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Zia e nipote


di AnnaPaolaAccoppiata
18.11.2022    |    2.207    |    18 9.9
"Finalmente inizia a sentire l’ erezione, che spingeva sulle mie natiche ed un viso paonazzo all’ arrivo mentre si defilava per scaricare: era fatta, era..."
Sono sempre stata “esplosiva”, fin da giovane: formosa, abbronzata, scollacciata, ma - soprattutto - molto focosa, mi sa che si dice così...o meglio un pó “troietta”.
Spostata giovane con un uomo molto più grande di me che ben presto mi spinse ad aumentare la mia indole esibizionista per “rinchiudersi” nel guardarmi, possedermi (mentalmente) e godere di tutto ció.
Non ho mai lavorato, sempre fatto la “signora” in salotto, ma era proprio questo che entrando negli “-anta” inizió a starmi stretto; non volevo dispiacere mio marito, nè puntare gli occhi (e non solo) su qualcuno di cui si sarebbe poi chiacchierato nei salotti.
E fu così che cercai di convincere mio marito che il figlio di sua cugina era un ragazzo di una ventina d’ anni impacciato ma che indugiava un pó troppo con gli occhi sulle mie tette...
E tanto feci che dovetti mostrarmi a lui e mentre prendevo il sole in giardino solo con uno slip nero addosso, dovetti chinarmi dal terrazzo mostrandogli il pelo nero sotto le mutandine trasparenti bianche, ma fu una volta in cui tornammo da un vivaio con la macchina piena di piante e mio marito che guidava che fui “costretta” a montare in auto sopra le sue ginocchia, davanti, poichè il sedile posteriore era stato abbassato ed ingombro.
Finalmente inizia a sentire l’ erezione, che spingeva sulle mie natiche ed un viso paonazzo all’ arrivo mentre si defilava per scaricare: era fatta, era eccitato da me, potevo smettere di mettergli le tette sotto il naso e far rumore con l’ elastico delle mutande, i sospetti di mio marito che temeva fosse incapace erano fugati...ora ci voleva la circostanza giusta per farmi scopare ben bene.
L’ occasione fu la morte dei miei genitori e l’ appartamento da vuotare, ci andai con lui poichè studiava all’ università in quella città mentre mio marito era occupato per un viaggio di lavoro.
Non lasciai nulla al caso: visto che era caldo mi cambiai appena arrivata nella casa da vuotare: misi un prendisole blu con spalline senza reggiseno, con i capezzoli duri che “spingevano sulla tela”, misi uno slip di pizzo bianco (ancora tanga e perizoma non erano di facile reperibilità) e mi apprestai ad accoglierlo.
Mi aiutó a fare scatoloni ma salì lui sulla scala, solo dopo pranzo mi decisi e facendo finta si fosse strappata una spallina mi ritrovai con una tetta di fuori con capezzolo a due passi dalla sua faccia, ma nulla, ancora nulla.
Mi ricomposi e a sera non resistetti più ed andai in bagno mentre faceva la doccia, ci finii dentro vestita e prima che potesse aprire bocca stavo dando sfogo a tutta la mia repressione prendendogli il cazzo in bocca...
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