Racconti Erotici > Lui & Lei > Cena al bistrot
Lui & Lei

Cena al bistrot


di ArsErotica
20.02.2025    |    441    |    14 9.7
""Piacere, io sono Camilla, e lui è mio marito Eros"..."
Ero capitato in quella cittadina per lavoro e da due giorni stavo cercando di risolvere alcuni problemi a dei clienti importanti.
Sarei dovuto ritornare al mio paese venerdi ed invece mi toccava trascorrere il fine settimana ancora li, per terminare il lavoro il lunedi successivo.
Mi era stato consigliato un bistrot carino e, a detta di tanti, molto in.

Pertanto stanco dal lavoro, mi ero fatto una doccia calda, cambiato d'abiti ed uscito dall'hotel mi avviavo verso il bistrot.
Appena entrato, chiesi subito un tavolo, e fui accompagnato in una piccola saletta in fondo al locale.
Ovviamente cosa potevo aspettarmi di venerdi sera e senza manco prenotazione.
Il locale era carino, tra un vecchio pub anni ottanta ed un ristorantino vip.

Ci stava anche nella sala grande una piccola orchestra che suonava della musica leggera.
Nella stanza dove era il mio tavolo, accanto ad una finestra che dava vista sulla piazza antistante il locale, un altro tavolo con su scritto prenotato.
Ad un certo punto, venni attratto da una coppia elegante, fuori dal locale, che camminava con passo veloce.
Lui, un uomo con uno stile classico, maturo ma con un piglio deciso.
Lei, una donna elegante, bella, con un cappotto che copriva il corpo fino alle ginocchia.

Vidi la coppia che si era fermata sul ciglio del marciapiedi, in attesa che passasse un'auto, la signora aveva aperto la borsetta per tirare fuori qualcosa e le cadde un oggetto a terra, forse un lucidalabbra dalla forma.
Nel chinarsi, il cappotto le si scosto facendo intravedere delle belle gambe e l'abitino nero che indossava sotto, e pure la banda delle calze.
"Wow!". Mi ritrovo ad esclamare in modo del tutto istintivo.
"Prego?", senti la cameriera che mi fissava dinanzi a me.
"Scusi", non era rivolto a lei; "stavo pensando".
Mi senti arrossire le guance come un bambino sorpreso con le mani nella marmellata.
"È pronto per ordinare?".
"Si", risposi deciso.
"Mi porti per favore un antipasto misto di pesce, poi un risotto allo scoglio. Niente secondo.
Ed una bottiglia di gewurztraminer".
"Bene", rispose la cameriera e si avviò verso la cucina.

Ad un tratto chi entra nella saletta e si siede nel tavolo prenotato di fronte a me?
La coppia di prima. Non credevo ai miei occhi.
"Buonasera", saluta il marito.
"Sera" rispondo io. Lei accenna ad un sorriso.
Si toglie il cappotto e resta in abitino nero corto a metà coscia.
E mentre il marito si siede di fronte a me, lei si siede a lato, accavalla le gambe ed ecco che spunta fuori dall'abitino la banda delle calze ed anche il fermaglietto del reggicalze.
"Cazzo!" Esclamo sottovoce...
Nel mentre, la cameriera viene ad aprirmi la bottiglia di vino.
Poi si avvicina al tavolo della coppia, lascia i menù, e chiede se desiderano da bere.
La lei di coppia, subito al balzo, risponde: "ci porti una bottiglia di vino, uguale a quella ordinata dal signore".

Dopo un poco, la ragazza torna con la bottiglia di vino, la apre e la serve alla coppia.
La lei di coppia, prende in mano il calice di vino e guardandomi mi sussura: "prosit!"
Io, ammirato ma sarebbe più giusto dire ammaliato, alzo il mio calice annuendo in risposta.
Ed ella, grata per il mio gesto di corrispondenza, muove le gambe e girandosi verso di me, solleva con il movimento l'abitino.

Praticamente, mi accorgo che non porta le mutandine. La sua fichetta, perfettamente rasata è li dinanzi al mio sguardo da ebete e maschio in calore.
Poi, con nonchalance, si alza e si avvicina al mio tavolo.
"Piacere, io sono Camilla, e lui è mio marito Eros".
Si china con il petto, mostrandomi le sue deliziose colombe che vorrebbero volare fuori dall'abitino e ci scambiamo un innocente bacio sulle guance.
"Piacere, rispondo io: Corrado".
"Corrado, sarebbe un piacere per me e mio marito se ci facesse compagnia al nostro tavolo, piuttosto che stare da solo. Che ne dice?".
"Per me, nulla in contrario; anzi, è un onore".
E quindi prendiamo posto al loro tavolo, io sposto solo la bottiglia di vino ed il mio calice.
Camilla, subito propone un brindisi alla nuova conoscenza.

Ritornata la cameriera e messa al corrente della nostra decisione, gli si fa presente che ordiniamo tutti la medesima cena.
Eros, ci chiede scusa ma deve andare alla toilette.
Restati da soli al tavolo, io e Camilla iniziamo un gioco di sguardi e di sorrisi.
Io imbarazzatissimo ma attratto da questa meravigliosa donna.
È lei che prende l'iniziativa.
Prende la mia mano e l'accompagna sulla sua coscia, spingendola in modo soft ma deciso verso l'interno.
Io, guardandola continuamente nei suoi occhi magnetici, mi faccio spazio piano piano lungo la sua coscia velata dalla calza.
Arrivo eccitato alla balza, e poi finalmente la sua pelle.
Calda, morbida, setosa.
Non resisto, metto la mano sul suo pube.
Lei, per tutta risposta, allarga le gambe, si avvicina al mio viso ed inizia a baciarmi in bocca.
E nel mentre le nostre lingue danzano veementi dentro le nostre bocche appiccicate e voluttuose, la mia mano scivola dolcemente dentro la sua fica umida e ben disposta ad accogliere le mie dita decise.
Inizio a sditalinarla, la sento fremere, arriva uno schizzo caldo ed appiccicoso di umori.
"Grazie": mi sussurra con una vocina calda.
Ci stacchiamo e, solo adesso, ci accorgiamo della presenza di suo marito Eros.
"Non volevo disturbarvi, si giustifica; ho preferito guardarvi in maniera egoistica".
Comprendo la complicità che lega questa meravigliosa ed intrigante coppia.

Arrivano finalmente i piatti ordinati, e parlando del più e del meno, completiamo la nostra cena.
Prima di alzarci dal tavolo, vedo le mani di Camilla scomparire alla vista.
Sento armeggiare sulla mia patta, la apre, tira fuori il mio cazzo turgido ed eccitato.
Inizia a masturbarmi, comprendo che anche Eros sta subendo il mio stesso trattamento.
Lui però non resiste, e viene quasi subito.
Allora, Camilla si china con il capo a fianco del tavolo ed inizia a baciarmi il cazzo.
Sento la sua lingua calda su e giù, mordicchiarmi l'asta lungo tutta la sua lunghezza, accoglierla nella sua vorace e voluttuosa bocca.
Vorrei fermarmi, fermarla.
Invece arriva l'orgasmo esplosivo, liberatorio, rilassante.
Camilla beve quasi tutto e pulisce per bene, prima con la bocca e poi con il tovagliolo le tracce del mio sperma.

"Questo il conto come richiesto!".
Sussulto!
"Ma che fà, dormiva? Le chiedo scusa".
È il titolare del bistrot, il locale è quasi del tutto vuoto, perfino i camerieri sono andati via.
Mi sveglio dal torpore.
Sarà stata la stanchezza del lavoro.
Di Camilla ed Eros, manco l'ombra.
Possibile che ho sognato tutto?
Mi alzo, mi avvio verso la cassa, pago con il pos ed esco dal locale.
Solo ora mi accorgo di avere pagato ben 180 €uro!!!
Leggo i dettagli dello scontrino: tre antipasti, tre risotti, un caffè, due dessert, due bottiglie di vino.
Ma allora, è tutto vero???
Metto lo scontrino in tasca e, con mia grande sorpresa, ci trovo un foglietto.
Lo tiro fuori, lo leggo.
"3517769×××, chiama. Ti aspettiamo. Camilla".
È notte tardi, fuori dal bistrot l'aria è fredda, la strada per ritornare all'hotel e semibuia ma un sorriso mi illumina il volto.
Penso che questo fine settimana lo ricorderò per sempre.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Cena al bistrot:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni