tradimenti

La spesa


di JessicaBlue
27.10.2024    |    119    |    5 9.6
"Controllo, siamo ancora soli, la zona è solitaria..."


Ti chiamo al telefono.
“Ti devo confessare una cosa.” dico
“Che?” mi domandi titubante.
“Niente di che, non cominciare al solito tuo a preoccuparti…”
“Non mi preoccupo, Dany, ma sono curioso.” fa Max.
“Sì, sì… come no. Comunque stamattina sono andata a fare la spesa…”
“E…”
“Stavo pagando, mi sono girata e dietro di me c’era un ragazzo stupendo.” dico.
Pausa.
“Max, sei già geloso?”
“No…” mi fai. in maniera poco convinta. “Dai, continua.”
“Non hai idea. Un ragazzo stupendo, credo giamaicano o qualcosa del genere. Alto quanto te, forse anche di più, due spalle grandi…”
Silenzio.
“Ti stai ingelosendo!” dico scherzando.
“Ma va… Ok, lo ammetto, un po’ geloso lo sono, ma mi sta venendo duro.”
“Lo so che sei un porco. Il peggiore porco che io abbia mai incontrato. Insomma, una pelle nera e vellutata, muscoloso. Non potevo fare a meno di guardarlo, no?” faccio con tono candido.
“E certo… ma poi?”
“Non ero solo io a guardarlo, anche la cassiera lo fissava e si è anche girata verso di me come cenno d’intesa. Oh, era un gran figo.” continuo.
“Va bene, Dany, l’ho capito. Scommetto che gli hai guardato il pacco.”
“Eh, sì. Era bello pieno.”
“Che porca…” mi fai con tono complice.
“Ma sapevo che me l’avresti chiesto, ti dovevo rispondere: Non lo so? Almeno posso dirti che ce l’ha di sicuro grosso. Insomma, non si gira pure lui a guardarmi?”
“Ne ero convinto.”
“Insomma, pago, predo le mie buste. Erano un bel po’, avevo anche preso le birre e sento una mano che mi sfiora…”
“Accidenti.”
“Insomma, mi prende le buste e le mette in macchina. “Adesso, però un caffè con me non lo prendi?”
“Oh… “ riesci solo a dire.
“Potevo rifiutarlo, visto che era stato così carino e me l’aveva chiesto in maniera così garbata?”
“Devo preoccuparmi?”
“Ma non vuoi avere pazienza? Fammi raccontare. Ma dimmi prima, come stai?” sento che stai passeggiando per la stanza, mentre mi parli al telefono.
“Un po’ geloso…” mi dici.
“Bene.”
“Bene?” domandi.
“Beh, mi fa piacere che tu sia geloso di me. Ma sei anche eccitato?”
“Molto eccitato. Molto. Mi è venuto duro… Continua.”
“Che porco… Insomma andiamo in un bar vicino. Siamo stati un po’ a chiacchierare, è molto simpatico. Mi ha spiegato che c’è un gioco che non conoscevo: se tu metti un ananas nel carrello vuol dire che ci stai, insomma è per questo che...”
“Ma ci ha provato?” mi domandi, nella tua voce c’è eccitazione e gelosia.
“Ma senti, sei tu che volevi l’ananas. Hai letto che se mangi ananas, poi lo sperma diventa dolce… Insomma, per accontentare te ho conosciuto David.”
“Si chiama così?”
“Sì, David.”
“Ciao Max.” lo saluta.
“Ma è lì adesso con te? Ma dove siete?”
“In macchina, voleva chiacchierare un po’ e gli ho detto che lo facevo solo se tu fossi stato con noi.”
“Ma che state facendo adesso?”
“Niente, tranquillo, lo sai che qualsiasi cosa la condividiamo.”
“Ma mica gli hai fatto mangiare l’ananas.”
“Ma che pensi tesoro? Ma stai sereno, ma che vai a pensare? Ma non preoccuparti! Lo sperma ce l’avrà dolce di suo!” e scoppio a ridere.
“Ma sei troia, lo sai?”
“Giusto un filino. Che faccio, controllo?”
Salim è radioso, siamo in una zona molto tranquilla, non passa nessuno. Lo guardo, da vicino è ancora più bello e desiderabile di quando lo avevo intravisto alla cassa. Mi mangia con gli occhi, ma sa stare al suo posto. Gli ho spiegato le regole: deve fare solo quello che gli concederò, se glielo concederò. Gli accarezzo la mano.
“Come ti sembra il suo pacco rispetto a prima?”
“Metto il viva voce?”
“Ma non c’è nessuno lì vicino?”
“Zona deserta, amore. Desertissima. Non c’è un cane. Solo un porco qui con me in macchina.”
David ride, mostrando una perfetta dentatura bianchissima.
“Metti il viva voce!”
“Eccoci! Sono Max.”
“Ciao, sono David, sono molto rispettoso. Non sono invadente, capisco la situazione.” dice a Max con tono rassicurante.
“Grazie David.”
“Max, tesoro, non è proprio carino ed educato?” faccio per tranquillizzarlo.
“Un lord!” mi fa Max ironico.
“Pensavo di invitare David a casa nostra per un caffè…” faccio allusiva.
“Adesso?”
“Adesso!”
“Ma non mi diventerà nervoso con tutti questi caffè?”
“E troverò un modo per farlo rilassare, allora…”
“Che stronza che sei! Una zoccola…”
“Max, amore, ti avverto che al ragazzo si è gonfiato ancora un po’, sentendo come mi hai chiamato… “
“Dove sono le vostre mani adesso?”
“La sua sulla mia spalla, la mia sul suo ginocchio. Si vede bene che gli è gonfiato, sai? Ma proprio tanto.” Max deglutisce. “È gonfiato anche a te amore, all’idea che io sia in macchina con un nero arrapatissimo? Lo sai che continua a guardarmi la gonna e la parte di sopra?”
“Perdona, fratello, la tua donna è proprio bella…”
“Tranquillo. Sì, amore, si è indurito anche a me…”
“Tesoro, ti dico quello che succede, se qualcosa ti infastidisce, mi blocco.” faccio a Max.
“Ok, vai tranquilla, amore. Ti amo.”
“Ho aperto un po’ la mia camicetta, ho preso la mano di David e gli sto facendo toccare il nero.”
La grande mano nera di David avvolge il mio seno e inizia ad accarezzarlo. I capezzoli mi si induriscono improvvisamente ed emetto un gemito. “Me le sta toccando, sai che è bravo. Che dici, gli faccio baciare i capezzoli?”
“Sì…” dice Max con voce eccitata.
“Ah, sì? Ma che porco sei… “
David non se lo fa ripetere due volte e mi bacia il seno, poi i capezzoli. Inizia a leccarli e succhiarli e io perdo il controllo, la mia mano sul ginocchio. Allargo le mie gambe e David vede il mio perizoma trasparente.
“Amore è proprio bravo. Tu che stai facendo?”
“Lo sto tastando da fuori. È durissimo.”
“Che porco, tiralo fuori!”
“Ce l’ho in mano, amore, mi sta scoppiando.”
“Amore, David si è abbassato e mi sta baciando le ginocchia. Sale su, adesso le cosce. Che porco… mi ha baciato le mutandine.”
“Amore, mi sto segando.”
“Che porco che sei… Amore, mi ha scostato il perizoma e mi ha baciato la patata. Che porco che sei, un nero mi bacia la figa e tu ti seghi.” emetto un lungo mugolio. David ha iniziato a leccarmela di brutto. Mi rovista dentro con la lingua e mi fa impazzire.
“Tesoro, io sto salendo con la mano… adesso sono sul suo pacco. Sai quanto è gonfio?”
“Cazzo…” riesce a dire, eccitatissimo Max.
“Che porco, proprio un maiale. Sto tirando giù la zip!”
“Tiraglielo fuori!”
“Amore, sicuro? Qui mi sa che di roba ce n’è…”
“Controlla, amore. Io mi sto segando.” risponde Max ansimando.
Tasto il cazzo dagli slip, sembra grossissimo. Le mie dita seguono l’asta, poi abbasso il bordo degli slip e con i polpastrelli arrivo al cazzo. Sono bagnatissima, e David mi sta succhiando il grilletto.
Controllo, siamo ancora soli, la zona è solitaria.
Gli tiro fuori il cazzo. È proprio vero quello che si dice dei neri. È enorme. Glielo scappello, poi lo rimetto dentro.
“Amore, preparati, dieci minuti e siamo a casa:”
“Ti aspetto!” risponde Max.
Dopo poco Max era in cucina a bersi una birra con David.
Io arrivo completamente in tiro, con le autoreggenti con la riga nera, un body trasparente e carinissimo e dei sabot con uno stratosferico tacco a spillo.
I maschi mi guardano con ammirazione. Mi avvicino a Max e lo bacio sulla bocca.
“Ti sei ingelosito, amore?”
“Parecchio.”
“Ma ti sei anche eccitato, porco.” e gli tasto il cazzo. Glielo tiro fuori e inizio a segarlo.
Ci spostiamo nella camera da letto.
David ci segue con discrezione.
Io salgo su Max sdraiato e inizio a cavalcarlo. David tira fuori il suo enorme cazzo e si inizia a segare. Lo aiuto.
Max mi spinge dentro il cazzo nella figa e mi riempie tutta. Sono bagnatissima. David sale sul letto. Non resisto. Gli bacio la grossissima cappella.
“Amore, lo vedi quanto è grosso? Non riesco a prenderlo tutto.” Metto a fatica la cappella dentro, poi inizio a leccarglielo lentamente, riempendolo di saliva. Gli bacio i coglioni e li prendo in bocca. Max continua a stantuffarmi la figa.
Capisco le intenzioni di David e mi appiattisco su Max.
“Quel porco vuole incularmi, lo sai amore?”
“Sì, che troia che sei…”
“Sì…”
Max mi allarga le natiche e mi bagna con la saliva il buchino e comincia a prepararmelo.
“Mi vuole inculare e ha un cazzo enorme, lubrificami bene. Mi voglio sentire riempita.”
Due dita nel mio culo. Ancora saliva. Sento che David è alle mie spalle. Anche lui mette saliva tra le mie natiche. Della saliva mi arriva anche sulla schiena. Le gambe muscolose da dietro sulle mie. La sua cappella sul buchino che istintivamente si allarga, in attesa.
Fremo, ho voglia di sentirmelo nel culo quel cazzone nero. Le sue forti braccia mi tengono ferma il bacino, poi si sposta in avanti e mi fa entrare la cappella dentro. Mi manca il fiato. Sono eccitatissima.
Bacio Max. Gli cerco la lingua con la mia.
“Amore, mi sta inculando. È grosso grosso. Mi state riempiendo”
Ci baciamo profondamente, mentre David me lo spinge piano piano tra le natiche. Sembra non finire più.
Max mi scopa la figa. Lo guardo teneramente negli occhi.
“Ti amo.”
“Ti amo.” mi risponde.
David me lo ha messo tutto dietro.
Sento i due cazzi che si muovono dentro di me. Mani che mi stringono, cazzi che mi entrano e gli occhi di Max nei miei.
“Sei davvero puttana, amore.”
“E tu sei un porco.”
Le nostre voci sono rauche, eccitate, innamorate.
“Amore mi stare riempiendo tutta, non hai idea di come sia eccitata. Spingimelo tutto dentro.” Poi gli sussurro ad un’orecchio con voce eccitatissima. “Sai come mi sta inculando bene quel maiale di David? Ma io preferisco te che sei il mio amore.”
David intensifica il ritmo, poi due colpi più forti. Lo sfila fuori e mi schizza sulla schiena.
Mi alzo dal letto e mi piego sulla scrivania.
Max mi viene dietro e mi appoggia la cappella sul buchino molto rilassato.
“Lo senti come è allargato? Appoggiamelo.”
Sono piegata a novanta gradi sulla scrivania. David ci guarda con cazzo in mano.
Sento la cappella del mio amore che bussa alla mia porta posteriore, mi spingo indietro e lo accolgo. Scivola dentro, controllo il mio buchino, lo allargo e lo stringo appena, come un massaggio interno. Max mi bacia e mi mordicchia il collo, mentre mi incula. Lo muove avanti e indietro. David si è messo vicino, gli bacio il cazzo ancora un po’ molle e bagnato. Max sento che si eccita ancora di più.
“Sto per venire.” faccio
“Sì… quasi. Quasi ci sono.”
“Vengo.” dico e una vertigine profonda mi scuote. Ho un orgasmo profondissimo. Tremo. Mi sembra di cadere. Ho una leggerezza infinita. Tocco le mani di Max e le bacio.
Lui lo tira fuori e mi sborra sulle caviglie. Lo guardo e sorrido.
“Max, lo sai che devi fare adesso…”
Si inginocchia e mi bacia le caviglie. La sborra ha bagnato le calze e raccoglie tutto con la lingua.
“Bravo Max.”
“Ma poi l’ananas non l’ho preso, non sapremo mai se rendeva la sborra dolce.” fa Max.
“La prossima volta…” rispondo.
“Ma la prossima volta chi la assaggerà? Mi domanda.
Lo bacio.
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