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La punizione


di Culandra
02.05.2022    |    1.415    |    42 9.8
"  Mi prese la testa e me la portò tra le sue gambe con un gesto eloquente..."
Era da moltissmo tempo che il mio compagno aveva iniziato a parlarmi di alcune sue fantasie per cosi dire particolari..su di me. All'inizio si era trattato solo di volgarità..sussurrate nell'eccitazione dell'ampleso.."voglio vederti fare la troia"...." quanto ti vorrei vedere circondata da cazzi". Poi , un po per volta, queste fantasie avevano travalicato i confini del momento di eccitazione ed erano diventate delle confidenze sussurrate la sera prima di addormentarsi.."sai amore...credo davvero che vederti persa nella lussuria mi ecciterebbe come non mai, ma a te l'idea di farlo con un altro uomo insieme a me, eccita? ". Inutile dire che all'inizio ne fui scioccata e divertita allo stesso tempo. Il sesso con lui era fantastico ed  ero davvero innamorata di lui tanto che il solo pensiero di essere sfiorata sa un altro uomo mi faceva ribrezzo. Poi la sua insistenza si fece sempre più pressante tale da diventare una vera e propria ossessione. Nel tentativo di assecondarlo accettai la sua proposta di conoscere "virtualmente" altri uomini iniziando ad intrattenere conversazioni sui social con uomini che non facevano mistero del loro interesse nei miei confronti e che non perdevano occasione per inondarmi il telefono di foto dei loro membri in erezione. Non so come mi convinse a ricambiare tali "accortezze" spingendomi a mostrare il mio corpo nudo attraverso foto che lui stesso mi faceva inducendomi a condividerle. All'inizio provavo vergogna ma leggendo ed ascoltando i commenti che suscitavo la vergogna lascio' presto il posto ad un divertito imbarazzo che divenne in breve un  trasgressivo piacere.
È tramite una di queste chat che conobbi Alex...un ragazzo distinto ed elegante che seppe creare un dialogo intriso di mistero, gioco, passione...non nascosi nulla al mio uomo..la nostra fiducia reciproca non permetteva che ci fossero segreti tra noi.
Lui non si mostrò contrariato..anzi mi spronava a continuare avvertendo l'eccitazione palpabile che cresceva in me ed approfottandone indecentemente ogni volta che poteva. Quando però il piacere di scrivere con Alex divenne quasi un'esigenza, il mio compagno cambiò atteggiamento. Il corpo poteva essere condiviso ma non doveva esserci spazio per nessun altro nella mia mente. Con una incomprensibile fatica promisi di non sentirlo più.  Alex però continuo' a scivermi per giorni  ed una sera non ce la feci più a resistere e gli risposi. Parlammo a lungo e gli spiegai perché quella sarebbe stata l'ultima volta. Alex sembrava disperato, le provo' tutte..arrivo' persino a supplicarmi..ma fui irremovibile. Il giorno dopo al risveglio non trovai nel letto il mio compagno. Al suo posto un biglietto con su scritto" ho letto il tuo telefono..oggi non cercarmi..ti verrò a prendere alle 19.00". Fui presa dal panico. Lo chiamai insistentemente tutto il giorno ma non mi rispose. Avevo tragredito ad una nostra regola e adesso temevo le conseguenze.
Alle 19.00 passo' a prendermi a casa. Cercami di farmi più bella e seducente che potevo. Immaginavo fosse infuriato e avrei fatto qualsiasi cosa per farmi perdonare.
Scesi ed entrai in macchina. Non disse una parola.  Nemmeno mi guardo'. Avevo paura che qualsiasi cosa dicessi avrebbe potuto scatenare la sua reazione e così non dissi nulla. Guidò per parecchio diretto fuori città.  Quando non ne potei più di quella tensione gli chiesi "dove stiamo andando?". Lui prima non rispose..poi mi disse" vedo che hai messo la gonna"..e con la mano mi tiro' su il vestito mettendo in evidenza le autoreggenti. Per il resto continuo' a non parlare. Arrivati vicino ad una pineta (ormai eravamo fuori città) girò per una strada sterrata che procedeva tra gli alberi e quando fummo all'interno spense il motore. Era la fine di aprile. Fuori c'era ancora molta luce. "Senti.." provai a dire.." mettiti in ginocchio sul sedile" fu la sua secca risposta.  Obbedii..non me la sentivo di contraddirlo. "Adesso tirati su la gonna"..lo feci. A quel punto, quando ormai mi trovavo con il sedere che riempiva lo spazio del finestrino, si slacciò i pantaloni. Aveva una erezione evidente.  Mi prese la testa e me la portò tra le sue gambe con un gesto eloquente. Forse non era davvero così arrabbiato. Con questa speranza iniziai a leccarlo con tutta la passione di cui ero capace "sei una puttana" mi disse lui "Si..la tua " riuscii a mala pena a dire. A quel punto sentii il rumore di un'altra auto che si avvicinava. Feci per ricompormi in fretta ma lui mi bloccò "No tesoro..ora tu continuerai a succhiarmelo..sai quando ho letto il tuo telefono e capito che avevi scritto ancora con quel ragazzo, non mi sono limitato ad infuriarmi...mi hai deluso..e così ho pensato di punirti. Ho scritto io a quel tizio. E gli ho dato appuntamento qui. Direi che è arrivato"
Difficile descrivere le mie sensazioni. Vergogna paura imbarazzo...profonda eccitazione...Con Alex avevo parlato per giorni ma era sempre stato chiaro che non ci saremmo mai incontrati. Ed ora era li. Dietro di me. Ed io gli offrivo una visione di me che di certo non poteva dirsi "seducente". Sentii la sua macchina fermarsi e spegnersi. Il rumore della portiera che si apriva. E poi il rumore della MIA portiera che si apriva. Era troppo provai a ribellarmi ma il mio compagno non me lo permise " non fare la pudica adesso" e così dicendo mi infilò due dita nella fica. Il mio piacere era evidente." Sei bagnata fradicia" mi disse. Era surreale. Alex..con cui avevo parlato, riso e che mi aveva a volte eccitata , era dietro di me. Io con il culo ...nudo ...verso di lui mentre continuavo a leccare e succhiare il cazzo del mio uomo. Lo senti armeggiare con la zip dei pantaloni. Ancora non mi ero voltata. Ancora non avevo avuto il coraggio di guardarlo. Capii che si stava masturbando sentivo dei leggeri e fugaci tocchi sul sedere che immaginai fosse la punta del suo pene che mi sfiorava mentre si masturbava. Il sangue mi era arrivato alla testa. Non capivo più nulla. Dentro di me solo il fuoco ed una eccitazione come mai provata prima. Trascorse un tempo indefinito.."Non su di lei" disse il mio compagno rivolto ad Alex. Appena in tempo. Avvertii un movimento veloce.  Si girò un istante prima di esplodere. Non abbastaza velocemente.  Sentii una o due gocce del suo seme colpirmi e poi scivolare sulla mia gamba impregnando le calze. Alex non parlo mai. Lo sentii rivestirsi rientrare in auto e partire. A quel punto il mio uomo mi staccò dal suo memdro che ormai stavo letteralmente divorando. "Rimani in questa posizione ". Scese dall'auto. Fece il giro e me lo ritrovai alle spalle. Senza nessun complimento iniziò a penetrarmi con foga "sei solo una puttana".."siii scopami" quasi urlai dal desiderio. Colpi forti e decisi e poi si tirò fuori riempiendomi il cuolo e la gamba..la stessa già sporca del seme di Alex...del suo liquido. Rimanemmo per un attimo ansimanti. Non so quanti orgasmi ebbi..nessuno o cento..non saprei dire. Lui si staccò e rientrò in auto. Feci per prendere un fazzoletto ma mi fermò "tornerai a casa con lo sperma di due uomini addosso " poi aggiunse " non cercare più quel Tizio.  Ormai ho cancellato il suo contatto". La cosa..a dire il vero..non mi importava..l'unico uomo in grado di penetrere la mia mente fino a scatenare i più reconditi e depravati impulsi..era seduto accanto a me. Mi appoggiai al suo braccio mentre tornavamo indietro. Ero colta da una strana euforia. "Se queste sono le punizioni" gli dissi " dovrò iniziare a trasgredire le regole più spesso". Lui sorrise  Era la prima volta da che ero entrata nell'auto ." Lo credo anch'io amore". Fu tutto quello che rispose.
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