Prime Esperienze
Il Tarlo Ivoriano [ Pt . 1 Premessa ]
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14.11.2022 |
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"Così non durerò molto, mi ripeto..."
Conoscete la metafora del tarlo che si insinua nella testa, vero?Credo proprio di sì. È quel pensiero che viene da lontano, di solito nasce da un dubbio, da una curiosità più o meno marcata.
Il problema è che a volte resta li silente, magari non ci pensi per molto tempo ma alla fine, prima o poi, si ripresenta e devi per forza farci i conti.
Ed è così che questo tarlo, poco a poco si insinua nella mente di quella che oggi è mia moglie, già, perché questo racconto ha radici molto lontane.
Si, lo ammetto subito, sono stato stesso io ad inoculare questo pensiero nella sua testa.
Non senza fatica e dedizione, ma per ora, ne è valsa la pena.
Eravamo giovani, ogni tanto prima di fare l’amore ci piaceva guardare qualche video porno. Lei voleva quasi sempre che fossi io a scegliere cosa guardare ed io non vedevo l’ora, approfittandone per scegliere qualcosa della categoria threesome rigorosamente con due uomini ed una donna.
Mi ha sempre eccitato da morire l’idea di vederla indaffarata contemporaneamente con me ed un altro uomo.
Ogni tanto durante il coito provavo a stuzzicarla, chiedendole ad esempio: “cosa faresti se avessi qui davanti a te un altro cazzo oltre al mio?”
Questo, accadeva tra una spinta e l’altra e spesso rimanevo senza una risposta a quanto chiesto poco prima, tanto da doverle rifare la domanda: “mentre ti scopo la fichetta per bene, non ne vorresti uno da succhiare avidamente fino a ritrovarti con la bocca calda e piena?” Il tutto mentre, dentro di lei spingevo sempre più forte.
Non rispondeva ma ansimava maggiormente ed io spesso finivo per non riuscire a trattenermi, rilasciando tutto il mio caldo seme dentro lei.
Purtroppo si sa, le fantasie son fantasie e molte restano tali.
Io questo l’ho capito le volte che, se lei non era eccitata, provavo a toccare l’argomento in questione.
Le risposte erano sempre le stesse: “mi basti tu”, seguita da un “ma mi vergogno”, oppure da un “non so se sono capace”, ma spesso il discorso si chiudeva con un “vabbè poi vediamo”.
Quel poi vediamo è durato più di qualche anno.
Spesso mentre facevamo l’amore mi capitava di fantasticare su quello che magari un giorno sarebbe potuto accadere;
Lei messa agevolmente a pecora sul letto, la schiena inarcata alla perfezione.
I preliminari fatti con calma fino a poco prima danno i loro frutti, lei è molto umida, fino alle grandi labbra.
Il mio cazzo è duro, non al massimo dell’erezione ma è un attimo che scivola dentro lei.
Con delicatezza. Con lentezza. Fino in fondo.
Ora è il momento, mentre continuo a spingere con colpi lenti ma decisi chiudo gli occhi e la mente inizia a viaggiare:
Davanti a lei c’è un uomo, nudo.
Alto, moro, un bel fisico che un po’ invidio ed un arnese non eccessivo ma comunque notevole.
Io per mia moglie desidero solo il meglio, sempre.
Si avvicina a lei con il membro in tiro, ma niente.
Lei cerca di resistere, fa finta che nulla stia succedendo.
Mi guarda, lo guardo e gli faccio cenno di avvicinarsi ulteriormente e poggiarglielo vicino alle labbra che sono certo si stia mordendo dalla voglia di assaggiare quell’asta lunga, con venature molto marcate ed una cappella degna di nota.
Non riesce a reprimere per molto la voglia, forse giusto il tempo di generare e raccogliere quella parte di saliva necessaria ad accogliere e far scivolare dentro la sua bocca tutto quel cazzo.
La tentazione ora è troppo forte.
Io continuo a spingere da dietro ma vorrei tanto spostarmi li davanti per vedere cosa sta accadendo.
E’ un attimo. Parte di quel cazzo non la vedo più.
In compenso la testa di mia moglie si muove, ritmicamente, avanti e indietro.
Non capisco più niente ma cerco di aumentare la forza delle spinte in modo che allo stesso tempo il cazzo dell’altro gli arrivi più in gola possibile.
Sento che sto per esplodere, mi fermo e lo estraggo dalla sua fichetta fradicia dei nostri umori.
Aprendo gli occhi la magia finisce.
Lei si stende a pancia in su e mi chiede di metterglielo nel culetto: “ho troppa voglia di sentirlo nel culo fino in fondo”, per favore.
Sistemo un cuscino sotto di lei, le alzo le gambe in modo da far salire maggiormente il buchino verso l’alto.
Lo appoggio e delicatamente lo sento scivolare dentro.
E’ maledettamente stretto ed aderente.
Così non durerò molto, mi ripeto.
Inizio a spingere con delicatezza e fermezza allo stesso tempo, fino a sentire le palle che sbattono contro il suo fondo schiena.
Un affondo, poi un altro mentre ci continuiamo a guardare negli occhi e le nostre lingue si cercano, fino a trovarsi in un vortice di saliva e degli umori l’uno dell’altra che ancora erano marcatamente presenti nelle nostre bocche.
Non so cosa mi disse la testa ma mentre mi teneva a se per il collo, sentivo in modo inequivocabile che i muscoli del suo culetto facevano sì che ad ogni mio colpo quel buchino meraviglioso si dilatasse, per restringersi attorno al mio cazzo ogni volta che indietreggiavo per caricare la successiva spinta.
Era senza fiato, con gli occhi spalancati ed io…beh non potei non chiederle: “non vorresti provare ad averne uno nel culo ed uno nella figa contemporaneamente?”
Anche questa volta non risponde, ma lo sguardo cambiò.
Sembrava in estasi.
“Vuoi provare a farti riempire per bene da me e da uno sconosciuto?”
Gli occhi si aprono ancora di più.
Mi fissa. Non parla.
All’improvviso fa un cenno di approvazione con la testa.
“E dove lo troviamo uno sconosciuto disposto a scoparmi?” mi chiese.
“Non ti preoccupare amore che se sei sicura di voler provare, un candidato lo troviamo”.
“Va bene, però non ti fermare che sto per venire” mi disse guardandomi con gli occhi lucidi e tutti i muscoli contratti, sia del viso che del corpo.
Inutile dire che in quel preciso momento sentii dentro me un vigore potentissimo, bastarono ancora pochi colpi e lei si lasciò andare ad un orgasmo che poche altre volte avevo visto in lei, finendo per tremare facendo respiri lunghissimi.
Non resistetti oltre e mi liberai anch’io, spruzzando non so quanto liquido caldo nel suo retto e questo la fece godere ancor di più.
Rimanemmo abbracciati per diverso tempo, senza dire niente ma entrambi sapevamo che qualcosa era cambiato.
Così abbiamo deciso di iscriverci su questo sito.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per Il Tarlo Ivoriano [ Pt . 1 Premessa ]:
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