Gay & Bisex
A Natale si può osare di più...
di culosardo
23.12.2013 |
15.543 |
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"Filippo sta fermo per un minuto circa, quindi, con delicatezza, temendo di svegliarmi, mi blocca al fianco con una mano e comincia a spingere..."
Questa storia,è un ricordo di un Natale di anni fa...Tutti gli anni trascorriamo il Natale da mia zia Elena, come la maggior parte degli italiani che amano stare con i familiari.Ormai è una consuetudine consolidata, mia madre prepara alcune cose, mia zia delle altre e la vigilia, nell’attesa della messa di mezzanotte, si trascorre il dopocena giocando a tombola.
Dopo la messa con la mia famiglia rientriamo a casa nostra e ci rivediamo il giorno di Natale per trascorrerlo insieme fino a tardi.
Io sono figlio unico, ho 17 anni e mi piace molto mio cugino Filippo.
Lui ha qualche mese meno di me, è il classico maschietto che gioca a calcio e fa tutti gli altri sport possibili, tiene molto al suo fisico e all’aspetto, punta tutte le sbarbine che gli capitano a tiro, è spiritoso, carino, occhi verdi, capelli neri ondulati, sorriso smagliante, muscolatura da sballo ed un bel pacco, che non ho mai potuto vedere, ma lo so perché al mare si capisce molto bene, giacché indossa sempre minuscoli slip da bagno.
Ho tentato in tutti i modi occulti di abbordarlo, ma lui non capisce, anche perché è tutto imbevuto della sua normalità
Quest’anno però ho messo a punto un piano che mi auguro vada a buon fine.
Sono considerato dai miei abbastanza grande e responsabile, perciò nell’attesa di andare a messa, insisto per non tornare a casa e restare dalla zia per giocare un po’ a carte dopo che saremo ritornati dalla chiesa.
Tutti abboccano e la zia dice che se Filippo si sacrifica possiamo dormire nel suo letto, che è di una piazza e mezza e poi è solo per una notte.
Filippo non ha nulla in contrario ed io quasi mi tradisco, manifestando la mia esultanza.
La serata trascorre secondo copione e quando la messa finisce anche i miei ritornano dalla zia, per giocare anche loro un’oretta, prima di rientrare a casa nostra.
Finalmente tutto si conclude, i miei salutano e se vanno, la zia sistema il letto, mi da un pigiama, che io rifiuto, con la scusa che non è il caso di sporcarlo per una sola notte e, oltretutto, in questa casa fa molto più caldo che da me.
La zia non obietta, ci da la buonanotte ed io sono solo con Filippo.
Dico: “Scusa se ti creo questo fastidio, se non eri d’accordo potevi dirlo. Io non mi sarei offeso, anche se mi piace molto stare con te”
Filippo risponde: “Non dire sciocchezze! Anche a me piace stare con te e poi sei mio cugino e ti voglio bene. Ora organizziamoci, perché io non voglio andare subito a dormire”
“Va bene” dico io “Che facciamo?”
“Giochiamo un po’ a scacchi sul PC, ho un bel Chessgame per due giocatori”
“OK, ma facciamo una sola partita, io sono abbastanza stanco e penso che mi batterai in fretta”
“Non fare il modesto, so che sei molto bravo ma ti voglio sfidare lo stesso”
Con ben celata astuzia lo faccio vincere, facendo durare la partita una mezzora per non insospettirlo:
Filippo è contento ed accetta di andare a dormire.
Andiamo in bagno e ci accingiamo a coricarci.
Io mi spoglio e sono in slip e maglietta, Filippo è anche lui in maglietta e un paio di microscopici slip che contengono a malapena l’oggetto del mio desiderio, quando, facendomi coraggio, dico: “Scusami non ho preso il pigiama, ma io sono abituato a togliere gli slip, per lasciare respirare i genitali, come consigliano i medici, però se ti da fastidio non lo faccio”
Filippo non fa una piega, non sembra per nulla scandalizzato e dice: “Fai pure, tanto non c’è nessun problema. Anzi, quello che dici m’incuriosisce, perciò voglio provarlo anch’io”
Quasi casco per terra per l’emozione e non stacco gli occhi dal punto che per anni ho desiderato vedere con tutte le mie forze, ma lui rimane fermo perché io non mi muovo.
Mi riprendo in fretta e velocemente sfilo i miei slip, prima che lui ci ripensi.
Filippo ha una maglietta attillatissima, che gli arriva sopra l’ombelico, quindi togliendosi gli slip offre ai miei occhi la vista del miglior cazzo visto fino ad ora.
I peli riccissimi gli fanno da cornice, il glande sporge dal prepuzio appena arretrato, come se la pelle disponibile non fosse abbastanza per coprirlo tutto, l’asta è piuttosto grossa, anche a riposo, e di una certa consistenza, con le vene in rilievo, che la percorrono in tutta la lunghezza con andamento serpentino, lo scroto, gonfio e turgido, è quasi senza peli, insomma in pochi istanti gli ho fatto una scansione multistrato, più precisa di una TAC.
Improvvisamente mi rendo conto che sto per avere un’erezione, perciò mi precipito sotto le coperte.
Filippo sembra non accorgersi del subbuglio che provo e si gira per andare a sistemare qualcosa sulla scrivania, offrendomi la possibilità di guardare anche il suo statuario didietro, sto radiografando i sui muscolosi glutei, lucidi e lisci, senza un pelo, mentre lui traffica sulla scrivania alla ricerca di qualcosa e brontolando, all’improvviso si piega per guardare sotto.
Dio che spettacolo! La vista della parte inferiore del pene penzolante e dei coglioni al di sopra dei quali, nel canyon fra le natiche quel meraviglioso cespuglietto, piuttosto rado, intorno al perfetto buco del culo.
Ormai sono completamente arrapato e sono quasi in procinto di saltargli addosso, ma un miracolo mi trattiene.
Finalmente trova quello che cercava, lo mette a posto, torna al letto e s’infila sotto le coperte, senza spegnere la luce.
Tanto per darmi un contegno gli chiedo: “Cosa cercavi?” ma il contatto con il suo corpo accanto al mio e l’immagine fissata nella mente di quanto desiderato da anni mi fanno sentire completamente ubriaco.
“Un anellino che Sara, una mia amica, ha dimenticato qui e credevo di averlo perso”
Questa bruttissima notizia me lo fa sentire troppo distante e sono rassegnato a dovermi accontentare di averlo visto e di stragli a contatto per tutta la notte.
“Meno male che lo hai trovato”
“Sai, che hai ragione! Si sta proprio più liberi, senza niente che ti comprime, specialmente io che porto sempre della roba minuscola ed attillata! E poi fa veramente caldo, oltretutto siamo in due in un lettino. Che ne dici se togliamo anche la maglietta?”
Quasi di scatto mi tiro seduto e sfilo la mia confermando che si, fa proprio caldo, seguito immediatamente da Filippo.
Non sono mai stato nudo in un letto con un altro ragazzo nudo, senza la possibilità di procedere subito ad una partita di sesso, perciò, provare per credere, questa è una tortura insopportabile.
Filippo, dandomi la buonanotte, spegne la luce e si sistema girandosi verso di me, perciò il suo cazzo è direttamente appoggiato alla mia anca.
Oddio, che piacevole contatto. È ben sodo, caldo e ne sento le pulsazioni.
Debbo trovare il modo di fare qualcosa.
Faccio finta di addormentarmi, simulando un respiro profondo e regolare, dopo un minuto circa, mi giro su un fianco, dandogli le spalle e piegando le gambe, sì da appoggiare il mio culo proprio sul suo cazzo.
Filippo è ancora sveglio, si ritrae leggermente, ma lo spazio non è molto e io, meccanicamente e premeditatamente, spingo indietro il culo fino a ricreare il contatto, ma così le mie natiche si sono aperte un altro poco.
Ora il suo cazzo, ancora dormiente, è alloggiato nel solco delle mie natiche ed io ho un’erezione completa; lui non si ritrae, forse per non cascare dal letto, forse per non svegliarmi. Oppure comincia a piacergli?
Lo scopro presto! Sento che il cazzo di Filippo comincia a crescere e lui fa dei leggeri movimenti con le anche per farlo scorrere lentamente fra le mie chiappe. Io sono al settimo cielo, ma non voglio tradirmi.
Però decido in fretta di collaborare, perciò, sempre facendo finta di dormire, allungo la mano, come per spostare qualcosa che m’infastidisce, ed afferro quel caldo e vibrante cilindro, già duro come il ferro e con la cappella, completamente scoperta, tutta intrisa di liquido prespermatico.
Lui non si sottrae, mi lascia fare, ed io guido, dormendo, quella punta lubrificata al mio buco del culo, da tempo abituato a penetrazioni di cazzi eccitati.
Appoggio la punta del glande al mio buco del culo e lascio la presa, come se tutto avvenisse in stato d’incoscienza.
Filippo sta fermo per un minuto circa, quindi, con delicatezza, temendo di svegliarmi, mi blocca al fianco con una mano e comincia a spingere.
Non ci vuole molto per avere tutto il cazzo fin nella profondità del mio culo e sento i suoi coglioni a contatto con le mie chiappe. Quasi urlo per la gioia, ma continuo a far finta di dormire e simulo un movimento involontario di arretramento e ritorno, per far sfilare parzialmente il cazzo e reintrodurlo immediatamente.
Filippo si tranquillizza e comincia a scoparmi con delicatezza insospettabile, ma, udite, lascia la presa del mio fianco e s’impossessa del mio desideroso cazzo, che non potevo manovrare da solo, pena la scoperta del mio inganno.
Me lo mena con grazia, leggerezza ed abilità, intanto che prosegue a far scorrere la sua stanga con regolarità, senza sosta né scossoni, in un gioco che mi eccita sempre di più.
Dura a lungo la nostra scopata e alla fine esplodiamo contemporaneamente, lui nelle profondità delle mie viscere, riempiendomi di calda sborra, che purtroppo non posso leccare, io nella sua mano e le lenzuola.
Filippo ce l’ha ancora duro e non lo sfila dal mio culo, anzi per somma goduria, mi tiene ancora il cazzo nella mano e si appiccica con tutto il suo ventre ed il torace alla mia schiena, affondando la sua faccia nei miei capelli.
Sento il suo respiro ansimante, trattenuto a stento, ma mi muovo solo per assecondare le sue intenzioni e per aderire meglio al suo splendido e a lungo desiderato corpo.
Perdo la cognizione del tempo e non so quando mi sono assopito e quanto ho dormito, anche se non volevo perdere neanche un attimo di questa felice situazione.
Mi sveglio come da meraviglioso sono, sentendo che Filippo ha ripreso ad incularmi, mentre mi sta sparando un’altra splendida sega.
Faccio sempre finta di dormire, a costo di dargli l’impressione di essere completamente tonto e mi godo fino in fondo questo secondo round.
Ecco che riesplodiamo contemporaneamente ed ancora lui non sfila il suo cazzo dalla calda tana offerta dal mio culo.
Ci addormentiamo, credo davvero.
Quando la voce della zia si fa sentire per dire di non essere troppo pigri perché è quasi ora di pranzo e mia madre ha portato gli indumenti per cambiarmi, siamo ancora abbracciati, ma nessuno dei due fa commenti.
Filippo mi chiede: “Hai dormito bene?” ed io “Come un pascià! E tu?” “Come un angioletto” risponde.
Facciamo la doccia, ci rivestiamo e raggiungiamo la famiglia, che ci attende a tavola.
La giornata trascorre con la solita routine ed a cena Filippo propone “Perché non ti fermi anche stanotte? Tanto domani è S. Stefano”
Io accetto con tale entusiasmo che nessuno osa negarmelo.
È ovvio, che da Natale, mi sono fermato a dormire da mia zia tantissime altre volte....Buon Natale a tutti
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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