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Inaspettatamente in tre (parte I)


di paulaemayo
29.11.2023    |    10.825    |    9 9.3
"Le donne, allora, si sentirono telefonicamente ed organizzarono il tutto che sarebbe avvenuto nella casa al mare di Pamela e Rico, fuori città..."
Ritrovarsi in tre da soli e sotto lo stesso tetto era impensabile per Rico.
Rico, cinquantenne, la sua ex moglie Lara, della stessa età e la sua attuale compagna, Pamela, quarantenne.
Dopo una separazione assai conflittuale, l’odio fra le due donne era emerso in maniera molto evidente.
L’insanabile dissidio era nato perché fra Rico, all’epoca sposato e Pamela, che lavorava nello stesso studio professionale, era nata una relazione, inizialmente di solo sesso, poi trasformatasi in vero amore tanto che i due erano andati a convivere dopo la separazione fra Rico e Pamela.
Le due donne era assai differenti fra loro per carattere e per fisicità. Lara, bionda con occhi azzurri, minuta, terza di seno, un bel culetto seppur non molto alta, curata anche se normalmente dimessa nel vestire.
Pamela con un fisico prorompente e procace, alta 1,70, anche lei bionda con occhi azzurri, una quarta abbondante di seno, cosce lunghe e ben tornite che sormontavano due caviglie stupende. Pamela vestiva spesso in maniera provocante e non disdiceva attirare l’attenzione degli astanti. Inoltre era una patita della lingerie ricercata e le dava piacere indossarla a beneficio del proprio uomo.
La ripresa dei contatti era avvenuta quasi per caso; Lara e Rico si erano incontrati pacificamente dopo tanto tempo per parlare del loro unico figlio, che seppur adulto, aveva qualche problema.
Rico aveva ottenuto di far presenziare anche Pamela all’incontro per evitare problemi di altro genere, tenuto conto che la sua ex aveva sempre mostrato di non averlo del tutto dimenticato. Più che altro questa era la preoccupazione di Rico, tenuto conto che i rapporti con Lara era stati fino a quel momento inesistenti.
In occasione del primo incontro fra i tre, presso una sala da tè, si era tranquillamente discusso del problema figlio fino a prospettare una possibile soluzione condivisa fra padre e madre, alla quale anche Pamela aveva contribuito in senso positivo.
Anche nell’occasione le due donne erano diversamente vestite. Lara, seppur truccata e con i capelli sempre in ordine, vestiva un tallieur giacca e pantalone, sormontato da una camicetta bianca assai aderente al seno, con scarpe senza tacco e con la suola di gomma alta. Mentre era seduta, nel corso del colloquio, Rico non aveva mancato di notare la calza nera che l’orlo del pantalone lasciava scoperta, rivelando una caviglia ben fatta.
Pamela, invece, indossava una gonna glicine, assai corte, lasciano scoperte le lunghe e sensuali gambe racchiuse da un collant dello stesso coloro. Rico sapeva che quel collant era di quelli che Pamela era solita indossare, bucati al cavallo in modo da lasciare scoperta figa e culo, consentendo così di scopare davanti o dietro senza necessità di toglierlo. Completavano la mise scarpe decoltè tacco dodici nere ed un maglioncino, anch’esso di color glicine, che non celava nulla del prosperoso seno, racchiuso di un reggiseno a balconcino, che Rino sapeva essere dello stesso colore.
Terminato il colloquio, giunse il momento di congedarsi e quando erano già in piedi per i saluti, Lara, approfittando del disteso clima colloquiale che si era creato, guardando Pamela dritta negli occhi, chiese: “non rimanerci male, ma vorrei sapere da quanto tempo ti scopavi Rico prima che io me ne accorgessi”. E continuò: “Visto che, almeno per un certo periodo, abbiamo condiviso sessualmente lo stesso uomo, sarei curiosa di sapere cosa sei riuscita a dargli da quel punto di visita e in che cosa io, evidentemente, ho mancato”.
Il clima divenne improvvisamente teso fra i tre e prima che Rico potesse proferire verbo, Pamela disse “se proprio ci tieni e se Rico è d’accordo, ti possiamo dare una dimostrazione di cosa ci unisce sotto questo profilo, oltre al resto”. Rico avrebbe voluto sparire prevedendo l’arrivo di una disastrosa burrasca e stava per redarguire apertamente Pamela con l’intenzione di trascinarla via anche di peso se necessario, quando le sue orecchie, incredule, sentirono una voce che diceva. “per me va benissimo, dite voi dove e quando”. La voce era proprio quella di Lara. Pamela aggiunse: “sto dicendo sul serio, questo non è uno scherzo” e Lara di nuovo: “dite voi dove e quando, perché se riuscirò a togliermi la curiosità, si potrebbe tornare ad avere un vero rapporto fra noi tutti, cosa che andrebbe a beneficio anche di nostro figlio”. Quindi salutò cortesemente e calorosamente entrambi e lasciò la sala da tè.
Rico e Pamela parlarono per alcuni giorni dell’accaduto fino a quando Rico, inizialmente contrario, non diede il suo ok.
Le donne, allora, si sentirono telefonicamente ed organizzarono il tutto che sarebbe avvenuto nella casa al mare di Pamela e Rico, fuori città.
Il giorno stabilito, Rico era il più agitato. Temeva che le cose potessero prendere una brutta piega e non era convinto che Lara avesse detto la verità. Per altro verso e seppur ancor incredulo, pensava al piacevole aspetto di poter fare sesso a tre, cosa che non avrebbe mai pensato di realizzare con le due donne.
Quando Pamela e Rico giunsero sotto casa di Lara e la videro in piedi sul ciglio della strada, che li attendeva con un borsone in mano, ebbero la certezza che non scherzava affatto.
Il viaggio trascorse discorrendo del più e del meno, ma era di fondo palpabile la tensione che i tre avvertivano, seppur con diverse intime sensazioni. Pamela, seduta a fianco a Rico che guidava, era ben truccata, anche se in modo non pesante, con i capelli perfettamente in piega. Indossava un vestito di lana nero a tubino, che esaltava le forme del seno e dei fianchi procaci. Le sue gambe, lunghe e affusolate, facevano bella mostra fino a metà coscia, inguainate da calze velate e leggermente lucide, anch’esse nere, con i piedi racchiusi in stivaletti bassi di camoscio nero fino alla caviglia.
Lara, invece, indossava sempre il tallieur giacca e pantaloni, vestita come all’incontro presso la sala da tè, anche se, a giudicare dal peso del borsone che Rico aveva riposto nel baule della vettura, doveva aver portato con sé diverse cose.
Il poco traffico della metà mattinata, consentì loro di giungere alla metà in meno di un’ora, senza che per strada si fosse minimamente accennato da alcuno dei tre alla ragione dell’incontro.
Aperta la porta della villetta, Pamela fece gli onori di casa e mostrò a Lara il piano terra, con bagno e camera annessi al saloncino d’entrata.
Le due donne si sedettero, mentre Rico preparava il caffè nell’angolo cottura.
Pamela si posizionò sulla sedia al lato corto del tavolo rettangolare collocato perpendicolarmente al muro, spostando però la sedia proprio di fronte al divano sul quale, dopo aver servito i caffè, Rico si era andato a sedere Rico, in posizione centrale. Lara si era seduta sulla parte opposta del tavolo rispetto a Pamela, anch’essa con la sedia rivolta verso Nico, che praticamente, le aveva entrambe di fronte.
Pamela aiutò il suo vestito a tubino, già non molto lungo a salire un po' di più, scoprendo generosamente le sue splendide cosce, che Rico poteva godere al meglio data sua posizione, intravedendo anche la figa della compagna, che sapeva perfettamente rasata, come piaceva a lui, che indugiava con estremo piacere a leccarla lungamente quando scopavano.
Senza nulla dire, Lara si alzò e chiese di poter andare in bagno trascinando il suo borsone e nell’andare indugiò a lungo con lo sguardo, in maniera più che evidente, sulle cosce aperte di Pamela con un sorriso di assoluto compiacimento.
Rico e Pamela, rimasti al momento soli, cominciarono un gioco di sguardi come al solito eccitantissimo. Lei apriva e chiudeva le cosce e Rico poteva chiaramente vedere che aveva indossato uno dei suoi collant, proprio con il buco al cavallo, che mostravano generosamente la figa rasata e parte del culo.
Il cazzo di Rico si stava facendo di marmo tanto che cominciava a dargli fastidio perché compresso dai jeans. In quel mentre si aprì la porta e Lara si presentò ai loro occhi, con una gonna corta nera sopra al ginocchio, dal quale spuntavano le sue gambe tornite, anche se non lunghissime, inguainate da calze grigie velate, con stivali neri fino a ginocchio. La camicetta bianca stretta che a stento racchiudeva la sua terza di seno, lasciava intravedere un body di pizzo bianco ricamato, portato a pelle.
Lara scelse di sedersi al posto libero sul divano alla sinistra di Rico, camminando lentamente per raggiungerlo in modo da mostrare ampiamente la propria mercanzia agli altri due.
Quando si sedette, la gonna salì ulteriormente mostrando l’orlo ricamato di un collant, di quelli che simulano un reggicalze, indossato, per quel che sembrava, senza mutande.
Pamela, con fare compiaciuto, si alzò per andarsi a sedere alla destra di Rico, facendo ancora salire quel poco che rimaneva del suo tubino fino all’inguine ed allungò subito la mano destra sulla coscia di Rico, in un lento risalire, assai lento, verso il suo pacco, che ancora coperto dal jeans era sul punto di scoppiare.
Rico si volse verso di lei e le loro bocche si unirono in un bacio lento, profondo e sensuale.
Rico aveva assoluta necessità di liberare il suo cazzo che, costretto, cominciava quasi a fargli male per la potenza dell’erezione raggiunta.
Mentre pensava questo, avvertì sulla propria coscia sinistra la mano di Lara, che lentamente risaliva verso il suo inguine.
Dopo il bacio con Pamela, Rico rimase fermo a guardare l’incantevole spettacolo che gli offrivano le cosce delle due donne, abbracciandole entrambe con lo sguardo, seppur incredulo di quanto stava accadendo.
Due paia di gambe assai piacenti, degnamente agghindante da fare impazzire qualunque uomo e semiaperte e pronte ad ospitare un cazzo che le fottesse fino in fondo e quel cazzo era proprio il suo.
Mentre così pensava, Pamela gli sbottonò i jeans e abbassò la cerniera; le due donne, come se fossero già accordate, infilarono una mano ciascuna nei lati del pantalone, afferrando anche l’orlo dei boxer e tirando verso il basso allo stesso tempo liberarono finalmente il cazzo di Rico che sembrava poter esplodere per quanto era duro e ritto.
Pamela di chinò verso Rico e tirata fuori la lingua percorse quel cazzo eretto per tutta la sua lunghezza. Le piaceva iniziare sempre così con Rico ed era assai contenta che il cazzo del suo compagno fosse particolarmente rilevante soprattutto in larghezza.
Rico, con gli occhi chiusi per godersi a pieno la slinguata, avvertì un’altra mano che gli racchiudeva le palle; era quella di Lara, che mentre Pamela continuava con le sue slinguate, comincio a massaggiargli dolcemente i coglioni, guardandolo dritto negli occhi e facendo chiaramente trasparire, senza alcuna remora, quanto desiderasse scoparselo.
Pamela imboccò il cazzo di Rico fino alla radice con un gesto velocissimo, lo trattenne tutto infilato e lo sfilò lentamente, andando subito a cercare la bocca di Rico per fargli sentire il sapore del membro che aveva succhiato, unendosi a lui in un altro lungo e profondo bacio.
In quel frangente, Rico, seppur intento a godersi la bocca della propria compagna e perso nel turbinio delle loro lingue che si intrecciavano e rincorrevano senza posa, avvertì il caldo di un’altra lingua sul suo cazzo.
Continuò il bacio con Pamela fino a quando non percepì chiaramente che Lara si era ficcata in bozza la sua verga e aveva cominciato a pomparlo con una evidente foga.
Rico, allora, le bloccò la testa con la mano sinistra, obbligandola a infilarsi in bocca tutto il suo membro, sia per godersi anche quella situazione e sia per evitare di finire troppo presto, considerato che era eccitato come mai avvenuto prima di allora.




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