trio
Disco, che passione
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16.09.2024 |
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"Difatti il giorno successivo arrivo’ la proposta di Marco per una serata in discoteca con lui e Monica per il venerdì seguente..."
Dedicato a Marco e MonicaHo conosciuto Marco sul lavoro circa tre anni fa’ ed è stato molto semplice fare amicizia, avendo in comune una serie di passioni, tra cui il calcio e il buon vino.
Un mese fa’, alla terza bottiglia, eravamo vagamente alticci e ci siamo lasciati andare a confidenze più intime sulle nostre abitudini sessuali.
Si sa’, in vino veritas e così vengo a conoscenza del piacere di Marco a far corteggiare sua moglie Monica nei luoghi pubblici. A mia volta gli racconto la mia passione per collant e lingerie in genere, che mi porta a vere e proprie perversioni per piedi curati e velati.
Ci lasciammo quella sera con un sorriso e la sensazione comune che ci sarebbe stato un seguito a quelle reciproche confidenze.
Difatti il giorno successivo arrivo’ la proposta di Marco per una serata in discoteca con lui e Monica per il venerdì seguente. Come poter rinunciare?
Passai tre giorni con cuore e cazzo in gola, il solo pensiero mi eccitava come un riccio.
Ci demmo appuntamento a casa loro, avrebbe guidato Marco fino al Movida, noto locale della riviera. Arrivai puntuale ed entrambi erano già in auto ad aspettarmi. Monica sedeva sul sedile dietro in mezzo, laddove la tipica protuberanza dell’auto costringe a tenere le gambe leggermente aperte. Indossava una gonna cortissima e un paio di collant neri che lasciavano tuttavia intravedere la mutandina bianca (per la mia grande gioia). Non feci nulla per nascondere la mia sbirciata, ne’ a Monica ne’ a Marco e una prima simpatica erezione cominciò a farsi strada.
Arrivati in discoteca cominciammo a scaldarci con un paio di drink e qualche pezzo commerciale anni 90. La serata scorse piacevole e al quarto gin tonic, approfittando dell’assenza di Monica che era andata in bagno, Marco mi chiese se avessi guardato le cosce di sua moglie.
Gli risposi senza alcun pudore che le avevo guardate più volte e che gliele avrei leccate molto volentieri. L’alcool come sempre toglie ogni inibizione e lo stesso capito’ anche a Marco che mi invito’ a provarci. Lui avrebbe approvato con piacere. Non me lo feci dire due volte e decisi di andarle incontro. Monica usciva dal bagno, non senza qualche difficoltà causa una bella sbornia fino a lì accumulata. Con la scusa che Marco ci avrebbe aspettato al bar, la portai a bere un margarita e la feci accomodare su uno sgabello per far risaltare la sua meravigliosa scosciata. Sorseggiammo il cocktail accompagnandolo a reciproche allusioni e doppi sensi a sfondo sessuale che non fecero che scaldare la situazione.
Appoggiai la mano sulla coscia e salendo piano piano la spostai al centro trovando resistenza zero ad aprire il varco.
Cambia mano e salii fino in fondo, apprezzando un certo grado di umidità trasudare attraverso mutandine e collant.
La estrassi lentamente e dopo averla annusata la porsi a Monica per sua consapevolezza.
Un profumo intenso, acre che ci pervase il naso e che ci fece bollire il sangue.
Mi avvicinai al suo orecchio e dopo averglielo ciucciato la sfidai a sfilarsi l’intimo e ad andare in un posto più riservato.
Di tutta risposta mi mostro’ le chiavi della macchina e colto dall’eccitazione la invitai a dirigersi verso l’uscita.
Trovammo un sacco di persone in fila e ormai spogliato di ogni remora o pudore, in mezzo alla ressa e confusione, le sollevai furtivamente la gonna, abbasso ai il collant e le strappai il perizoma.
“E’ mio, lo voglio possedere per arricchire le mie prossime masturbazioni”, pensai.
Monica si ricompose e mi tirò per un braccio fino a raggiungere la loro auto.
Una voglia pazzesca mi prevalse e non riuscii a resistere, nemmeno ad aspettare di aprila …la feci appoggiare alla portiera ancora chiusa e le afferrai il piede sinistro. Lei sfilai il tacco per cominciare a leccare i suoi alluci velati preso da un desiderio bruciante. Smaltati rosso fuoco, svettavano attraverso il nero del collant. Non potevo sperare di meglio… Monica cominciamo’ a godere, io ad eccitarmi pesantemente. Più salivo con la lingua, più il profumo di fica mi avvolgeva e più Monica si bagnava.
Era fradicia dei suoi umori e l’ultimo miglio lo feci in diretta: le abbassai i collant e la penetrai con la lingua. Alternai lingua e dita fino a farla eiaculare dappertutto, sotto gli occhi ansimanti degli astanti nel parcheggio. Tra cui Marco, in prima fila a godersi lo spettacolo.
In segno di ringraziamento decise di guidare lui al ritorno, lasciando Monica e me sui sedili posteriori. Sui quali lei ricambio con grande novizia le mie precedenti attenzioni…mai schizzato così…la miglior sega di sempre.
Spero di vedervi presto!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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