tradimenti
Con Carlo..È meglio!

14.02.2025 |
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"L'esplorazione del mio corpo che cambiava, non si fermava lì; mi giravo di spalle allo specchio e mi guardavo di profilo: avevo proprio delle belle chiappe..."
Ciao, sono Angela, moglie di Carlo e sono certa che qualcuno dirà che sono una sfacciata, perché ho il coraggio di dire che adoro il sesso e, a maggior ragione, perché vivo in un ambiente in cui il falso perbenismo miete vittime ad ogni piè spinto.Ho avuto delle amiche, o saputo di ragazze mie coetanee, che hanno dovuto allontanarsi dalla città, perché chiacchierate ed additate come "bad girl", sì, "cattive ragazze", perché non facevano mistero della loro predilezione a far sesso, forti della loro spiccata femminilità che le portava ad apprezzare l'audacia di certi ragazzi, che si facevano avanti con proposte oscene.
Ebbene, anch'io, quand'ero ragazza mi sentivo lusingata e mi eccitavo da morire a far spasimare più di un giovane, che avrebbe voluto accompagnarsi a me per strapparmi un bacio, se non addirittura gli slip.
Come non sentirsi importanti nel vedersi intrigate di continuo da qualcuno cui piacevo e che avrebbe fatto carte false per avermi?
Ricordo il periodo della mia adolescenza, quando venivano a farsi sentire voglie in me, anche al solo guardarmi nuda allo specchio.
Sì, lo facevo spesso a rimirarmi allo specchio. Notavo le mie labbra sempre più gonfie e polpose e le immaginavo intente ad avvolgere il fallo di un ragazzo, come facevano alcune mie compagne con i loro morosi; mi guardavo le mani morbide e le immaginavo mentre impugnavano cazzi, che proprio non riuscivano a resistere alle carezze che erano in grado di profondere; mi guardavo i seni che vedevo diventare sempre più grossi e sodi, muniti di capezzoli irti, pronti a svettare, se solo carezzati dal palmo di una mano, figuriamoci poi se strizzati. Man mano lo sguardo si allungava sul pube e, stranamente, lo trovavo sempre più ricoperto da una peluria, che quasi nascondeva lo spacco della mia passera: era normale?
Sì, mi dicevano le amiche, e sapessi quanto piace ai maschietti che si dilettano a passarvi le dita e districare i ricci, soprattutto quando quella peluria si fa più rigogliosa. Sapessi come impazziscono i maschietti ad infilarvi la lingua e lambire, attraverso quel groviglio, lo spacco della vagina.
L'esplorazione del mio corpo che cambiava, non si fermava lì; mi giravo di spalle allo specchio e mi guardavo di profilo: avevo proprio delle belle chiappe sporgenti, che facevano da opportuna cornice a delle gambe lunghe e ben tornite.
Mi ero già accorta quanto i maschietti, al solo vederle, magari anche per un breve istante, per gonna sollevata dal vento o perché seduta in modo inavvertitamente sconcio, si eccitassero; riempiendosi la mente di chissà quali e quante perversioni da noi femminucce solo fantasticate.
Infine i piedi: chi non sa quanta sensualità possano provocare dei piedi belli, bel curati ed opportunamente calzati, ma anche nudi, alla vista di chi sa apprezzare?
A tutto questo andava aggiunto ciò che, in maniera furtiva, ci si confidava tra compagne: il pene dei maschi, anche se grosso, doveva penetrare nella passera della femmina, e non era per niente una cosa facile per due motivi: primo, perché si era vergini e l'imene doveva esser infranto, con dolore e sangue che ne scaturiva; secondo, perché, a farsi penetrare, si correva il rischio di una gravidanza indesiderata e, ciò era quanto mai disdicevole per una ragazza non sposata. Allora ecco che ci si industriava a guardarsela, magari poggiando uno specchio per terra ed accovacciandosi sopra; non immaginerete quante volte l'ho fatto, scoprendo che, al disopra dello spacco della fica, c'era il clitoride, anche detto "bottoncino", che se stimolato per bene, ti faceva provare un piacere immenso. Inoltre, sempre a dire delle compagne e, di sicuro di quelle più spudorate, per scongiurare il rischio di restare incinte, non restava che farsi il culetto, così da poterne godere senza alcun rischio connesso.
Ma, com'era possibile che il pene di un maschio, per quanto piccolo, potesse penetrare quel buchetto così stretto? Certo, dicevano, la prima volta si sarebbe provato del dolore, ma, poi? Solo piacere.
Con nella mente tutte queste cognizioni, quanto mai approssimative, mi sentivo pronta ad esplorare il mondo del sesso.
Conobbi Carlo, quello che oggi è mio marito e che, già allora, era quanto mai perverso. Con lui imparai cos'era la masturbazione, sia maschile che femminile, ma anche, in alternativa al rapporto vero e proprio, la "fellatio" ed il "cunnilinguo".
Con Carlo non è stata una storia lineare, lui era uno che mi faceva visita quando gli piaceva, stava con me..e poi, potevano passare anche mesi che non ci si vedeva.
Io intanto conducevo una vita in parallelo, e quando avevo una ventina di anni ero molto libertina e avevo una buona esperienza nel sesso, grazie a coloro che si sono accompagnati con me, ma soprattutto grazie a Carlo, perché ogni volta che andavo con qualcuno, era giusto per diventare più brava a far stare bene Carlo, quando me ne dava la possibilità.
Allora si giocava, ma per quanto mi riguardava, capii l'importanza di sentirsi corteggiata e desiderata. Così, mentre giocavo con Carlo, mi fidanzai con Tiziano. Per darvi un'idea delle leggerezza con cui spaziavo in quei due ruoli, posso dire che mi facevo consigliare da Carlo come comportarmi con Tiziano ed egli, per niente geloso, arrivava anche a suggerirmi l'outfit da indossare. Una sera che ero a cena con Tiziano e amici, Carlo mi fece vestire poco, dicendomi che quando sarei rientrata a casa, sarebbe venuto lui a prendermi. Quando mi vide Tiziano rimase più che sorpreso; si complimentò con me dicendo che stavo benissimo, ma, forse, per quella serata ero vestita un po' troppo succinta. Infatti indossavo una mini troppo corta, che al minimo movimento, metteva in mostra buona parte del mio culetto. Per questo motivo, face sì che, per tutta la serata , non mi lasciasse mai sola, nemmeno per un secondo, e guardava in cagnesco chiunque mi avvicinava, compresi amici e cameriere che ci serviva, ma non potevo dargli torto, anche perché ogni volta che veniva a portaci qualcosa, aveva sempre lo sguardo sulle mie gambe. Tiziano per vero, come ho potuto constatare, è stato per tutto il tempo in erezione. Finita la cena, volle portarmi in un appartamento della sua famiglia, e lì si diede da fare, mi leccò figa e culo senza smettere un attimo, facendomi raggiungere più di un orgasmo, mentre io non smettevo di succhiarlo, e ha voluto scoparmi come meglio a creduto, solo il culetto non gli ho concesso, perché sapevo che per me ci sarebbe stato un secondo tempo e a Carlo non potevo dire di no. Una volta finito, mi riportò a casa e, dopo averlo lasciato e datami una rinfrescata, chiamai Carlo, che venne a prendermi e mi portò in un disco-bar. Lungo il tragitto per raggiungere quest'altro locale, ha voluto che gli raccontassi quanto era successo, durante la serata, e, ovviamente si è eccitato ed ha voluto che gli facessi un pompino. Quando siamo arrivati al locale, ero ancora piegata tra le sue gambe; ha parcheggiato vicino ad un gruppo di persone, che erano fuori e, ovviamente, hanno visto sia me che mi sono rialzata, sia lui che si rimetteva in ordine. Nel locale ci siamo dati alla pazza gioia: lui mi baciava in bocca e consentiva, senza scomporsi, la vista del mio intimo anche altri ragazzi. Insomma, al contrario di Tiziano, con lui mi sentivo trattata da diva, una vamp, completamente libera di fare e farmi fare qualsiasi cosa volessi, senza dovermi sentire giudicata male, anzi il tutto avveniva sotto il suo pieno assenso ed esortazione a lasciarmi andare ancor di più. Quella sera fui, praticamente, tastata e palpeggiata in ogni parte delle mie intimità, sotto lo sguardo insistente e gratificante di Carlo, che, avendo notato quanto avessi fatto eccitare un ragazzo, mi suggerì di fargli una sega, mentre si ballava un lento, io poggiando il mio culetto al suo pacco gli dissi che preferivo finire il pompino iniziato in macchina, non perse tempo uscimmo dal locale e mi portò in uno dei suoi appartamenti, dove non solo gli feci un pompino, mentre lui non ha mai smesso di farmi i complimenti..dicendomi che ero proprio una pompinara, ma mi feci scopare in tutte le posizioni possibili ed immaginabili, compreso il culetto. Ed anche qui, ne è rimasto sorpreso della mia bravura, a prenderlo e a darmi come mi aveva insegnato, dicendomi..che io non faccio la troia, ma ben si lo sono, e, anche se sono bravissima in tutto, non devo mai dimenticare di migliorare.
Non vi pare che rispetto ai rimbrotti e le censure ricevute da Tiziano, quello di Carlo sia stato un comportamento molto più permissivo e, decisamente, più intrigante?
Ecco perché, per me, Carlo..È meglio, soprattutto come mi scopa divinamente, cosa che non ho riscontrato con altri.
Oggi siamo una coppia che si gode la vita, senza lasciarsi sfuggire nessuna occasione, che lasci intravedere la possibilità di far del buon sesso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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