tradimenti
La compagna di viaggio
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25.01.2025 |
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"Fu incredibile e stuzzicante quell'inaspettata intimità fisica con una persona con cui avevo costruito un'intimità psicologica intensa..."
In passato ho lavorato per qualche mese lontano facendo il pendolare.Solo tre persone sono sempre state presenti dalla partenza del pulman che prendevo fino al capolinea: l'autista, io ed una mia coetanea conosciuta durante i viaggi.
Con quest'ultima ne nacque un'amicizia che coltivammo giorno dopo giorno.
Lei viveva una relazione ormai in crisi mentre io proseguivo assopito dal tran tran di coppia.
Dopo qualche mese, per fortuna o purtroppo, mi trasferirono più vicino. Visto il bel rapporto che si era creato, organizzammo un'uscita serale io e lei per salutarci degnamente.
Fu un flirtare dal primo minuto in cui ci vedemmo e la confidenza acquisita nel tempo aveva abbattuto qualsiasi timidezza.
La serata finì nel migliore dei modi, con noi appartati in auto.
Fu incredibile e stuzzicante quell'inaspettata intimità fisica con una persona con cui avevo costruito un'intimità psicologica intensa.
Ci baciammo, per la prima volta. Le sue labbra, osservate da vicino durante i viaggi, familiari sotto certi aspetti ma nuove appoggiate alle mie. Carnose, come la lingua, talvolta morbida, talvolta dura e determinata.
Le nostre mani ovunque sul corpo dell'altro.
Era estate. Io in camicia e pantaloni lunghi di cotone mentre lei indossava una gonna corta e morbida con una magliettina scollata che evidenziava un bel seno sodo ed abbondante.
I capezzoli ormai turgidi, non erano più troppo sensibili come all'inizio e traspariva piacere ad ogni mia strizzatina.
Ad un certo punto le sue mani scesero slacciandomi i pantaloni ed iniziando ad accarezzarmi con disinvoltura il mio membro duro ed eccitato.
La lasciai fare, senza spingermi con le mani tra le sue gambe anche se lo avrei tanto desiderato. Mi piaceva quell'idea di cuocerla a fuoco lento lasciandola eccitare senza toccarla.
Conoscendola, mi stupí quando lasciò il bacio appassionato per abbassarsi a prenderlo in bocca.
Di natura era sensibile e timidina, qui invece la scoprivo piacevolmente più determinata e vogliosa.
Pensandoci, nel sesso, mi è sempre piaciuto lo scambio di ruoli anche con la stessa persona: talvolta direttore di orchestra, talvolta primo violino attento a ricevere le fantasie dell'altra.
Mi tirò indietro la pelle forzandola in modo perverso e malizioso mentre avvicinò la cappella gonfia e lucida al viso. Poteva già sentire il profumo di cazzo e, dai respiri profondi fatti col naso, intuí che le piaceva annusare un aroma per lei eccitante.
La sua bocca vogliosa iniziò ad avvolgerlo e a lubrificarlo con la saliva abbondante che ormai colava fino alla base.
Dopo qualche minuto di piacere reciproco, io nel ricevere e lei nell'assaporare, ci spostammo sui sedili dietro.
Adesso era il momento per dischiuderle le grandi labbra. Lo volli fare con la bocca anche io.
Lei seduta da un lato, appoggiata alla portiera. Le gambe aperte con la gonna alzata. Le sfilai gli slip e mi avvicinai con la bocca.
Ora ero io che traevo piacere dal suo profumo di donna e non nascosi il fatto di annusarla con interesse.
Era pelosa ma curata, come si usava all'epoca e, a dire il vero, per chi è cresciuto così non dispiace nemmeno ora.
Umida, molto. Fradicia direi. Era più piccola di quella a cui ero abituato della mia ragazza ma non per questo meno intrigante.
Il fatto che fosse meno carnosa evidenziava ancora di più la pelle rosea che si stirava e dilatava sotto le mie dita. Quel sottile lembo di pelle della vulva, nella parte bassa verso l'ano, mi ha sempre intrigato, lucido ed allungato a fica piena.
La mia lingua iniziò ad assaporarla, a bere di lei. Prima in basso sul pertugio ormai aperto, poi risalendo, piatta e decisa, sul clitoride indurito.
Lei ansimava e mi confidava tutte le fantasie sporche che le passavano per la testa, libera di esprimerle.
Io sempre più eccitato da quel parlare volgare ma assolutamente adatto alla situazione.
In un guizzo di eccitazione le appoggia la lungua sul buco del culo mentre con due dita la riempivo davanti e con l'altra mano la sditalinavo.
Commentò apostrofandomi come un porco ma usando quel tono malizioso di chi ti chiede di continuare.
Ad un certo punto mi sedetti nella parte centrale del sedile e lei mi saltò sopra a gambe aperte senza essere penetrata.
Si alzò la maglietta lasciando le tette libere di essere guardate, toccate e succhiate. Ora più che mai esibizionista con me. I capezzoli erano rosa e grandi, turgidi e sensibili alle mie attenzioni con la bocca.
Mi segava cattiva, ormai senza freni mentre io la sditalinavo con due dita a riempirla.
Venne prima lei, contraendosi in una danza di piacere per diverso tempo. Ansimava vogliosa senza trattenersi minimamente. La cosa rendeva l'atmosfera ancora più peccaminosa.
Poi, con la fica ancora calda e gocciolante di piacere, finì la sega lasciandomi sborrare dove capitava con un getto copioso.
Mi ripulì lei, dolcemente con qualche fazzolettino.
Quel gesto lo interpretai piacevolmente come una coccola delicata verso di me dopo la foga e qualche forzatura dei minuti precedenti.
Ci fermammo solo al petting, eravamo entrambi accoppiati dopo tutto, ma il ricordo della serata è tra le cose più intriganti che abbia vissuto.
E tu...mai assaporato la tentazione del tradimento?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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