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Una bellissima vacanza al mare con sorpresa: La storia di Isabel e della sua amica Paula – Miguel e i suoi amici black. Cap. 2 Parte Seconda


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
31.01.2022    |    6.164    |    19 9.9
"Per fortuna, ancora una volta, la sborra di Carmen e di Miguel, che era rimasta lungo tutto il retto e le viscere, fece da lubrificante e i bastoni di..."
...continuazione...


Isabel continua il suo racconto a Lorenzo.

“Nei mesi seguenti, tornammo a casa di Miguel con regolarità, almeno una volta a settimana.
Lui restava seduto sul divano del salotto mentre noi andavamo a vestirci e a farci il trucco per diventare Isabel e Paula.
Gli piaceva molto vederci vestite da vere troiette, “le mie troiette” come amava chiamarci : andavamo nel guardaroba in camera da letto che era pieno di una quantità notevole di abbigliamento femminile, dai minidress, a volte con vertiginose scollature fino all'ombelico oppure fin quasi all'osso sacro, alle gonne, corte o cortissime, dalla lingerie sexy alle guepiere con o senza reggicalze incorporate, dalle scarpe di tutti i tipi e colori, ma sempre con tacchi alti o altissimi, alle parrucche di vario taglio e lunghezza, dai seni finti da inserire in bellissimi reggiseni a quelli da indossare e poi molti orecchini a clip, collane di varie unghezze e una decine di anelli e guanti di raso lunghi con infradito e tante camicette e top di vari colori e lunghezze e .decine di mini tanga e perizoma di tutti i colori.Tutto comprato da Miguel in vari negozi di abbigliamento hot.
Quando andavamo da Miguel, passavamo l'intero pomeriggio a fare sesso.
Amava molto che gli facessimo un pompino a due bocche, poi ci metteva a pecora e ci scopava a turno per tutto il tempo che voleva e, quando avvertiva che stava per godere, dovevamo restare con la lingua fuori in attesa che scaricasse tutta la sborra che aveva in corpo con schizzi ripetuti, prima sulla mia e poi su quella di Paula.
Poi, gli dovevamo mostrare la bocca piena di seme e subito dopo la dovevamo ingoiare tutta e riprendere, subito a succhiarlo di nuovo fino alla successiva sborrata.
Era molto orgoglioso di noi ed era sempre gentile, affettuoso e soprattutto disponibile a regalarci tutto quello che desideravamo, come aveva appunto già fatto e noi, col passare del tempo, c'eravamo molto affezionate a lui.
Ogni tanto, però, gli piaceva invitare suoi amici, per condividerci con loro.
In genere erano uno o due maschi ben dotati, amici fidati di Miguel che garantiva per loro per serietà e per discrezione e riservatezza, quasi sempre sposati e insoddisfatti della vita sessuale con le mogli.”

“E' stata una vera e propria iniziazione” commentò Lorenzo e aggiunse “L'aver conosciuto Miguel è stata una vera fortuna, come quella che io ho avuto con te”
Isabel rispose “ Tesoro, grazie per queste belle parole.
Anch'io però sono stata fortunata ad averti conosciuto. Credo proprio di aver trovato la persona giusta per me e, soprattutto finalmente l'amore che ho sempre cercato”
“Isabel, tesoro mio. Mi sono legato fortemente a te e, credo proprio, che questo voglia dire che mi sono innamorato, per la prima volta nella mia vita, con questa grande intensità.
E, poi, con te finalmente è venuta fuori la parte femminile che bruciava come la brace sotto le ceneri.
Fare il mio primo pompino e bere anche il tuo seme è stata un'esperienza esaltante così come quando mi hai aperto totalmente il culo proiettandomi verso una nuova vita”
“Lo faremo ogni volta che ne avremo voglia magari anche tutte le notti e la mattina ti sveglierò dolcemente succhiandoti il cazzo e giocheremo in tutte le posizioni e in tutti i ruoli prima di fare colazione e poi ritorneremo nel letto a fare di nuovo l'amore.
E Lorenzo concluse “Sì, sarà un meraviglioso inizio di giornata.” e poi “ La tua storia è bellissima, ti prego continua a raccontare.”
“Ti racconterò tutto quello che è successo a me e a Paula perché voglio che tu sappia tutto, anche i particolari più scabrosi relativi a quanto e, soprattutto, al tipo di sesso che facevamo e che, in molti casi era davvero molto spinto. Ma né io né Paula ci siamo mai pentite di averlo fatto”.
“Ti accetterò per quello che sei ovvero una creatura stupenda e tutto quello che hai fatto non potrà che essere motivo di ulteriore desiderio di te. Continua, allora. Ti prego.”

E Isabel riprese il suo racconto: .

“In quei casi facevamo sesso in tutti i modi e le posizioni possibili e ci piaceva farli godere tutti, fossero stati due o anche di più.
Erano pomeriggi particolarmente intensi, facevamo sesso anche per due/tre ore senza fermarci se non per riprendere fiato ma erano anche pomeriggi straordinari, ormai non ci bastava più farlo solo con un singolo perché volevamo provare sempre nuove esperienze.
Una volta, ad esempio, Miguel ci comunicò che aveva invitato due suoi amici e che gli avrebbe fatto piacere se fossimo andate il pomeriggio del giorno successivo.
Gli aveva parlato di noi e loro erano entusiasti di fare la nostra “conoscenza”.
Arrivammo nel primo pomeriggio, Miguel ci aspettava con la porta di casa aperta.
Quando entrammo, ci disse “ Sono felice che abbiate accettato l'invito con tanto entusiasmo. Come vi avevo accennato, la scorsa settimana avevo parlato di voi a questi miei amici e mi avevano espresso il desiderio di conoscervi.
Sono due black centro-americani, giovani e simpatici e, sono sicuro che ci divertiremo molto e, soprattutto voi vi divertirete davvero tanto con loro e, ovviamente, anche con me.” e poi aggiunse “Arriveranno tra una mezz'ora, quindi avrete tutto il tempo di prepararvi e, a loro piacerebbe trovarvi vestite da vere troie.”
Andammo a prendere nell'armadio tutto quello che avevamo intenzione di indossare, ci facemmo poi una doccia e, dopo, ci vestimmo più sexy e provocanti del solito per diventare le sue troiette.
Quel giorno, eravamo davvero più troiette del solito, io un minidress nero scollato fino all'ombelico e corto all'inguine, calze velate nere agganciate al reggicalze rosso, scarpe 15 a spillo, reggiseno nero di pizzo con inseriti nelle tasche posteriori due tette in silicone quarta misura ben in mostra sotto la scollatura e con capezzoli rosa. Paula, onvece, con una gonna bianca semitrasparente microscopica di tessuto leggero che arrivava solo qualche centimetro appena sotto l'attaccatura delle cosce e le fasciava stretto tutto il lato B lasciando appena fuori la fascia delle calze velate ben aggrappate ai gancetti del reggicalze, scarpe tacco 15 e plateau 3,5 cm, entrambe con orecchini a pendolo, trucco non leggerissimo sugli occhi , ciglia finte con mascara e, infine, le bellissime parrucche, la mia nera e lunga fino al seno e quella di Paula, della stessa lunghezza ma bionda
Ritornammo in salotto e Miguel, appena ci vide, sgranò gli occhi e con uno sguardo misto di meraviglia e desiderio, disse “Siete davvero splendide. Credo proprio che ai miei amici piacerete davvero molto e che ci divertiremo alla grande. Siete pronte per questa nuova avventura? “
Paula gli rispose “Assolutamente sì. Oramai, questo gioco ci ha preso totalmente. Non riusciamo più a farne a meno, abbiamo una voglia grandissima di imparare sempre più nuove cose e, ovviamente, provare nuovi “giochi” e godere e far godere, vedrai che non avremo alcun problema a soddisfare tutti e tre. Lo abbiamo già fatto altre volte e lo faremo ogni volta che ce lo chiederai perché ti siamo riconoscenti di averci fatto diventare quello che siamo, cioè femmine, e faremo qualsiasi cosa ti piacerà organizzare”
Eravamo due strafighe però non volgari ed eravamo molto contente di come eravamo diventate. Tornammo a sederci sul divano, le gambe accavallate, le mie con il minivestito e Paula con la gonna e che lasciavano scoperte gran parte delle gambe inguainate nelle belle calze velate sorrette dal reggicalze, il mio rosso e quello di Paula nero.
Poco dopo, squillò il cellulare di Miguel, i suoi amici erano arrivati.
Eravamo molto eccitate, era la prima volta che lo facevamo con tre maschi.
Miguel andò ad aprire ed entrarono due splendidi ragazzi latini e Miguel fece le presentazioni.
Carlos e Pedro avevano un fisico possente, alti e muscolosi, sembravano due “mandingo”.
Ci piacquero subito, fino a quel momento non avevamo mai incontrato uomini così giovani e anche così ben messi fisicamente.
Carlos, di carnagione abbastanza scura, ci sovrastava in altezza di parecchio, attorno a 1,85/1,90.
Il possente torace che si intravedeva attraverso la camicia aperta, era assolutamente glabro e i muscoli pettorali erano straordinari così come le braccia.
Anche Pedro, leggermente più scuro e poco più alto di Carlos aveva un fisico bellissimo e con possenti braccia come il suo amico.
Provammo ad immaginare come potevano essere totalmente nudi e ci venne l'acqualina in bocca.
Bevemmo qualcosa e chiacchierammo in allegria, ci guardavamo con desiderio reciproco neanche tanto velato e ci dissero più volte che eravamo due splendide ragazze.
Poi Carlos mi si accostò più vicino sul divano, sfoggiò uno splendido sorriso e mi poggiò la mano sulla coscia, facendola poi scorrere sulla calza fino ai gancetti del reggicalze e si sporse verso di me per baciarmi.
Lo stesso stava facendo Pedro con Paula, la baciava sul collo e vicino all'orecchio mentre metteva la mano sotto la gonna cortissima.
Ricambiammo i baci con passione e l'atmosfera iniziò a riscaldarsi.”

“Wow!” disse Lorenzo, aggiungendo poi “Beh, ho visto qualche volta, su qualche rivista e in qualche video, che sberle di cazzo hanno i centro- sud americani. Ne ho visti anche alcuni che arrivavano ad almeno 25 cm e fisicamente sono molto belli. Trovo che siano davvero attraenti e desiderabili. Certo, però, che prendere dei cazzi così non deve essere stato per niente facile. Raccontami, mi sto eccitando ad immaginare te e Paula scopare con bestie simili”

Isabel riprese il suo racconto.

“Miguel era raggiante per i complimenti alle sue troiette e, dopo un po', disse che era giunto il momento di spostarci in camera da letto,
Ci alzammo e ci avviammo verso la camera seguite dai tre che continuavano a lodare la nostra bellezza e dicendo che sicuramente sarebbero state ore bellissime mentre si davano pacche sulle spalle sorridendo vistosamente.
Entrati nella camera, Carlos ricominciò a baciarmi ed accarezzarmi tutto il corpo e, poi, mi sussurrò all'orecchio “Abbiamo una sorpresa per te e Paula. Abbiamo pensato che potrebbe piacervi molto”
“Che sorpresa è?” gli chiesi anch'io sussurrandogli all'orecchio, curiosa di sapere.
“Tra poco, ci raggiungerà una nostra amica, bellissima come voi, molto calda e affamata di sesso come e forse più di noi tutti” rispose.
“Wow! Per me va benissimo, e sono sicura che anche Paula sarà d'accordo. Vuol dire che ce la scoperemo a turno o insieme, sarà sicuramente bello farsi una donna” gli risposi contenta.
“Perfetto! Ma la sorpresa vera, la scoprirete quando arriverà e penso proprio che ne sarete ancora più contente” concluse Carlos.
Poi, voltandosi verso Paula “ Ho appena detto a Isabel che, fra poco, arriverà una bellissima sorpresa per entrambe. Isabel è molto curiosa e anche contenta. E tu Paula, cosa ne pensi?”
Lei rispose “Io e Isabel siamo uguale in tutto, abbiamo gli stessi desideri e gli stessi istinti sessuali. Perciò, anch'io sono ansiosa di scoprire come sarà questa sorpresa che ci avete preparato.”
Infine rivolgendosi a Miguel, gli disse “Io e Pedro, non te lo avevamo ancora detto perché volevamo che anche per te fosse una gradita sorpresa anche se già la conosci. Sto parlando di Carmen”
A Miguel gli si illuminò il viso e poi esclamò “Carmen? Ma è davvero una splendida sorpresa, è tanto tempo che non la vedo. Grazie, sono contentissimo.”
Carlos ritornò a baciarmi sul collo e sulla bocca mentre iniziò a palparmi il culo.
Mi strinse a sé ed io sentii la sua “dotazione” che mi arrivava ben sopra il bacino, era durissima.
Gli toccai, allora, la patta dei pantaloni ed ebbi la conferma della mia sensazione, la mia mano salì dalle palle verso l'alto e sembrava che non finisse più di continuare a salire per arrivare alla punta.
In quel momento, squillò il telefono di Pedro che, dopo aver chiuso la telefonata, esclamò con enfasi “La sorpresa è arrivata!”
Miguel si precipitò a schiacciare il pulsante di apertura del portone del palazzo e restò davanti alla porta di ingresso di casa.
Pochi minuti dopo, sentimmo il rumore dell'ascensore che arrivava, poi quello della porta che si apriva e, subito dopo, quello della porta che veniva chiusa.
Miguel aprì la porta e sorrise mentre diceva “Ciao Carmen, che bello rivederti! Sei, come al solito un vero splendore. Vieni, che ti presento le mie due giovani amiche”
Carmen entrò, era di una bellezza abbagliante, alta con gambe lunghissime, un viso stupendo, capelli biondi lunghi fino al rigoglioso seno. Avanzò con passo elegante togliendosi il bellissimo soprabito nero che le dava un'aria molto chic.
Paula ed io ci guardammo, eravamo stupite da tanta bellezza e femminilità.
Senza il soprabito restò con una chemise di pizzo leggerissima che lasciava intravedere un tanga sottilissimo e il seno nudo.
Era ancora più sexy e affascinante ma, soprattutto con una sensualità che sprizzava da tutti i pori, sicuramente una donna che aveva fatto perdere la testa a molti uomini.
Pregustammo il piacere che ne avremmo tratto scopandola.
Miguel ci presentò, lei ci guardo con simpatia “Sono molto contenta di conoscervi Isabel e Paula. Siete davvero belle e sexy, credo proprio che passeremo un bel pomeriggio insieme” poi ci baciò sulla guancia e sentimmo il suo profumo, leggero ma inebriante.
“Anche noi siamo felici di fare la tua conoscenza” rispose Paula e aggiunse “Sono sicura che sarà un pomeriggio splendido, vero Isabel?”
“Assolutamente sì” confermai e guadai Carmen negli occhi mentre passavo leggermente la lingua sulle mie labbra”
Lei, allora, mi prese per mano e ci avvicinammo a Carlos che subito riprese a baciarmi e a toccarmi le gambe e il fondoschiena.
Carmen mi abbracciò da dietro sussurrandomi nell'orecchio che le piacevo molto mentre con la mano cominciava ad accarezzarmi i fianchi e a baciarmi sull'altro orecchio e poi sull'altro lato del collo.
Poi, mi disse “Intuisco che Carlos ti piaccia molto e che hai voglia di fare sesso. Non essere timida, diglielo apertamente, i maschi si eccitano moltissimo a sentirselo dire e con Carlos hai tutto da guadagnarci, credimi. Ti garantisco che resterai stupita, è bello e grosso e sono sicura che ti piacerà enormemente. Lo conosco davvero molto bene.” concluse con un pizzico di malizia.
Carlos si tolse la camicia, si sfilò i pantaloni e, poi, lo slip. Era bellissimo e senza neanche un pelo. Il suo corpo, a partire dal torace era lucido di crema e la pelle morbidissima. Tra le sue gambe, sbucò una bestia, nera, con una cappella enorme e un'asta, larga e dritta puntata in alto e che a scatti saliva e scendeva da sola.
Cazzi così ne avevo solamente visti di black africani sulle riviste pornografiche. Ad occhio poteva essere attorno ai 23/24 cm e parecchio largo. Restai sbalordita.
“Ma è enorme!” esclamai con trepidazione ma anche con molto desiderio di provarlo.
Carmen mi esortò “Toccalo, guarda come sta aspettando con impazienza la tua bocca, assaggialo!”
Mi accovacciai, lo guardai ammirata, poi provai a prendergli in bocca la cappella. Non ci riuscii, era troppo, troppo, grosso.
“Adesso ti aiuto io. Ti preparo il terreno” disse Carmen sorridendo.
Si accovacciò anche lei, tirò fuori la lingua e cominciò a bagnare la cappella, poi aprì bene la bocca e la prese tutta.
Si scostò e mi disse che adesso sarebbe stato più facile, mi diede un bacio profondo con la lingua, mi passò la sua saliva e poi prendendo l'asta con la mano me la porse puntandola verso la mia bocca.
Riprovai a prendergliela in bocca e, finalmente, ci riuscii con più facilità mentre tenevo fermo il cazzo con entrambe le mani perché con una sola ne potevo circondare solo una trequarti.
Anche Paula, nel frattempo, si era accovacciata ai piedi di Pedro, che pure lui aveva un bastone di tutto rispetto e più nero del suo amico, forse un paio di centimetri meno lungo ma decisamente più largo e lo stava succhiando con avidità anche lei con qualche difficoltà.
Carmen, mi disse di alzarmi, lo feci.
Mi accarezzò i capelli poi mi baciò nuovamente con la lingua fin quasi in gola, quindi, mi sollevò la gonna lentamente, mi disse di girarmi, lo feci e lei esclamò “Tesoro, hai un culo bellissimo e adorabilmente invitante, questo tanga ti sta divinamente, gli uomini ne andranno pazzi, scommetto” e iniziò ad accarezzarlo dappertutto.
Nel frattempo, si era slacciata la chemise restando con le calze velate nere e il reggicalze in tinta, poi si tolse, con grazia nei gesti, gli orecchini e con un gesto elegante e molto femminile si toccò i capelli facendone poi lambire le punte sui rosei capezzoli.
Quando mi girai e la vidi in tutta la sua smagliante bellezza, desiderai di poter diventare uguale a lei anche se sapevo, in cuor mio, che sarebbe stato impossibile diventare una femmina così.
Carlos, in quel momento, mi fece sentire il suo bastone appoggiato prima sul fondo della schiena e, subito dopo, vicino al mio buchetto, poi mi chiese “E' bellissima Carmen, vero?”
“Si” risposi e aggiunsi “ Mi sarebbe tanto piaciuto nascere donna e diventare bella come lei. Ma, purtroppo, così non è! “
“Lo diventerai di sicuro. Ci sono tutte le premesse per poterlo fare. Dovrai fare un percorso piuttosto difficile ma, alla fine sarai come me, stanne pur certa” intervenne Carmen e mentre lo stava dicendo, si girò.
Il tanga le metteva in gran risalto il suo splendido culo “brasiliano” ben sodo
Poi, con enorme sensualità, girò leggermente la testa di lato mentre si sfilava il tanga e subito dopo coprì i seni con le mani.
Mi scappò “ Carmen sei di una bellezza unica...credo proprio che tu sia la più bella...” non feci in tempo a dire “donna” perché girandosi verso di me e Carlos, che mi sembrò stesse leggermente ridacchiando, aprì le gambe e....ne uscì un cazzo poderosamente lungo e duro la cui punta arrivava ben oltre il suo ombelico.
La guardai stupita ed estasiata al contempo, deglutii per il desiderio che si stava accendendo e istintivamente allungai la mano per toccarlo, aveva una pelle morbidissima, la ritrassi però quasi subito.
Carmen mi rassicurò “Non aver alcun timore, mi piace molto che tu me lo tocchi. Ti piace, il mio bastone? “
“Mi piaci tu e mi piace tutto di te. Non potevo immaginare che tu fossi una trans, mi aspettavo di poterti scopare la figa ma adesso mi aspetto ben altro” fu la mia risposta unita ad un sorrisetto malizioso.
“Allora giocaci un po' con la bocca, fammi vedere quanto sei brava” mi esortò lei.
Mi accovacciai sui tacchi, avvicinai le labbra a quella meraviglia, lo presi e riuscii però a farne entrare solo una parte, le leccai, allora, avidamente la cappella e l'asta e riprovai aprendo bene la bocca, ne entrò un bel po' di più ma molto ne rimaneva ancora fuori.
Con un spinta del bacino, Carmen invece, lo fece entrare per oltre la metà che, però, fu sufficiente a farmelo arrivare quasi alle tonsille.
Iniziò, quindi, ad entrare e uscire più volte.
Lo sentivo scorrere sulla lingua e lungo il palato, riempito totalmente in larghezza.
Era, come sempre, una sensazione bellissima ma, con una trans così bella, sexy e di gran classe, quello che stavo provando era di gran lunga più sensuale ed eccitante.
I mugolii di Carmen e il rumore che la mia bocca colma di saliva provocava mentre succhiava e risucchiava il cazzo e quello provocato dal suo palo che mi scopava a gola profonda riempivano l'intera stanza.
Poi si fermò e disse “Adesso cominciamo a fare un gioco che, sono sicura, ti farà impazzire di piacere. Ti senti pronta a farlo? ”
“Con te sono disposta a “giocare” in tutti i modi che vorrai!” le risposi guardandola negli occhi con desiderio e cupidigia mentre la libidine iniziava a impadronirsi di me.
Poi fece la stessa domanda a Paula che le rispose “Io, come anche Isabel, voglio imparare quanto più possibile sul sesso. So che è un mondo pieno di sfaccettature e di mille modi per goderne appieno tutto quello che mi può dare sul piano dell'eccitazione e, soprattutto, dell'immenso piacere che si può ricevere. Sono, perciò, aperta a qualsiasi gioco pur di raggiungere questo scopo per dare sfogo alla mia libidine e per lasciarmi andare alla lussuria più totale.”
Carmen quindi, rivolgendosi a Carlos e Pedro, disse “Come avete sentito, le ragazze hanno una voglia enorme di imparare qualsiasi gioco. Che ne dite, è ora di iniziare a svezzarle con il nostro?”
Carlos, per tutta risposta, mi prese con le possenti braccia mi disse “Aggrappati forte dietro al mio collo ché adesso arriva il bello!” e poi, sorreggendomi con le mani sotto le cosce, mi alzò fino a far toccare la mia testa alla sua.
Riprendemmo a baciarci con la lingua con ancora più passione.
Mi piaceva molto il contatto con il suo torace, mi tolsi allora il reggiseno e il seno finto e lo abbracciai facendo, poi, strusciare i miei capezzoli sui suoi muscoli pettorali. Dopodiché, iniziai a leccargli e succhiargli i suoi e a mordicchiarli leggermente con i denti.
“Ti voglio” gli sussurrai all'orecchio.
“Cazzo, hai una bocca favolosa, mi stai facendo venire i brividi. Se sei così brava con in capezzoli, chissà quanto sarai capace di fare col mio cazzo!”
Gli risposi “Mi piaci veramente tantissimo e voglio godere e farti godere come meriti” e lo baciai di nuovo appassionatamente.
Carmen, che nel frattempo si era messa dietro di me, si abbassò sugli altissimi tacchi e, allargandomi le natiche iniziò a leccarmi l'ano e ad inserire la lingua nel mio buchetto.
Era una sensazione straordinariamente eccitante, due lingue, una in bocca e una nel mio buchetto che continuavano ad esplorarmi in simultanea vi stavano facendo andare su di giri.
Dopo una decina di minuti, Carmen si rialzò in piedi, mi abbracciò e io sentii il suo seno che premeva sulla mia schiena. Mi ritrovai, così, chiusa tra i due corpi come in un sandwich.
Paula, lasciando per un attimo il pompino che stava facendo a Pedro, si girò e mi guardò interrogativa.
Le feci segno che tutto andava bene e lei, lasciato il cazzo di Pedro che aveva in bocca già da un po', e, imitandomi, cominciò, issandosi sulla punta delle scarpe, a leccare e succhiare i capezzoli di Pedro che apprezzò molto visto che il suo bastone ebbe subito uno scatto verso l'alto.
Anche Miguel si avvicinò ai due e, come Carmen, si mise alle spalle di Paula e Pedro la issò con le braccia e sostenendola, poi, con le mani come Carlos aveva fatto con me.
Lei fece, però, girare Pedro di un mezzo giro in modo di potermi tenere sotto il suo sguardo e controllare che tutto andasse bene.
Avevo il cuore che andava a mille, immaginavo cosa stessero per fare a me e a Paula.
La cosa mi spaventava non poco ma nuovamente la lussuria si impadronì di me.
Carlos, dopo che Carmen mi aveva ben lubrificato l'ano con la sua lingua, e lubrificato anche la sua cappella e l'asta con molta saliva, mi calò lentamente mentre sentivo il suo possente torace stretto al mio che, però, in larghezza era parecchio più piccolo.
Le mie natiche arrivarono in pochi secondi all'altezza della punta del cazzo di Carmen, sentii il mio buchetto appoggiarsi sulla cappella, poi simultaneamente, Carlos mi fece scendere ancora di più e lei, con un colpo di bacino verso l'alto, mi penetrò decisamente attraversandomi l'ano e poi il retto e abbracciandomi ancora più strettamente.
Nello stesso momento, Pedro fece l' identica cosa con Paula, che aggrappata al collo di quel bellissimo “mandingo”, anche lei liberatasi del reggiseno e del seno finto, succhiava avidamente i capezzoli di Pedro che piano piano l'abbassò facendola scivolare lungo il suo torace per consentire a Miguel di penetrarla col suo bastone.
Ad entrambe uscì un grido per il violento dolore che ci aveva trafitto, ma sia Carmen che Miguel continuarono a scoparci.
Mi sentivo totalmente impalata da Carmen e, ogni volta che entrava più a fondo, sentivo il suo lungo cazzo fin dentro la pancia e anche Paula urlava sotto i colpi di Miguel.
Carlos e Pedro, inoltre, ogni volta che ci abbassavano davano una leggera spinta verso il basso che faceva entrare con più forza i cazzi nelle nostre viscere.
Non avevamo mai provato una sensazione così forte, ci faceva male tutto ma era una sensazione straordinaria che non avevamo neppure lontanamente immaginato di provare e ci eccitava moltissimo.
Andammo avanti per molti minuti, ci sembrava che il tempo si fosse fermato.
Per fortuna, come nelle precedenti occasioni, la libidine cominciò ad esplicare i suoi effetti e il dolore iniziò ad essere sostituito, poco alla volta, dal piacere al punto che ci sembrava di essere in un sogno nonostante l'adrenalina fosse a mille.
Le nostre grida vennero soppiantate quasi subito da gemiti di intenso piacere anche perché i nostri culi si stavano abituando a quel martellamento incessante.
Carmen aveva aumentato di molto la velocità e mi martellava con l'intera lunghezza del suo cazzo, ogni tanto, poi, si girava a guardare Miguel che stava scopando forsennatamente Paula mentre Pedro l'alzava e l'abbassava seguendo il ritmo impresso da Miguel.
Sembrava che stessero facendo una gara a chi scopava più forte, più veloce e faceva godere di più me e Paula.
Carmen e Miguel, quasi contemporaneamente sborrarono. Sentimmo un caldo fiume in piena irrorarci l'intestino mentre loro continuavano a scoparci con maggiore intensità e fluidità perché la sborra rendeva più lubrificate le viscere e, perciò, più agevole il loro scorrimento.
Si mischiarono, allora, i gemiti di dolore ma anche di goduria miei e di Paula, con quelli di lussuria di Carmen e Miguel che continuavano a scoparci con i cazzi ancora duri e contemporaneamente a sborrare in quantità inusitate e con quelli prodotti dalle percussioni a ripetizione dei loro bacini contro le nostre natiche. Tutto questo fece aumentare a dismisura l'eccitazione che portò a punte elevatissime la libidine.
Paula, poco prima, aveva allungato un braccio verso di me e mi stringeva forte la mano in un gesto che era di grande unità e di unione totale delle nostre vite.
Mi sentii commossa da quel gesto e, per la prima volta, mi scesero calde lacrime non più per il dolore, come quando Miguel mi aveva aperta per la prima volta ma perché io e Paula eravamo davvero diventate così fortemente unite.
Quando Carmen e Miguel, dopo un tempo che sembrò infinito, uscirono dai nostri sfinteri, restammo per un paio di minuti ancora aggrappate ai due stalloni ansimando per lo sforzo che avevamo sopportato ma anche per l'intensa lussuria che ci spinse a riprendere a succhiare i capezzoli di Carlos e di Pedro.
Quando, finalmente, ci fummo un po' calmate, Pedro ci disse che, prima, avevano dato la precedenza a Miguel per averli ospitati e a Carmen perché le erano molto affezionati ma aggiunse
“Adesso, però, è arrivato il nostro turno e non ci rinunceremo di certo, ci attizzate moltissimo non solo perché siete belle e sensuali ma anche perché abbiamo anche ben capito quanto vi piace questo gioco. Siete proprio delle troie navigate nonostante la giovane età” concluse Pedro.
“Però noi siamo lo stesso terrorizzate al solo pensiero di prendere i vostri cazzi che hanno un calibro esagerato. Non ne abbiamo mai presi di queste dimensioni, ci potreste squarciare il culo e non solo quello. E' vero, ci piacciono davvero molto ed è altrettanto vero che siamo diventate delle troie ninfomani adoratrici del cazzo e vogliamo farvi godere come meritate, ma magari potremmo limitarci a farvi un bel pompino a gola profonda e bere tutta la sborra che vi schizzerà , non abbiamo alcun problema a farlo” gli dicemmo con voce preoccupata.
Carlos cercò di tranquillizzarci “Capiamo le vostre preoccupazioni dovute alle dimensioni non proprio normali dei nostri uccelli ma non dovete preoccuparvi eccessivamente perché, proprio grazie a Carmen e Miguel che vi hanno scopato forsennatamente, i vostri culi adesso sono ben aperti e, quindi, non ci saranno particolari difficoltà a farli entrare né in larghezza né in lunghezza e, ci potete credere sulla parola considerato che di culi ne abbiamo aperti a decine e non è mai successo nulla.”
Si avvicinarono, quindi, l'uno all'altro in modo che io e Paula fossimo schiena contro schiena, e poi, in simultanea puntarono le loro bestie sull'ingresso dei nostri culi.
Diedero una leggera spinta verso l'alto. Sentimmo le cappelle che si erano appoggiate sui nostri buchetti pronte a penetrarci. Ci sembrava impossibile che dopo aver accolto due cazzi di tutto rispetto come come quelli di Carmen e Miguel, potesse essere lo stesso doloroso accogliere anche quelle dei due nuovi amici ma, invece, non fu così.
Sentimmo che, le cappelle premevano sui nostri buchetti, le sentimmo farsi strada , poi, con una pressione più forte e che i nostri sfinteri, nonostante fossero già ampiamente aperti, stavano per cedere sotto la spinta, lenta e costante dei loro cazzi. Ad un tratto, sotto la pressione di una spinta più decisa, cedettero completamente e noi avvertimmo chiaramente che era entrato qualcosa di molto largo e che adesso sostava appena dentro l'ano.
Un forte grido di dolore echeggiò nella stanza e sia io che Paula ci abbracciammo con forza al collo dei due mandingo.
Stettero fermi un paio di minuti facendo muovere leggermente a destra e a sinistra le cappelle, e ad ogni movimento, sentivamo forti fitte di dolore perché ci stavano allargando sempre di più.
All'improvviso, con un deciso colpo di bacino, ci penetrarono.
Un nuovo grido lacerante e disperato uscì dalle nostre bocche.
Sembrava che un palo ci fosse entrato dentro le viscere, li implorammo di non entrare troppo perché il dolore era davvero fortissimo, ci risposero che erano entrate poco di più delle cappelle.
Inorridimmo a quella notizia
Ci sembrava nuovamente impossibile che fosse così, loro ci confermarono che era tutto vero e fummo allora ancor di più terrorizzate.
Prese entrambe dalla voglia di provare, però, quella occasione non facilmente ripetibile ma, soprattutto, dalla voglia spasmodica di quei cazzi che ci aveva totalmente invase fino a farci perdere tutte le inibizioni, urlammo con voce un po' strozzata:
“Va bene, vogliamo aver fiducia in voi, entrate anche più a fondo ma non fatelo entrare subito tutto. Aspettate solo qualche secondo e vi diremo noi quando entrare”
Si fermarono, facemmo un lungo respiro, ci stringemmo nuovamente le mani per farci coraggio a vicenda, Paula mi chiese” Tesoro, te la senti? Io ho voglia di provare ma se non te la senti, lasciamo perdere”
Le dissi che era molto coraggiosa e volevo esserlo anch'io e volevo soprattutto condividere con lei qualsiasi cosa avessimo fatto.
Gli dicemmo, perciò “Siamo pronte, spingete più a fondo e fateci godere i vostri magnifici bastoni di carne.”
Entrarono per molti centimetri, il dolore che avevamo sentito, in passato, fu niente al confronto di quello che ci invase quando sentimmo chiaramente avanzare i due pali che si facevano strada nei nostri culi aprendoci centimetro dopo centimetro.
Pensammo che forse sarebbe stato meglio se avessero cominciato a scoparci un po' più velocemente e glielo chiedemmo.
La risposta non si fece attendere.
Entrarono molto di più e quando gli chiedemmo quanto fossero entrati, ci risposero che erano a oltre la metà, poi spinsero ancora un volta e ci precisarono che erano rimasti fuori solo le palle.
Li implorammo di rimanere fermi il tempo di farci abituare alle loro dimensioni.
Aspettarono qualche secondo, poi, iniziarono ad avanzare e tornare indietro con crescente velocità. Per fortuna, ancora una volta, la sborra di Carmen e di Miguel, che era rimasta lungo tutto il retto e le viscere, fece da lubrificante e i bastoni di carne cominciarono a muoversi di più e più agevolmente e finalmente, i culi cominciarono ad adeguarsi a quel ritmo mentre il piacere aumentava sempre di più di intensità.
“Dai, Carlos! Continua così, mi stai facendo impazzire di piacere” e dai gemiti di Paula capii che anche lei si stava godendo finalmente il cazzo di Pedro.
Ad un tratto sotto la spinta di quei bastoni, avemmo per la prima volta un violento orgasmo anale.
Il culo si lubrificò ancora di più per la quantità di sborra che era prima entrata e i cazzi ebbero ancora più facilità di scorrere in avanti e indietro. L'orgasmo si ripeté di nuovo e poi ancora una seconda volta, in breve tempo cominciammo ad avere orgasmi ripetuti che sembravano non finire più mentre aumentavano a dismisura la lussuria e la libidine.
Perciò, sempre tenendoci aggrappate ai colli di Carlos e Pedro e in preda alla totale assenza della percezione della realtà dovuta ad uno stato di sfrenata lussuria, cominciammo da sole a muoverci su e giù forsennatamente e spingendo forte fino ad arrivare fin quasi alla base del cazzo.
Le nostre grida, però, non erano più solo di dolore ma erano diventate fortissimi lamenti di pura goduria che continuavamo ad emettere ripetutamente e che meravigliarono anche Carmen e Miguel che si girarono verso di noi sospendendo il pompino che Carmen stava facendo a Miguel. .
Gli stessi nostri amanti restarono stupiti da quello che stava accadendo e si limitarono a sostenerci mentre eravamo noi a scoparli col culo, godendosi forse per la prima volta nella vita, una situazione ed una sensazione così nuova e intensa.
Andammo avanti per molti minuti, poi Carlos e Pedro ci posero sul letto mettendoci di schiena.
Li implorammo di scoparci ancora, sentendoci orfane di quegli straordinari falli.
Ci alzarono le gambe e le spinsero verso la nostra testa, poi entrarono in un attimo fino ai testicoli, appoggiandosi con le mani sul letto ai lati delle nostre teste mentre le nostre gambe erano appoggiate sulle loro spalle.
Lo sentimmo tutto fin dentro la pancia e cominciammo nuovamente a leccare e succhiare con furia i loro capezzoli che erano alla portata delle nostre bocche mentre loro ci scopavano forte emettendo mugolii di inteso piacere che si fusero con i nostri mugolii.
I loro possenti cazzi scivolavano, per fortuna, sempre agevolmente.
Eravamo di nuovo in estasi e ricominciammo ad avere orgasmi anali ma la pressione che esercitavamo sulle nostre prostate, ci fece sborrare con violenza.
Dopo diversi minuti, ci poggiarono sul letto e ci girarono a pecora, alzammo bene i nostri bacini ed entrarono subito nuovamente e completamente ma, questa volta da sopra e riprendendo subito il ritmo e la velocità di prima.
Non capivamo più niente, eravamo talmente prese dalla lussuria, dalla libidine e dalla voglia di essere scopate in modo animalesco che, l'una di fronte all'altra godevamo della goduria dell'altra. Miguel, con Carmen vicina a lui, continuava a filmare in primissimo piano quello che avveniva e che non avremmo mai immaginato di poter vedere nei dettagli.
Poi, Carmen si mise davanti a Paula e Miguel davanti a me, appoggiati con le ginocchia sul letto e con i cazzi a portata di mani e bocche.
Io afferrai quello di Miguel e lo ingoiai totalmente e Paula fece altrettanto con quello di Carmen mentre le nostre teste, ad ogni spinta che Carlos e Pedro ci davano, venivano scaraventate in avanti e i cazzi di Carmen e Miguel arrivavano violentemente nelle nostre gole.
Fiotti di saliva fuoriuscivano dalle nostre bocche e, lubrificando molto le loro aste, rendeva tutto più scivoloso e più veloce mentre il rumore delle bocche colme di saliva che succhiavano e risucchiavano si sentiva sempre più.
Eravamo tutti senza più alcun freno inibitorio. Carmen e Miguel affondavano sempre più velocemente i loro cazzi nella nostra gola a tal punto che visivamente il collo, appena sotto le orecchie, si gonfiava quando la cappella superava l'ugola e si contraeva quando tornava verso l'uscita della bocca.
Carlos e Pedro contemporaneamente affondavano i loro mostruosi cazzi nelle nostre viscere fino alle palle per poi tornare indietro con una velocità inimmaginabile.
Fu una vera e propria orgia, durò davvero molto, forse una mezz'ora, poi all'improvviso, sborrarono tutti in simultanea.
Sentimmo la gola investita da un innumerevole serie di fiotti di seme che si mischiò con tutta al saliva che avevamo prodotto.
Per un attimo, ci sentimmo di soffocare e un fiotto di quel liquido misto, ci uscì dal naso ma non ci fermammo un solo attimo mentre ingoiavamo a grandi sorsate il tutto.
Contemporaneamente, sentimmo nuovamente la sborra che ci stava allagando le viscere.
I grugniti quasi animaleschi dei mandingo, di Carmen e di Miguel, si unirono alle grida di piacere mie e di Paula mentre, non sazi, Carlos e Pedro continuarono ancora per qualche minuto la loro scopata riservando gli ultimi fiotti di sborra alle nostre assetate gole.
Alla fine crollammo sfiniti, tutti sul letto ad ansimare per lo sforzo che avevamo sostenuto.
Io e Paula eravamo parecchio acciaccate ma ci sentivamo felici e mano nella mano ci guardammo negli occhi, ci sentivamo molto unite.
Dopo, andammo in bagno a farci la doccia e ci fermammo a guardarci nello specchio. Avevamo il volto stravolto, il trucco sugli occhi si era sparso sulle guance.
Ci girammo per guardare nello specchio i nostri culi, erano allargati all'inverosimile ma sapevamo anche che presto sarebbero tornati alla normalità.

Lorenzo, intervenne “Ma è una storia straordinaria. Farsi scopare da due cazzi di quelle dimensioni, oltre a quella incredibile bellezza di trans di Carmen e, poi, con un bastone di carne di quelle dimensioni! Mi sto sentendo scendere brividi lungo la schiena. Deve essere stata una bellissima esperienza come quella che provato con te. La differenza sta, però, che io e te abbiamo fatto l'amore e no solo sesso ma non posso negare che mi piacerebbe provare anch'io, ovviamente insieme a te.”
“A me sta a cuore la tua felicità e il tuo appagamento sessuale. Noi due ci assomigliamo davvero tanto sotto il profilo delle voglie di sesso. Lo faremo insieme, se tu lo vorrai e tra noi non cambierà nulla perché il tuo piacere sarà sempre anche il mio e sono sicura che saremo sempre più uniti di prima.” rispose Isabel e poi aggiunse “A proposito, mi ero totalmente dimenticata di dirtelo. Fra due giorni verrà da me proprio Paula e si fermerà qualche giorno. Sono sicura che vi piacerete molto, lei ed io siamo come se fossimo una cosa sola e, come abbiamo sempre fatto, unite facciamo tutto quello che ci piace fare compreso il sesso. Quindi se vorrai, lo faremo tutti e tre e vedrai che sarà un'esperienza unica per te.” e sorrise.


…..continua
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