Gay & Bisex
Pomeriggio in tre
di underscore
05.08.2023 |
7.836 |
6
"La nuova posizione prevede tutti e tre sul letto, con Veronique che mi scopa senza tanti riguardi, infoiata da mezz’ora di pompino, mentre Melissa mi sale..."
Era un pomeriggio di primavera e stavo navigando su un noto sito di incontri dedicato unicamente a trans e trav quando mi accorgo che in città era tornata una mia vecchia conoscenza carioca. La chiamo e mi informa subito che è ritornata insieme ad una sua amica, la quale, volendo, potrebbe unirsi alle danze. Un bel trio è una fantasia che mi volevo togliere da tanto tempo e quindi decido di accettare. Mi faccio una doccia, mi preparo e parto per raggiungere l’appartamento. Occorre a questo punto fare chiarezza su un aspetto.
Non si trattava di trans brasiliane, ma di travestiti brasiliani.
Quindi sostanzialmente di due giovani ragazzi, per la precisione sui venticinque anni e dai fisici in forma, ma senza essere rudemente scolpiti dalla palestra.
Ovviamente il pacchetto era completo e quindi i corpi erano completamente glabri, privi di qualsiasi pelo; le unghie di mani e piedi dipinte di un rosso intenso; il volto truccato in maniera provocante e impreziosito da una lunga parrucca di alta qualità (una bionda, Veronique, e una mora, Melissa); le gambe, avvolte da sensuali calze a rete, partivano da due bacini infiocchettati da mutandine di pizzo (una rosa e una beige), le quali contenevano però, in entrambi i casi, un bel cazzone sudamericano e due gonfie palle da toro.
Questo era lo spettacolo che mi si presentò quando mi aprirono la porta, e fu una fortuna che per una volta non perseverai nel mio fetish abituale di farmi attendere dalla mia ospite senza mutandine e a cazzo molle (quanto è eccitante sapere che ti aprirà una stupenda creatura femminile, profumata e agghindata, che mostra in maniera spudorata un uccellone che le pende in mezzo alle gambe, promessa ancora inespressa di quello che di lì a poco diventerà?).
Dopo avermi fatto accomodare e dopo aver scambiato due parole di rito ci siamo diretti nella camera da letto.
Qui Veronique e Melissa si sono messe in ginocchio sul letto matrimoniale, mentre io mi spogliavo.
Delle due Melissa è quella leggermente più alta, intorno al metro e ottanta, di carnagione olivastra. Lei indossava la lingerie beige, che si intonava benissimo con il colorito della sua pelle. Il fisico è tonico, con due belle gambe dai polpacci torniti, avviluppate nelle calze a rete con giarrettiera. Sul petto un reggiseno abbinato che copre l’ovvia assenza di seno. Sia lei che la sua amica hanno il viso truccato in maniera appariscente, con rossetti intensi e ciglia finte, si potrebbe dire che sono truccate in maniera quasi volgare: ma è proprio questo eccesso di sensualità così marcato, sfacciato, che le rende irresistibili.
Veronique invece è leggermente più bassa e dal fisico più esile, con il rosa delle mutandine che risalta sulla sua carnagione chiara.
Inizio a spogliarmi mentre loro mi guardano e iniziano ad accarezzarsi il pacco. Dopo poco sono già nudo sul letto e chiedo a loro di cavarsi le mutandine: il mio cazzo è subito durissimo mentre osservo le due ragazze inginocchiate sul materasso, con la loro lingerie che riposa sul pavimento della stanza. A mia differenza, loro sono ancora mezze molli, ma che spettacolo! Entrambe hanno il cazzone che mi immaginavo (a dire il vero quello di Melissa lo conoscevo già), largo e proporzionato, che pende in mezzo alle gambe sopra due bei coglioni gonfi. A rendere il tutto più arrapante ci pensano le calze a rete.
Mi avvicino e inizio ad accarezzarle, Melissa con la mano destra e Veronique con la mano sinistra. Dopo poco tempo siamo tutti e tre durissimi, e io sono il meno dotato del terzetto: i miei quindici centimetri non possono competere con i loro diciannove/venti centimetri di perfezione. I loro uccelli sono completamente depilati e ben proporzionati: l’asta spessa e larga è sormontata da una cappella di dimensioni leggermente superiori. Non posso trattenermi oltre e mi corico per prenderli in bocca, uno alla volta.
Mi dedico prima al cazzone di Melissa e poi a quello di Veronique, alternandoli. Prima li ingoio tutti, al massimo della mia capacità, poi li scappello e mi soffermo sulla punta, la circondo con la lingua, do loro piccoli bacetti, riprendo a succhiare, ma senza mai andare sotto la cappella, un pompino, ma solo in punta. Mi accorgo che entrambe gradiscono, dai mugugni che emettono. Nel frattempo, loro mi segano o si alternano a spompinarmi, in una specie di trio con due dei partecipanti impegnati in un sessantanove. Mi dedico ovviamente alle palle, ai bei coglioni da stallone che queste due fighe brasiliane si ritrovano. Melissa le ha più compatte, ma gonfie, e si sente una leggera ricrescita passandoci sopra la lingua; Veronique invece è perfettamente liscia, ma i suoi coglioni sono più “lunghi” e pendono oscenamente aspettando di essere avidamente baciati, leccati, succhiati.
Dopo quindici minuti di giochi orali Melissa vuole passare oltre e mi chiede di mettermi girato su un fianco. La accontento mentre continuo a spompinare Veronique. La bella brasiliana impugna il cazzone come una spada e si avvicina al mio culo, mette un po' di lubrificante e quindi punta la cappellona contro il buchetto. La resistenza e minima ed entra facilmente. È rovente e durissimo, la posizione laterale lo fa entrare in maniera particolare. Per pomparmi meglio Melissa si mette in piedi a bordo letto e inizia una cavalcata vigorosa. Le piace e me ne accorgo da come le sue mani mi agguantano la coscia e la chiappa rivolte verso l’alto. Sento il suo cazzone entrare con forza e sento le sue palle sbattere contro la mia chiappa e i miei testicoli, quando arrivano a toccarmi posso sentire la ricrescita pungente dei suoi coglioni.
Nel frattempo, appena iniziata la cavalcata, il mio cazzo si era ammosciato e Veronique ha pensato bene di prendersene cura, ma senza risparmiarsi un po’ di ironia: “Guarda che alla troietta si è ammosciato quando ha sentito un cazzone entrare in lei… guarda come sbatte da molle sotto i colpi di un vero uccello”. Ma queste parole, unite ben presto alle sue labbra, mi hanno riportato a una piena erezione.
Nel frattempo, con la bocca, non ho mai smesso di succhiare l’uccello della bionda, che è diventato quasi più duro (ma è possibile?) e ha iniziato a riempirsi di precum.
Evidentemente il rischio che venga è tanto, visto che si rivolge alla sua amica: “Melissa, fammelo scopare un po’ anche a me questo porco, altrimenti gli sborro in bocca”.
La mora le ha risposto: “Certo amooore”- l’accento carioca potete ben immaginarlo -, e mentre si sfilava da me mi fa “vacca, mettiti a faccia in su, che voglio vederti bene mentre la mia amica scopa il tuo culo da troia”.
La nuova posizione prevede tutti e tre sul letto, con Veronique che mi scopa senza tanti riguardi, infoiata da mezz’ora di pompino, mentre Melissa mi sale con il culo sopra la faccia e mi sbatte le palle sopra il naso. La visione è meravigliosa, vedo i grossi coglioni sopra di me e inizio a leccarli e succhiarli, mentre con la mano destra le faccio una sega, prima lenta e via via più veloce, stringendo bene quel pezzo di carne di bollente e scappellandoglielo come se non ci fosse un domani.
Ormai anche il mio cazzo è sul punto di sborrare e Melissa inizia a segarmelo, mentre Veronique mi massaggia le palle. I miei versi fanno capire alle due troie che sto per venire e, per aiutarmi a raggiungere l’orgasmo, Melissa mi affonda sempre di più le palle e il cazzo sulla faccia, mentre Veronique prima accelera l’inculata, e poi estrae il suo uccellone e inonda il mio cazzo di sborra. Di fronte a quella visione, a quella inondazione di latte caldo e viscoso sulle palle e sul pisello, non mi trattengo e sborro copiosamente… ma mai quanto copiosamente viene Melissa sulla mia faccia e sulla bocca.
Dopo pochi secondi – o minuti, non saprei - di sospiri e di ripresa di fiato, scoppiamo a ridere tutti e tre, svuotati di sborra e di energia sessuale.
Il tempo però è tiranno e quindi declino la Moretti che mi offrono dopo che mi sono ripulito e lavato in bagno.
Mi rivesto, le ringrazio moltissimo, perché mi sono scordato completamente che mi trovavo pur sempre in compagnia di due mercenarie, e prometto loro di tornare prima della partenza dalla città.
P.S. Il racconto è frutto di esperienze reali, però rivisitate. Ad esempio, la finzione della narrativa erotica ci permette di non fare menzione del preservativo, che però è sempre stato presente, anche nei rapporti orali, i quali ovviamente si sono conclusi, in maniera molto poco erotica, con una sborrata nel gommino. Ma la salute, nella realtà, viene prima di ogni cosa e consiglia di stare lontani dai fluidi corporei; mentre, nella finzione, la fantasia può concedersi qualche privilegio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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