Una serata al Club

Questa sera non le manca il piglio decisionale. Aperitivo con un buon vino, poi tappa a casa per un outfit che non ammette repliche: vestito di pelle aderente, con minigonna e schiena scoperta, seno che fa capolino dalla scollatura generosa e autoreggenti nere a vista. Le scarpe blu con il tacco sono l’inevitabile corollario.

Nel locale, diversamente da altre volte, inizia subito a ballare senza risparmiarsi. La gente, però, è tanta. Qualcuno si avvicina, ma sono momenti fugaci. A un certo punto mi lascia per andare a fumare una sigaretta. Quando rientra la vedo fermarsi accanto a un uomo conosciuto la scorsa volta: due parole all’orecchio e poi un bacio in bocca. Lungo.
Quando arriva da me le chiedo se avesse salutato il suo “amico” della scorsa volta. La sua risposta mi fa capire il grado di eccitazione e decisionismo: “Speravo proprio che mi vedessi”.

Riprende a ballare e per il resto della serata non succede molto, almeno fino a che non mi dice che ha voglia di scopare. Anche con me.
Scendiamo nella saletta con i divanetti neri, la prima per chiunque passi da quel corridoio. Come al solito non mancano gli uomini che si fermano a guardare. Qualcuno si avvicina, ma lei è categorica: “No!”.
Poi, però, arriva lui.

Capisco con uno sguardo che è il tipo che può piacere a mia moglie. Lei è sdraiata, senza più il vestito che le ho appoggiato sugli occhi, per non vedere. Faccio segno all’uomo di avvicinarsi e lui non si fa pregare. La tocca. E lei capisce che la mano non è la mia. Si irrigidisce per un attimo, titubante. Poi si toglie il vestito dagli occhi e lo vede. Lo riconosce per averlo visto spesso nel locale, e tanto le basta. Il resto sono baci appassionati e toccamenti. Poi lui le chiede di prenderlo in bocca. Lei mi guarda, quasi ad aspettare un assenso che inevitabilmente arriva.
Il pompino è lungo, attento, stupefacente per la ritrosia che so mia moglie ha verso questa pratica.
Quando si stacca, basta che appoggi nuovamente la schiena al divanetto perché lui le sia dentro.
Non la scopa così a lungo: eccitazione e lavoro di bocca hanno già portato l’uomo a livelli di eccitazione notevoli. Dopo essere venuto si rialza e si toglie il preservativo, mentre la sborra cade sulla pancia di mia moglie. Io non aspetto molto per avvicinarmi a leccare, mentre loro si baciano ancora una volta.
Lecco tutto, giusto in tempo perché un’altra lingua si avvicini e prenda il posto della mia. Non mi sono accorto nemmeno di chi sia, ma a mia moglie non sembra fare differenza. Inarca la schiena, torna a gemere e a spingere la faccia di lui contro il suo pube.
Anche in questo caso la durata non è eccessiva, ma abbastanza per farla godere nuovamente.
Quando anche lui si rialza penso che la cosa sia finita. Ma così non è.

Una coppia ha varcato la soglia, e l’uomo si avvicina con decisione a mia moglie. Lei è come in una sorta di “trance agonistica”, si sdraia di nuovo e apre le gambe. Lui mette il preservativo ed è subito dentro di lei.
A quel punto la sua donna si avvicina, ma mia moglie le fa cenno di non volere altre mani oltre a quelle del suo uomo. La situazione ha un che di strano, vista da fuori: mia moglie scopa senza ritegno con un uomo, mentre io, suo marito, e la donna di quell’uomo guardiamo, inermi, a un metro di distanza.
Lo spettacolo non manca, con mia moglie che appoggia le gambe alle spalle dell’uomo, il quale le penetra più forte, fino a farla urlare. Poi, anche lui viene. Si rialza e in un attimo è fuori dalla stanza, di nuovo con la sua donna.

Non resto che io, sull’orlo dell’eccitazione. Mia moglie mi prende e mi dice: “Ora scopami tu”.
Ma lo spettacolo è stato tale che bastano pochi colpi per venire dentro di lei. A suggellare una serata che non dimenticherò tanto facilmente.