tradimenti
Suocera milf salva il matrimonio con giochi e situazioni hot.

26.12.2023 |
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"Mentre la sto trapanando mi sussurra nell'orecchio "I panni sporchi lo sai..."
Una domenica come tante, pranzo noioso dai parenti, anche se da un mesetto mia suocera Chiara, forse complice la primavera, iniziava a scoprire quel seno ancora prosperoso. E dai vestitini leggeri sembra non indossare gli slip.Ha iniziato a coinvolgetmi nelle faccende domestiche, e siccome mia moglie Paola si raccomanda di non fare l'ospite, io aiuto! Mi annoio meno e sbircio tra le sue pere, visto che la figlia le tiene nascoste da quando ha il sospetto che mi stia chiavando Giulia, una collega milf vera.
Chiara è divertente, solo ogni tanto si lamenta che Pino, il marito, da mesi allettato, non è più lo stesso, ma che non le dedica attenzioni già da prima. Mi lascio scappare che forse la figlia ha preso dal padre! Ci scambiamo due complimenti per consolarci e continuiamo a piegare il lenzuolo.
Torniamo in lavanderia, altro cesto di biancheria ma a Chiara cade. Subito si china a raccogliere i panni. Sono in un angolo e lei sta a 90, arretra e mi appoggia il culo proprio sul cazzo. Si agita a destra e sinistra per raccogliere decine di calzini. Mi è venuto duro. Per raccogliere quelli ai miei piedi mette la testa lì, e delicatamente prosegue sta sorta di massaggio. "Finito! Aiutarmi a prendere il sapone qui sopra"
Apre un armadietto ma non ci arriva. Sono ancora duro e sto al gioco. Da dietro glielo appoggio inchiodandola alla lavatrice: "questo qui?"
E lei: "No, è la boccetta più grande!" e me la indica saltellando sul mio cazzo. Sento le palle come due campane. Tra un questo si questo no, ho già delle gocce di precum sulle mutande.
Il detersivo salta fuori e possiamo far partire la lavatrice.
A pranzo Paola siede di fronte a me e Chiara di fianco. Sbadatamente mi rovescia un bicchiere di vino addosso. Subito premurosa inizia a tamponare, mentre manda la figlia a prendere altri stracci in cantina.
Anche troppo premurosa! Io lascio fare, una mano mi ha afferrato il cazzo e nonostante i pantaloni, me lo sta segando dolcemente.
Con l'altra mi ha preso dalle palle e mentre Paola è in cantina mi schiaffa le tette in faccia.
Sentiamo riaprirsi la porta e fa: "Togliti sti vestiti bagnati, ti faccio avere due cose che Pino non mette più."
Vado in lavanderia e mi tolgo pantaloni e mutande per lavarli. Apro l'armadietto dei saponi e cerco di capire quello giusto.
Non mi accorgo che Chiara sta arrivando a quattro zampe, sento solo la sua bocca calda che ingoia il mio uccello ancora barzotto dall'asciugatura che mi aveva appena dato di là.
Pompa divinamente e più è duro più lei accelera su e giù, con e senza mani, mi stringe le chiappe per averlo tutto in gola.
Si alza la gonna e glielo infilo tutto in figa. È un lago, ancora stretto.
Sono eccitato, colpi secchi, dentro e fuori, voglio di più!
Mi abbasso e le lecco forte il culetto, sento che pulsa. Le sputo sul buco del culo e appoggio la cappella. Me lo risucchia fino alle palle e comincio anche un anale forsennato. La giro, la metto a sedere sulla lavatrice che sta per centrifugare, e torno a scoparle la bernarda.
Mentre la sto trapanando mi sussurra nell'orecchio "I panni sporchi lo sai... e pure i cazzi sporchi si chiavano in casa! La finirai con sta Giulia ora che hai me?"
Dal frigo prendo un bel tocco di burro glielo spalmo fuori e dentro il buco del suo culetto e le dico: "Quando senti premere con la punta del mio uccello sul tuo culetto spingi come se stai facendo cacca e fai un bel respiro".
La lubrifico ancora per bene e quando sento che il foro è bello morbido dal desiderio, e lo sento perché il suo desiderio è al culmine e sento che lei stessa spinge verso il mio cazzo, a quel punto mi metto anch’io del burro sulla punta del mio uccello, e le dico: "Adesso spingi come ti ho detto e fai un bel respiro".
Lei fa subito questo ed io spingo il mio uccello nel foro del suo culo e do una spinta, lei lancia un grido soffocato mi dice: "Mi fa un male cane un male tremendo"
Aveva il culo molto stretto perché veramente era vergine, io infoiato e determinato a romperle il culo più che mai, le dico "Dai, fai un bel respiro".
Lei fa questo dò un’altra spinta e finalmente entra tutta la cappella con un pezzo del mio uccello, lei sofferente mi chiede di fermarmi e tirarlo fuori e con le lacrime agli occhi, ma io lascio dentro al suo culo che piano piano me lo avvolge e strige mentre mi si ammoscia mi provoca un gusto incredibile, e poco dopo con un flop esce fuori dal suo culetto ormai sfraqnato, lei non sa quello che deve fare, impaurita mi dice "Ma porco! io non prendo pillole e tu te ne sei venuto dentro senza preservativo!!! E mi hai sborrato una enorme quantità di sborra dentro il mio culetto e mò come faccio!".
Ed io le dico: "Non preoccuparti tanto dal culo non è rimasta mai incinta nessuna. E poi adesso vai al bagno spingi e rifarai tutta, tanto ti ho lasciato il buchetto del tuo culetto bello aperto, e prima che si richiuda passera più di un’oretta".
Lei mi dice: "Mi brucia tutto"
Ed io "Ti dai una bella lavata con acqua fresca e ti passa tutto".
Mi vesto e torno di là.
Ora guarderò anche Paola con un altro occhio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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