Lui & Lei
Cambio Sede - Parte 2 – La Prima Settimana
di score8
27.04.2023 |
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"Beh che dire… la prima settimana è andata meglio, molto meglio del previsto, anzi è stata davvero inaspettata, e pensare che non avevo per niente voglia di..."
La normalità dei giorni successi mi portarono a pensare di aver sognato il tutto, le moine, gli ammiccamenti, gli occhiolini…; Come al solito in quei giorni ho fatto almeno due giri per gli uffici, stavolta con la speranza di captare dei segnali, capire meglio il tutto… ma oltre a dei veloci saluti “buongiorno, buonasera” non c’era altro… nessun dialogo, nessun atteggiamento equivocabile.
Francesca passò questi giorni impegnatissima come non mai, a suo dire durante un velocissimo scambio di saluti, anche l’architetto Ottaviani mi è sembrata su di giri con il lavoro.
Arrivato il giovedì, mi viene comunicato per conoscenza, tramite email, che il venerdì ci sarebbe stata una Super Riunione dove, il Direttore si sarebbe collegato tramite videoconferenze con altri uffici; passarono pochissimi minuti e compare una notifica che mi avvisa dell'arrivo di una mail da parte di Francesca dove mi chiede se posso aiutarla a sistemare la sala riunioni visto che è da sola, rispondo che non c’era alcun problema e quindi l’avrei tranquillamente aiutata, tralasciando però la parte tecnica visto che vi era un ottimo servizio di assistenza tecnica specializzata.
Alle ore 9:00 del venerdì ero già pienamente operativo in ufficio;
ore 9:01 minuti, squilla il mio telefono interno, il display indica il nome di Francesca:
Io: pronto;
F.: Ciao, dormito bene? Ti sei riposato? Spero di sì, visto che oggi sarai tutto giorno a mia completa disposizione!
Io: certamente… come ci vogliamo organizzare?
F.: allora, tanto per cominciare, ci vediamo alle 9:30 nella sala riunioni cosi parliamo con i tecnici e vediamo se hanno fatto le prove e se tutto funziona alla perfezione;
Io: perfetto, allora ci vediamo tra poco.
Ore 9.30... vado in sala riunioni, mi fermo sulla porta e vedo i tecnici che stanno facendo ancora alcune prove audio/video, dopo qualche secondo sento un ticchettio familiare, cerco di far finta di nulla, sento una presenza dietro di… mi punta di dito dietro la schiena dicendo:
F.: Mani in alto, questa è........ ho mi aiuti oppure…;
Io: oppure?
F.: oppure pagherai le dure conseguenze;
frase accompagnata con la pressione del dito alla schiena.
Io: accetto, accetto;
rispondo sorridendo
F.: buon per te… adesso vediamo se hanno finito di fare i test e poi iniziamo ad allestire la sala;
Io: ok.
Iniziamo cosi a collaborare; parliamo con i tecnici, facciamo anche noi delle prove, sistemiamo la sala con tutto il necessario, bicchieri, bottigliette, carta, penne, ecc… tra un sorriso ed un altro, si fa l’ora di pranzo…
F.: ma hai visto l’ora? Non hai un languorino?
Io: beh, in effetti si, non ci avevo fatto caso, sinceramente ero più attendo ad altro che all’orologio!
F.: ahh si? A cosa?
Io: Niente niente, lascia stare, meglio che non tu sappia… anzi, diciamo che ero attento a sistemare le cose.
F.: mi sa che eri attento ad altro… i tuoi occhi non dicono la verità, secondo me eri proiettato ad osservare qualcosa di particolare ecco perché non hai fatto caso all’ora! Comunque, facciamo finche che ti credo, ti va di andare a mangiare qualcosa al volo e poi ritorniamo qui per gli ultimi accorgimenti?
Io: certo che si, come rifiutare un tuo invito? Poi se me lo chiedi con quei occhi!
F.: che occhi? Che dici?
Rispose lanciandomi un’occhiata da “biricchina” e facendo l’occhiolino.
Mi prende sotto braccio e ci incamminiamo verso l’uscita per andare a pranzo insieme.
A circa 50 metri c’è un ristorantino carino dove i dipendenti hanno una convenzione, quindi perché non approfittarne?
Entriamo e prima di accomodarci io vado in bagno, al mio ritorno ordiamo un antipastino misto leggero, subito dopo anche Francesca si allontana per andare in bagno; la osservo, la spoglio con gli occhi mentre si dirige verso la toilette; vista la giornata, indossa una camicetta bianca, gonna aderente sopra il ginocchio e relativa giacca entrambi di colore scuro, ai piedi delle scarpe tacco 12… veramente super sexy; osservandola da dietro, cerco di capire se indossa della calze ma non capisco se sono collant, autoreggenti o reggicalze… ma vista la gonna stretta, escludo l’ultima opzione poiché non intravedo il segno dei gancetti.
Passano pochissimi minuti e ritorna, stavolta cerco di guardare altrove per non fami notare.
Si accomoda e mi chiede:
F.: mi hai osservata bene? Ho qualcosa che non va?
Io: in che senso? Che stai dicendo?
F.: guarda che ho sentito bene il tuo sguardo su di me, mi sono sentita quasi nuda;
Io: ma che dici… è stata solo una tua impressione; è vero che ti ho guardata, ma solo perché oggi sei particolarmente elegante e molto sexy, beh se poi penso che è una giornata particolare, capisco anche il motivo.
F.: grazie; ti confido un segreto, devi sapere che io per queste riunioni non vesto mai cosi, visto le cose che bisogna fare, di solito mi metto più comoda, ma oggi visto che mi avresti aiutata tu, ho voluto esagerare un po'… spero non ti dispiaccia questa cosa!
Io: dispiacere? No no… anzi!
Tra una chiacchiera, risata, battuta… il tempo è volato e siamo rientri in ufficio, cosi da sistemare gli ultimi dettagli; tutto pronto… sta per iniziare la riunione, arriva il Direttore con dei collaboratori, quando improvvisamente salta la corrente
Direttore: ecco lo sapevo… non siete capaci di fare nulla!
F.: Direttore, mi spiace non è colpa nostra, abbiamo fatto tutte le prove, non so cosa sia accaduto, chiamo subito i tecnici per le verifiche e fare ripristinare il tutto.
I tecnici come al solito quando servono non ci sono mai, io con la mia piccola esperienza, mi faccio indicare il quadro elettrico e noto che un magnete termico era andato giù, è bastato alzare l’interruttore e tutto è tornato a funzionare.
Francesca corre dal Direttore, spiegando ciò che era accaduto e che bisogna ringraziare me per avere sistemato il tutto.
Visto l’imprevisto, la riunione inizia con qualche minuto di ritardo; Francesca chiude la porta della sala e prendendomi la mano, mi porta in una stanza adiacente, mi si butta con le braccia intorno al collo e dopo avermi sussurrato “grazie” sento la sua lingua intrufolarsi tra le mie labbra, per poi sentire le sue soffici labbra sfiorare le mie… non capisco più nulla, vengo travolto da infinite emozioni; un bacio intenso, passionale, muove sapientemente la lingua che si intreccia con la mia… le mani scivolano giù sulla mia schiena, io sembro uno specchio, rifletto gli stessi movimenti con le mani, ma scendo ancora più giù, fino a sfiorare e poi palpare per bene il suo splendido fondoschiena… bello marmoreo.
Francesca toglie una mano dalla mia schiena e con un rapido movimento si fionda sul mio pacco, che già di faceva ben sentire sul suo ventre; le mani risalgono leggermente fino alla zip della gonna che apro e faccio scivolare fino alle caviglie, tutto questa in penombra, non avevamo per niente acceso la luce… con la mano scendo sulla coscia e sento una strana sensazione… percepisco al tatto la balza dell’autoreggente, scendo accarezzando tutta la coscia, per poi risalire ma dalla parte interna, man mano che salgo sento un calore che aumenta, quando arrivo all’inguine costato che non ha indossano alcun indumento intimo, una sensazione di caldo estremo, di umido e fresco allo stesso tempo avvolgono le dita della mia mano, sento il suo sesso aprirsi ed autoinvitarmi, la pelle completamente liscia tralasciando un triangolino di peluria sul monte di venere… tutto questo mentre anche lei abbassa la zip dei miei pantaloni, mi slaccia la cintura ed apre il bottone, abbassandoli fino alle caviglie; con una mano si intrufola nell’apertura dei miei boxer liberando la mia erezione, mi tasta per bene, percorre tutta l’asta dalla punta verso il basso… toglie la mano, mi colpisce al petto spingendomi ancora di più contro il muro e rapidamente si abbassa, in pochi secondi sento il mio pene avvolto da una sensazione di benessere… sento la sua lingua che con delicatezza assapora sfiorando la punta e poi scorrendo lungo tutta la lunghezza per poi risalire… sento le sue labbra aprirsi facendo scivolare dentro di esse il mio pene in piena erezione, sento la lingua muoversi, sale, scende… insaliva tutto per bene per poi improvvisamente sentire sparire il tutto nella sua bocca… che bocca, che gola, una vera gola profonda considerando che sono abbastanza dotato, supero di poco i 20 cm. Dopo qualche minuto di questa splendida sensazione, si stacca e si alza, mi bacia nuovamente con più passione, più enfasi. Le mie mani toccano il suo culo e con un movimento la sollevo… sentendo le sue gambe avvolgermi, la appoggio alla scrivania e con movimento di bacino avvicino i nostri sessi… le nostre la labbra di separo per qualche secondo, giusto il tempo di lanciarci un’occhiata di consenso, e ci baciamo nuovamente, i nostri bacini si avvicinano di più, la punta del pene sfiora il suo sesso e senza alcun aiuto piano piano si fa strada, è bagnatissima e scivola al suo interno pian piano e senza alcuno sforzo… una volta tutto dentro inizio un movimento leggero con piccoli colpetti a ritmo costante, si stacca dalle mie labbra buttandosi con busto sulla scrivania, lasciando la testa pendolante, le cingo le gambe all’altezza del bordo della autoreggenti, inizio ad aumentare il ritmo, i colpi diventano più duri e secchi… sento lei bagnarsi sempre di più fin quando, dopo qualche altro mio colpo sento il suo orgasmo strozzato in gola per paura di farsi sentire, anche se fino a quel momento era come se tutto il resto non esistesse; mi stacco da lei… l’aiuto a rialzarsi e la bacio nuovamente con tanta passione, le sue mani sul mio sesso continuano un movimento di Sali e scendi dapprima lento per poi aumentare sempre di più… sto per venire, si accorge di questo, sente il mio respiro sempre più affannoso, percepisse che mi sto irrigidendo… con un rapido gesto scende… e continuando con le mani appoggia le sue labbra e la lingua sul glande… godo, godo, godo con mai, sento gli schizzi uscire in rapida successione e contemporaneamente sento le sue labbra avvolgere la cappella, sento il sul risucchio che spreme fino all’ultima goccia possibile… poi un suono, il suono che mi fa capire che sta ingoiando il tutto; si rialza, e mi bacia di nuovo… sento il mio sapore sulla sua lingua, una sensazione travolgente.
Passa qualche minuto e incrociamo il nostro sguardo, un sorriso e ci ricomponiamo… è passata una mezzora circa da quando è iniziata la riunione; usciti dalla stanza, siamo andati in bagno a darci una mezza sistemata… per poi incontrarci nuovamente davanti la porta della sala riunioni;
i nostri sguardi di intrecciano…
F.: grazie ancora per aver risolto l’imprevisto di prima… ma grazie soprattutto per ciò che mi hai fatto provare prima;
Io: grazie a te, emozione unica;
F.: stravolgente passione intensa; devo ammettere che sai il fatto tuo, nonostante mi ero fatta un’idea, hai di gran lunga superato tutte le aspettative, sia in dotazione che in azione!!!
Io: beh, il merito è stato tuo, il tuo modo di agire ha liberato la passione in me!
Mentre bisbigliamo, sentiamo arrivare qualcuno, è la Ottaviani che si avvicina e ci guarda in modo un po' interrogativo, boh, lei ha sempre quell’aria investigativa e dura, vai a capire quello che pensa!!!
A breve sentiamo il battere le mani dall’interno della sala riunione ed aprirsi la porta; iniziano ad uscire tutte le persone al suo interno, quando vediamo il Direttore uscire e avvicinarsi a me
D.: complimenti e grazie, senza di lei non ci sarebbe stata una rapida soluzione all’imprevisto.
Io: Grazie a lei Direttore.
Mi stringe la mano e viene subito braccato dalla Ottaviani che porta via.
Rimango solo con Francesca, guardiamo l’interno della sala e in contemporanea diciamo “beh, abbiamo fatto un ottimo lavoro, siamo una bella squadra” ci giriamo uno verso l’altro e guardandoci ci mettiamo a ridere.
Beh che dire… la prima settimana è andata meglio, molto meglio del previsto, anzi è stata davvero inaspettata, e pensare che non avevo per niente voglia di “conoscere” questa nuova sede.
continua? Beh, anche stavolta dipende da voi lettori.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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