Gay & Bisex
Scoperte
di efermi
20.03.2016 |
27.144 |
6
"Ero carino, ma non avevo un fisico come il suo..."
Avevo la mia vita normale. Una buona famiglia, un lavoro, degli amici e lei. Quando l'ho conosciuta avevo 16 anni. Aveva il sorrisetto furbo e i capelli lunghi e lisci, biondi. Mi aveva insegnato l'amore. A lei ho dato il primo bacio, il primo abbraccio, le prime coccole tra fidanzatini e poi le prime esperienze sessuali. Toccatine, palpatine, leccate, mugugni. Insieme abbiamo capito cosa significasse fare l'amore. I nostri corpi sudati che si conoscevano. Io che entravo dentro di lei, che apriva la bocca e seminava dei gridolini, tenendosi ai bordi del sedile posteriore della macchina.Poi i primi litigi e le prime gelosie. Le prima corna, sia per me che per lei. Poi un giorno mi sono iscritto in palestra.
L'istruttore era simpatico. Mi aiutava a svolgere gli esercizi. Lui era perfetto. Tutti i muscoli proporzionati, coi confini pennellati tra un addominale e l'altro. Mi faceva invidia. Ero carino, ma non avevo un fisico come il suo. Ero più tondeggiante, più armonioso, più morbido. Per quanto lavorassi ore ed ore sugli attrezzi non mi ero avvicinato alla prestanza del mio istruttore. E lui mi seguiva, eccome. Stava attento a come eseguissi tutti gli esercizi, mi correggeva la postura e mi incoraggiava ad insistere. Mi dava davvero tante attenzioni, e per me era il massimo.
Una sera mi chiese se mi andava mi bere una birra con lui, a palestra chiusa. Perché no?
Aveva un tono di voce cupo, molto virile, rimanendo sempre cordiale e amichevole. Mi disse se volevo fare qualche esercizio in più, che lui aveva notato qualche mio difetto. Gli dissi che dovevo vedere lei e non potevo fare troppo tardi, ma accettai. Non so perché, ma poche volte riuscii a dirgli di no. Troppe poche volte.
Facevo stretching, chinato con le mani a toccare le caviglie, e lui dietro a dirmi "bravo vai giù, così" e mi toccò il culo, dicendomi che dovevo andare più giù. Era proprio una palpata, ma lasciai perdere e andai avanti. La palpata con una mano diventò una palpata a due mani. Le sue mani, a quel punto ne ero sicuro, erano grandi come tutto il mio culo. E palpava forte, alche mi tirai su e lo guardai come a dire " oh, ma che t'è preso" e lui per tutta risposta mi ficcò la lingua in bocca. Senza preavviso. Un fulmine a squarcio sul sole. Lo respinsi con le mani e lui ritornò vicino a me e di nuovo infilò la lingua tra le mie labbra. Ci misi qualche secondo in più a respingerlo. Mi prese per mano, sfiorandomi i palmi, e si insinuò ancora, con più flemma, nella mia bocca. Al terzo suo tentativo, volevo respingerlo, ma stavolta aveva un sapore diverso. Non so. Mi dispiaceva mandarlo via. L'ho tenuto in bocca. Un po come chi inizia a fumare, i primi tiri sono troppo forti e tossisci, poi ti abitui e continui, e non esci di casa se non hai il pacchetto il tasca. E allora mi baciò. Senza pietà. Quasi non avesse aspettato altro fin dalla prima volta che mi aveva visto. Mi abbracciò, mi tastavò e con la lingua frugò il mio palato. Poi si staccò. Aprii gli occhi, e capii che avevo baciato un uomo. Per la prima volta. E non pensai a lei. [Continua]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.