, seguite dalle mie mentre le venivo sul culo.
E così, lei con le tette sgusciate fuori dal costume e la fica con il pelo rossastro che emergeva dallo slip, ed io con il cazzo barzotto fuori dai calzoni con un filamento di sborra che scendeva quasi fino a terra, raggiungemmo Ema ed il tipo in cucina.Il tipo ci guardava con gli occhi da fuori " Ma chi cazzo è questo che arriva, non saluta ed in cinque secondi sta scopando?", ed Ema " Ti presento il mio Capitano ( questa, Ema, la puoi capire solo tu, spero tu stia leggendo).
SEGUE