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Una bellissima vacanza al mare con sorpresa: il sogno, l'iniziazione e la rottura definitiva:Capitolo I Parte seconda


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
17.01.2022    |    7.570    |    39 10.0
"La tenne così per qualche minuto gustandone il sapore e il piacevole contatto della morbida pelle sotto il palato e sulla lingua..."
Il sogno

Lorenzo non aveva mai visto da vicino il cazzo di una trans tranne una volta che, tornando a casa e fermo al semaforo di una stradina laterale non molto illuminata, ne guardò una dal finestrino dell'auto, mentre andava avanti e indietro lungo il marciapiedi.
Notò che era particolarmente bella, molto alta, un fisico statuario e con una maglietta leggera sotto la quale si poteva capire che aveva un seno molto grande, completava il quadro un corto soprabito che le copriva le bellissime gambe quasi a metà coscia.
La trans, scura di pelle e probabilmente brasiliana, l'aveva guardato e gli aveva chiesto “Amore, ti va di venire da me? La mia casa mia è a pochi minuti da qui”
Lorenzo le aveva risposto “No grazie”e lei di rimando “Non ti piaccio forse, non ti sembro abbastanza bella? Sono anche molto brava. Se vieni, ti faccio divertire molto” e così dicendo aveva aperto il soprabito e dopo aver scostato il perizoma, aveva fatto uscire un enorme bastone di carne nero in piena erezione, forse di 23/24 cm.
Lorenzo, approfittando del verde del semaforo, innestò la prima e si allontanò ma rimase fortemente turbato non solo per quello che aveva visto ma soprattutto per il fatto di esserne stato, per un attimo, attratto fortemente.
Più tardi, nel letto di casa sua si girò e rigirò, non riusciva a non pensare a quella trans e a quel bastone enorme che lei aveva tirato fuori.
Finalmente cadde in un sonno profondo e fece un sogno che, tempo dopo gli avrebbe cambiato poi la vita.
Stava in una camera da letto, seduto sul bordo del materasso, due splendide gambe di donna erano davanti al suo sguardo. Erano molto alte e ai piedi vedeva scarpe con plateau piuttosto alto e tacchi, conseguentemente, altissimi di almeno 15/16 cm.
Alzò di poco lo sguardo e gli si parò davanti un enorme cazzo già in piena erezione puntato verso l'alto.
Più sopra, un magnifico seno di grandi dimensioni giganteggiava sul busto. Era nero, come tutto il resto del corpo e aveva i capezzo turgidi e molto sporgenti.
Guardò finalmente il viso, era la trans che aveva visto la sera prima. Era davvero molto bella e gli stava chiedendo cosa gli piacesse fare in particolare.
Lorenzo era confuso e non parlava ma continuava a guardare l'uccello davanti a sé.
Allora lei prendeva in mano la situazione e, accovacciata sui tacchi gli prendeva in bocca l'uccello ma Lorenzo, tuttavia, non riusciva ad avere una decente erezione.
La trans, perciò, era passata a dirgli “Non ti viene duro perché forse ti piacciono altre cose? Ho capito, sei una troia e adesso ci penso io a trattarti come meriti”
Così dicendo gli ordinava di spogliarsi, di mettersi a pecora sul letto.
Lorenzo le ubbidiva come in trance mentre la trans gli diceva “Ora farai quello che ti dico io, troia che non sei altro. Ti piacciono i cazzi grossi, vero? Allora ti farò assaggiare il mio e sono sicura che ti piacerà moltissimo. Ti romperò il culo senza pietà, sarai la mia troia per tutta la sera. Mi implorerai di fartelo sentire fino alle palle e griderai di piacere”
Prendeva, allora, un tubetto di gel, lo spalmava in abbondanza sulla cappella e lungo l'asta coperta dal preservativo che la copriva poco più della metà tanto era lunga.
Poi ne metteva parecchio attorno al suo buchetto e dentro l'ano entrando con le dita in profondità. Quindi, gli si avvicinava e, senza aspettare neanche un secondo, con un colpo di bacino in avanti lo penetrava per molti centimetri e con un secondo colpo entrava fino alle palle che gli battevano sulle natiche ad ogni affondo.
Lorenzo, nel sogno emise un urlo sovrumano sentendo il culo che veniva squarciato.
Si svegliò di soprassalto, sudato e ansimante.
Subito però si rese conto che quello era stato solo un sogno, allora si tranquillizzò ma il suo cazzo, a differenza che nel sogno, aveva avuto una forte erezione ed era molto duro.
Non resistette alla tentazione e si masturbò con foga fino a ricevere sulla pancia tutta la sborra che usciva e, per la prima volta in vita sua, per l'eccitazione che comunque il sogno gli aveva procurato, la raccolse con il palmo della mano e con le dita, succhiò, poi l'assaggiò leccando ogni singolo dito e il palmo della mano e poi, trattenutola per qualche secondo per gustarne la consistenza ed il sapore, la ingoiò.
Alla fine, stremato dal sogno e dalla poderosa masturbazione, si riaddormentò.

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L'iniziazione

Lorenzo avrebbe voluto dire di no a Isabel, era un po' a disagio e confuso ma non poteva nascondere a se stesso che, sotto sotto, quella sera in cui aveva visto il cazzo della trans sul marciapiedi, aveva sentito un'attrazione che lo aveva fatto farlo deglutire ma che non aveva voluto provare, forse per dimostrare a se stesso di essere un vero maschio adoratore delle belle fighe.
Purtuttavia restava il sogno che aveva fatto e l'eccitazione che aveva provato nel ricordare quell'enorme fallo che gli rompeva il culo ed entrava nelle sue viscere e che lo aveva portato a masturbarsi con foga.
Si lasciò guidare, quindi, dalla vocina che dentro di lui gli diceva “Prova, prendilo in bocca che è quello che, in fin dei conti, desideri!”
Perciò, alla fine, si fece coraggio e disse a Isabel “Mi piaci davvero tanto. Ti ho desiderata fin dalla prima volta che ti ho vista. Non so se sarò capace di farlo bene ma ho visto come tu lo hai fatto a me e lo voglio fare perché è quello che tu desideri e che io, nel profondo del mio animo, forse ho sempre voluto provare. Guidami tu però, ti prego.”
Così dicendo, accostò la bocca alla cappella che troneggiava sullo splendido cazzo, la avvolse con la mano, abbassò completamente il prepuzio e la cappella emerse simile ad un grosso fungo porcino, e con la lingua iniziò a bagnarla per bene.
“Bravissima” gli sussurrò Isabel emettendo un sospiro di piacere di crescente libidine.
“Adesso che l'hai bagnata proprio bene, prendila tutta in bocca”
Lorenzo dovette spalancarla parecchio la bocca per poter farla entrare tutta.
La tenne così per qualche minuto gustandone il sapore e il piacevole contatto della morbida pelle sotto il palato e sulla lingua.
Isabel emise un altro mugolio di piacere e, subito dopo, gli disse di passare a bagnarle bene anche tutta l'asta partendo dalla base e poi andare su e giù più volte fino a quando la mano avesse cominciato a scorrere agevolmente sul cazzo in tutta la sua lunghezza.
Lorenzo seguì pedissequamente i consigli di Isabel e, quando l'intera asta fu ben lubrificata, imboccò di nuovo la cappella e cominciò a farla entrare in bocca.
In due tempi riuscì ad arrivare a quasi la metà.
Poi, la bocca continuò a salire e scendere guadagnando centimetro per centimetro gran parte del cazzo e, con un ultimo affondo toccò la base fino a sentirlo in fondo alla gola.
Avvertì un conato di vomito ma resistette anche quando il cazzo di Isabel gli entrò ancora più in giù e, istintivamente, poggiò la mano sulla gola sotto il mento sentendo il rigonfiamento provocato dalla spinta.
Isabel continuava ad emettere gemiti di piacere sempre più frequenti, mentre con una mano titillava i capezzoli e con l'altra spingeva dolcemente il capo di Lorenzo verso la profondità della sua asta.
“Amore mio, sei davvero bravissimo, hai imparato immediatamente. Secondo me hai un vero talento innato” e poi aggiunse “Lo sai che hai un culo bellissimo e tanto invitante? Mi piacerebbe molto giocare con il tuo buchino. Ho molto voglia di te”

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La rottura definitiva

Lorenzo, con un filo di voce rispose che non lo aveva mai fatto, il suo culo era vergine e che era terrorizzato all'idea di prendere quel palo di carne che gli avrebbe di sicuro sfondato non solo l'ano ma lei lo rassicurò dicendo che lo avrebbe fatto entrare un po' per volta e solo dopo averlo lubrificato per bene e, quindi, poteva stare tranquillo perché se avesse sentito dolore si sarebbe fermata immediatamente.
Lorenzo sentì nuovamente la vocina interna che gli diceva di provare e che era quello che in cuor suo aveva sempre voluto provare e così, anche per le parole rassicuranti di Isabel le disse di si.
“Ma piano, mi raccomando. Ho una paura che mi paralizza” implorò.
“Stai tranquilla, tesoro, adesso mettiti con le mani e le ginocchia poggiati sul letto. Vado a prendere qualcosa che ti sarà d'aiuto. Vedrai che andrà tutto benissimo.”
Si allontanò, era bellissimo vederla camminare completamente nuda sugli altissimi tacchi e con il cazzo che le sballottava di qua e di là ad ogni passo.
Tornò dopo una manciata di secondi, Lorenzo, già in posizione sul letto, avvertì qualcosa di fresco che Isabel gli stava mettendo, prima attorno al buchetto, poi più dentro facendo girare con delicatezza le dita ed entrando poi anche più in profondità con due e poi tre dita e si ricordò del sogno e del gel che la trans aveva usato.
Lorenzo, sentì, dopo qualche attimo, che gli aveva appoggiato la punta del cazzo all'ingresso del culo e si irrigidì.
“Stai tranquilla e rilassati. Abbi fiducia in me, tesoro”lo rassicurò Isabel
Lorenzo, all'improvviso la sentì entrare, fu un momento che gli sembrò una eternità.
Avvertì chiaramente che lo sfintere stava cedendo e subito dopo, che aveva completamente ceduto e che il suo ano stringeva forte attorno alla cappella.
Un brivido di paura gli percorse la schiena e istintivamente abbassò il bacino.
Isabel gli chiese premurosa“ Ti sto facendo male? Senti molto dolore? ”
“Ho sentito dolore, quando sei entrata. Ma adesso va già meglio, forse perché ti sei fermata. E' così?” rispose Lorenzo.
“Si, tesoro, mi sono fermata per far abituare il tuo buchetto alla presenza del mio cazzo.”
E continuò “Fra poco comincerò ad entrare. Comunque vorrei dirti che, prima istintivamente hai abbassato il bacino pensando di fare la cosa giusta ma, credimi, la posizione migliore è quella di abbassare il petto sul letto e alzare bene le natiche”
Lorenzo assunse la posizione indicata da Isabel e lei, dopo essere salita sul letto, piegata un po' in avanti e con le mani appoggiate sui fianchi di Lorenzo entrò lentamente ma con decisione.
Lorenzo sentì un dolore infinito, sentiva il cazzo di Isabel che lo stava deflorando ed emise un forte lamento.
Poi si rivolse ad Isabel “ Ho sentito un dolore enorme, non saprei neanche spiegare esattamente cosa ho provato, mi sembrava che mi stessero infilando un palo. Per fortuna è già entrato tutto! Mi fa male ma mi piace molto e mi eccita”
“Tesoro mio, a dire il vero, è entrata poco meno della metà, il dolore che tu hai sentito è causato dall'entrata della cappella che, comunque come tu stesso hai notato, è la parte più grossa del mio cazzo. Vuoi che mi fermi?”
Lorenzo le chiese”Ma se è entrata solamente una metà, quando entrerai tutto sentirò un dolore immenso. Mi distruggerai il culo”.
Ma oramai, in pieno turbinio di libidine e di piacere e deciso a farsi scopare al punto tale che la voglia aveva preso il sopravvento sulla paura, la esortò
“ Ti desidero molto e desidero il tuo cazzo e tutto quello che mi puoi dare. Perciò, fallo entrare tutto, ti prego lo voglio immensamente ma fai piano, però!”
Isabel entrò con decisione ma non velocemente.
Lorenzo lo sentì entrare centimetro per centimetro, il dolore immenso che, nel sogno aveva solo immaginato ma che, solo in quel sogno era reale, adesso era vero ed esplose in tutta la sua forza dirompente ma, anche il piacere che provava e il desiderio di essere scopato da quel potente cazzo, soprattutto perché era di Isabel, furono più forti del dolore stesso.
Lei aumentò i centimetri della sua asta che entravano nelle viscere di Lorenzo che d'un tratto, fu squassato da una nuova immensa fitta di dolore, avvertì chiaramente che qualcosa aveva ceduto all'interno sotto la spinta di quel poderoso bastone e che era la definitiva rottura di qualcosa di più interno nel suo culo.
Le fece segno con la mano di fermarsi e le chiese cosa era successo, se fosse uscito sangue e se era entrato tutto.
Isabel gli rispose che andava tutto bene, che nel suo culo aveva ceduto come a tutti, il secondo e ultimo baluardo della verginità anale sotto la spinta del suo cazzo che era entrato completamente.
“Adesso mi fermo di nuovo così avrai tutto il tempo per abituarti a sentirlo tutto dentro. Quando ti sentirai pronto, me lo dirai e comincerò a scoparti poco alla volta sempre più velocemente. Vedrai che ne trarrai molto piacere al punto che questo piacere prenderà il sopravvento sul dolore e lo farà passare.”
Nonostante lo sentisse quasi fin dentro la pancia, Lorenzo la implorò, invece, con voce un po' strozzata dal dolore, di continuare.
“Credo di essere arrivato ormai al punto di non ritorno e credo che, da oggi in poi, ti chiederò di farmelo provare tutti i giorni, credo che non potrò più farne a meno. Continua ti prego, a scoparmi come tu sai, ho piena fiducia in te ma comincia, per favore, con una velocità iniziale moderata e poi aumenta sempre di più. Ti amo”
Isabel cominciò ad aumentare il ritmo e la velocità, il suo cazzo tornava indietro fino all'orifizio per poi affondare fino alla base lasciando fuori solo i testicoli.
Era una sensazione incredibile, più lei lo scopava più sentiva fitte profonde di dolore ma, contemporaneamente, il piacere che provava aumentava sempre di più.
Prese coscienza in quel momento che Isabel gli stava definitivamente portando via la verginità e forse lo stava proiettando verso una nuova vita che si stava apprestando ad iniziare ma, questo, lo rendeva felice.
Poco alla volta il dolore cominciò ad attenuarsi fin quasi a scomparire del tutto sotto un ondata di piacere che lo invadeva e lo eccitava fino al punto che un piccolo fiotto di liquido spermatico fuoriuscì dal suo pene.
Andarono avanti per oltre mezz'ora, Isabel sembrava instancabile e ansimava quando il suo cazzo entrava in profondità.
Da un po' lo aveva preso per i fianchi e, mentre lo scopava, lo tirava verso di sè.
Ogni tanto lo estraeva completamente per poi entrare di colpo fino alle palle, altre volte invece dava colpi veloci e ripetuti e con foga quasi animalesca indietreggiando con il bacino solo di una decina di centimetri e questo provocava in Lorenzo un piacere incontenibile, in un crescendo di libidine e lussuria che lo faceva urlare e incitare Isabel.
Le spinte che riceveva lo spingevano in avanti e indietro facendolo strusciare con il torace le lenzuola che stringeva forte ma era in una sorta di estasi dalla quale aveva timore di uscire.
Isabel, non riusciva più a trattenersi dal piacere che provava nel guardare le natiche di Lorenzo schiacciate ad ogni colpo inferto dal suo bacino e il cazzo che quando tornava indietro veniva seguito dall'ano che poi rientrava ad ogni successivo affondo.
Qualche decina di minuti dopo, visto che Lorenzo era tutto sudato, uscì dal suo culo e si soffermò per qualche attimo a guardare l'ano di Lorenzo che si era allargato enormemente al punto che era ben visibile un buco largo svariati centimetri.
Gli disse “Amore mio, sei ben allargato, vedrai che d'ora in poi non avrai più dolore. Ti scoperò anche nei prossimi giorni e questo ti aiuterà ad avere l'ano sempre ben allargato in modo che, ogni volta che lo rifaremo sarà più agevole per te accogliere il mio bastone.
Adesso desidero che entrambi godiamo, perciò stenditi sul letto che sborriamo insieme”
Lorenzo lo fece, Isabel gli si stese di lato, poi lo invitò a mettersi sopra di lei nell'altro verso per potersi succhiare contemporaneamente.
Lui le si stese sopra, imboccò il bastone di Isabel con l'abilità che aveva imparato e dopo averlo ben lubrificato con la saliva.
Isabel imboccò il suo voracemente facendolo entrare tutto nella propria bocca ed iniziarono un 69, inizialmente lento e poi sempre più veloce e profondo e finalmente sborrarono entrambi in simultanea l'uno nella bocca dell'altra.
Isabel con schizzi ripetuti e abbondanti che Lorenzo faceva appena in tempo ad ingoiare che ne arrivavano altri, così come Isabel ingoiava i fiotti di sperma di Lorenzo decisamente più forti e abbondanti del solito.
Era la prima volta che assaggiava sborra non sua, quella di Isabel era densa e con un buon sapore dolce ma, quando gli era arrivato in gola il primo fiotto, aveva avuto un nuovo conato di vomito ma riprendendosi subito, lo aveva ingoiato d'un colpo e e aveva continuato il pompino mentre lei continuava a sborrare più e più volte.
Ebbe la lucidità di contarle ed arrivò a ben otto sborrate.
Quando non ne sentì più altre, si staccò, raccolse con le dita la sborra che era uscita e stava attorno alla sua bocca e la leccò avidamente e, infine, pulì il cazzo di Isabel che ne aveva ancora parecchio attorno alla cappella così come fece anche Isabel con il suo..
Si accasciarono, alla fine, stremati sul letto disfatto e con le lenzuola piene degli umori di tutti e due.
Dopo, fecero una doccia insieme, sorridendosi a vicenda e aiutandosi a insaponare l'uno la schiena dell'altra, scambiandosi anche baci profondi, felici di aver dato e ricevuto tanto piacere.
Tornati sul letto e cambiate le lenzuola si strinsero l'una all'altro e sopraggiunto il sonno, si appisolarono abbracciati e felici.


Continua......
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