Lui & Lei
il mio incontro con Angela
di nicogodo
21.09.2023 |
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"Tra una chiaccherata e l'altra il tempo ora sì che il tempo ha preso a volare, siamo da tre quarti d'ora uno di fronte all'altra al tavolo da cucina ed il..."
...non è come me l'ero immaginata: è molto più bella...Sono in ansia, lo ammetto. Tra poco finalmente la incontrerò. Angela arriverà direttamente a casa mia. O almeno lo spero, perchè fino all'ultimo ho paura che si tiri indietro e che smetta di rispondermi ai messaggi, eppure l'ultimo me lo ha mandato che non sono neanche 5 minuti, scrivendomi che dalla rotatoria sulla statale ha preso la 3a uscita e ha visto il cartello del mio paese, quindi dovrebbe essere qua nel giro di pochi secondi; è per questo che il cuore mi batte sempre più forte ma al contempo la mente mi dice che non è possibile che accada veramente, che questa volta ci si inconterà.
Io e lei abbiamo iniziato a sentirci su annunci69 gradualmente, in un tira e molla durato parecchio, ma non si era mai arrivati ad un'incontro. Un po' perchè non si combinava di far coincidere i nostri orari così diversi, un po' per timidezza magari, e si rimandava ad un'occasione migliore che ancora non c'era stata. Le avevo proposto un caffè la sera: era troppo tardi. Le avevo proposto una cena a base di sushi che ho capito essere nostra passione in comune: aveva un altro appuntamento con un'amica. Sinceramente pensavo che forse non le interessavo più di tanto se sempre un impedimento aveva la priorità su di me e che forse avrei dovuto anche non insistere più, però lei è sempre stata così gentile nei miei confronti che sentivo era genuinamente dispiaciuta di non riuscire ad incastrare gli impegni. E poi dalle foto profilo era così bella: elegante nella scelta di alcuni capi di lingerie, sensuale nelle pose, con delle curve strepitose... il mio tipo di ragazza ideale in pratica, che a vedere quelle foto vedo-non-vedo mi viene una decisa erezione, non devo neanche pensarci se non sono a casa perchè è un attimo che mi spunti il durello dai pantaloncini e ho paura che si noti!
La immagino troppo una bella ragazza e sento di desiderarla tanto, ma che anche lei desideri me sarebbe un sogno...un sogno che per troppo ho voluto si realizzasse, così ho deciso di provare a giocarmela tutta questa mattina. O la va o la spacca. Sapevo che era libera di pomeriggio da un last che aveva pubblicato ieri sera sul tardi per provare a vedere qualcuno, ed essendo libero pure io le ho mandato il messaggio: “Ciao, hai qualcuno da conoscere oggi? Se no c'è quel caffè tra noi due che è in sospeso da troppo tempo, ti va di venirlo a bere direttamente a casa mia? So che è una proposta impegnativa e che sarebbe meglio il primo incontro in un luogo pubblico siccome ci sono tanti pazzi in giro, non mi offenderò se non te la senti, anche se dopo un anno che chattiamo penso di aver dimostrato che ti puoi fidare perchè se casomai stessi cercando una da ammazzare mi sarei già sfinito con te e avrei cercato un'altra potenziale vittima! LOLLLL” - Inaspettatamente mi ha risposto: “Si sono libera oggi e no, non ho nessuno da incontrare, dai possiamo vederci io e te, è tanto che ci scriviamo”. E lì, ho strabuzzato gli occhi, ho dovuto rileggere ben tre volte per assicurarmi dell'assenza di un NON che la mia mente mi avesse apposta fatto saltare, come per autogiocarmi una trollata. Ed era proprio corretto quello che avevo letto, era d'accordo di vederci. Dopodichè è stato tutto in discesa, ci siamo solamente accordati per l'orario e le ho spiegato come fare a raggiungermi, se il navigatore di Google le avesse dato istruzioni confuse, dopodichè ci siamo dati la buona notte.
E questo è tutto, mi resta solo di aspettar....ODDIO ECCOLA! C'è una 500 bianca che sta entrando dal cancello di casa mia proprio ora! Non le avevo chiesto che macchina guidasse e lo scopro ora: proprio la 'spostafighe' per eccellenza. Ottima scelta per una lei, non avrei immaginato nulla di diverso.
Mi faccio coraggio, esco di casa e mi sbraccio per farle segno dove parcheggiarsi e non finire nello scavo del vialetto in costruzione, sarebbe un peccato farle infangare la 500 e distruggere un paraurti...!
Mi sale la tensione ma cerco di non farlo notare...vedo che spento il motore si sta divincolando all'interno dell'abitacolo...chiudere l'app di Maps, l'autoradio, prendere la borsetta dal sedile davanti, una giacca di jeans dal sedile dietro, slacciarsi la cintura...quante cose da fare! Cose che rubano secondi di vita che sembrano minuti interminabili. Mi sembra cortesia andare verso di lei a farle i primi saluti, chiuderle la portiera una volta scesa. E finalmente ecco che scende e io me la trovo davanti. Vedo questa ragazza coi capelli lunghi, non troppo alta, non bella come me l'ero immaginata....di più. Vestita casual ma attentissima all'abbinamento dei colori, rossetto che si intona alle scarpe e la borsetta, dei jeans normali che le stanno da dio e una maglietta con una scollatura che lasciano intravedere un seno che così non si era mai visto prima - come cantava il buon Max ai tempi d'oro. Spero di non tradire l'emozione facendo tremare la voce. “Ciao!” - le faccio - “non ci hai messo tanto ma siccome è un casino di tempo che volevo conoscerti mentre stavo ad aspettarti il tempo non passava mai”. Mi fa lei: “Se prendevo l'autostrada arrivavo prima però avevano scritto che c'era un incidente e non mi fidavo, così ho fatto la strada per i paesi e sono stata di più. Scusa... anche io avevo curiosità di conoscerti, sai”. Ci siamo dati un bacino di saluto sulla guancia così ho potuto anche sentire il suo profumo, pure questo curato, abbinato alla persona proprio. Un'essenza delicata e data con parsimonia, non zanfate di prodotto che coprono l'odore naturale della pelle. Stando vicino al suo collo ho percepito quelli che definirei 'aromi naturali': l'odore di una ragazza semplice, non una influencer montata dei giorni nostri, una ragazza che sceglie prima di essere e poi apparire. Orgogliosa di essere concreta, non si fissa con palestra e cazzate varie, appare al naturale con le sue curvette, che per me sono adorabili. La accompagno verso l'ingresso di casa, mi pare essere un po' imbarazzata, sicuramente ha anche un po' di timidezza, non è abituata a queste situazioni: magari come me cerca le persone giuste, quelle pratiche, che non cercano prestazioni e aspetto da copertina e non capita spesso di trovarne.
Le dico di stare tranquilla, di appoggiare pure la borsetta e la giacca vicino all'ingresso e la faccio accomodare in cucina. Penso tra me e me: “speriamo che non rimanga schifata dagli scatoloni che ci sono in giro...oh sono un uomo che vive da solo d'altronde!” Per non darle troppo tempo di distrarsi a guardare il mio eterno disordine le chiedo come lo vuole il caffè. “Espresso, orzo o al ginseng, quale ti va?” - “Mhhh, al ginseng grazie! Senza zucchero” - “Ok perfetto! Lo prendi come piace a me, neanche io ci metto lo zucchero, allora ne faccio due uguali” - intanto che la macchina del caffè va in temperatura le tiro fuori dalla dispensa dei biscotti semiartigianali che io adoro e mangio nelle occasioni migliori, e questa è una di quelle. Non li aveva mai provati mi dice...ne prende uno subito e lo sgranocchia “Buono!” - mi fa - “Un po' duretto ma buono”. La macchina avverte che è pronta così mi metto a fare un caffè dopo l'altro e servo le due tazze sul tavolo, una a lei, per prima, e l'altra a me.
Il caffè: decisamente necessario per recuperare la lucidità ora che lei sta per davvero davanti a me e una scusa per conversare già da subito, tra un biscotto e l'altro, intanto che si fredda.
Ci troviamo bene a parlare, lei non mi guarda tanto negli occhi, la sua timidezza la percepisco, la sua voce è delicata ma ferma ed è sincera e onesta nel chiarire cosa vuole: al momento non cerca un fidanzato, che ha avuto una storia seria molti anni fa ed è stata tanto male, che ora preferisce svagarsi ma senza saltare da un palo all'altro...l'ideale sarebbe di trovare una persona fidata, che non sia possessiva né gelosa, di mentalità aperta, che assecondi i suoi desideri. Come la capisco...
Ci troviamo bene già da subito, in sintonia sulle nostre volontà e obiettivi di vita nel breve, la conversazione fluisce, ma ancora non abbiamo riso insieme, non so com'è il suo sorriso, non abbiamo rotto il ghiaccio fino a quel livello, ma qualcosa mi dice che succederà e non ne vedo l'ora.
Tra una chiaccherata e l'altra il tempo ora sì che il tempo ha preso a volare, siamo da tre quarti d'ora uno di fronte all'altra al tavolo da cucina ed il caffè è finito nelle tazze di entrambi da un po'. E pure i biscotti sono finiti, li abbiamo mangiati con voracità, devono essere piaciuti pure a lei. Ora è il momento di capire se le può bastare così per questa volta: conosciuti ci siamo conosciuti, sicuro c'è sintonia e credo che potremmo rivederci in seguito. Oppure se le va di stare ancora un po' da me, che è la cosa che ovviamente io desidero di più, per cui per saperlo le propongo se le va di metterci più comodi sul divano in salotto “Guardiamo un po' di tv?” - Lei annuisce. WOW. Allora la accompagno. Mentre lei si siede io accendo l'impianto audio-video e cerco il telecomando... sparito... ma dove lo ho messo l'ultima volta? Mamma mia. Ah eccolo, dietro il cuscino. Telecomando in mano facciamo un po' di zapping entrambi schifati, la tv è sempre più scaduta, nel pomeriggio non c'è niente, almeno ci fosse Bim Bum Bam con i cartoni come una volta, sarebbe molto meglio quello che mandano ora; la De Filippi proprio no. Mi dice che lei non guarda tanta tv, meno male.
“Vuoi che metto un po' di musica, piuttosto?” - le chiedo - “Si, dai meglio!” - mi risponde così mi alzo e tiro fuori dal mobiletto un cd di musica elettronica piuttosto lounge, che mi sembra si adatti alla nostra situazione. “Cavolo, usi ancora i cd, non hai Spotify?” - mi fa lei - “Eh si, ho cd e vinili, pensa che uso anche le audiocassette ogni tanto!” - replico io con orgoglio ma anche piuttosto sicuro di sembrarle un boomer.
E' stupita ma non pare disgustata, meglio così, allora le faccio sentire questo disco; fossi da solo alzerei al volume da far vibrare il divano, ma voglio rilassarla, non assordarla, e sinceramente questi brani son adatti per un sottofondo, non per dominare la scena. A volume basso possiamo ancora conversare, tra l'altro. Tornando sul divano mi metto un po più vicino a lei, non mi sembra di osare tanto siccome la noto già più abituata alla mia presenza e credo che la musica farà bene ad entrambi. Parliamo ancora un po' di noi, delle nostre abitudini, ma rispetto a prima le conversazioni sono più personali, più brevi. E' solo dalla traccia 7 che i nostri dialoghi si smorzano del tutto, resta solo la musica. Lei chiude gli occhi e appoggia il viso sul mio petto e io prima le do un bacio sui fluenti capelli e glieli accarezzo e poi le cingo il bacino con la mano, le accarezzo il pancino, è così dolce il momento e lei è tanto morbida...ne ero certo fosse una tenerona se si lascia andare.
Sono sensazioni di grande rilassatezza e piacere...anche se i desideri più carnali si fanno sentire... vorrei sentire ancora più com'è la sua morbidezza, toccare più su..io salgo un po' con la mano ma non più di tanto perchè ho paura di come reagirà, lo vorrei, ma non vorrei nemmeno contrariarla, rischiare di rovinare una situazione che già così era perfetta per il fatto di aver voluto troppo. Allorchè lei tira su il viso e mi guarda con un sorrisino facendomi: “Sono timida io ma anche tu non scherzi! Hai paura di toccarmele?” - “No, non ho paura, anzi magari è proprio che ho troppa voglia!” - ammetto io. “Lo so, mi sono accorta! È da quando sono scesa dalla macchina che me le guardi!” Mi spiazza e mi viene da ridere e ride anche lei, finalmente vedo il suo sorriso ed è un sorriso sia malizioso ma anche gioioso, sincero. Pure lei vorrebbe quello che voglio io, ora lo ho capito. Anche lei desidera il piacere da me, così non mi tiro indietro...vado su con la mano e inizio a toccarle il seno destro da sopra la maglia: che abbondanza, che morbidezza...è divino. La mia mano non si ferma più e anche l'altra non può resistere di partecipare al gioco, così accorre in suo aiuto. La sto cingendo da dietro e le sto palpando entrambe le tette, che bello! “Aspetta” - mi fa, con una mossa che sembra quella di un prestigiatore si infila le mani sotto la maglietta, prima dietro e poi davanti, si divincola ed estrae dalla scollatura il reggiseno in meno di cinque secondi. Io rimango allibito: non indosso reggiseni, so solo come si tolgono da svestiti - e anche lì ad allentare i fermagli mostro la mia imbranatura - ma con una maglia sopra nemmeno in un'ora sarei riuscito ad eseguire questo numero da escapista, non credevo neanche si potesse fare. Come cavolo ha sfilato le spalline? Bho. “Così sto più comoda e tu tocchi meglio!” Lo getta sull'altra sponda del divano e si rimette attaccata a me e di fronte a quella ammissione io non posso rinunciare alla facilitazione concessami: metto subito la mano dentro la sua maglietta da sotto e finalmente posso raggiungere le sue tette senza tessuti di mezzo...gliele palpo in tutti i modi possibili, le strizzo le premo l'una contro l'altra, col dito le stimolo i capezzoli...vedo che le piace! E' un attimo che iniziamo a limonare duro, le nostre lingue si cercano si inseguono, si attorcigliano...ci passiamo tanta saliva mentre gioco con quelle tettone per minuti interminabili finchè lei mi mette la mano sui pantaloni...lo sente che lo ho duro, me lo preme...la più bella delle torture! “Me lo fai vedere?” - mi chiede - “Si certo” - rispondo io, abbassandomi i pantaloni senza neanche sciogliermi il bottone, tanto stavano già cadendo da soli per la voglia di liberare il mio cazzo. Rimango in mutande ma lei non me le lascia neanche togliere che mi infila la mano sotto e me lo stringe. “Mhhh” - ha un gemito, le deve far piacere stringermelo e comincia a menarmelo su e giù sotto le mutande. Non resiste a farlo che solo per pochi secondi, poi e con l'altra mano si aiuta a liberarlo dalla sua prigione. Sono eccitatissimo, di marmo... lei me lo tiene in mano e mi guarda con lo sguardo maliziosissimo: sa benissimo cosa mi piacerebbe che mi facesse. Non serve dire niente: lei ruota un poco il busto avvicinandosi al mio inguine, si sposta i capelli e mentre con una mano mi masturba piano con la lingua inizia a leccarmi la cappella. Che sensazione paradisiaca, la sua lingua su di me...estasi totale. Come fa a sapere che è il modo migliore per darmi piacere? Che mi piace averlo succhiato ma ancora di più se mi viene leccato dalla base alla punta, come si farebbe un ghiacciolo!
Nonostante sia distesa su di me io posso ancora allungare la mia mano sinistra su di lei, vorrei ancora toccare le sue morbidissime tette ma se mi sforzo posso raggiungere il suo basso ventre. Lei ha capito dove voglio andare a parare e allarga le gambe in modo che io possa toccare meglio. Certo ci sono i jeans, non sarà facile senza sbottonarla, per adesso le farò solo delle carezze, penso, ma già sfiorandola sento che lì in mezzo c'è dell'umido... lei si accorge che io me ne sono accorto, e mi fa: “Scusa, avevo tanta voglia, mi sono un po' bagnata” - “Ma stai tranquilla, non mi dà fastidio!” - le faccio io e capendo che ormai lei desidera tutto quello che desidero io, mentre ancora non smette di leccarmelo faccio uno sforzo per arrivare con entrambe le mani su di lei, slacciarle il bottone e abbassare la zip, così posso infilare la mano completamente dentro... Mamma mia, che fradiciume, è proprio bagnatissima, le mutandine sono da strizzare...deve essere anche depilata, tocco tutto dentro lì e sento morbido, al massimo solo un po' di puntine di pelo. Quando ritraggo la mano mi si è bagnata del suo umore, che posso annusare e poi leccare. E' un sapore salato e dolce allo stesso tempo, non acido, piacevole...sa di desiderio. “Ok allora però non puoi stare così ti devo asciugare io”. Prendo l'iniziativa: mi alzo dal divano, le tolgo le scarpe e dal basso verso l'alto le sfilo i jeans...lei mi guarda stupita e divertita dalla mia presa di coraggio ma mi lascia fare. Le chiedo di sedersi comoda sul divano, appoggiare bene la schiena sullo schienale e di aprire le gambe...forse non aspettava altro, anzi sicuramente si. Lei molto diligente mi accontenta fiduciosa, io mi abbasso in ginocchio sul pavimento, mi dirigo con il viso in mezzo alle sue gambe: il suo sesso è ormai in mio potere; con il dito le scosto le mutandine infradicite e scopro una figa grondante all'inverosimile, bella grossa, con solo una strisciolina di pelo sopra la clitoride, inizio a leccargliela prima dolcemente con solo la punta della lingua, poi andando su e giù internamente con la lingua piatta sulle grandi labbra...a questo punto le mutande sono solo un fastidioso impiccio e le tolgo pure quelle...capperi quanto sono pesanti piene di umore, son da strizzare...vorrei tenerle per me :) Ora è il momento giusto: senza intralci in mezzo con entrambe gli indici delle mie mani posso divaricarle le piccole labbra e scoprire l'interno del suo buchino, che posso raggiungere infilandoci la lingua..., prima glielo lecco tutto intorno e tento di sollevare la clitoride, poi mi sforzo di andare in profondità. Lei da rilassata che era comincia ad emettere gemiti ed agitarsi, e mica poco. “Oddio si continua così!” - mi fa... - a breve la seconda parte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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