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La mia prima volta


di Sottomesso_83
22.10.2024    |    30    |    0 8.0
"L’erezione era a livelli massimi e quando ho tolto il perizoma ho scoperto, per la prima volta, che un pene eccitato e non toccato sbava..."
Nel 2005 ho 22 anni e internet non è ancora come oggi, ma siamo già abbastanza connessi e proprio attraverso un sito di annunci che ho conosciuto “Madame51”. Questo almeno era il suo nome in una delle chat dell’epoca. Dopo un primo contatto, infatti, abbiamo iniziato a messaggiare prima in chat, poi via SMS fino a quando, finalmente, dopo qualche mese di chiacchierare lei ha deciso che i tempi erano maturi per vedersi. L’appuntamento è a una ventina di chilometri da casa sua, in Toscana. Tre giorni prima del fatidico giorno, mi dà un ordine via sms “sabato dovrai indossare perizoma rosso e reggiseno”. Che dovessi essere tutto depilato me lo aveva già detto al telefono. Vado in panico perché devo procurarmi quell’intimo stando attento a non insospettire il venditore. Opto per un centro commerciale e, con qualche buffo stratagemma riesco a far credere a cassiera che fosse per una fidanzata. Non credo che gliene fregasse qualcosa, ma la Padrona mi confesserà più avanti di avermi chiesto questo anche per imbarazzarmi all’atto dell’acquisto. La sera prima vado di rasoio alla belle meglio, era infatti la prima volta che mi depilavo tutto, e al mattino indosso quell’intimo sotto i miei vestiti maschili. Arriviamo in un parcheggio di un centro commerciale , lei lascia la sua macchina e sale in auto con me. Come primissima cosa mi slaccia un bottone della camicia per controllare che sotto ci sia il reggiseno, c’è e lei sorride. Il mio cuore va a mille, ciò che da anni sognavo finalmente si stava realizzando con una donna più grande di me che mi prendeva molto per fisico, esperienza e approccio mentale. Arriviamo al motel e appena entrati in camera mi dice “spogliati”. Di questo ordine, così sintetico e diretto, ricordo ancora perfettamente il tono della voce. Inizio a togliermi la camicia anche le mani mi tremano dall’emozione. Appena la tolgo lei commenta il reggiseno, senza rispondere tolgo scarpe, pantaloni e calzini restando in perizoma rosso che non riesce però a nascondere l’erezione. Erezione che lei non ha commentato minimamente dando attenzione solo al mio essere in intimo femminile. “mani dietro la nuca e fai una piroetta” “fanne un'altra” “oh che bella troietta che sei” mi diceva facendomi sentire, con poche parole, un oggetto inanimato nelle sue mani. Dopo avermi fatto mettere faccia al muro e avermi palpato il sedere mi ha ordinato di spogliarmi completamente. L’erezione era a livelli massimi e quando ho tolto il perizoma ho scoperto, per la prima volta, che un pene eccitato e non toccato sbava. Cosa che lei non ha mancato di sottolineare con tono di superiorità. Una volta nudo come un verme ha controllato che la depilazione fosse stata eseguita bene (cosa che non era avvenuta) poi mi ha fatto mettere con i gomiti appoggiati al mobile su cui c’era la tv facendomi arretrare fino a essere a 90°. Ammetto che trovarmi in quella posizione, non per ordine immediato, ma per effetto di un movimento, ha aumentato, se possibile, la mia eccitazione. Mi ha tenuto in quella posizione per qualche minuto (che mi sembravano eterni) nei quali prima ha palpato le chiappe, poi si è messa un guanto, ha lubrificato un dito e lo ha messo dietro. Non è stata irruenta, ma non ha neppure tentennato. E’ entrata in modo gentile, ma deciso nel mio culetto vergine. Quando era dentro ha girato un po’ il dito spiegandomi che lo faceva per verificare che avessi fatto la pulizia. L’avevo fatta, ma, ero inesperto e non sapevo se le tre ore di viaggio potessero in qualche modo aver influito. Lo toglie e sento “bravo”, intuendo che tutto fosse pulito. Toltasi il guanto si è seduta sulla poltrona della stanza, ordinandomi di inginocchiarmi in “posizione da leccapiedi”. Che io ovviamente non sapevo quale fosse. Così me lo ha spiegato lei: faccia a terra, meni lungo i fianchi e culo in alto. Ho iniziato allora ad adorare le sue scarpe, che ricordo tutt’oggi: decoltee nere scamosciate con tacco. Poi, dopo alcuni interminabili minuti, Mi ha concesso di togliere le scarpe, ma non di leccare il piede nudo. Me lo ha lasciato un po’ vicino alla bocca e al naso ordinandomi di “respirare a pieni polmoni”. Era maggio, lei era senza calze e si può capire l’aroma che sentivo e che mi eccitava ancora di più. Poi mi ha messo due pinzette ai capezzoli e poi di nuovo sui piedi questa volta con l’ordine di leccarli. Ero così eccitato che non sentivo il dolore ai capezzoli, leccavo avidamente i suoi piedi nella posizione di prima. Ricordo ancora il profumo e il suo smalto rosso. Poi mi ha fatto mettere a zampe e le ho fatto da poggia piedi e lei di tanto in tanto con il piede muoveva la cordicella che univa le pinzette ricordandomi che se stimolati facevano male. “ti starebbe bene un bel plug, peccato che lo abbia dimenticato a casa” mi disse mentre giocava con le pinzette. Poi, mi ha fatto alzare e mettere con i gomiti sul mobiletto nella stessa posizione dell’ispezione iniziale e lì ha iniziato a frustarmi cosce e chiappe. Non avevo mai subito una frustata. Lei era premurosa, non mancava mai di chiedermi cosa provassi, salvo poi accompagnare un sorriso alle mie "lamentele". Poi ho commesso un errore: le ho chiesto se fosse possibile togliermi le pinzette dai capezzoli che iniziavano a darmi un po’ di dolore. Lei, senza dire nulla, me le ha tolte in modo deciso (facendomi capire che fanno più male quando si tolgono che quando si mettono) e dopo due secondi le ha rimesse aggiungendo “ora le sentirai mordere molto di più, così impari a parlare quando non ti è concesso”. Aveva ragione, mordevano quasi il doppio. Successivamente si è dedicata alle mie palle, prima soppesandole, poi palpandole infine schiacciandole. Ricordo ancora il suo sguardo mentre lo faceva. Godeva di testa nel vedermi succube. Dopo un’oretta tra umiliazioni, insulti frustate e giochi di capezzoli mi ha fatto rivestire, ovviamente con l’intimo femminile con cui ero arrivato. Ammetto di aver sperato che mi concedesse di toccarmi, cosa che ovviamente non è avvenuta. Dopo quell’incontro ci siamo visti altre due volte, molto belle, ma emozionalmente meno intense della prima. Poi, problemi famigliari ci hanno allonanato.
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