tradimenti
Era una vera troia
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31.12.2023 |
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"Poi non ricordo per che motivo mi feci sedere sul divano, eravamo abbracciati, quasi viso a viso, lentamente mi avvicinai alle tue labbra e da lì naque un..."
Il ricordo spesso vola su quell' evento che ha cambiato la mia vita. Il ricordo di quella mattina dove c'era un grande temporale in atto. Ricordo che avevo accompagnato lei al lavoro, tremante un po' perché non ero abituato ad andare a casa di una donna, un po' perché immaginavo già cosa sarebbe successo, certo non avrei mai pensato che da quella mattina sarebbe cambiato tutto. Salivo le scale con passi incerti, e mi ponevo delle domande del tipo " cosa sto facendo?" " Dove sto andando?" " E Poi che sarà?" Un senso di colpa mi attanagliava lo stomaco, entrai nella tua casa piccola ma molto accogliente, ricordo che mi chiesi se gradivo un caffè, e risposi di si. Una volta terminato iniziammo il massaggio, le tue mani sul mio corpo mi scaldarono, mentre iniziavo a fantasticare di possederti, una musica lenta e tranquilla faceva da sfondo alla situazione. I famosi 45 minuti di della durata mi avvisi sotto voce che era finito.Poi non ricordo per che motivo mi feci sedere sul divano, eravamo abbracciati, quasi viso a viso, lentamente mi avvicinai alle tue labbra e da lì naque un bacio con la lingua, ricordo che la tua lingua entrava nella mia e viceversa, le nostre lingue si incrociavano e già quello scambio di saliva mi eccitava, sentivo il mio cazzo crescere e indurirsi, lentamente scendendo con la mano entrai da sotto la maglia e sentii il tuo piccolo seno,e sentii i capezzoli diventare sempre più turgidi. La mia mano scese, riuscii ad entrare nei pantaloni senza alcun sforzo e senza slacciarli scostando le mutandine sentivo la tua figa bagnata, e il clitoride irrigidirsi, le grandi labbra si aprirono come una rosa, ed un dito scivolò all' interno, era sempre più bagnata. Lei mi slacciò i jeans e abbassò pantaloni e mutande insieme trovandosi davanti agli occhi il mio cazzo duro come il marmo. Quanto desideravo penetrarla, sentire la sua figa accogliere il mio cazzo.Fu così che ci ritrovammo stesi sul tatami tutti e due nudi, non avrei mai immaginato che sarebbe riuscita ad aprire così tanto le gambe, era lì che la guardavo mentre con la mano continuava a segarmi, ormai la mia voglia di scendere con la lingua ed aprirla con i due pollici e infilarci la lingua
e iniziare a leccarla era al culmine, sentivo i suoi spasmi e ile sue cosce schiudersi e riaprirsi, il suo nettare che lasciava andare aveva un ottimo sapore di figa, sentiva quasi di dolciastro, aveva la figa parzialmente depilata, ovvero una piccola strisciolina, ma la vulva completamente rasata, mentre leccavo e giocavo con le dita provai per un breve istante un senso di colpa nei confronti di mia moglie, chiedendomi che cazzo stavo facendo? Ma la voglia di mettergli il cazzo dentro era più forte che mai, lentamente risalii e gli misi la lingua in bocca e con la mano sinistra lo stavo puntando per penetrarla, entrai piano piano affinché potesse sentirlo entrare tutto, le guardavo il viso e le espressioni di piacere erano indescrivibili. Lentamente iniziai a fare un dolce dentro e fuori sentivo sempre più scivolare dentro il mio cazzo nella sua figa aperta e spalancata. Ricordo che le mie mani le presero le chiappe e gli allargai il buco del culo, quel istante mi disse " che forza, vienimi dentro" ma per me era troppo presto così inizio' a muovere avanti e indietro il bacino per sentirsi chiavare con forza, io non stavo più nella pelle vederla così porca e affamata di cazzo, e facendo un urlo sommesso e mi sentivo graffiare il culo aveva goduto,la figa fradicia, allora scesi con la lingua a leccare il suo miele, il mio cazzo era ancora duro. Allora scese lei e lo prese in bocca iniziò a succhiare , sentivo la bocca avida che andava su e giù e con la lingua giocava con la cappella, ma io non volevo goderle in bocca, ma in figa, le presi la testa e la sollevai, le dissi di mettersi come era prima. Li a cosce larghe che mi mostrava la sua figa bagnata desiderosa ancora di prendere il mio cazzo e così che lo infilai di prepotenza e in colpo secco se lo ritrovo in fondo, gli occhi riversati indietro e gli spasmi la facevano godere sempre più. Come in un lampo liberandomi dai pensieri e dai sensi di colpa nei confronti di mia moglie, la innondai di sperma, usciva a fiotti come se non avessi scopato per anni, lei mi teneva dentro il cazzo per sentirsi riempire del mio nettare. Uscendo dalla sua figa un rivolo di sborra uscì, e con dolcezza si allungò la mano e con due dita ne prese un po' e se la porto alla bocca, tutto questo mi fece impazzire, non avevo mai visto una porca simile. Facemmo un bagno e ci rivestimmo. Non avrei voluto andare, ma purtroppo era già tardi e dovevo fare in fretta per andare a prendere mia moglie al lavoro. Mi ripromisi che non sarebbe mai più successo, ma in cuor mio sapevo che non era così. Era solo l' inizio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Era una vera troia:
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