tradimenti
Tirocinio a Malta – Parte 1
di MaltaBull
12.06.2022 |
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"Fu così che si mise a carponi ed a 4 zampe si diresse verso di me..."
Nel mio lavoro, mi capita spesso, per conto dei miei clienti, di selezionare curriculum di ragazzi e ragazze che scelgono Malta come destinazione per il proprio tirocinio post-laurea. Malta resta sempre una meta desiderata, si parla inglese, c’è il mare, il sole… e l’isola offre tanto divertimento.Sfogliando le e-mail di quella giornata, la mia attenzione si soffermò su un messaggio in particolare. A scrivere è una coppia di ragazzi 25 anni lei (Giada) e 27 anni lui (Francesco). Una coppia di fidanzati che hanno da poco finito l’Università. Sono alla ricerca di un tirocinio da fare nel settore del marketing turistico ed entrambi provengono dalla provincia di Napoli.
Ciò che mi colpisce subito è che a scrivere è Giada e lo fa in modo molto professionale e deciso. Strano leggere e-mail con quel contenuto, di solito sono messaggi brevi. Ancor più strano che a scrivere sia la lei di una coppia di fidanzati.
Letto il curriculum, mi soffermo sulle foto del viso. Lei capelli castani chiari, lisci, raccolti all’indietro con una piccola frangetta davanti, viso acqua e sapone. Lui moro, capelli molto corti, un accenno di barba e porta gli occhiali.
La curiosità è tanta e decido di rispondere alla loro e-mail fissando un colloquio in video call per la settimana successiva, assieme ad altri candidati.
Arrivato il mercoledì successivo, mi organizzo per fare le video call per i colloqui con i ragazzi selezionati. La settimana è stata piena di lavoro ed ho quasi dimenticato chi era in agenda.
Dopo i primi due colloqui, resto in attesa del terzo. Erano trascorsi già 10 minuti e molto probabilmente la video call sarebbe saltata. Di solito i ragazzi per queste attività sono precisi, vogliono fare bella figura.
Mi stavo apprestando a chiudere la chiamata, quando improvvisamente vedo apparire un’e-mail molto strana che chiede di entrare nella call. La casella e-mail apparsa non era quella indicata in agenda, era un nome di fantasia ed ho subito pensato che fosse uno scherzo. Con molta titubanza ma anche curiosità, autorizzo l’accesso e mi ritrovo di fronte Giada e Francesco, assieme in cam, uno affianco l’altro, che sorridendo, iniziano a chiedere scusa per il ritardo. Giada in particolare, nel prendere subito la parola, disse:
"Dottore deve scusarci, a causa di una dimenticanza di Francesco, siamo stati costretti ad utilizzare un vecchio PC che non usiamo spesso e questo inconveniente ha portato via del tempo"
Superata la prima fase di stallo, nell’accettare le scuse, chiesi come mai avessero utilizzato un’e-mail diversa per collegarsi… e sempre Giada, rispose che quella e-mail era già preselezionata nel PC utilizzato e senza pensarci su, si sono collegati, visto il ritardo.
Il colloquio si svolse nella normalità, domande di routine classiche, di un colloquio per un tirocinio. Di solito, per ovvi motivi evito i convenevoli del “Lei” e passo subito al “Tu”.
Loro invece, continuavano a chiamarmi Dottore… Si vedeva che erano due ragazzi a modo.
Ciò che però continuava a incuriosirmi era il fatto che Giada, prendeva sempre la parola, anticipando Francesco in ogni risposta. Infatti, ad un certo punto fui costretto ad interromperla:
"Giada, sei stata molto esauriente, ma vorrei adesso ascoltare la voce di Francesco. Spero che abbia una voce, oppure devi autorizzarlo a parlare?", chiesi con tono scherzoso.
"Certo che può parlare!", rispose Giada, con un’intonazione molto infastidita.
Francesco, si sistemò gli occhiali, e inizio a rispondere alle mie domande.
La video call si concluse tranquillamente ed i ragazzi era disponibili a partire per il 1^ giugno, senza alcun problema. Avevano anche già verificato la disponibilità di un appartamentino.
Dopo qualche giorno, acquisite le disponibilità delle aziende mie clienti, inviai il riscontro ai ragazzi, tra i quali anche quello per Giada e Francesco, comunicando che potevano predisporre la documentazione per l’autorizzazione al tirocinio ed organizzarsi per partire. Nell’email lasciai anche il mio cellulare per un contatto veloce appena arrivati sull’isola.
Puntualmente, il 1 giugno, mi arrivò il messaggio dei ragazzi che mi comunicavano di essere arrivati a Malta e che si sarebbero recati all’appartamento preso in affitto. Lasciai a loro le ultime informazioni e li salutai.
Il giorno seguente, contattai tutti, per accertarmi che erano riusciti a trovare le aziende e che avessero iniziato le attività. Contattai anche Giada e Francesco e mi rispose Giada.
"Buon pomeriggio Dottore, si tutto bene. Abbiamo trovato subito l’azienda ed è veramente un ambiente fantastico."
"Mi fa piacere Giada che vi siate subito trovati a vostro agio" – risposi – "poi con calma ci vediamo per firmare i vostri contratti."
"Certo Dottore" – replicò Giada - "Ci sarebbe però un problema"
"Dimmi Giada, è accaduto qualcosa?"
"Nulla di grave, ma il proprietario dell’appartamento ci ha creato dei problemi, perché invece di due mesi aveva capito che l’affitto era per un mese.". Dichiarò con tono preoccupato
"Non ti preoccupare Giada, mandami l’indirizzo che domani cerco di venire a parlarci, per trovare una soluzione. Avvisalo che sarò li per le 19.00"
"Grazie Dottore, è molto gentile da parte sua" - concluse Giada
"Di nulla, è il minimo che possa fare."
Il giorno seguente alle 19.00 mi recai all’indirizzo indicato e bussai al citofono. Mi rispose Francesco, dicendo che Giada era in bagno a farsi una doccia e che il proprietario era disponibile a parlarmi al piano di sotto. Viveva nello stesso stabile.
Ci recammo io e Francesco dal proprietario, persona gentile ma determinata e non ne voleva sapere di affittare l’appartamento per un altro mese, facendomi leggere anche lo scambio di e-mail che c’era stato tra Francesco ed il proprietario.
Effettivamente, Francesco aveva sbagliato a scrivere il periodo di durata del tirocinio ed il proprietario aveva pienamente ragione. Inoltre, aveva già affittato l’appartamento per il mese successivo.
Dopo aver salutato il proprietario, ci recammo al piano di sopra per parlare anche con Giada e cercare una soluzione alternativa.
Giada, era uscita da poco dalla doccia ed aveva indosso solo degli short molto attillati ed una t-shirt bianca, dalla quale si intravedevano i capezzoli. Si sa dopo una doccia il corpo reagisce in modo strano!
Il suo seno non poteva passare inosservato, aveva credo una seconda, leggermente cadente, ma molto provocante.
"Allora ragazzi, la questione è molto chiara. Avete sbagliato a scrivete l’e-mail di conferma e l’appartamento è stato affittato solo per un mese", dissi, ad entrambi, sedendomi sul divanetto in salone.
"Te l’avevo detto!" iniziò ad urlare Giada rivolgendosi a Francesco. "Cazzo, non riesci mai a fare nulla di buono, non posso assegnarti nessun compito che combini casini."
Diventò una furia, quasi non si era accorta della mia presenza.
"Calmati Giada" – rispose Francesco – "non credo sia il caso adesso di farmi questa scenata davanti al Dottore."
Effettivamente, la situazione era diventata molto imbarazzante e mai mi sarei aspettato una reazione del genere.
"Dottore deve scusarmi" – proseguì Giada – "Ho perso il controllo. Ma il mio fidanzato è un imbranato."
"Ma non credo sia il caso" – risposi – "è un errore che può capitare. Troveremo una soluzione!"
Con grande disappunto, Giada, si andò a sedere sulla poltrona davanti a me e mi chiese:
"Dottore, mi dispiace averla fatta trovare in questa situazione, non ho nemmeno chiesto se desidera un caffè, un bicchier d’acqua, una coca cola fresca.2
Cambiò immediatamente espressione. La sua incazzatura, fece subito posto ad un atteggiamento più tranquillo.
"Si grazie un po' d’acqua fresca" – risposi.
Il contesto si era fatto un po' pesante e mai mi sarei aspettato di trovarmi in quella situazione.
"Ok. Francesco hai sentito il Dottore? Vai in cucina e prendi la bottiglia dal frigo con due bicchieri è il minimo che possiamo fare per lui."
Francesco, senza battere ciglio, si avviò verso la cucina per prendere l’acqua e mentre si dirigeva verso la cucina, Giada mi guardò diritto negli occhi, sorridendomi maliziosamente, quasi a voler dimostrare il suo potere sul suo ragazzo.
"Scusa Giada" – rivolgendomi a lei a bassa voce – "probabilmente non sono fatti che mi riguardano, ma credo che tu stia esagerando. Ok, ha sbagliato, ma non credo sia il caso di farlo sentire così in colpa."
"Dottore, non si preoccupi! A lui piace essere umiliato in questo modo."
Per un attimo quella risposta mi lasciò impietrito. Mai avrei pensato di ricevere una simile risposta da una ragazza di 25 anni verso il suo fidanzato. Poi, come d’incanto, mi ritornò in mente l’e-mail che mi era apparsa nella video chiamata del colloquio del tirocinio. Subito collegai… in un primo momento sembrava un’e-mail di fantasia, in realtà era una parola in inglese, che non lasciava dubbi.
Già fantasticavo! Avevo di fronte una coppia di fidanzatini porcelli, molto complici e dediti a giochi erotici di coppia.
Giada, si sistemò sulla poltrona, tirando su le gambe ed incrociandole nella posizione degli indiani. Ed in quel momento notai una bella cavigliera, color argento con un piccolo corno napoletano.
Non c’erano più dubbi!
Compresa la situazione, anche grazie ai numerosi sguardi di Giada ed i sorrisini ammiccanti, decisi di stare al gioco per vedere dove volevano andare a parare.
Arrivò Francesco con un piccolo vassoio, con sopra due bicchieri e la bottiglia dell’acqua e poggiò tutto sul tavolino davanti al divano. Nel mentre si allontanava, Giada con tono perentorio disse:
"Ma che fai? Versa l’acqua al dottore!"
Senza battere ciglio, Francesco rispose con aria sottomessa.
"Certo.", rispose Francesco.
Versò l’acqua e me la porse con due mani, con il capo chino dalla vergogna ma nello stesso tempo, notai che il suo pantaloncino aveva una strana protuberanza. Si era eccitato, il porcellino… ormai era ancora tutto più chiaro!
La situazione si stava riscaldando ed il contesto mi stava eccitando.
"Grazie Francesco" – risposi prendendo il bicchiere d’acqua dalle sue mani – "ed a Giada non versi l’acqua?"
"Certo dottore, lo faccio subito!" - replicò
Mentre versava l’acqua nel bicchiere e lo porgeva a Giada, lei sempre con un sorrisetto malizioso disse:
"Ha visto Dottore come è servizievole il mio Francesco? Gli piace essere ubbidiente!"
Intanto il cazzetto di Francesco si induriva sempre di più, era evidente il suo stato di eccitazione ed anche io non ero da meno. La mia nerchia era diventata durissima ed a mala pena riuscivo a stare seduto.
Giada, astutamente se ne accorse e rivolgendosi al fidanzato, con tono perentorio, disse:
"Francesco, vedi che il dottore ha bisogno di una mano. Già sai cosa devi fare vero?"
"Certo… ora provvedo subito!"
Non la chiamava mai per nome, era completamente soggiogato da quella ragazza. Fu così che si mise a carponi ed a 4 zampe si diresse verso di me. Arrivato a destinazione, all’altezza della mia patta, mi guardò per un attimo, ed inizio a sbottonarmi la cintura e ad abbassarmi la cerniera, fermandosi improvvisamente come in attesa di ricevere ordini.
Fu un sollievo, avevo il cazzo che stava esplodendo e già il solo fatto di averlo liberato dai pantaloni mi diede un senso di ristoro.
Giada, si alzò di scatto ed avvicinandosi a noi, prese con una mano Francesco per i capelli e con l’altra tirò fuori il mio cazzo e sempre con tono perentorio, disse:
"Ora prendi il cazzo del dottore in bocca, frocio!"
Un attimo di silenzio avvolse la stanza. Ormai il mio cazzo svettava fuori dalle mutande e la cappella pulsante era diventata enorme. La scena era di quelle delle più eccitanti.
Lei, Giada, una ragazza di 25 anni, visino acqua e sapone che ordinava al suo fidanzato di prendere il mio cazzo in bocca.
Ero abituato a giocare con coppie di fidanzati con il lui cornuto, ma sempre in situazioni preorganizzate! Mi eccita da morire sottometterli, con al fianco le loro donne.
Ma quella situazione inaspettata era ancora più eccitante.
Fu così che Francesco, avvicino la sua bocca al mio cazzo, spinto dalle mani di Giada, che gli ordinò ancora una volta.
"Ti ho detto di prendere il cazzo del dottore in bocca! Non me lo far ripetere di nuovo."
Fu così che Francesco fece entrare la mia cappella nella sua bocca. Era calda e vorace, si capiva che non era il primo cazzo che prendeva.
Inizio un pompino fantastico, mentre Giada, gli data il ritmo con la mano ed intanto aveva iniziato a toccarsi la passera, mettendo l’altra mano nei pantaloncini.
Sublime… Fu così che appoggia anche io la mano sulla testa di Francesco, incrociando quella di Giada.
"Bravo, succhia così. Ti piace il cazzo, vero cornuto?"
Non riusciva a rispondere, aveva la bocca piena… ma si senti a malapena una frase. “Si dott….”
"Si cosa?" - Disse Giada tirandogli i capelli e staccandogli la bocca dal mio cazzo – "rispondi al dottore, non si è sentito."
"Si dottore mi piace il suo cazzo!", replico lui.
Fu così che mi alzai e feci scorrere i pantaloni verso il basso. Li tolsi, rimasi solo con la giacca e la camicia e mi piazzai davanti a lui e inarcando il bacino, con tutte e due le mani gli presi la testa e la portai verso il mio cazzo.
"Ora continua a succhiarlo porco e leccami anche le palle."
Francesco con se lo fece dire due volte. Inizio di nuovo a pompare, mentre nel frattempo Giada si era affiancata a me e si era tolta la t-shirt. Finalmente il suo seno acerbo era preda dei miei occhi, delle mie mani. Due capezzoli turgidi ed un seno tutto da gustare.
Iniziammo a baciarci. Le nostre lingue si attorcigliavano, mentre Francesco era inginocchiato davanti a me e continuava a succhiarmi la nerchia.
La situazione era diventata ingestibile… ero super eccitato e dovevo rientrare. Nulla era stato programmato.
Non avevo tempo, purtroppo… e allora decisi di chiudere in quel momento la situazione.
"Giada voglio godere…" - dissi rivolgendomi a lei.
"Certo Dottore" – fu così che me lo prese in mano e rivolgendosi al fidanzato, disse:
"Ora apri bene la bocca che il dottore vuole godere. E non farmi incazzare, bevi tutto!"
Iniziò così una mega sega meravigliosa che si concluse con un’esplosione di godimento per tutti.
Mentre io godevo e sborravo nella bocca e sulla faccia di Francesco, Giada aveva iniziato a masturbarsi godendo anche lei come una troia e Francesco, anche lui inizio a godere senza toccarsi, solo strusciando il suo cazzetto tra le sue gambe.
"Dottore spero che sia rimasto soddisfatto." - Mi disse Giada in un orecchio!
"Certo cara, siete dei tirocinanti molto bravi" – risposi. "Dobbiamo sicuramente riprendere questa formazione, vi sarà molto utile, nella vita."
Si era fatto tardissimo… Mi rivestii in fretta, salutai ed andai via…
To be continue....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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