Gay & Bisex
La prima volta
di Maschio1963
19.08.2023 |
368 |
4
"Mi portarono dentro un vecchio magazzino, mi fecero piegare, mi abbassarono i pantaloni del pigiama, uno di loro si sfilò la cintura, e mi fecero contare..."
...."dai, alzati che fai tardi, la colazione è in tavola", ..."ok mamma , il tempo di una doccia, mi vesto e sono a tavola. Ero un ragazzo di 18 anni, bello, dotato, piacevo e ci sapevo fare con le ragazze che si facevano un po' di guerra per farsi scopare da me. Dovevo sbrigarmi, entro le 09.00 mi dovevo presentare presso la caserma del 23° Granatieri " Pietro Micca" , ebbene sì , era arrivato il giorno del servizio di Leva. Arrivo in viale Risorgimento alle 09, 08, sul portone trovo un Tenente che mi chiede il foglio di arruolamento e mi cazzia per il ritardo, " cominciamo bene" pensai.... Visite mediche, assegnazione camerata e branda, fila al magazzino per le uniformi, due giorni messi lì, senza arte né parte, il terzo prepariamo la valigia e ....." Cazzo, Bolzano? mamma mia". Otto ore di treno e..... Centro addestramento reclute x 40 giorni e destinazione successiva ad una casermetta di merda al confine con la Jugoslavia. Era un punto di osservazione e comunicazione ( ...erano i tempi della guerra fredda). Circa 80 uomini e una quindicina tra ufficiali e sottufficiali. Ma quello che era difficile, in quel posto dimenticato da dio , era la convivenza con i nonni, quelli vicino al congedo. La sera dopo il nostro arrivo, vengono nella nostra camerata per " sceglierci" , dovevamo rifargli e letti, pulirgli gli scarponi, tirare a lucido le loro camerate, ogniuno di loro si sceglieva li " schiavo" come ci chiamavano loro. Il mio congedante era un bastardo moro palestrato, grande e grosso, avevo paura di lui, ci tenevo più a fare contento lui che il comandante di distaccamento ( un capitano ". Ogni mattina, quando si alzava, io lo servivo, una volta, per aver ritardato di 15 minuti, lo trovai con gli anfibi già calzati e mi umiliò davanti a tutti, facendomeli pulire in ginocchio. Fu allora che mi accorsi di come gli si gonfiava il cazzo dentro i calzoni della mimetica. Mi avvicinava il pacco alla bocca ma io rifiutavo piuttosto contrariato e finito di pulire gli scarponi, mi alzai da quella mortificante posizione e me ne andai, senza rifargli il letto e senza pulire la camerata. Questo lascio stupiti e contrariati tutti i nonni , era una questione di principio, in quel posto alla fine del mondo, c'erano poche e chiare regole, c'è chi comanda e chi ubbidisce e non si poteva sgarrare. I nonni non tardarono molto ad " "insegnarmi le buone maniere" . Vennero la notte stessa ed in tre, mi svegliarono , portandomi fuori di forza, io opponevo resistenza, chiedevo aiuto, ma nessuno mi aiutò. Mi portarono dentro un vecchio magazzino, mi fecero piegare, mi abbassarono i pantaloni del pigiama, uno di loro si sfilò la cintura, e mi fecero contare 10 frustate sul culo, ben assestate. Due di loro, tra cui quello che mi frustò, se ne andarono ed io rimasi inginocchiato con il culo scoperto segnato dalle cinghiate, a testa bassa, singhiozzante di fronte al mio padrone. Mi afferrò per i capelli, mi fece alzare la testa così che lo potessi guardare e mi disse " ..che non succeda mai più, ricordalo. Domani mi verrai a svegliare alle 06.30, con mezz'ora d'anticipo sulla sveglia. Tornai in camera mia tremante e piangente, non dormii quella notte per paura di fare tardi la mattina, pensai " questo deve rimanere un'altra mese, facciamolo contento. La mattina dopo, alle 06.25, ero davanti a lui e..." signore, si svegli signore" , lui apre gli occhi, esce dalla branda, prende asciugamano e sapone e ..." vieni con me" ...entriamo nei bagni, indossava uno slip aderente in microfibra bianco, si notava senza difficoltà una evidente erezione. Il bastardo tirò fuori il cazzo, mi afferrò la testa ei fece piegare, puntandomi la cappella turgida di quell'affare da animale che aveva, io tenevo le labbra serrata per non essere penetrato..." devo prendere la cinghia?" ...sussurrai " no, ti supplico, no, non mi costringere ti prego" ...ma poi, guardai quel meraviglioso capitello di travertino eretto e con la cappella lucida.oer l'eccitazione e lì mi accorsi di essere frocio, lo guardavo, mi piaceva ma mi vergognavo, chiusi gli occhi, dischiusi le labbra e....." oooooh che sapore stupendo" mi riempiva la bocca, caldo e umido, ricordai le scene dei film porno con cui al cinema mi ammazzavo di pippe nelle ultime file ( ogni tanto trovavo qualcuno che mi si sedeva accanto e mi segnava e spompinava) , cominciai a succhiare, appena gli misi la lingua sotto il filetto, lui mi schizzò il suo essere maschio in bocca, gemendo e mugolando , tenendomi la testa per farmelo bere, era buono..... Mi fece alzare, mi sciacquai la bocca, poi presi il suo sapone e dopo aver aperto l'acqua, gli feci il bidet , insaponando gli cazzo e coglioni. Ero stravolto e impaurito per quella novità, lo risentivo mentre mi incitava...." succhia serva, succhia o torno con la cinta, spero che tu abbia imparato la lezione" Per il resto del mese, diventai la sua troia...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.