Gay & Bisex
Il giorno dopo - La seconda prima volta
di Gianfry78
04.07.2022 |
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"Sul davanti sono liscie, lucide, sembrano di raso..."
Preambolo: Questo racconto (quasi una cronaca, almeno per i miei ricordi e sensazioni) è il seguito de La prima volta con mio cugino. Ma, in un certo senso, è anche la storia di un altro tipo di prima volta...= = = =
La mattina seguente mi sveglio col suono della radio e della doccia che si sta facendo Robert, mio cugino maggiore.
Ripenso alla notte prima, in cui avevamo smesso coi giochi adolescenziali e mi aveva sodomizzato per la prima volta, all' orgasmo fortissimo e spontaneo che avevo raggiunto.
I miei pensieri sono interrotti da Robi: "Ben svegliata troietta. Piaciuto ieri?" Asciugandosi si avvicina... allungo una mano a toccarlo lì, mentre rispondo di sì.
Fa un passo indietro. "Sei proprio una frocetta. Una vera troietta "
Mi dice di mettermi in ginocchio a succhiarglielo e sono ben felice di farlo!
"Brava troietta! Succhia!" Emetto un mugolio di assenso. "Lo vuoi ancora? ... Rispondi". Mi fermo e alzo lo sguardo: "Sì".
"Dimmi...ti piace il mio cazzo?" Faccio segno di sì.
"He! Ma io non sono una troia con la figanale che gode col culo... Se lo vuoi ancora, da oggi cambia tutto. Da oggi fai quello che ti dico di fare e quando te lo dico".
Con le labbra sfioro la sua cappella, lo guardo sorridendo: "Va bene".
Mi spinge la testa per farmi ricominciare e continua: "Hai capito cosa voglio? Da oggi fai la mia troietta a disposizione quando e come voglio. Devi fare tutto quello che ti dico di fare".
Mi fermo e chiedo cosa intende. La risposta mi spiazza: "Decido io quando ho voglia. Tu devi solo ubbidire e farmi godere. Se voglio una sega me la fai. Se voglio una pompa la fai e se ti dico di bere, bevi. Se ti voglio scopare ti fai scopare. E per iniziare, se vuoi che ti scopo ancora, ti devi mettere con le mutandine da quella troia che sei!".
Mi blocco: non ti sembra di esagerare un po'?
"Sei tu la troietta che gode col culo. Se vuoi farti scopare ancora, mi devi pregare! Tu sei nata per dare il culo, ma io non sono frocio. Se vuoi farti scopare ti voglio in intimo da porca e devi ammettere che sei una troia e che farai tutto quello che voglio".
Mi passa l'eccitazione. Rifiuto e mi incazzo. Per tutta risposta mi da una mezza sberla in viso: "Tu non decidi più niente. Vestiti troia! Che ci aspetteranno già".
Raggiungiamo i nostri genitori al ristorante del villaggio e poi scendiamo al mare. La mattina passa così... Lo provoco un paio di volte, inutilmente.
Dal lato roccioso, si scendeva al mare attraverso tre piscine sempre più piccole e dei toboga. Arrivati in mare, mentre mi aggrappo alla scaletta per risalire, da dietro mi infila una mano nel costume, mi palpa forte, con il pollice forza un po' il mio ano. Mi blocco e sporgendo il culetto lo lascio fare. Ride: "Vedi che sei una troietta in calore? Ma per avere il premio devi imparare a ubbidire".
"Stronzo".
Dopo pranzo ci ritiriamo tutti nelle rispettive camere: troppo caldo il sole siciliano. Lui si sdraia nel letto, io in costume e maglietta mi metto sul terrazzo a leggere. Dalla camera alla mia sinistra esce mia madre a stendere dei panni. "Gianfrino noi ci riposiamo un po'. Fai il bravo, he?!"
Mi passa qualche panno da stendere. Intanto dalla destra esce mia zia (la mamma di Roby) e iniziano a parlare.
... Come se non parlassero già abbastanza...
Dopo qualche minuto, rientrando, mi ripete: "Io e papy facciamo un riposino. Voi fate i bravi mi raccomando".
Grugnisco un sì e intanto penso a cosa vorrei fare veramente...
Passa ancora un po'... Roberto mi mette una mano sulla spalla. Con l'altra mi fa segno di stare zitto e seguirlo in camera. Si stende nudo nel letto e indica la parete di sinistra, oltre cui c'è la camera dei miei.
Nel silenzio si sentono dei rumori... capisco... sono dei gemiti... I miei stanno facendo sesso!
È la prima volta che li sento. Ascolto affascinato, in preda a emozioni diverse.
Poi, più forte... "Aahhh! ... Piano Tooffi... Così mi fai male... Piano..."
Roberto sogghigna maligno: "Troia la mamma, troia il figlio. Per me la sta inculando".
Innervosito non rispondo. Mi giro e torno fuori a leggere.
Ma con la testa sono lì. Penso ai miei. Alla voglia che ho. Infilo una mano nel costume, i piedi sulla ringhiera, mi tocco e guardo davanti a me.
A un certo punto mi rendo conto di cosa sto fissando. Mi allungo. Prendo un paio di mutandine di mia madre, stese ad asciugare. Nere. Ancora un po' umide. Sul davanti sono liscie, lucide, sembrano di raso. Dietro sono tutte traforate di pizzo... Senza pensare più a niente mi guardo attorno... Rapido mi sfilo il costume.
Le indosso.
Travolto da mille sensazioni, mi alzo e torno in camera.
Roby è ancora steso. Si sta masturbando origliando.
Mi avvicino. Alzo la maglietta e gli faccio vedere le mutandine. Mi giro, piegandomi un po'... Giro la testa verso di lui: "È questo che vuoi?"
Si alza di scatto. Mi rigira e baciandomi mi toglie la maglietta. "Brava! ... Sei pronta a fare la mia troietta a disposizione?"
Lo fisso serio negli occhi. Sussurro un timido sì.
"Brava troietta... proprio come tua madre... Mettiti giù e dillo. Voglio sentirti dire cosa sei e cosa vuoi che ti faccio".
Mi inginocchio: "Sono una troia. Sono pronta a farmi scopare ... Come vuoi tu..."
Mi prende per i capelli e mi spinge il cazzo in bocca. Inizia a scoparmi. Soffoco e ho un conato.
Si ferma e chiede se so che mi farà tutto quello che vuole.
Annuisco.
Mi fa mettere col corpo sul letto.
"Arrotola le mutandine... Bagnati. Inizia a farti un ditalino con un dito. Brava... Bagnati bene... Così... Ora usa due dita e bagnati bene... Ti piace? ..."
"Sì "
"E dimmi... sai di essere una cagna in calore? ... Dimmi...cosa sta facendo tua madre? Lo vuoi anche tu così?"
Mi sento umiliata... ho le lacrime agli occhi... Ma... Ho il cazzo durissimo... Tra me e me mi dico di essere davvero malata, ha ragione lui a dire che sono una troia...
Ho una folgorazione: mi sono pensata usando il femminile!
Dalla camera affianco, improvviso, netto e chiaro, arriva un urlo, una frase: "NO! ...di nuovo mi fai male! Nooo piano! Per favore... ti prego..." la voce si spegne in gemiti indistinti.
Crollo... "Hai ragione tu. Sono una troia... Sono in calore... Come lei... Si sta facendo inculare... Voglio essere inculata anch'io... Per favore..."
"Mettiti un altro dito".
Lo faccio. Ci provo... ma fa fatica... e mi fa male...
"Che c'è? Tre sono troppo?" Non rispondo, mentre continuo a mettere saliva e a provare. "Sai perché devi aprirti bene? ...Intanto segati da sola fino a venire. ...quando sei venuta, ti scopo. ...Ma ti inculo a secco. Ti devi lubrificare da sola..."
Ubbidisco. Un paio di minuti e mi arriva una sculacciata. "Muoviti troia!"
Con un rantolo raggiungo il mio piacere, solitario.
Mi fa allargare con le mie stesse mani e mi incita a chiedere...
"Dai Robi... Ti prego... inculami! ...fallo come vuoi..."
L'affondo arriva deciso. Mordo il lenzuolo per non urlare.
Continua per almeno dieci minuti fino a svuotarsi dentro di me.
Esce, mi fa girare e pulire tutto per bene.
Poi: "Sei nata per dare il culo. E da oggi lo sai che sei la mia femmina?"
Sorrido un po' amaramente e annuisco: sì lo so.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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