tradimenti
Messico e nuvole.

24.01.2018 |
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"Scambiamo le visite a casa, lasciamo le chiavi di casa quando partiamo, idem fanno loro, ecc..."
..... Il lato triste dell'America. Ma no. Non per me.Continuo, anche in questo racconto , a illustrarvi vicende che possono capitare ai più, così come sono successi a me.
Bene dopo alcuni di matrimonio, io e mia moglie (ancora non avevamo figli) decidemmo, invece di continuare a pagare affitto, di comprare casa. Una bella villetta appena fuori paese, in una zona fortunatamente tranquilla, anche perché poco densamente abitata.
Così poco densamente abitata che potevo tranquillamente permettermi di stare, in estate, nudo in piscina (piccola ... solo 8 * 15 metri) senza la paura di essere visto. Ma le fortune non durano in eterno.
Dopo 5 anni nella villetta accanto arrivò una nuova famiglia (papà, mamma e figlia). E vabbe'.
Niente di che. Il padre .... un uomo di mare, nel vero senso della parola. Lavorava per una nota compagnia di crociera; lavoro che lo ha sempre fatto stare fuori casa per mesi e mesi.
La moglie una cubana emigrata in Messico, dove conobbe il suo attuale marito. La figlia una troietta di prima categoria, che approfittava di ogni occasione buona per portarsi a letto l'amico di turno.
I rapporti con i nuovi vicini sono subito buoni, anzi più passa il tempo più si fanno confidenziali. Scambiamo le visite a casa, lasciamo le chiavi di casa quando partiamo, idem fanno loro, ecc.ecc.
La troietta si sposa, si trasferisce in Messico, dove la coppia va a lavorare aiutati dalla doppia cittadinanza di lei. Praticamente non si vede più.
Il padre continua il suo lavoro in giro per il mondo. La sua assenza si nota ed è un'assenza significativa. In un anno il tempo che trascorre a casa è limitato ad uno o due mesi massimo, anche perché si è messo a fare traversate trans oceaniche per guadagnare di più.
Loretta, la moglie è praticamente sempre sola. E la mancanza di un marito si nota soprattutto quando c'è da risolvere i mille problemi che ci sono in una casa. La figlia sforna figli in Messico.
E così il sottoscritto si trova a correre in aiuto per ogni dove. Dal flessibile dell'acqua, alla batteria della macchina, alle tasse comunali da verificare perché non capiva perché così alte, alla tapparella bloccata, alla parabola da regolare. Non seguo tanto cosa fa durante il giorno.
E vabbe. Tutto nella norma fin quando un bel mattino di luglio, mentre stavo per salire in macchina per andare in ufficio, mi sento chiamare.
"Giggi, sono rimasta chiusa fuori". Alzo gli occhi e vedo Lorella, in piedi davanti l'ingresso, con le mani incrociate nel petto, visibilmente arrabbiata. Era rimasta chiusa fuori mentre era uscita per mettere del cibo al cane.
C'era poco da fare. Non avevo le chiavi e la dovevo accompagnare in paese, dalla cognata, a prendere il mazzo di riserva. Quindi sale in macchina e ci avviamo.
Ora non so se avete presente il tipo di pigiama che si può usare in una notte di luglio in Sicilia. È già tanto averlo. Nel mio caso appena salita in macchina, noto un pigiama succinto composto da un pantaloncino e una canottiera bianca tutta rigorosamente trasparente.
Ed eccola in macchina accanto a me, lato passeggero, con le mani che coprono i seni. Gli occhi mi vanno giù, alle gambe, e li noto chiaramente in trasparenza il folto pelo del pube. Appena nota il mio interesse sposta le mani a coprire il pube, lasciando scoperto i seni.
Che situazione.
Le dico: "Mi dispiace, Lorella. Non posso non guardare, è più forte di me".
"Beh, ero molto meglio da giovane"
"Lorella, ti assicuro che sei proprio una bella donna, una cubana che ancora fa la sua bella figura".
Vi spiego di che donna sto parlando. Esattamente 2 anni fa, all'epoca dei fatti, una cubana di 49 anni, scappata con la sorella (non so bene come) a Città del Messico, alta penso intorno 1,70 m., capelli neri, occhi scuri, pelle scura, con un marcato accento spagnolo, una sola figlia, un bel paio di fianchi non in sovrappeso. Complessivamente un bel vedere.
"Grazie", mi dice ..... "Troppo gentile"
A quel punto distente le braccia, praticamente scoprendo tutto, e mi dice "Non ha senso, non credi? E poi, ad ogni modo, non riesco a coprire tutto".
Quella pelle, i capezzoli in bella vista su dei seni ancora notevoli, i peli del pube, un sedere formoso e pieno furono causa di una erezione presumo ben visibile.
Arrivati a destinazione, in silenzio, uscendo dalla macchina Lorella ridendo mi disse: "E' proprio vero che ancora faccio la mia figura" e mentre me lo diceva mi guardava tra le gambe.
Ora potete ben immaginare in che stato di disagio mi sentii nei giorni successivi. La cosa che cambio immediatamente fu il modo di salutarci. Da lontano quei gesti di saluto e la voce diventarono più melliflui. Se ci incrociavamo mi stampava due baci sulle guance, facendo risaltare i contatti delle labbra.
"Ormai siamo più intimi", mi diceva ogni tanto, a volta senza alcun motivo, quando scambiavamo qualche frase di convenevoli.
I rapporti tra vicini non mutarono, molto affabile .... con quell'accento spagnolo disarmante. Non faceva altro che ringraziare. Un mercoledì pomeriggio mi arriva una telefonata da Simona, mia moglie: "Giggi dove sei? Lorella è senza acqua. Non sa perché. Passaci appena puoi"
Sono sicuro fosse un mercoledì perché è l'unico giorno in cui Simona lavora anche il pomeriggio.
Mi presento davanti casa e cerco di capire il problema. È vero l'acqua non arriva, ma c'è l'interruttore dell'energia da sbloccare. Molto semplice.
Fu allora che Lorella mi disse: " Grazie, Giggi. Sempre utile?"
"Si proprio .... indispensabile. Anche quando non serve"
"Nemmeno immagini invece quanto sei indispensabile" .... si avvicina e mi stampa un bacio e senza pensarci due volte mi infila la lingua in bocca.
"Non c'è la faccio più. Ti voglio. Voglio un uomo. Dimmi che anche tu mi vuoi"
Fu in quel momento che le afferrai tutti e due i seni, strizandoli e strappando la camicetta che indossava.
"Ahi, piano" disse allontanandosi .... e mentre lo faceva si alzò la gonna, e abbassandosi le mutandine, mi mostro un pube peloso e nero dove facevano bella mostra due labbra che disegnavano quasi una bocca.
Ormai ero abituato al pube quasi tutto depilato di mia moglie (a parte un ciuffetto che si ostinava a tenere ) e la novità ebbe come unico risultato una erezione immediata.
Per levare una polo e un paio di bermuda impiegai qualche secondo. Mi prese per le mani e mi porto nudo nella stanza da letto, la stanza da letto matrimoniale. Immediatamente si distese, apri le gambe e mi tiro a se.
Le entrai dentro e non ricordo di avere mai avuto una figa così calda, bagnata, accogliente e vogliosa di essere riempita.
Le sue gambe mi avvolgevano, rallentando l'intensità dei colpi. Le leccavo e baciavo il collo.
Fu allora che prendendomi la faccia mi disse : "Guardami negli occhi e fermati".
Mi fermai. Ma malgrado tutto, sentivo il mio pene come risucchiato dai movimenti delle pareti della sua vagina, che non capivo come muoveva. Una cosa che non potete capire, un massaggio lento, che mi arrivava al cervello, ritornando , passando lungo la schiena, al pene. Le sborrai dentro con urla mai fatti.
Mi chiesi se non fosse arrivato il tempo di diventare nuovamente padre, ma Lorella mi tenne dentro dicendo : "Tranquillo non posso avere più figli".
Ero estasiato, fermo dentro lei .... perso in quel corpo così accogliente e caldo. Sarei rimasto li, se lei ad un tratto non m'avesse detto : " andale hombre".
Ora non me ne vogliano gli spagnoli, per come è scritto ma nella sostanza mi spinse dalle spalle verso il basso, la voleva leccata, .... e fu quello che feci.
Era come baciare, le labbra chiare che risaltavano sulla pelle più scura, profumata, non depilata, e con un clitoride veramente grande, il doppio di quello di mia moglie.
E poi il suo sapore .... la consistenza del miele, più aspra. Mi diceva cosa voleva, quando dovevo insistere o soffermarvi in un punto.
"No un dito, mettine due, e fai piano".
Per tre o quattro volte, quando era sul punto di venire, si tirava indietro per rifiatare. " O madre de dios".
Ma quando venne ..... mi è capito di sentire urlare di piacere durante un orgasmo, raramente così.
Si scosto', irriggidendosi, dando le spalle. Vedevo gli spasmi delle gambe e le dita dei piedi rigidi.
Ma mi colpì vedere il suo sedere, anzi il buchino, aprirsi e chiudere ... avete presente un pesce che boccheggia.
Ma la cosa che mi fu chiaro, nel guardarla, che la signora aveva fatto buon uso del suo culo.
Sicuramente tante volte si era entrato e uscito da lì dentro.
"Grazie", mi disse dopo qualche minuto, voltandosi di scatto. Mi abbracciò, stringendo il mio corpo. Mi era chiaro che aveva bisogno di contatto umano, tanto quanto del sesso.
"Non c'è la faccio più a stare sola", infatti mi disse. Riprese a baciarla, la lingua era un vortice dentro le bocche .... ridendo mi disse "riconosco il mio sapore".
Ora cari lettori, un minimo di erezione mi ricomparve e subito approfittando della occasione sopraggiunta Lorella mi disse : "Ora voglio sentire il tuo di sapore".
No, non fu il solito pompino perché l'uso della bocca, della lingua e delle mani era sincronizzato e armonizzato per il solo scopo di dare piacere.
"Ti piace,? Questo è come lo facciamo nella nostra famiglia. Lo ha spiegato mia madre a me e mia sorella, che era una puta, dicendo che era bene saperlo fare e che ci poteva ritornare utile in futuro. A me è mia sorella ci ha salvato la vita quando siamo scappate da Cuba".
In quel momento non chiesi altro anche perché, dopo aver abbondantemente lubrificato il mio sedere, aveva iniziato a inserirmi l'indice nel buco del culo.
Nessuno , e dico nessuno, mi aveva mai violato .... si muoveva, esplorava ed era chiaro che si aspettava qualcosa di più da me. Reazione che tardava ad arrivare.
Mi disse: "Alza un po la schiena, poggia i gomiti" e così feci; improvvisamente sentii il dito trasmetterci una ondata di piacere che mi fece buttare gli occhi all'indietro. Mi piaceva, tanto ... anzi tantissimo.
"Bello, non smettere, .... ahaaaaa"
Lorella rideva: "Ti farò diventare un gay".
So solo che le venni in bocca e nemmeno per un attimo ebbi il dubbio che avrebbe ingoiato tutto. Infatti così fece.
Che pomeriggio. Andava a conclusione. Alle 18,30 sarebbe rientrata dal lavoro mia moglie.
"Abbiamo il tempo di farci una doccia. Almeno ora che è ripreso ad arrivare l'acqua. E poi è necessaria fai troppo odore di sesso" .... rideva.
Anche la doccia fu fantastica, una delizia farsi cullare e coccolare dalle mani sapienti di quella donna.
Il ritorno a casa fu immediato. Ci separano 60 metri. Mia moglie mi trovò che leggevo un libro e nemmeno mi chiese quale era il problema con la vicina.
Sono due anni che me la scopo .... in tutti i modi possibili e immaginabili. Lorella, in tutti o quasi tutti mercoledì del mese, si prende cura di me. È una brava massaggiatrice, un'abile linguista, una donna che nel sesso mette tutta se stessa, tutto il suo cuore e a richiesta anche il suo culo.
Tranne due mesi l'anno.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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