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Ruzzlemania


di Mylady06
25.10.2013    |    24.920    |    11 9.5
"E senza tanti complimenti a quanto pare..."
Questo gioco non mi è mai piaciuto perché perdevo sempre!
Possibile che la stragrande maggioranza degli avversari che incontravo fosse tutta più brava ed abile di me? Qualcuno, pensando di essere spiritoso, commentava pure: “ Ti è andata maluccio questa volta, eri distratto?”, oppure: “Solo 22 parole!! Ma che hai la colla sotto il dito?” o ancora: “Scusa, non pensavo fossi un bambino…”
Non mi divertivo ed inoltre mi arrabbiavo… dato che non me lo aveva ordinato il medico, in breve lo abbandonai.
Siria, mia moglie invece, con quella cavolo di App, non scollava mai la testa sia dal Tablet che dallo Smartphone… passava ore intere a giocare, soprattutto la sera sul divano mentre io seguivo qualche programma in tv.
Ogni tanto la sentivo esclamare: “ E vaiii!!i…ho vinto pure questa! Oppure; “ L’ho distrutto!! Gli ho dato quasi 1000 punti di differenza!”, ed il massimo era: “Noooooo. Vuole ancora la rivincita? Ma sono nove partite consecutive che perde…. Non gli basta ancora?”.
Il gioco è così conosciuto e diffuso che immagino sappiate anche voi che è possibile chattare con l’avversario…. Basta cliccare in alto a dx sulla nuvoletta < Hi! >.
L’ho scoperto quando una volta lì sopra mi è comparsa una cosa rossa e per curiosità ci ho cliccato … una teenager, a giudicare dalla foto del profilo, mi aveva scritto:” Ahò! Sto’ nclasse co la prof che spiega e che me sta a guardà, però t’ho rotto il c…lo lo stesso! Per caso sei de roma? a che scola vai?”.

Anche Siria chattava… con le amiche, mi diceva, oppure: “Non lo so! Chi lo conosce!”. Io non avevo la possibilità di vedere né cosa scriveva né a chi e perciò dovevo crederle. Però, chissà se qualcuno aveva mai provato ad abbordarla in quel modo…
Beh, sai che faccio? Ci provo io… per prima cosa mi creo un nuovo profilo… conosco il suo nick… la invito a giocare…. ci faccio qualche partita, chatto e vedo come reagisce…. magari racconta fesserie… dice di essere una ragazzina… dai che mi faccio due risate alla faccia sua.

Un giorno la contatto mentre sono al lavoro: lei è a casa. Giochiamo la prima partita e inizio “virtualmente” a marcarla...

< Hi! > “Ciao, come ti chiami?”
< Hi !> “E’ importante? Gioca, che stai perdendo!”
< Hi! > “Magari se me lo dici, gioco meglio…”
< Hi! > “Non credo ai miracoli….. comunque mi chiamo Siria!”
< Hi! > “Bel nome!!! Quanti anni hai?”
< Hi! > “78!”
< Hi! > “Dai, non prendermi in giro…”
< Hi! > “allora 15!”
< Hi! > “Non ci credo! Io mi chiamo Paolo e ne ho 33.”

Ovviamente mi inventavo tutto sperando di suscitare la sua curiosità. Siria ha 40 anni… chissà, un uomo più giovane, poteva intrigarla… Per rendere la cosa più credibile raccontavo tutte cose vere: quelle di un mio amico e collega di lavoro che si chiamava appunto, Paolo.

< Hi! > “Ma sei qui per giocare o farmi l’interrogatorio?”
< Hi! > “Sono solo curioso di sapere chi sei… tanto non succede nulla… magari io sono di Bressanone e tu di Agrigento e non corriamo il rischio di incontrarci. Ah! Ah! Ah!”
< Hi! > “Ne ho ben 40 di anni. Guarda che hai perso la partita.”
< Hi! > “Mi dai la rivincita….?”
< Hi! > “Va bene, ma impegnati che sei proprio scarsino…. Sembri mio marito!”

Accidenti!! Devo essere proprio imbranato a questo gioco! Siria, non lo immagina neanche lontanamente, ma mi ha praticamente riconosciuto!
Continuo a chattare tra un round ed un altro… ma devo stringere i tempi altrimenti se perdo le partite con troppo divario di punti mi molla…. Lo so che fa così con tutti.

< Hi! > “Allora sei sposata?”
< Hi! > “Sei arguto! “
< Hi! > “Ti immagino con i capelli corti, magari a caschetto…” (Siria li porta così)
< Hi! > “Fuochino…..”
< Hi! > “Sei una taglia 42 e vesti da ragazzina….” (le piace vestire jeans )
< Hi! > “Anche se hai immaginazione sei veramente scarso a giocare”
< Hi! > “E’ vero. Ho perso anche questa volta. Rigiochiamo?”
< Hi! > “Tanto perdi sempre!”
< Hi! > “Dai dammi la possibilità! Scommetto che sei pure simpatica!”
< Hi! > “Ah! Ah! Adesso non posso. Tra poco rientra mio marito e devo preparare il pranzo.
< Hi! > “Mettimi tra gli amici così ci ritroviamo.”
< Hi! > “OK!”
< Hi! > “Ricordati, mi raccomando!”
< Hi! > “Ciao! ;-) “
< Hi! > “Ciao! < 3 ”

E vai! Sono riuscito ad abbordarla….
Il giorno dopo le mando un invito a giocare. Devo attendere un’ora prima che accetti di fare la partita: sapevo che era andata al supermercato.
Tocca a me il primo turno di gioco.

< Hi! > “Ciao, come va oggi?”
< Hi! > “Stanca, ho portato adesso su la spesa”
< Hi! > “Allora ti stai riposando sul divano?”
< Hi! > “Si. E tu?”
< Hi! > “Io no!! Ah! Ah! Ah!
< Hi! > “Bravo! Oltre che scarso al gioco sei anche spiritoso!”

Avevo rotto il ghiaccio. Siria mi dava sempre più confidenza, o meglio, la stava dando a Paolo, il suo virtuale interlocutore.
Giocammo e chattammo così per tre mattine di seguito. Sabato e domenica ovviamente non avrei potuto farlo stando a casa con lei.
Lunedì mattina apro il gioco e trovo un suo < Hi! >; lo leggo.

< Hi! > “Che fine hai fatto, Paolo? Volevo giocare con te. Peccato!”
< Hi! > “Sono stato fuori.”
< Hi! > “Con la moglie o la ragazza?”
< Hi! > “Adesso sei tu che fai l’interrogatorio? Ah! Ah!”
< Hi! > “Che c’è di male. Siamo amici e confidenti ormai.”

Tanto confidenti al punto che le partite erano sempre più una scusa per chattare. Anche gli argomenti erano più stuzzicanti. Volevo vedere fino a che punto Siria si sarebbe spinta prima di rivelarle che l’interlocutore ero io…. e poi sai che risate…

Così le racconto chi sono, cosa faccio… o meglio, continuo a dirle tutto quello che sò di Paolo, il mio amico collega. Lei mi racconta di essere felicemente sposata (che gioia per le mie orecchie!) ma di avere ancora voglia di nuove sensazioni Ahi! Che vuole intendere?
Per farla parlare di più mi mostro d’accordo con i suoi pensieri e le sue idee. E così dopo tante finte partite e vere confessioni un giorno trovo scritto:

< Hi! > “Lo sai che tra me e te c’è molto feeling?”
< Hi! > “E’ vero! Siamo molto simili”
< Hi! > “ Ti promuovo mio amico del cuore! Io sono di Roma, tu?
< Hi! > “Sono a pochi chilometri, che combinazione….”
< Hi! > “Allora perché non ci conosciamo dal vivo? Ti và?”

Allucinante leggerezza la mia. Se le avessi detto che ero di un paesino sperduto sulle montagne del nord non ci sarebbe stata alcuna possibilità di potersi incontrare e sarebbe finita lì.
Di contro mi aveva sorpreso l’iniziativa di Siria e mi sarebbe piaciuto metterla alla prova: per questo prevalse l’istinto di dirle che non abitavamo lontani.
Ma all’ipotetico appuntamento non ci sarei potuto andare io: sarebbe stata una tragedia. Per ovvi motivi si sarebbe infuriata.. e dico poco!
Cavolo… avevo iniziato questa cosa per gioco e mi ritrovo a dover gestire un pesante imprevisto.

Siria mi ricontatta per una partita:

< Hi! > “Quando capiti a Roma?”
< Hi! > “Non so, non a breve..”
< Hi! > “Sei timoroso di incontrarmi?”
< Hi! > “Non vorrei deluderti”

Avevo dato una risposta stupida, una tipica frase da donna insicura.

< Hi! > “Non è vero. Ti sei descritto così bene! Sei sicuramente ciò che mi immagino!”
< Hi! > “E tuo marito?”
< Hi! > “E’ un problema mio.”

Qui mi imbestialisco. Hai capito, la santarellina? …quella tutta casa, chiesa … negozi e supermercato! ….. brava…. Provocatoriamente scrivo:

< Hi! > “E se poi mi piaci?”
< Hi! > “Se deve succedere….succederà”
< Hi! > “Ma come facciamo ad incontrarci?
< Hi! > “Ho intenzione ad iscrivermi ad un corso di cucina il martedì sera dalle 18.00 alle 20.00”
< Hi! > “????”
< Hi! > “Inizia la prossima settimana, tutti i martedì dalle 18.00 alle 20.00”
< Hi! > “Cioè? Mi devo iscrivere pure io per vederci?”
< Hi! > “Stupido! Non ci vado per davvero. E’ una scusa. Ci incontriamo da un’altra parte!”
< Hi! > “Ok! Scrivimi dove.”

Ero come un leone in gabbia. Non ho parole per descrivere il mio stato d’animo. Siria stava facendo per davvero o si stava solo divertendo con uno sconosciuto e poi gli avrebbe dato buca?
A casa sembrava normalissima, nessun comportamento strano e mi stavo convincendo che stava solo giocando con il Paolo virtuale.

Un sera a cena.
“Amore, per farti una sorpresa mi sono iscritta ad un corso di cucina. Così potrai dire che sono anche una brava cuoca.”
“Ah!” – ho un tuffo al cuore e quasi mi strozzo – “Interessante, bella idea... E quanto dura?”
“Esattamente non so… dipende.. qualche settimana…forse….”
“Da che dipende?”
“Dipende, dipende da quanti siamo… se siamo tanti è ovvio che servirà più tempo per fare pratica con i fornelli.”
“E quando sarebbe questo corso?”
“Inizia martedì prossimo… tutti i martedì, due ore a lezione, dalle 18.00 alle 20.00. Ti dispiace?”
“Amore, se ti fa piacere, perché devi rinunciare…. Vai pure tranquilla..”

Nessun dubbio. Siria stava facendo proprio sul serio. Avevo due possibilità ora. Fare sparire nel nulla l’immaginario Paolo e rimanere con il dubbio della lealtà di Siria oppure andare fino in fondo ed affrontare la situazione dando un corpo reale al Paolo virtuale.
Ma chi andavo a trovare…? Ovvio…. Paolo, quello vero, al quale mi ero ispirato.
Ma a Paolo avrei dovuto spiegargli come ero arrivato a quel punto. Già mi immaginavo: era come se gli andassi a dire: “Caro amico mio, dovresti essere così cortese, gentile e disponibile di verificare se Siria, mia moglie, è così troia come sembra. Vi ho fissato un appuntamento.. provaci e poi mi racconti come è andata…. Mi raccomando, acqua in bocca con tutti!!!!”

Vergognandomi come non so cosa, mi umiliai e raccontai tutta la storia a Paolo che, beato lui, se la prese a ridere dicendo: “ Non può essere vero, dai, mi stai prendendo in giro…”.
Ho dovuto giurare che era tutto vero!!!
Stavo offrendo mia moglie ad un altro uomo su un piatto d’argento!

< Hi! > “Ciao. Allora mi sono organizzata per questo martedì”
< Hi! > “Va bene, ci vediamo dove mi hai detto. Ho una 500 bianca.” (L’auto di Paolo!)
< Hi! > “OK! < 3 !”

Arriva il martedì. Siria si sta preparando per andare alla prima lezione. Mi sembra che stia curando il suo abbigliamento e il trucco più del solito… o forse lo credo… non so.
“Ciao amore, ci vediamo per cena!”
“Ciao Siria, mi raccomando!”
“Ti raccomandi cosa ?”
“Volevo solo dire, stai attenta a non sporcarti con gli ingredienti, sei vestita così carina stasera”
“Carina? Sono vestita come sempre mi pare. Non ti preoccupare, ciao!”

La porta si chiude dietro lei con un rumore che per la prima volta sembra rintronarmi la testa.

Le poche ore successive mi sono sembrate una eternità.
Sono le 21.00. Finalmente suona il citofono. E’ Siria che torna. Appena varca la porta di casa la scandaglio e scannerizzo da cima a fondo… Non mi sembra abbia nulla di sgualcito: camicetta, gonna, giubbino…. Sembra tutto ok. Tiro un sospiro di sollievo. Forse i miei timori erano stati infondati. Domani mi farò raccontare da Paolo quello che è successo.
Durante la cena Siria mi racconta con dovizia di particolari la sua prima lezione di cucina. Mi descrive i locali, le persone presenti….. qualche battuta scambiata con i compagni di corso….
Certo è che quando le donne quando ti devono raccontare bugie, sono delle grandi!!!!

L’indomani mi sono dato appuntamento con Paolo al bar di fronte al lavoro….
“Allora Paolo come è andata ieri sera?”
“Eh, come vuoi che sia andata???”
“Paolo, sono io che te lo sto domandando, non fare il finto fesso. Dove siete stati?”
“In giro, un pò qua, un pò là…”
“Paolo, vuoi dirmi per cortesia?”
“Cosa vuoi che ti dica… abbiamo girato con la macchina poi ci siamo fermati perché Siria voleva che parlassimo.”
“Fermati dove?”
“Non mi ricordo…”
“Paolo sto perdendo la pazienza, dimmi..”
“Ci siamo fermati…. dietro al parco ….la stradina quella a destra….”
“Quella dove ci vanno le coppiette?”
“Si, che c’è di strano, anche noi eravamo in due.. una coppietta. Non avremmo dato nell’occhio”
“E poi?”
“E poi…. poi …abbiamo parlato…tanto…”
“Solo parlato?”
“Si, così tanto che si sono addirittura appannati i vetri….”
“E poi siete andati via da là?”
“No, i vetri si sono appannati di più e…. si è creata una certa situazione….”
“Che situazione?”
“E’ accaduto che mentre pulivo il vetro dalla sua parte, le ho sfiorato il seno…. appena però….. da persona educata!”
“E lei ti ha preso a schiaffi, vero?”
“No, non ha detto nulla…”
“E allora?”
“Ho continuato a pulire il vetro mentre con il braccio continuavo a strusciare più forte il seno…”
“… e Siria è scesa di corsa dalla macchina,….”
“Veramente si è tolta la camicetta perché mi ha detto che non voleva tornare a casa che sembrasse sgualcita….”
“E tu?”
“Anch’io ho pensato che non volevo venire al lavoro oggi con i vestiti sgualciti…”
“Quindiiiii???”
“Ho tolto i pantaloni per non sgualcirli… “
“E lei si è girata dall’altra parte?”
“Non mi è sembrato. Anzi ha detto che siccome ti aveva raccontato di andare al corso di cucina, le era venuta voglia di avere tra le mani un bel pesce….”
“Allora l’hai accompagnata alla pescheria…”
“No. Gli ho dato il mio….insomma l’ho tirato fuori e lei non ha esitato a prenderlo in mano. Me lo ha smanettato un bel po’ facendomi i complimenti per le dimensioni. Poi mi ha detto che lo voleva assaggiare per sentire se lo aveva cotto a puntino; mi ha fatto un servizietto come non mi sarei mai immaginato…. veramente brava…! Se lo è proprio gustato…. Pensa, si è bevuta pure tutta la maionese…..”
“E p…p… poi?” – balbetto con le gambe che mi tremano”
“Mi sembrava brutto finire la serata così: non volevo che pensasse che ero un egoista e così ho abbassato i sedili….. mi sono sdraiato e lei si è messa sopra…. una indiavolata!!… insaziabile!!… un orgasmo dietro l’altro. Scusa, ma era tanto che voi non lo facevate?”
“Paolo, non continuare…..ho capito: ti stai prendendo gioco di me e mi stai raccontando un sacco di fesserie per farmi imbufalire e per poi raccontarlo agli amici e ridere alle mie spalle”
“No, ti giuro, è tutto vero…. tieni qua… “ e mi da una busta di plastica…. infilo la mano dentro e dal fondo ne tiro fuori le mutandine di Siria ancora umide.

Adesso Siria se la vedrà con me….gli racconto tutto…. farà sicuramente le lacrime di coccodrillo….. si dirà pentita …. ma se ne tornerà dalla madre… la troia….

Paolo mi ferma e mi dice:
“Che fai? Ma non sarai così cretino ora da raccontarle la verità…. ti rendi conto che hai provocato tu tutta questa cosa. Quella se solo lo immagina ti molla lei per prima… Ti caccia da casa a calci nel sedere…. Ti denuncia pure…. Invece, stai a sentire me. Deve fare come se non fosse successo nulla.”
“Ma come? Ti ha fatto il servizio completo e devo far finta di nulla?”
“Certo….devi far finta di niente!!”
“Come faccio a fare finta di niente?
“Stai a sentire me. La cosa deve decantare da sola… perciò perché tutto sia credibile devo frequentarla ancora per un po’…. poi troverò una scusa per non incontrarci più, e tutto finirà, te lo prometto. Lo faccio per il vostro bene… E poi Siria è proprio una bella donna, mi piace, è focosa, passionale e ci sta alla grande… Me la godo solo per un po’….tanto a lei non sembra che dispiace!”
“Ed io?”
“Devo essere sincero? Devi rassegnarti ad essere cornuto per qualche settimana, , … dov’è il problema? Quando esce il martedì lo sai che è con me… quindi puoi stare tranquillo che non và con nessun altro!

Il corso di cucina durò tre mesi….. tutti i martedì… senza saltarne uno.

Poi, come promesso Paolo con una scusa interruppe quella relazione. Siria che durante quel periodo aveva rifiutato le mie richieste di fare l’amore per dei fastidiosi mal di testa, ricominciò a concedersi. Non si oppose neanche quando le chiesi il lato B.
L’ingresso fu incredibilmente semplice e senza alcuno sforzo… anzi scivolai dentro… con altrettanta comodità mi mossi fino al godimento.
Pure questo si era preso Paolo……. bel corso di cucina: si era beccato primo, secondo, contorno, dolce, frutta e caffè….e senza tanti complimenti a quanto pare.

Morale? Sorvegliate le mogli prese da ruzzlemania….
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