Gay & Bisex
Come ho punito il mio ragazzo
di trixxx
19.05.2019 |
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"Sentii girare le chiavi nella porta, entrò e disse amore sono a casa! Mi raggiunse in cucina e ancor prima che entrasse gli infilai la lingua in bocca..."
Fino a due anni fa ero fidanzato con un ragazzo di nome Stefano. Ero innamorato pazzo di lui. Racchiudeva in se la perfezione, fisico statuario, alto muscoli definiti, ma soprattutto un cazzone. Era talmente grosso che mi risultava difficile prenderglielo in bocca. Lui era solo attivo con me, ma scoprii conoscendo persone con cui aveva scopato, che anche lui non disdegnava prenderlo in culo. Da me non voleva perché non ero massiccio come lui, ma tanto sapevo come farlo godere. Il problema era che lui non sapeva e non voleva dare piacere a me, a lui non importava che io godessi, che venissi quando scopavamo, non me lo succhiava nemmeno e se lo faceva non sapeva farlo. Venni a sapere da un suo amico, con cui si era confidato, che aveva tante fantasie particolari di cui aveva paura parlarne con me e che volendole provare aveva iniziato a vedersi con altre persone. Non ci vidi più e decisi di lasciarlo, ormai nulla andava più bene tra noi, ma prima doveva essere punito a dovere. Aspettai che tornasse a casa dal lavoro. Lui lavorava in uno studio di avvocati, e mi eccitava da morire vederlo vestito in giacca e cravatta. Lo aspettavo in cucina, appena tornava mi trovava li per prendere subito il caffè insieme. Sentii girare le chiavi nella porta, entrò e disse amore sono a casa! Mi raggiunse in cucina e ancor prima che entrasse gli infilai la lingua in bocca. Lui mi scansò e disse: almeno fammi riprendere, sono appena tornato! Io feci finta di non sentirlo e lo girai rivolgendolo verso il tavolo e gli abbassai in un solo colpo i pantaloni. Lui: ma sei cosi voglioso oggi?e io: si tanto, oggi non resisto nemmeno un secondo. Iniziai a leccarli il culo, era leggermente sudato e salaticcio. Lui godeva da morire quando gli leccavo il buco, iniziai a penetrarlo con la lingua. Aveva il pisello che pulsava, in un attimo gli era diventato di marmo. Si giró di scatto per mettermelo in bocca, ma gli dissi che non era ancora il momento. Continuai a leccargli il buco che piano piano si allargava, non immaginava che in realtà glielo stavo lubrificando e di nascosto mi inumidivo la cappella. Iniziai a leccargli la schiena fino al collo, in quel modo ero pronto e all'altezza giusta. Gli appoggiai il mio pisello sul buco e in attimo scivolò dentro. Altro che solo attivo, era entrato talmente bene e in fretta che mi davo solo la conferma che fuori casa si faceva scopare come si deve. Lui rimase senza fiato e gridando disse: che cazzo fai? Mi fai male, ma come ti salta in mente? Al che io risposi, afferrandolo per i capelli: Ah si, a me sembra sia entrato tutto fino alle palle in un colpo solo. Credi che non sappia cosa fai fuori con gli altri? Che ti fai chiamare troia? E allora lo prendi e stai zitto e godi pure come una cagna! Inizia a scoparlo e lui godeva, eccome se godeva. Si segnava e dopo poco si fermava per non venire. Stefano disse: ma ci hai messo cosi tanto a capire che volevo qualcuno che mi prendesse con violenza? Io non risposi, ma gli spinsi il mio cazzo ancora più in fondo lui gemette e con le mani sulle chiappe si allargò ancora di più il buco. Tirai tutto il mio cazzo fuori, mi piaceva da morire tirarlo fuori e rimetterlo dentro subito dopo e anche a lui piaceva da morire. Lo ripetei un paio di volte e iniziai a fremere, stavo per venire. Lui lo capì, mi mise le mani sul culo e mi tirò verso di se per tenersi il cazzo dentro, strinse, godevo, dopo un paio di colpi gli venni dentro. Sentivo il calore della mia stessa sborra avvolgermi il cazzo, non avevo mai provato un tale piacere. Lui raccolse con le dita quella che iniziava a colare e la portò alla bocca. Così devi trattarmi, mi disse. Io mi rimisi i pantaloni senza rivolgergli parola e andai a lavarmi. Tornai e gli dissi io ho smesso di essere il buco in cui scaricarti, ora prendi la tua roba e vai a fare la troia altrove.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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