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Massaggi cap 1


di ElisaAle
03.01.2019    |    5.965    |    14 9.9
"Qualche affondo ancora e poi si allontano’ sedendosi ai miei piedi sul divano..."
Ormai era gia’ qualche mese che mi ero trasferita qui per raggiungere il fidanzato;
La citta’, pur essendo su un’isola, era abbastanza grande e, forse per il fatto di essere relativamente nuova per me, non risultava per nulla noiosa; certo mi mancavano un po’ le amicizie, le uscite serali, gli aperitivi. Insomma era diverso dal vivere a Milano, pero’ ormai era gia’ piena estate e durante il giorno la spiaggia era diventata la mia meta preferita.
Col lavoro mi ero organizzata abbastanza bene, ero riuscita a concentrare tutto in 10 giorni al mese, durante i quali viaggiavo a Barcellona o a Parigi e a Milano riuscendo cosí ad avere quasi sempre gli altri 20 totalmente per me.
Avendo tanto tempo libero cominciai a frequentare spa di vario tipo finche’ un giorno, era un martedi di meta’ luglio, provai quella di un hotel famoso del centro; offriva tutti i servizi immaginabili, percorsi benessere, trattamenti estetici e vari tipi di massaggi. Quel giorno avevo prenotato un semplicissimo massaggio; raggiunsi il camerino, mi spogliai e, indossato l’accappatoio a disposizione, mi recai attraverso una porta nella stanza per il massaggio. Li un ragazzo sulla trentina vestito di bianco si presento’ e mi accolse molto elegantemente. La stanza era ampia e molto ben arredata, un delicato profumo di erbe ed una musica soft appena udibile ne davano un tocco perfetto.
Mi sfilai l’accappatoio e mi sdraiai sul lettino.
“Vedo che non indossi la biacheria usa e getta, spero non sia per una nostra mancanza” mi disse il ragazzo.
“ no no nessuna mancanza, era li a disposizione, ma se non crea problemi preferisco restare nuda durante il massaggio” risposi io.
“ no no nessun problema per me, l’uso e’ a discrezione del cliente, molte come te preferiscono restare nature…. Spero non ti dispiaccia se ti do del tu, di solito preferisco avere un rapporto informale con le clienti, perche’ si sentano più a loro agio” concluse lui.
L’olio profumato e le sapienti mani che correvano sul mio corpo mi rilassarono in brevissimo tempo.
Javier era molto bravo, esperto, il tocco era perfetto e deciso al punto giusto.
Oltre che massaggiatore si dimostrò anche un bravo interlocutore, intrattenendo con vari argomenti.
Scoprii che era nell’hotel solo da qualche mese, era di Barcellona, e al momento lavorava solo tre giorni la settimana.
“ beh devo ammettere che comunque, anche se un po’ caro, questo massaggio li vale tutti” dissi scherzosamente
Mi chiese qunto avessi pagato ma io non volli rispondergli.
“ beh se ti interessa io pratico anche a casa, certo la location non e’ di questo livello ma costo sicuramente meno, chiedo 35€ a seduta che dura circa un’ora” mi disse
Risposi che era molto interessante e che poteva già appuntarmi per la settimana seguente.
Terminato lo stupendo massaggio, mi disse che se mi andava bene sarei potuta andare da lui il martedi’ alle 19.00.
Accettai, lo ringraziai e ci salutammo; utilizzai la doccia che avevo a disposizione per lavarmi dall’olio, mi rivestii e lasciai l’hotel.

Il martedi’ mi recai a casa sua; era una zona di piccole villette appena fuori citta’ e la sua molto bella e ben curata.
Dietro aveva un giardino piantumato al quale si accedeva dal salone attraverso un’ ampia veranda sotto la quale era allestita l’area massaggi; da bravo gentiluomo fu molto ospitale, mi offrì del succo di frutta naturale e poi mi lasciò qualche minuto sola per prepararmi per il massaggio. Non feci altro che togliermi le scarpe e sfilarmi il vestito e nuda mi sdraiai sul lettino.
Lui indossava una maglietta e dei pantaloncini corti, tutto rigorosamente bianco; mise una musica lounge molto rilassante e copertami con un asciugamano il sedere e le parti intime comincio a massaggiarmi con un olio al cocco la schiena.
Ancora una volta aveva un tocco perfetto ed in breve tempo ero tanto rilassata che mi addormentai qualche minuto.
Le sue mani continuavano implacabili su tutto il mio corpo, sfiorando anche, senza però toccare, il mio intimo accuratamente nascosto dall’ piccolo asciugamano..
Ad un certo punto mi fece girare pancia in su per continuare il massaggio nella parte anteriore.
Comincio’ dalle gambe per salire lentamente all’addome; anche se era la seconda volta il suo tocco mi produceva sensazioni stupende, era veramente bravo.
Dopo le gambe passo’ al collo e le spalle; ero tanto rilassata che poco manco’ che mi addormentassi di nuovo. Mi sfioro’ il seno e una sensazione strana mi pervase; non fece nulla di particolare ma i capezzoli mi si inturgidirono subito; le sue mani continuarono imperterrite come se non se ne fosse accorto, percorrendo tutto il corpo, poi tornarono li, dove i capezzoli attendevano svegli. Si soffermo’ a massaggiarmi i seni; sentivo i capezzoli vibrare al suo passaggio, tra le sue dita. Aprii gli occhi, lui era dietro di me, dietro la mia testa, ed un gonfiore inequivocabile dentro i suoi pantaloncini era esattamente sopra di me.
Senza pensarci, come se fosse la cosa piu’normale del mondo, con le mani gli abbassai i pantaloncini; subito un pene fuorimisura svetto’ turgido esattamente sopra il mio viso; era enorme, liscio e privo di peluria. Qualche istante di silenzio, le sue mani bloccate, immobili, sul mio seno; “ cosa stai facendo?” Una voce tremolante, appena percettibile. Senza dire nulla lo presi dolcemente con una mano, lo avvicinai, e lo leccai delicatamente con la punta della lingua.
“Continua il massaggio, non fermarti” dissi mente piegando la testa indietro accolsi il glande in bocca.
Le sue mani timidamente rincominciarono a muoversi, la mia bocca e la mia lingua pure; cominciai a succhiarlo e leccarlo, nonostante le sue notevoli dimensioni.
Il massaggio aveva ripreso il vigore di prima ed il suo pene, solo in parte dentro la mia bocca, vibrava di piacere.
Il suo stupendo ed esperto tocco comincio’ a scendere, prima sull’addome e poi, un po’ timidamente, sentii le sue mani sul mio fiorellino.
In breve il piccolo asciugamano cadde lasciando il mio segreto totalmente scoperto; allargai un poco le gambe per godermi quel massaggio decisamente eccitante. Il chinarsi in avanti per raggiungermi spingeva il suo pene nella mia bocca senza quasi darmi la possibilita’ di toglierlo. Comincio’ ad accompagnare la mia bocca con degli affondi delicati, mentre io accompagnavo le sue carezze muovendo il bacino.
Era una sensazione strana, stavo vivendo una situazione inaspettata, ma i brividi che correvano per tutto il mio corpo ed il battito cardiaco accellerato erano inequivocabili; ero eccitata e, pur sapendo che era sbagliato, non avevo nessuna intenzione di fermarmi.
Portai la mano destra al mio sesso ad incontrare le sue, e allontanandomi dal pene gli sussurrai “vieni qui”;
Dopo qualche attimo di esitazione si sposto’ dall’altra parte del lettino, ai mei piedi, con delicatezza mi prese per le gambe e mi fece scivolare fino ad avvicinarmi a lui, sentivo il suo glande sfiorarmi la vulva mentre con le mani mi sorreggeva le gambe. Impazzivo, il cuore batteva a mille, il respiro era irregolare.
Presi con la mano il pene, lo puntai e lui lentamente comincio’ ad entrare; una sensazione forte mi percorse mentre il suo pene scivolava al mio interno; non potevo trattenere i gemiti; un affondo lungo e lento, fino al fondo.
Comincio’ a penetrarmi con sempre piu’ vigore, mi piaceva ma piu’diventava deciso e piu’ sentivo scariche di dolore. Volevo cambiar posizione, tentai di divincolarmi ma nulla, mi teneva saldamente dalle gambe e affondava dentro di me.
Ad un certo punto mi prese e senza sfilarsi mi sollevo’ come fossi una piuma; sentivo quel pene che, anche se fermo, faceva notare la sua generosa presenza. Mi adagio’ su un comodo ed ampio divano a pochi passi dal lettino, il suo corpo perfettamente scolpito e depilato si adagio’ sul mio mentre continuava ad affondare quell’ enorme membro dentro al mio corpo, strappandomi gemiti di piacere misto a dolore.
Cercai ancora di cambiare posizione salendogli a cavalcioni ma in un secondo ero di nuovo sotto di lui deciso a dirigere i giochi; inarcando il bacino tentavo di addolcire quegli affondi sempre piu’ vigorosi ma senza risultati; ogni affondo sentivo quella scarica decisa di dolore proveniente dalla cervice; pero’ nel frattempo sentivo la pelle tirata intorno a quell’asta che mi stimolava in un modo magnifico Quel piacere contrastava il dolore a tal punto da non riuscire a dirgli di fermarsi.
Lo sentii irrigidirsi, tutto il corpo, la sua stretta farsi più decisa; “ non fermarti, non uscire” gli dissi con voce tremolante ed irregolare e solo qualche istante dopo mi sentii invadere da quel calore che tanto mi piace. Qualche affondo ancora e poi si allontano’ sedendosi ai miei piedi sul divano.
Non riuscivo a muovermi, il respiro affannato ed il cuore stavano lentamente riprendendo un ritmo normale.
Un silenzio innaturale regnava sotto quel pergolato, nessuno dei 2 disse nulla, io fissavo il verde del giardino mentre un tramonto già avanzato colorava le porzioni di cielo che si intravedevano tra le piante.
Pensavo a quello che avevo fatto, che avevamo fatto.
Qualche minuto e mi alzai dicendo “ e’ meglio che vada, e’ tardi”.
Javi mi indico’ dove potevo farmi una doccia per togliermi l’olio del massaggio.
Velocemente mi lavai e mi vestii. All’uscita feci per pagarlo ma non volle accettare soldi; insistetti dicendo che il massaggio andava pagato ma non ne volle sapere.
Lo ringraziai lo salutai e un po’ disorientata uscii dalla porta per dirigermi alla macchina.
Sarei dovuta andare a cena dal fidanzato ma lo chiamai e gli dissi che lo avrei aspettato a casa. Ero sconcertata ma, appagata; i pensieri di cio’ che era accaduto non mi lasciavano in pace, e con questi mi addormentai.
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