tradimenti
L'amministratrice di condominio
di uomo_discreto
30.08.2013 |
41.470 |
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"Il fatto che ci metta tempo però può essere un segnale per mostrarmi bene bene il suo culo rotondo e le sue cosce scoperte..."
E’ tarda serata di fine agosto, mia moglie mi intima di andare a pagare il condominio, le rate di luglio e agosto, scadute da tempo. Non le abbiamo pagate perché non c’eravamo, fosse per me aspetterei ancora ma lei è molto attenta su queste cose e mi stava stressando già da sdraiati al sole sul lettino. Le dico che chiamerò l’amministratrice per vedere se è in ufficio o ancora in ferie. L’amministratrice è una donna di circa 40 anni, da come si veste e dallo sguardo ho sempre capito che era una troia, tendente alla sottomissione pure, così la chiamo facendo lo spiritoso, e lei divertita mi risponde per le rime, comunicandomi che sarà in ufficio fino alle 21.Finito il lavoro mi reco nel suo studio, un ufficio a piano terra, la porta è chiusa così suono il campanello e lei mi apre. Ha i capelli a caschetto scuri come gli occhi, grandi, fisico asciutto e altezza media. E’ vestita con minigonna jeans, piuttosto corta come al solito, scarpe aperte col tacco e camicetta, generosamente aperta a mostrare le tette. L’abbigliamento è, come mi aspettavo, da zoccola, però naturalmente non posso certo fare la prima mossa io. Mi fa piacere però che dopo che sono entrato lei chiude la porta a chiave, può essere un primo segnale. Dopo averci stretto le mani ci accomodiamo alla sua scrivania.
- Sig. ____________ buonasera, finite le ferie ? –
- Eh già, e come vede appena si torna si deve subito pagare –
- Eheheheheheh, quello spetta a tutti. Un attimo che prendo le ricevute –
Si alza e inizia ad armeggiare con l’armadio posto dietro la sua poltrona, alzandosi un po’ sui tacchi con il risultato che la minigonna si alza un po’. Mi sta stuzzicando? Difficile ancora da dirsi visto che lei normalmente è così, anche durante le riunioni di condominio. Il fatto che ci metta tempo però può essere un segnale per mostrarmi bene bene il suo culo rotondo e le sue cosce scoperte.
- Eccole qui, sono 71,20 euro in totale – dice lei tornandosi a sedere e accavallando le gambe.
Tiro fuori 4 banconote da venti euro e le metto sul tavolo.
- Non ha per caso 1,20 euro spicci? –
- Eh no, mi spiace, ho appena prelevato dal bancomat, stavo senza soldi –
- Va bene, mi aspetti un attimo che vado a vedere nell’altra stanza se ho da cambiare –
Si alza di nuovo e mi sculetta davanti entrando nell’altra stanza, dove di svolgono le riunioni. Sono indeciso sul da farsi, qualche segnale c’è stato ma magari lo confondo con la troiaggine insita in lei normalmente. Aspetto seduto un po’ mentre la sento armeggiare con armadi e rumori di spicci. Passano i minuti ma lei non torna così decido di alzarmi ed andare a vedere cosa succede.
- Tutto bene? Non si preoccupi del resto, magari me lo da un’altra volta –
dico io entrando nella stanza riunioni. Lei è piegata a 90’ sul tavolo riunioni ed ha le mani in una busta contenente monete. La minigonna jeans le è salita all’altezza delle chiappe, di cui posso vedere l’inizio oltre alla visione totale delle sue mutandine bianche. La posa sconcia, oltre al non giustificato motivo di perdere tanto tempo per contare il resto, mi fanno capire che la zoccola vuole il cazzo, senza piu’ dubbi.
- No, no, preferisco darglielo subito –
fa lei rimanendo nella stessa posa ma girandosi con la testa e guardandomi che quegli occhi dichiaratamente da troia. La temperatura elevata del sangue mi sale alle tempie e il cazzo mi diventa durissimo all’istante, voglio scoparmi quella puttana come merita. Decido che è ora di passare ai fatti e di darle una bella lezione.
- Attenzione che la minigonna le è salita troppo, l’aiuto a rimetterla apposto ? –
Le dico avvicinandomi al suo culetto voglioso.
- In effetti ha ragione, ma è tanto comoda e con questo caldo non potrei farne a meno –
A questo punto le stampo immediatamente la mano tra le gambe stuzzicandole la fica coperta dalle mutandine con le dita. Lei mugola di piacere e si stende ancor di piu’ sul tavolo.
- Secondo me invece la metti perché ti piace far diventare i cazzi duri, eh troia? –
- Si siiii, hai ragione, anche per questo –
Continua a strofinarla sulla fica e sento finalmente le mutandine che iniziano a bagnarsi, lei asseconda il movimento continuando a gemere soddisfatta.
- Non vedevi l’ora che qualcuno ti mettesse la mano tra le gambe puttana? Te le guardo sempre durante le riunioni, ed ogni volta mi viene il cazzo durissimo, come adesso –
Le sollevo la minigonna completamente lasciando il suo culo coperto solo dal filo del perizoma, e le mollo un paio di ceffoni su quelle chiappe morbide, lisce e vogliose di cazzo. Poi la prendo dai capelli e la sollevo, appoggiandole la patta dei miei jeans ormai gonfi sul culo e mordendole il collo.
- Hai tanta voglia di cazzo eh? –
- Siiii, lo voglio – mugola lei strofinando il suo culo burroso sui miei jeans
- Voglio sentirtelo dire, voglio che mi implori di dartelo –
- Ho voglia di cazzo, di essere sbattuta come una puttana, ti prego dammelo –
La giro verso di me facendola sedere sulla scrivania, inizio a baciarla selvaggiamente in bocca mentre struscio la mia patta durissima contro le sue mutandine. Lei ricambia con la sua bocca umida scivolando a tratti sul mio collo, ormai è completamente fradicia e pronta ad obbedire a tutti i miei comandi. Le tolgo la camicia e il reggiseno, scoprendo le sue tette piccole ma sode, che immediatamente attacco a ciucciare mordendole i capezzoli. Lei si abbandona di nuovo sulla scrivania, le sollevo le braccia e continuo a leccarle e morderle le tette, ogni tanto salendo a baciarla in bocca.
- Scopami dai, non ce la faccio piu’ – urla lei ad un certo punto
- Eh no puttana, te lo devi guadagnare. Vai in ginocchio e spompinami come sicuramente sai fare bene –
Lei obbedisce immediatamente scendendo dalla scrivania e mettendosi in ginocchio di fronte a me. Mi slaccia finalmente i jeans e abbassa le mie mutande, liberando il mio cazzo largo e duro al punto giusto.
- Mmmmmhhhhhh – fa lei ingoiandolo subito e inizia a leccarlo avidamente.
- Brava puttana, bravissima, fai passare la tua lingua ciucciacazzi su tutto il cazzo, dai troietta dai –
Le mormoro io mentre la tengo afferrata dai capelli e guido i suoi movimenti.
- Anche le palle, lecca anche le palle. - - Brava così, ora voglio vedere che ti masturbi mentre mi lecchi il cazzo, puttana, voglio vederti in ginocchio, con la minigonna alzata e le tette al vento, la bocca piena di cazzo mentre ti masturbi da vera troia –
A questo punto vedo nei suoi occhi che mi guardano la totale resa, la sua mano corre alla sua fica e inizia a masturbarsi, ogni tanto chiude gli occhi dal godimento. Mi siedo su di una poltrona e la posiziono davanti a me, lei continua a ciucciare con gusto e allora mi accendo una sigaretta, godendomi la vista del suo culo nudo che si muove per masturbarsi meglio. Purtroppo non c’è tanto tempo, altrimenti l’avrei costretta a ciucciarlo per almeno mezz’ora, quindi è ora di muoversi.
- Hai preservativi qui dentro ? – le chiedo
- Noooo – dice lei staccandosi dal cazzo con un filo di saliva che collega la sua bocca al mio uccello – tu non li hai ? – fa lei con una nota di panico nella voce.
- No, purtroppo no – rispondo spegnendo la sigaretta. La sposto e mi libero dei jeans e della camicia, dopodichè mi stendo sulla scrivania e la invito a salire su di me senza togliersi le mutandine. La prendo dai fianchi e inizio a farla muovere sopra e sotto con le sue mutandine che strusciano sul mio uccello.
- Mmmmmmh com’è duro – fa lei iniziando a muoversi da sola – fammi godere porco –
- Si puttana dai, scopati sul mio cazzo, muovi quel culetto da troia dai –
- Si, siiii – dice lei aumentando il movimento, mentre ogni tanto le mollo una pacca su quel culo burroso
- Lo hai fatto diventare veramente duro con quella lingua fatta apposta per leccare cazzi –
- Si, siii –
- Chissà con quelle tue minigonne quanti cazzi fai diventare duri, e quanti cazzi prendi pure –
- Si, sii, siiiii –
- Ora godi puttana, voglio che torni a casa con le mutandine fradicie come una maiala –
- Si, sii, siiiiiiii ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh – urla lei venendo sul mio cazzo, poi si riabbassa sfinita sul mio petto, ansimando e attaccando a leccarmi i capezzoli.
- – voglio farti venire con la bocca – dice lei scendendo verso il mio cazzo duro e iniziando di nuovo a leccarlo. – No, non vengo con i pompini, girati di schiena che voglio sborrarti su quel culo da puttana.
Scendiamo dalla scrivania e lei si mette di nuovo a pecora, mentre mi sego le scanso le mutandine per vedere il buco del culo .
- Vedo che lo prendi anche nel culo, sei proprio una troia con la T maiuscola –
- Si lo prendo anche nel culo – confessa lei
- Bene, la prossima volta porto i preservativi e te lo riempio –
- Siiii, va bene, ora sborrami sul culo dai, sporcamelo tutto –
- Certo maiala, si, siii, ahhhhhhhhh – vengo io annaffiandole per bene il culo e stando attento a bagnarle le mutandine poiché voglio che torna a casa con il perizoma sporco della mia sborra.
La troia fa per alzarsi ed andare in bagno ma io la fermo – Dove vai ? - - Nel bagno a pulirmi – dice lei stupita – Eh no, fatti alzare la minigonna – e le rimetto giù la minigonna sul culo sporco – voglio che torni a casa con il culo sporco di sperma, da vera puttana – le dico tornando a baciarla in bocca. Lei si lascia baciare e mi risponde – Certo che sei proprio un porco, ma mi piace da morire …..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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