Gay & Bisex
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di Curios8
25.08.2021 |
13.000 |
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"Abbiamo rintracciato la tua linea", facendo spaventare quelli magari in cerca di qualche avventura cybersessuale..."
La cosa bella dei rari momenti di solitudine in casa, ovvero quando i genitori uscivano per una cenetta a due, o andavano ospiti da amici o magari partecipavano a qualche concerto o evento, era il poter parlare liberamente al microfono davanti al pc. Questo era il pensiero di Andrea, ragazzo di 20 anni della provincia di Cuneo, appassionato di informatica e tutto ciò che è legato ad essa, compresi i videogame, il video editing e internet. E ovviamente anche il navigare su siti web porno, dove poteva darsi piacere da solo guardando video di un certo tipo essendo lui attratto sia dalle ragazze che dai ragazzi, cosa che nessuno sapeva.A dire il vero, non era proprio da solo, dato che oltre a lui in casa era presente suo fratello Lucio di 18 anni. Molto riservato, ancora più asociale di Andrea, Lucio viveva quasi sempre in camera sua, con orari completamente sballati rispetto il resto della famiglia. Tra i due fratelli vi era quindi totale indifferenza, anzi, per Andrea Lucio era semplicemente un individuo che occupava dello spazio in casa, poco gli importava.
Per Andrea anche in quei frangenti di casa libera era come se il fratello non ci fosse, tanto Lucio non chiedeva nulla al fratello nè tantomeno usciva per venirlo a disturbare. Anzi, sentiva benissimo che era già a letto a dormire, dal leggero russare che sentiva lungo il corridoio, come succedeva spesso.
E con il campo completamente libero, Andrea poteva divertirsi con il suo passatempo preferito, secondo solo ai videogiochi: partecipare alle chat roulette per, principalmente, cazzeggiare e prendere in giro gli ignari utenti randomici dall'altra parte della conversazione video.
Ogni volta si sbizzarriva a fare scherzi e cattiverie per il suo personale divertimento. Una volta mise una immagine fissa con su scritto "Polizia Postale. Abbiamo rintracciato la tua linea", facendo spaventare quelli magari in cerca di qualche avventura cybersessuale. Oppure spesso faceva saltare sulla sedia chi si collegava con lui facendo degli improvvisi jumpscare urlando o facendo qualche rumore fortissimo.
Cose di questo tipo, idiozie da ventenni.
Quella sera aveva voglia di fare stronzate ma in maniera tranquilla, senza sforzi.
Optò quindi per lo scherzo del "finto sordo", che consisteva nel fingere di non sentire nulla dell'utente dall'altra parte, iniziando a insultarlo per vedere le reazioni della vittima.
Avviato il browser e digitato il consueto sito "Chatnext.org", Andrea fece accesso con il nickname "Trollerone". Ed iniziò lo spettacolo. Utente dopo utente, Andrea fece impazzire tutti fingendo di non sentire e prendendo a pesci in faccia uno per uno. Dopo l'ennesimo scherzo, cliccò sul pulsante "Next" per trovare un altro partecipante. Ed ecco comparve un nickname, "Nessun0", e il suo riquadro della webcam in attesa di caricamento dell'immagine, finchè non apparve un ragazzo, suppose Andrea, mezzo busto dietro una scrivania, poco illuminato, con una felpa con cappuccio che gli lasciava il volto in ombra.
"Ciao, come va?" esordì Andrea in attesa di una risposta a cui lui, per finta, non avrebbe ascoltato.
Ma il tizio misterioso non parlò.
"Ci sei? Ehilà? Sei vivo?" insistette Andrea.
Niente. Neanche un movimento.
"Vabbè, adios amigos" decretò Andrea, pronto a cliccare su "Next"
"Quanta fretta, dai almeno il tempo di vedere bene con chi sto chattando" proferì una voce bassa ma chiara. Si trattava di Nessun0.
Andrea venne quasi colto di sorpresa, ma subito si riprese mettendo in atto il suo scherzo "Ehm.. eh? Come? Hai per caso parlato? Scusa ma non ti sento e non capisco come mai" colpendo fintamente le cuffie e toccando tasti immaginari della tastiera.
"Secondo me senti benissimo. E' un po' vecchio questo scherzo" sentenziò Nessun0 "E se invece chattassimo normalmente per conoscerci?".
Ma Andrea insisteva nel far finta di non sentire, aggiungendo: "Ma guarda te se sto cazzetto deve avere un microfono di merda che non fa sentire nulla. Che palle sti coglioni che non sanno usare sti siti, che stronzi".
Senza proferire parola, Nessun0 sparì dallo schermo, segno che aveva cambiato utente.
"Ahahahahah che pirla, ma dove vuole andare così conciato, a fare Mister X. Che idiota" rise Andrea, il quale proseguì ancora per un po' finchè, stufo, spense tutto e andò a dormire.
Passò qualche giorno, capitò un'altra sera senza i genitori intorno. Acceso il pc, indossate le cuffie e posizionato bene il microfono, era tornato il momento per divertirsi di nuovo su Chatnext. Non sapeva bene quale scherzo fare, optò per improvvisare a seconda di chi aveva di fronte a sè.
Passati diversi utenti con cui non ebbe modo di realizzare nulla, cliccando su "Next", ebbe un piccolo sussulto. Comparve sullo schermo un volto, o meglio non volto, noto. E un nickname già visto: Nessun0.
Non ebbe tempo neanche di pensare che subito dalle cuffie sentì una voce: "Spero stavolta tu abbia modo di sentirmi". Andrea rimase un po' interdetto e poi, con mezzo sorriso, rispose: "Eh? Sì sì, sento benissimo, grazie. Forse avevo qualche problema io l'altra volta. Sono cose che succedono".
"Quindi chi è il cazzetto qua dei due? Io o te?" disse con estrema tranquillità l'utente misterioso. Ad Andrea si spense il sorriso sul volto. "Ehm... I-io non... è che ero nervoso l'altro giorno... non volevo dire... cioè..." farfugliò sensa sapere bene come rispondere. Ma venne interrotto da Nessun0 che disse "Se pensi di fare il furbo con me ti sbagli di grosso. Dovresti stare più attento a chi ti rivolgi e in che modo, caro Andrea."
Nel sentire pronunciare il suo nome da uno sconosciuto, Andrea spalancò gli occhi in preda a una improvvisa paura, e d'istinto cliccò su "Next". Il volto nascosto nel buio sotto il cappuccio di Nessun0 sparì dal riquadro, e il sito tornò a fargli vedere altri utenti.
Appoggiato sullo schienale della sedia, con la testa all'indietro, Andrea prese a respirare profondamente per rallentare il suo cuore che batteva all'impazzata. Una volta calmato torno a sedersi comodo, ma come posò il suo sguardo sullo schermo sbiancò di nuovo.
Nel riquadro della webcam dell'utente ospite c'era una immagine, la foto di un cazzo eretto. Il problema fu che riconobbe quel cazzo. Era il suo.
Controllò il nickname dell'utente. Non era possibile: Nessun0.
"Ora ho la tua attenzione?" disse profondamente Nessun0.
Andrea non sapeva cosa dire, la voce si era spezzata nella sua gola. Sentiva solo il suo respiro affannoso in preda alla paura.
"Vedi, Andrea, quando decidi di dare del cazzetto a qualcuno, devi essere ben informato. Sennò rischi di fare brutte figure. Immagino tu abbia riconosciuto questa immagine, vero?".
Con le lacrime agli occhi e con un moto di rabbia, Andrea quasi urlò: "Ma chi cazzo sei? Come ti permetti di fare certe cose? Io ti denuncio alla Postale pezzo di merda! Come hai avuto quella foto?"; Andrea sapeva che quella fotografia l'aveva scattata lui tempo addietro, in un periodo in cui frequentava app per incontri gay e bisex, e dove capitava di scambiare foto tra utenti.
Ma Nessun0 proseguì: "Non è male come fotografia. Interessante le piccole vene lungo l'asta, e la cappella è piccola ma ben fatta. Un bell'esemplare di cazzo, non c'è che dire. Peccato solo che, a vederla così, quanto sarà? Sui 14 cm? Peccato davvero, tanti dettagli belli su così poca roba." Queste parole quasi bruciarono ad Andrea. Era consapevole di non essere dotatissimo ed era una cosa che soffriva da sempre.
"Come dicevo" disse ancora l'utente "quando si dà del cazzetto a qualcuno, bisogna essere informati. E qua hai proprio sbagliato di grosso."
L'immagine dal riquadro cambiò, e si presentò un altro cazzo, però dal vivo. Un gran bel cazzo: sarà stato sui 18 o 19 cm, bello venoso e con una cappella larga e lucida di gocce di precum. Andrea rimase quasi incantato di fronte al capolavoro che Nessun0 mostrava uscire dai suoi pantaloni.
"Quindi, ripeto, chi dei due è il cazzetto qui?" ribadì il ragazzo dotato.
Tornando in sè, Andrea torno all'attacco: "Brutto stronzo, ma che cazzo vuoi da me? Bravo, ok, mi hai fatto passare proprio per un coglione. Ma dove vuoi andare a parare?"
"Tranquillo, ho solo da chiederti una cosa, giusto per riparare al tuo essere così irrispettoso verso gli altri su questo sito" disse Nessun0.
"E sarebbe?" chiese Andrea
"Dovrai passare una sera intera qua sul sito, ma dovrai metterti in modo da stare con le gambe aperte a mostrare il tuo buchetto, dove ti pianterai dentro uno o più dita. Il tutto a volto scoperto, con scritto sulla fronte "puttana" e dovrai incoraggiare chi ti vede a trattarti come tale" rispose lentamente e a bassa voce l'incappucciato. Ad Andrea quasi parve di scorgere un ghigno nel buio del suo volto.
Con uno scatto d'ira, Andrea attaccò il suo interlocutore: "Cosa?? Ma te sei fuori di testa! Non farò mai una cosa simile, e non me ne frega un cazzo che tu abbia la foto del mio uccello. Puoi anche ficcartela nel culo, che magari ti piace pure!"
"Fossi in te farei come dico io" esortò Nessun0
"Stai zitto! Anzi, puoi benissimo andare a farti fottere bastardo!" lo interruppe Andrea, prendendo in mano la tastiera per mostrarla al ragazzo misterioso.
"Non farlo, guarda che..." cercò di dire l'utente, ma Andrea, con un rapido movimento di dita, premette i tasti Alt e F4 e chiuse del tutto il browser.
Calò il silenzio dalle cuffie di Andrea, poteva percepire benissimo il battito del suo cuore, sembrava quasi in procinto di esplodere. Si liberò dai vari aggeggi che lo legavano al computer, si alzò e prese a fare piccoli passi nella stanza, per tornare calmo. La sua mente però si affollava di domande del tipo "come fa a sapere come mi chiamo?" o anche "perchè proprio a me? Perchè ha voluto farmi questo?" e "chi diavolo c'è sotto quello stramaledetto cappuccio?".
Si buttò sul letto cercando di ricordare se aveva mandato la foto del suo cazzo a qualcuno, se il pazzo potesse essere qualcuno che ha incontrato in passato o se magari è qualcuno che aveva rifiutato ed ora si stava vendicando. Il turbinio di domande lo sovrastarono, finchè non si addormentò in un sonno senza sogni.
Passarono le settimane. Anche se capitava qualche serata libera, Andrea stava lontano dal suo pc il più possibile. Cercò di fare tutt'altro e di evitare di reincontrare quel folle. Voleva dimenticare e lasciare che questa storia svanisse col tempo. Si ritrovò a leggere, cosa che aveva quasi fatto dimenticare come si teneva un libro in mano, ma anche a disegnare, a scrivere suoi pensieri e a risistemare alcune cose in camera sua che aveva sempre rimandato. Incredibilmente qualche rara volta ebbe modo di interloquire con suo fratello, stranito dal comportamento di Andrea. Ebbe modo anche di guardare la televisione, ormai prerogativa dei suoi genitori da quando lui aveva il computer e l'abbonamento a Netflix. Anche le seghe erano diventate un ottimo passatempo da fare in bagno.
Il computer restava sempre spento. Cosa che non succedeva da molto molto tempo.
Una sera Andrea si trovò nella sua stanza in preda alla noia. Guardava il suo pc con una voglia irrefrenabile di accenderlo. Ormai leggere, disegnare o fare altre cose non lo soddisfava più. Aveva una voglia fortissima di tornare a giocare ai videogame, a guardare video e streaming online, a fare chat roulette come sempre.
Ma sì, ormai è passato del tempo. Quel tipo si sarà stufato di non vederlo online, probabilmente si sarà anche dimenticato di proseguire il suo scherzo di cattivo gusto. Sicuramente ora la strada era libera, era acqua passata.
Si accomodò sulla sua sedia, accese il case, passò un panno sullo schermo da troppo tempo impolverato e inforcò sulla testa le cuffie. Posizionò di fronte a sè il proprio microfono e avviò dal motore di ricerca il buon, vecchio Chatnext.
Non volle fare scherzi o altro, ma solo girovagare finchè non avrebbe trovato qualcuno di interessante con cui chiacchierare.
Clic. Un ragazzo con una chitarra. Next
Una coppia che salutava con la mano. Next
Una ragazzina che stava messaggiando al cellulare. Next
Una stanza in penombra.
Andrea stava per passare oltre, quando guardò con più attenzione l'immagine. Un letto attaccato sulla parete in fondo, un armadio sulla sinistra, il riflesso di luci esterne arrivare da una finestra fuori scena dalla destra. E c'era chiaramente qualcuno sotto le lenzuola intento a dormire.
"Ma che razza di ripresa è questa?" si chiese Andrea, avvicinandosi un po' di più allo schermo. Innavertitamente, muovendo la mano sul mouse, colpì una tazza sulla scrivania, facendola schiantare a terra frantumandosi in pezzi.
E quando Andrea sentì quel rumore ripetersi nelle sue cuffie, rimase bloccato a guardare quell'immagine. E capì. Era la stanza di suo fratello, a qualche metro da lui lungo il corridoio.
"Spero tu non ti sia fatto male" bisbigliò una voce provenire dalla ripresa. E comparve da un lato dell'inquadratura lui, Nessun0.
"Mi hai fatto arrabbiare non poco l'ultima volta. Ti avevo avvisato ma come sempre non mi hai ascoltato. Ed ora è giusto che qualcuno paghi per il tuo errore." continuò "incredibile come abbia il sonno pesante tuo fratello. Beh, questo mi renderà le cose molto più facili. Sei sempre intenzionato a cambiare utente? O vuoi seguire per bene questa videochattata?".
Andrea non gli diede modo di ricevere una risposta, fece saltare via le cuffie di dosso e si lanciò lungo il corridoio per raggiungere suo fratello.
Aprì pian piano la porta, con il rimbombo del cuore nelle orecchie. Guardò nella penombra e non vide nulla di strano. Entrò e si diresse verso il letto per svegliare e mettere in guardia Lucio. Stava allungando la mano per scostare le lenzuola che qualcuno lo bloccò da dietro, tappandogli la bocca e tenendolo fermo con una presa molto forte.
"Fermo Andrea, non vorrai svegliare tuo fratello vero?" gli disse all'orecchio Nessun0. "Bastardo, lascia stare mio fratello. Se devi prendertela con qualcuno, fallo con me!" rispose Andrea tra le dita della mano che lo stoppava.
"Oh ma non preoccuparti. E' proprio te che cercavo" sentenziò la voce provenire da quel cappuccio oscuro, e fece cadere Andrea sul letto portandogli entrambe le mani dietro la schiena.
Il freddo delle manette che vennero messe ai suoi polsi fecero agitare ancora di più Andrea, il quale chiedeva piagnucolando al suo aguzzino di non fargli del male.
Nessun0 si spostò da sopra di lui, prese il bordo dei pantaloni della tuta di Andrea e iniziò a sfilarglieli fino alle caviglie, portandosi dietro anche le mutande. Lo stava denudando dalla vita in giù.
"Visto che non hai voluto eseguire quel semplice compito che ti diedi l'ultima volta, mi toccherà punirti in altro modo" sibilò Nessun0.
Andrea sentì le mani dello sconosciuto iniziare a palpargli il culo, ad allargargli le chiappe e a stringerle fin quasi a fargli male. La luce azzurrognola della notte che filtrava dalla finestra consentiva al maniaco di poter ammirare le rotondità di Andrea.
Le mani si muovevano spasmodiche sulla pelle liscia di quel bel culetto. Andrea era spaventato ma la situazione lo stava anche intrigando. Dal sedere le mani scorrevano anche lungo la schiena, andando sotto la maglietta della vittima, alzandola un po', e tornando poi giù a spremere i glutei. Ogni tanto dava qualche schiaffetto sulle chiappe che facevano un po' sobbalzare Andrea.
Sentì poi umido, e con la coda dell'occhio vide colare della saliva dalla zona oscura del cappuccio fino al suo buchino.
Nessun0 passò la mano in mezzo al solco, andando a stimolare attorno alla rosellina che pulsava leggermente. Con un dito accarezzava attorno al buco, e quando ci passava sopra Andrea riusciva a trattenere a stento dei sospiri di piacere.
Quando non sentì più contatti su di lui, Andrea scorse con lo sguardo che il folle si stava slacciando i pantaloni, facendoli scivolare fino a terra scostandoli da parte. Il rigonfiamento nelle mutande faceva ben intuire cosa contenessero, e infatti una volta sfilate balzò dritto verso l'alto un cazzo davvero di tutto rispetto, lo stesso visto in video poco prima.
Nessun0 Affondò poi la sua misteriosa faccia tra quelle natiche, leccando avidamente tutto il solco e soffermandosi sul buchetto, che si apriva ad ogni colpo di lingua.
Andrea non riusciva a resistere al piacere di quel trattamento, sentiva la lingua entrare nel suo culo, allargandoglielo pian piano. Anche quando iniziarono a entrare prima un dito, poi due, poi tre iniziò a mugolare in preda a scariche di puro piacere.
Ora il suo culo era pronto. Andrea ragionò su quale bestia di carne stava per trapanarlo, e fu a un bivio mentale: da una parte la voglia di essere riempito da quel cazzo era fortissima, dall'altra aveva comunque uno sconosciuto con delle intenzioni ben poco amichevoli in casa propria. Chissà cosa avrebbe fatto una volta terminato il tutto, probabilmente avrebbe ucciso sia lui che suo fratello.
Lucio! Era l'unica speranza per entrambi, ed era lì vicinissimo a lui. Se fosse riuscito in qualche modo a svegliarlo, è peggio di un orso in letargo!
Mentre l'arrapato dietro di lui stava passandosi della saliva sul cazzo sfregandolo tutto per renderlo lubrificato, Andrea approfittò del non avere alcun peso addosso.
Con un colpo di reni riuscì ad avvicinarsi di più al fratello, agguantò con i denti il lenzuolo e strattonò più forte possibile per scostarlo, con successo.
Mollata la presa, urlò subito "Lucio! Lucio! Svegliati presto! Aiutami! C'è un maniaco in casa, chiama aiuto!". Ma spostato lo sguardo sul letto, vide che dov'era coricato Lucio c'era una pila di abiti e asciugamani, posizionati da dare l'impressione che ci fosse una persona.
Andrea rimase pietrificato e con la testa che gli esplodeva di incomprensioni, e la voce dietro di lui disse: "Hai sempre avuto poca considerazione, Andrea. Il migliore, il più bravo, il più forte sei sempre stato tu. Mentre gli altri valevano meno di niente". Andrea sentì qualcosa appoggiarsi al suo buco, che iniziava a cedere sotto una lenta e inesorabile spinta verso di lui. "Sempre capace solo a prendere per il culo gli altri, a farli sentire inutili. Ora capirai cosa vuol dire essere preso letteralmente per il culo". La cappella oltrepassò l'anello di ingresso, togliendo il fiato all'ammanettato. E continuava la sua strada nelle sue viscere. "E' arrivato il momento di farti capire che non tutto ruota attorno a te. Da oggi imparerai a portare il rispetto che mi è dovuto" e mentre i coglioni di Nessun0 si adagiavano sul culo ormai violato, questi si scostò il cappuccio, guardando negli occhi Andrea.
"Lucio... tu..." ma Andrea non riuscì a dire altro perchè il fratello iniziò a scoparlo con violenza, a una velocità sostenuta e senza sosta, tipica della resistenza di un giovane diciottenne. Sentiva il suo cazzone riempirgli il culo, stimolandogli la prostata a ogni affondo e facendogli arrivare delle scariche di piacere intenso al cervello, per poi sentirsi vuoto ogni volta che arretrava col bacino.
Nella stanza ora si sentiva solo il costante colpo dell'inguine di Lucio sul culo di Andrea, il quale ormai senza remore iniziò a lasciare lamenti di goduria.
"Mi hai sempre trattato come se fossi quello strano della famiglia" disse Lucio mentre non smetteva di inculare suo fratello "non mi hai mai calcolato e considerato. Eppure ti ho sempre visto come un esempio da seguire. Ora mi sono stufato. Da oggi comincia la mia rivincita".
Prese il fratello per i capelli tirandolo su, stantuffandolo ancora più velocemente e violentemente. "Dillo Andrea! Dì che sei il cazzetto della famiglia!" ringhiò Lucio.
"Ah! Ah! I-Io sono.. Ah! Oh! Sì! Sì! il ca-cazzetto... Dio! Ah! Ah! della famigliaaaaaoooohhhhh!" urlò in preda alla goduria Andrea.
Lucio lo mollò, con una forza inaspettata fece ruotare sulla schiena il fratello e riprese a scoparlo guardandolo negli occhi. "Tu da oggi sarai la mia puttana personale. Da oggi dovrai ridarmi quel valore dandomi il tuo culo ogni volta che vorrò".
Andrea portò indietro la testa in preda all'orgasmo che giunse violento sotto i colpi di cazzo di Lucio, sborrandosi addosso senza toccarsi. A quella vista Lucio diede ancora alcuni colpi, tolse il suo cazzo dal culo e portandolo davanti alla faccia di Andrea, con un urlo liberatorio, gli sborrò parecchi schizzi sulla faccia, sulla fronte, sul collo, alcuni anche nella bocca aperta di Andrea che non perse occasione di gustarsela.
Ficcò il proprio cazzo nella bocca di Andrea e se lo fece ripulire per bene.
Fece alzare Andrea, lo spinse fino all'uscio, gli tolse le manette e lo cacciò dalla sua stanza, chiudendo la porta.
D'istinto e per non inciampare, Andrea si tirò su mutande e pantaloni rivestendosi, si diresse con passo lento e incerto fino in camera e si mise seduto sulla propria sedia, stordito da tutto ciò che era successo.
Ed era successo davvero, sentiva il senso di vuoto dentro di sè, la sua faccia era una maschera di sborra e aveva il gusto del seme di suo fratello in gola.
Alzò lentamente la testa verso lo schermo del computer, il sito ancora riprendeva la camera di Lucio, che stava sdraiato ancora mezzo nudo sul letto, probabilmente a riprendere fiato.
Lucio. Quel fratello così silenzioso, così isolato, così poco presente. Aveva abusato del maggiore, aveva tirato fuori un lato di sè insospettabile. Aveva imposto delle regole che mai avrebbe pensato.
Lo fissò, quasi fino a far lacrimare gli occhi da quanto era concentrato a guardare quei pixel. Finchè non si alzò, si tolse tutti gli abiti di dosso, restando nudo completo, e prima di dirigersi verso la stanza di suo fratello, mise una mano sul mouse e spostò il cursore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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