Prime Esperienze

In Treno...


di Morocatania
07.08.2022    |    11.830    |    3 9.4
"Anzi mi era del tutto indifferente..."
Era il 2003, avevo 19 anni, da poco entrato nelle FF.OO. e stavo facendo il corso di formazione presso la Scuola Allievi di Vicenza.

I corsi erano intensi, formativi, iniziavano il lunedì e si concludevano il venerdì, quindi, il week end godevamo di due giorni di riposo ma, essendo siciliano in due giorni non riuscivo a tornare nella mia amata Sicilia.

Il week end precedente alla Pasqua, usufruendo di alcuni giorni di riposo supplementari, decisi di scendere a Catania; guardai le varie offerte aeree ma, non avendoci pensato per tempo, non vi erano posti liberi quindi mi toccò scendere in treno.

Odiavo viaggiare in treno, troppe ore ed un viaggio che non finiva mai, ma la voglia di tornare a casa era troppa, per cui decisi di prendere il treno che da Vicenza partiva alle 18.00... avrei viaggiato di notte, così forse il tragitto mi sarebbe sembrato meno interminabile.

Treno puntualissimo, salì e mi misi nel primo posto libero... wooow il treno era semideserto... almeno avrei viaggiato "comodo" senza nessuno che rompeva le scatole!

- prima fermata Bologna, sale una donna sui 38/40 anni, calabrese e da qualche anno nel capoluogo emiliano, ove ha preso la cattedra presso uno dei licei cittadini.

Questa donna, Emanuela, aveva un viso normalissimo, era mora ma aveva un gran bel fisico proporzionato (alta 165 con un bel sedere ed una terza di seno).

Il tragitto non stava andando poi così male, Emanuela era un tipino interessante parlava del più e del meno fissandomi sempre dritto negli occhi in maniera intrigante.
Effettivamente quello sguardo le donava un'aria da porcellina nascosta.

Mentre parlavamo, Emanuela si toccava ripetutamente i capelli, si mordeva le labbra.

Purtroppo l'idillio si interruppe quando arrivammo a Firenze.
- seconda fermata Firenze, sale una signora 70 anni circa, che viene a sedersi accanto a me, decisamente una brava vecchietta, tipica napoletana loquace e spiritosa, una donna che era andata a trovare la figlia ormai stabilitasi da anni a Firenze.

Il viaggio proseguiva bene, la compagnia seppur logorroica era piacevole; arrivammo verso l'una di notte a Napoli e la vecchietta scese dal treno; in quel preciso istante pensai: "finalmente si dorme un pò".

Chiesi all'insegnante se le disturbava se allungavo il sedile per riposare e lei, meravigliata, mi rispose "certo, perché si può allungare?", le feci vedere come si stendevano i sedili e ci addormentammo poco qualche minuto.

verso le 3, mi svegliai, non riuscivo a dormire, la professoressa si era appiccicata a me... ed io non potei fare a meno di nascondere la mia erezione.

Ero eccitatissimo, il suo sedere si era appoggiato al mio fianco (come per cercare un contatto) e dopo qualche esitazione iniziale mi decisi e ruotare il mio busto e appoggiare il mio bozzo al suo sedere.

La professoressa, che faceva finta di dormire, si sistemava sempre più verso di me, come a farsi poggiare il bozzo tra le chiappe (indossando entrambi ancora i jeans).

Spudorato, abbassai i miei pantaloni, uscì il pisello di fuori ed iniziai a strusciarmi con più vigore al suo culo.
Lei con ancora gli occhi chiusi, iniziò ad ansimare... a quel punto decisi di giocarmi il tutto per tutto, le sbottonai i jeans e le infilai una mano tra gli slip... era bagnatissima la porcellina!

Iniziai a masturbarla, le abbassai il pantalone, scostai gli slip e le infilai (da dietro) il cazzo nella figa mentre con la mano continuavo a masturbarla.

Ansimava come una troia, mentre alternavo colpi soft con affondi vigorosi... lei diceva "voglio essere troia, non ho mai tradito mio marito... uhm che bello un bel cazzo giovane nella figa".

Dopo poco, mi sussurrò all'orecchio "fammi scatenare" mi tolgo i jeans e ti cavallo un pochino, lo voglio sentire tutto dentro"...

Continuammo per una ventina di minuti, dova la vera difficoltà era trattenermi dallo sborrarle immediatamente nella figa, mentre lei già aveva raggiunto due volte l'orgasmo ed io stavo per venire... aumentai i colpi e stavo per uscire... quando lei mi sussurrò all'orecchi: "vienimi dentro tanto prendo la pillola"... i fiotti di sperma la farcirono tutta e ci addormentammo con ancora il mio cazzo dentro la sua figa.

Soddisfatto e orgoglioso della sveltire stavo per ricompormi, ma lei con tipico tono da maestrina mi disse: "pensi che l'interrogazione sia finita? Ora ti tocca l'esame orale!"

Si mise sopra di me, in posizione da 69, ed iniziò a strusciarmi la figa in bocca ordinandomi di leccarla, mentre lei sapientemente ingoiava tutto il mio cazzo fino alla gola; quell'odore di figa scopata, inebriava i miei sensi... fino al momento in cui non mi venne in bocca ed io come un porcellino ubbidiente subito dopo le sborrai in bocca.

Estasiato mi sdraiai in estatica contemplazione di questa troia nascosta, che aveva fatto di me il suo pupazzo... ma la porca non era ancora sazia!

Mi sfilò i calzini ed iniziò a succhiarmi le dita dei piedi, cosa che onestamente non mi fece impazzire... anzi mi era del tutto indifferente.

Vedere però quel bel culo aperto davanti a me, non mi fece esimere dall'infilarle un ditino.

Tolsi il dito ed infilai il cazzo, iniziai a stantuffarle il culo fino a sborrarle dentro... fino a che ci addormentammo sfiniti!

Un'oretta dopo, lei mi svegliò dandomi un bacino sulla guancia e mi disse "non avevo mai tradito mio marito, grazie mille per il momento di passione che mi hai fatto vivere, siamo a Lamezia terme, scendo... buona vita!"...

Mi sembrò un sogno... ma era stato reale.... fu stupendo!
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