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Dall'amica universitaria


di Membro VIP di Annunci69.it StelleStellino
27.09.2021    |    8.968    |    4 9.3
"L'avrei corteggiata anche io in effetti..."
Camminavano lungo la strada illuminata dalle luci a led dei negozi. Lei gli stava raccontando l'ennesimo evento tragicomico della sua vita. Lui l'ascoltava divertito. A volte provava piacere addirittura a riascoltare, senza farle notare che quell'episodio l'aveva già raccontato più di una volta. Gli piaceva come le si illuminavano gli occhi quando gli parlava della sua vita... Anche solo andare al supermercato poteva trasformarsi in un piacevole racconto avventuroso. Essere in sua compagnia lo faceva stare bene. Non era solo divertente. Aveva nei movimenti una sensualità inespressa e inconsapevole. Quasi come se la sensualità potesse essere... genuina. Lui in jeans e camicia metteva quasi in imbarazzo. Non passava di certo inosservato, soprattutto per i modi delicati ma decisi. Lei portava un foulard al collo color cipria e un vestito grigio morbido fino al ginocchio con un cinturino marrone non troppo stretta in vita. Stivaletti fino alla caviglia stesso colore del cinturino.

"Oh guarda... camminando e chiacchierando siamo arrivati proprio sotto all' appartamento di una mia amica. È tanto che non la vedo..." per un attimo lui si accorse della nostalgia che l'aveva pervasa.
La conosceva bene, anche se viveva le sensazioni in modo amplificato, esagerato a volte, sembrava le mancasse davvero moltissimo.

"Ti piacerebbe farle un saluto? Se vuoi io vado a...".
Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò trascinato per un braccio verso il portone dello stabile.
"Sono io".
Tac. Su per le scale.
Al secondo piano una porta si aprì e comparve da dietro la porta una ragazza più alta della sua amica, di carnagione olivastra, in accappatoio.
Lunghi capelli castani si adagiavano bagnati sulle spalle.
"Ciaooooo".

Un abbraccio quasi imbarazzante avvenne fra le due. Lui arrossi leggermente.

"Sarà quasi un anno che non ci vediamo. Ma possibile che abbiamo fatto passare tutto sto tempo???".
"Ti presento un mio amico".
"Ehm… Ciao".
"Dai, dai, entrate!".

Dal tono capì subito che anche l'amica aveva un carattere solare tanto da metterlo immediatamente a suo agio. Aveva una bellezza molto particolare. Non da modella. Ma che ti rimaneva comunque impressa. Esistono le bellezze cosiddette "personalizzate", in cui la personalità caratterizza anche la fisicità.
La casa era piccola ma molto luminosa grazie ai finestroni e all'ambiente completamente bianco, muri e mobili compresi.

L'amica, a piedi scalzi, fece posto sul divano dove si erano ammucchiati vestiti da stirare. "Prego sedetevi".
"Posso offrirvi qualcosa?".
Non si era accorta che l'abbraccio con l'amica aveva allentato un poco l'accappatoio...
Lei le chiese se gentilmente poteva avere un bicchiere d'acqua fresca. Con ghiaccio.
Lui fece cenno che era a posto così.

Le osservava. Erano molto diverse fra loro ma sembravano in confidenza come sorelle, nonostante fosse passato del tempo... Chiacchieravano talmente veloce da dover porre molta attenzione per stare dietro ai loro discorsi che sembravano addirittura folli per certi versi. Quasi tutti risalenti al periodo universitario.
L'amica in accappatoio prese una sedia. Lui distolse un attimo lo sguardo perché si accorse che sedendosi l'accappatoio metteva in mostra due lunghe gambe magre.... E non solo.

A lui uscì solo un timido: "Come vi siete conosciute?"
“Ehhhhhhhhhh..."
Fece l'occhiolino da sulla sedia, con un sorriso leggermente malizioso.
“Eravamo sedute sui gradoni dell'università. Lei era attorniata da un branco di fusti niente male che le giravano attorno come squali. L'avrei corteggiata anche io in effetti. Distribuiva sorrisi come caramelle. E questo fruttava in termini di appunti. Valanghe di appunti. Facendomi strada a gomitate ero riuscita a raggiungerla chiedendole se era lei la ragazza degli appunti. Quelli che tutti cercavano quando erano in crisi nera da esame". "Esagerata...."
"Girò la testa e mi sorrise dicendomi che non c'erano problemi. Anzi, le ero subito stata simpatica a pelle e mi aveva proposto di organizzare gruppi di studio...".
Lui notò che entrambe si erano scambiate uno sguardo d'intesa.
"Ti ricordi tutte quelle notti insonni passate sui libri? Quanto caffè... Ma anche tanto... Ehm... Divertimento. Possiamo definirlo così?".
"Credo proprio di si!" Il sorriso si fece lievemente imbarazzato.
"A proposito... L'hai più sentito? Come si chiamava? Carlo, sì Carlo".
"Mai più sentito. Dopo quella sera..."
“Quella sera dovevamo immaginarlo che per studiare era meglio continuare con il caffè che deviare sul vino!"

Lui si imbarazzò non poco ed entrambe lo notarono.
Si lanciarono uno sguardo d'intesa. L'amica si alzò dal divano portandosi con sé il bicchiere. Si avvicinò senza pronunciare mezza parola: prese in mano un cubetto di ghiaccio e lo fece scorrere sul collo  dell'amica fino a che non scese nella scollatura qualche goccia. Inginocchiandosi davanti a lei e allentando ulteriormente l'accappatoio, inizio a far scorrere su è giù la lingua per rincorrere quelle gocce...

L’amica lasciò andare un gemito non appena la lingua calda di lei si mischiò al freddo del ghiaccio e lasciò andare leggermente indietro la testa.
Lui non ebbe il tempo di realizzare cosa stava succedendo, ma la sua erezione iniziò al pulsare da sotto i jeans in maniera inesorabile.
Uno dei seni della ragazza in accappatoio era completamente scoperto tanto che l'amica le appoggiò delicatamente una mano  sopra, iniziando a giocare con il capezzolo che divenne turgido quasi istantaneamente.

Lui senza pensarci, quasi naturalmente si sporse in avanti e senza dire nulla,  fece scorrere una mano sotto il vestito della sua amica per accarezzarle una coscia fino a sentire che la voglia si trasformava in gocce anche per lei.
Non esitò nello scostarle gli slip per sentire fino in fondo l'umidità che stava per esplodere. A quel tocco deciso emise un gemito che la invogliò a scoccare il bacio più saffico che lui avesse mai visto: l'intesa tra le due era tale non riuscire più a trattenersi dallo slacciare la cintura e pantaloni.

Sentì che stava per esplodere quando vide la testa della sua amica scendere lentamente ma inesorabilmente fra le cosce della ragazza che non aveva ormai più difese.
La ragazza con le gambe completamente divaricate iniziò ad ansimare sempre più forte aggrappandosi alla testa dell'amica quasi per dare il ritmo ai battiti della lingua dell'altra ragazza infliggeva voracemente sul clitoride.
Quando decise che era abbastanza, si alzò dal divano, allentò la patta, e finalmente si liberò dalla costrizione. Le alzò il vestito e le abbassò gli slip.

Lei si trovava in una posizione giusta: piegata sulla sua amica che aveva sollevato le gambe sulla sedia rendendogli perfetto il momento della penetrazione: dapprima solo con la punta, per sentire il caldo umido che lei emanava... fino in fondo.
Vendendole godere entrambe stava decisamente faticando a trattenersi: godeva di come riuscivano a darsi piacere una con l'altra, con quella sintonia, come se fossero diventate un'unica visione celestiale. Quasi come se lui riuscisse a raggiungere la ragazza sulla sedia tramite il corpo dell'amica.

Quando la vide lasciarsi andare del tutto con gemiti sempre più intensi si fermò e si godette quello spettacolo unico al mondo. Fu travolta da un incredibile orgasmo che la sedia quasi non riusciva a trattenere. L'amica fra le cosce ancora indugiava sul suo clitoride finché fu l'amica stessa a dire "Basta, ti prego..."

Da quella stessa sedia da li a poco sarebbe diventata lei stessa spettatrice.
Lui raccolse l'altra ragazza da terra e appoggiandola al divano con ancora il vestito sollevato con due dita iniziò a preparare quello che da li a poco sarebbe stata una penetrazione decisamente diversa da quella precedente. Stuzzicandola sia con la lingua che con le dita, la porto ad essere lubrificata al punto da non resistere più nel penetrarla quando vide la schiena arcuarsi al massimo...

Dapprima solo con la punta e poi lentamente fino in fondo. Presero un ritmo deciso fino a che entrambi non si lasciarono andare uno nell'altro eccitati dallo sguardo della loro "spettatrice".

"Spero di non fare la fine di Carlo" disse lui scherzando per nascondere l'imbarazzo mentre si stava rivestendo.
"Impossibile". Disse una.
"Questo è solo l'inizio" aggiunse l'altra.
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