incesto
Christine
di 38_Luca_83
11.07.2023 |
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""Mah, eh" "Bh" balbettò il ragazzo che avrebbe voluto sparire, era rosso ed iniziava a sudare..."
Christine aveva una voglia matta di farsela leccare.Erano mesi che si era lasciata con il suo fidanzato e da quel giorno non aveva più fatto nulla.
Non era mai stata una ragazza "Facile", prima di incominciare una relazione era sempre paziente, cauta; voleva conoscere bene l'altra persona.
Però, era da qualche settimana che aveva questa voglia di sentire una lingua umida passare sulle sue cosce.
Quando faceva il bidet, prima di lavarsi si faceva colare qualche goccia d'acqua sul monte di Venere o sulle cosce e poi si passava delicatamente due dite vicino alle grandi labbra. Non si toccava, ma immaginava fossero una lingua che lentamente scorreva sulla sua pelle.
Tutto era nato da un film porno; di quel maiale arrapato di suo fratello.
L'aveva beccato il porco, lì, con una mano nei calzoni e l'altra a tenere il cellulare.
Avrebbe voluto urlargli: "Maiale! che fai?". Ma invece si morse la lingua e con le carotidi che pulsavano e il fiato corto inizio a spiarlo.
Non il fratello, ma il video.
Due donne; una sdraiata, con le mani che cingevano la testa dell’altra che con la faccia vicino alla vagina l leccava come un cane e l'altra, godeva come una matta.
Christine si senti calda nelle mutande, poi, il fratello si mosse e immediatamente lei si dileguò senza farsi notare.
Era quell'episodio che le aveva fatto scaturire questa voglia. Ogni giorno sempre più grande.
L'aveva anche sognata una scena del genere.
Voleva come essere LEI, la ragazza sdraiata che gemeva da impazzire, ma non voleva nemmeno essere una troia, un poco di buono, una ragazza facile. Non voleva andare con il primo incontrato per soddisfare questa voglia.
Un giorno tornata da scuola, attraversando il corridoio per andare in camera sua intravide nella stanza di suo fratello, il maiale, di nuovo con il cellulare in mano di nuovo a veder con un altro porno.
"Che porco" penso schifata. Ma nuovamente non disse nulla, anzi aguzzò la vista per vedere che video stava guardando il fratello.
Erano due uomini in piedi con i loro membri duri e turgidi in bocca di una donna accovacciata. Nuovamente il cuore si rimise a battere con forza, lo sentiva nelle orecchie questa volta.
Il video proseguì e più guardava più aveva voglia di guardare e..di farsela leccare.
Arrivò addirittura a sfiorarsi i jeans nella zona inguinale.
Poi posò lo sguardo sul fratello, o meglio sul suo membro. Era spesso e largo.
Il fratello cominciò a muovere su e giù la mano, Christine fece una smorfia di disgusto.
Improvvisamente il campanello suonò: il fratello scattò sulla sedia, il cellulare gli cadde dalle mani, Christine face un balzo indietro urtando il porta ombrelli, il fratello si voltò e i loro sguardi si incrociarono per una frazione di secondo.
Entrambi fecero finta di nulla cercando di riparare i danni.
Christine si fiondò in camera sua, il fratello si ricompose.
Era la madre che aveva suonato.
Entrambi i ragazzi si chiusero nelle loro camere studiando o provandoci.
Christine infatti non riuscì a concentrarsi per nulla, era imbarazzata, si vergognava, non sapeva come avrebbe affrontato il fratello a cena.
Chissà se l'aveva vista? Certo che l'aveva vista.
Chissà se sapeva che lei SAPEVA? Certo che sapeva che lei SAPEVA.
Si.
Certo che lo sapeva, quindi perché di tanto imbarazzo. Erano sulla stessa barca dopotutto.
In tutto ciò la sua voglia non era affatto affievolita, anzi la sentiva dolorante da quanto vogliosa.
Poi prese il cellulare e fece una cosa che mai aveva fatto prima, che sempre aveva trovato vomitevole, schifosa. Guardò un porno.
La cena andò esattamente come previsto.
Il fratello, che ora era ovvio che SAPEVA di essere stato beccato, teneva la testa bassa, restò per lo più curvo e silenzioso sul tavolo per tutta la cena.
Anche Christine era parecchio imbarazzata, ma più guardava di sottecchi il fratello e più si figurava un’idea.
Finita la cena ognuno torno nelle proprie camere e Christine tremante ed eccitata, stimolata dal video visto da lei nel pomeriggio, aspettava il momento buono.
Quando i genitori salutarono i ragazzi per andare a dormire, Christine apri la porta della sua camera, lascio la luce accesa e iniziò a sbuffare.
Fece cadere una penna per terra.
Tossì.
Mosse rumorosamente la sedia.
Di tanto in tanto tendeva l'orecchio verso la camera del fratello. Era sveglio, lo sentiva.
"Ahhh" miagolo in direzione della sua camera.
Ad un certo punto, qualcosa si mosse. Il fratello si alzo dal letto, Christine poteva sentire i suoi passi uscire dalla sua stanza.
Prese un libro fingendo di leggerlo e incrociò le gambe con i palmi dei piedi l’uno contro l’altro.
Il fratello finalmente passò vicino alla sua camera.
"Ehi!" gli disse.
"Ehi!" le rispose
"Non riesci a dormire?"
"No non molto e tu?"
"Qualcosa ti preoccupa?"
Il fratello arrossi. Christine si eccitò.
"Beh non parli?"
"No no tutto ok, non riesco a dormire e basta" "Cosa leggi?"
Bingo! era quello che voleva sentirsi chiedere.
"Oh questo?" Christine sollevo il libro verso l'alto posandolo sul comodino.
Le gambe incrociate, palmo del piede contro palmo del piede reggevano in mezzo la vagina di Christine, che inizio a stirarsi contorcendosi all'indietro, mostrandola sempre di più al fratello.
Era impossibile non vederla.
"Mah, eh" "Bh" balbettò il ragazzo che avrebbe voluto sparire, era rosso ed iniziava a sudare.
"Cosa c’è Antoine, non ne hai mai vista una? Nemmeno in un porno?" chiosò Christine.
Irritato dalla vergogna Antoine come un treno in corsa rispose piccato "E tu come fai a saperlo, perché' lo dici, perché lo sai? Allora mi spii?" "Anche tu sei una gran maiala sai"
"Antoine! “Come ti permetti!"
"E tu come ti permetti di guardarmi i fatti miei!"
Christine si senti sporca con voce più soave si limito a dire "Non volevo! Stavo passando di lì e ho visto"
"Cosa hai visto?" Domando alterato il ragazzo.
"Il tuo cazzo nella tua mano!"
"E’…bello!"
La frase spiazzò Antoine che non seppe che dire.
Ci furono secondi di silenzio, di imbarazzo, ma Christine rimase con le gambe aperte e la sua figa in bella mostra davanti agli occhi di Antoine, che di tanto intanto sbirciava.
Christine si passo delicatamente la mano su una coscia.
"Almeno anche tu hai visto anche la mia, no?"
"Si beh, è un po’ strano ma.."
"Ma cosa?" incalzo Christine "Ti piace?"
"Christine, sono tuo fratello come puoi chie.."
"Allora ti piace o no! Una figa e sempre una figa, di tua sorella o no”
Il dado iniziava rotolare.
"Ne hai mai vista una oltre che da uno schermo Antoine?" insistette.
Il fratello non sapeva se correre via o rimanere, era ormai grondante di sudore.
"Beh?" "Certo ne ho viste a centinaia" dandosi un’aria da navigato.
Christine scoppio a ridere "Certo, anche in 16:9?"
"Smettila che ne sai?"
"Niente, però se ne hai viste così tante, saprai anche cosa fare"
"Ma sei scema?!" "Non se ne parla!"
Antoine tornò in se stesso cercando di darsi un tono, ma Christine non si fermava, era calma, lo guardava negli occhi e con le unghie delicatamente sfiorava il monte di Venere, oppure un seno.
La sua vagina pulsava era calda e umida.
"Se te ne vai, dico a tutti quanto sei un pervertito" "Ho anche fatto un video di te che ti seghi, sai" mentì.
"Non è vero, non dire cazzate"
"Vuoi sfidare la sorte?" provocò Christine.
"Che cosa vuoi Christine?"
Domanda retorica.
"Che tu venga qui, più vicino"
Christine non poteva credere a quello che stava accadendo; il fratello si stava avvicinando veramente.
Ormai il dado era tratto.
"Perché' non mi fai vedere come sei bravo come dici? Dai fammi vedere!"
Anche per Antoine il dado era tratto, non se n'era andato, l’aveva sbirciata, si era avvicinato. Ora che poteva fare? Menarla con la solita frase "Sei mia sorella?"
Si inginocchio, Christine senti in suo fiato vicino alle gambe, il suo cuore le batteva all'impazzata.
Le mani di Antoine si posarono sulle cosce e inizio a leccarle la vagina.
Andò diretto sul clitoride stuzzicandoglielo con la lingua.
Christine ebbe un fremito.
Si irrigidì.
Il fratello comincio a roteare la lingua attorno alle piccole labbra.
Christine iniziò a sentire uno stimolo di piacere, una piccola scossa elettrica.
Appoggio la mano sulla testa del fratello, proprio come in quel video visto settimane addietro e come in quell'altro visto da sola il pomeriggio, dal quale aveva preso spunto.
Si stava realizzando! Non poteva crederci.
Antoine continuò sul prepuzio poi scese al clitoride e poi di nuovo sul prepuzio.
Christine si lascio scappare un mugolio, forse qualcuna ne aveva vista davvero, il porco, e che porco
"Che porco!" si lasciò scappare la sorella.
Le gambe di Christine cingevano il collo di Antoine "Leccami le cosce!"
La lingua del fratello inizio a percorrere le cosce di Christine, circumnavigando la vagina, passando sul monte di Venere, scendendo quasi a sfiorare l'ano.
Un "AHHHH!" si liberò da Christine.
Era un pezzo di legno, tutta contorta, tutta rigida, tutta sudata.
Antoine tornò alla fica, la penetrò con la lingua.
Christine strinse forte i capelli del fratello. La sua vagina era gonfia di piacere, rossa di sangue.
Il fratello, evidentemente eccitato la leccava su e giù con impeto, sbavava, penetrava, succhiava.
Christine si lascio precipitare sul cuscino e se lo schiacciò forte in faccia. Lo morse con tutta la forza che aveva per soffocare un urlo che avrebbe svegliato i genitori.
Scosse elettriche le percorrevano il corpo partendo dalla vagina.
Il fratello ora la stuzzicava con il pollice e continuava a leccare.
Christine non riusciva più a tenersi, il respiro sempre più affannato, sbavava da una fica grondante di orgasmo e sbavava anche dalla bocca.
Esplose finalmente! Tutto il piacere scese come rigagnoli dalle cosce, si infilo dietro il sedere e bagnò il copriletto.
Antoine continuò ancora un po’, ma ora Christine, sempre con il cuscino in faccia sentiva il suo corpo ammorbidirsi, le energie venir meno, i muscoli afflosciarsi.
il respiro torno via via regolare, sentiva sempre più in lontananza il cuore pulsarle nelle orecchie.
Un senso di torpore e di debolezza la pervase.
Mollò la presa dal cuscino; ora il respiro profondo e regolare l'accompagnava verso un sonno profondo.
Non sapeva se Antoine era ancora lì o meno, ma sentiva la sua vagina fresca e rilassata, sempre piu rilassata, sempre piu debole, ed il sonno, il tiepido cuscino la pervasero e lei si abbandonò.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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