Lui & Lei
Tuffo in mare
di Naturista888
24.08.2023 |
88 |
1
"A pochi metri da me, leggermente spostati sulla destra, erano sdraiati due ragazzi, lei, in particolare, aveva rubato i miei occhi..."
La sabbia era segnata dei segni dei miei passi, un piccolo sentiero, di neanche 15 metri, calcato più e più volte dal mio arrivo.L'unica tregua dal caldo torrido di questa mattina di agosto era pellegrinare dall'asciugamano al mare, abbassare la temperatura corporea, tornare al punto di partenza e aspettare che il sole lasciasse solo sale sulla pelle.
Si stava bene, caldo, caldissimo, ma si stava bene.
La spiaggia non era affollata, a tratti si alzava un pò di vento, il mare era calmo e pulito.
Tutto faceva da cornice a un altro particolare che da solo sarebbe bastato a trasformare un pessimo contesto in un piccolo paradiso.
A pochi metri da me, leggermente spostati sulla destra, erano sdraiati due ragazzi, lei, in particolare, aveva rubato i miei occhi.
La guardavo rapito, dalle unghie rosse delle dita dei piedi, risalendo lungo le sue gambe, femminili, eleganti.
I miei occhi colpiti dal sole si consolavano sulle curve di un sedere rotondo, tonico, con una linea meravigliosa che separava il gluteo dalla coscia, coperto appena da un costume azzurro.
Il suo seno, nudo, mostrava i segni del costume che spesso deve averlo protetto dai raggi del sole, i capezzoli spuntavano come fiori da cogliere e gustare, l'ombelico, un piccola fossetta in una pancia piatta e il viso, dolce, sensuale, meraviglioso, contornato da capelli mossi e lunghi.
Appena arrivarono ero nudo, sdraiato, perso nella lettura di un libro.
I miei occhi si fermarono su di lei quasi attratti da una forza magnetica e fu un susseguirsi di azioni, reazioni e situazioni di cui persi il controllo.
Non avrei dovuto, ne voluto, guardarla in quella maniera, troppo intensa, troppo invadente.
I miei occhi non la guardavano, la esploravano, scavavano tra le costole, affondavano nelle pieghe del suo corpo e negli angoli nascosti, acquisivano competenze tipiche di altri sensi.
Guardando i suoi seni percepivo la durezza dei capezzoli, sentivo il sapore del sale nelle pelle, nell'ombelico e neanche la stoffa che copriva il corpo della ragazza era un freno per queste esperienze extra sensoriali e guardando le mie dita mi sembrava di sentirle bagnate, umide, dopo essersi perse dentro di lei.
Questo viaggio lo feci senza muovermi e molto velocemente, loro quasi accorgendosi di questa mia invadenza si girarono verso di me, mi guardarono, si scambiarono due parole e risero.
Quando pensi a cosa faresti a un corpo a te vicino vedere che lei, invece di viaggiare sulla tua lunghezza d'onda, ride, non è il massimo delle situazioni e questa sua reazione ebbe il merito di riportare la mia mente al suo posto.
Ripresi il controllo delle mie azioni, almeno di quelle volontarie, perchè mi accorsi che non tutto era propriamente sotto controllo.
Il mio viaggio mentale aveva portato un erezione intensa, evidente, quasi dolorosa.
Mi colse in imbarazzo, capii che forse i ragazzi ridevano proprio per quello, non per scherno, ma proprio per la sorpresa di vedersi puntare in quella maniera da un ragazzo con un erezione così evidente.
Dovevo rimediare, non avevo voglia di mettermi il costume, era bagnato e sabbioso, così decisi di buttarmi velocemente in acqua, il freddo del mare avrebbe fatto il suo dovere e nel frattempo avrebbe nascosto la cosa.
Entrai, a passo svelto e mi tuffai, abbandonando dopo poche bracciate il corpo, respirando profondamente e lasciando il mare a sostenermi.
Si stava bene, in perfetto equilibrio, il caldo del sole compensato dal fresco dell'acqua, il peso del corpo sostenuto da forze opposte.
Mi persi in questa situazione per parecchi minuti, quasi scordando il perchè della mia corsa in acqua.
Decisi di uscire, feci due brevi immersioni e nuotai sfiorando col petto la sabbia, fino a che non fu più possibile per il fondale troppo basso.
Quando mi misi a camminare me la trovai davanti, stava facendo il percorso opposto, era lei, accaldata, pronta a tuffarsi.
Mi guardò, sorrise, quasi per cortesia, ricambiai, il suo sguardo si abbassò, tornò in alto, sorrise ancora.
Questo suo gioco di sguardi mi scosse, rimasi immobile, a un passo da lei.
"vedo che va meglio" disse, senza un velo di imbarazzo
"si, scusa, è che.."
"scusa per cosa?"
"no vabbè, insomma, non penso che sia il massimo trovarsi un ragazzo a pochi metri nelle condizioni in cui ero io, magari da fastidio"
"perchè?"
"non so, può essere"
Lei mi guardava, un volto dolcissimo e sexy, la bocca carnosa dove facevano capolino gli incisivi, bianchi, dritti, sembrava che la perfezione abbondasse in ogni sua parte del corpo.
"è strano quello che hai detto " riprese lei
"hai avuto una reazione del tutto spontanea e che dimostra apprezzamento, oltretutto difficile da controllare, in una spiaggia naturista, dove è normale essere nudi, e te ne stai scusando... cioè ti stai scusando con me perchè il vedermi ti ha eccitato... è strano, no?"
Il suo discorso non faceva una piega, continuavo a guardarla, fece una piccola pausa e poi riprese.
"se ti dicessi che appena ti ho visto entrare in acqua mi hai eccitata come reagiresti? e guarda, non mentire, perchè sei nudo e alcune reazioni non riesci a nasconderle... io si, volendo si, almeno in parte".
Ero confuso, frastornato, stavo davvero parlando di erezioni e eccitazione con una bellissima ragazza sconosciuta?
"vabbè, poco importa, com'è l'acqua?"
Dicendo questa frase il suo corpo cominciò a entrare in acqua, il mare prima coprì i piedi e poi cominciò ad abbracciarle i polpacci, fino alle ginocchia.
Tornai verso il mio asciugamano guardando questa non definibile creatura, appena i miei occhi si staccarono dal suo corpo incrocia lo sguardo del suo ragazzo.
"ciao - mi disse sorridendo.
"ciao"
"si sta bene in acqua?"
"si si, benissimo"
"io non ho voglia, vorrei stare qui da solo un pò a rilassarmi"
"si sta bene anche fuori"
Ci scambiammo queste poche parole in movimento, la mia testa girava verso di lui mentre i miei piedi avanzavano verso l'asciugamano, poi lui riprese.
"si, benissimo, però lei da sola in acqua non ci sta volentieri e ora mi chiama di sicuro, ci vorrebbe qualcuno che le fa compagnia, ma non ho molta voglia".
Rimasi a guardarlo, per pochi secondi, poi annuii, mi girai verso il mare e tornai in acqua.
"eccoti...troppo caldo fuori?"
"diciamo di si...mi ha detto il tuo ragazzo che da sola ti annoi"
"si, più o meno, dipende da cosa faccio. se voglio leggere, o nuotare, o ascoltare musica va bene anche da sola... per altre cose insomma"
L'acqua ci copriva fino a metà coscia, lei mi guardò e sorridendo disse
"aspetto le tue scuse"
Abbassai lo sguardo e capii che il mio corpo aveva capitato molto prima di me cosa stesse per succedere.
Mi avvicinai a lei, la sua mano si abbassò a guidare la mia erezione verso l'alto, senza che restasse una barriera tra i nostri corpi.
Ora tra noi due c'era solo il mio cazzo, dritto, compresso tra la sua e la mia pancia.
Lei guardò verso la pineta dietro la spiaggia, mi guardò e disse di seguirla.
Passò accanto al suo ragazzo, che si alzò, prese un asciugamano e ci venne dietro.
Entrati in pineta la strinsi al mio corpo, le mie labbra morivano dalla voglia di assaggiare le sue, di sentire il sale sulla pelle, il sapore della lingua, del collo, dell'orecchio.
Comincia a baciarla e a morderla, lei tirava indietro la testa mugolando, le misi le mani sul culo, ancora coperto dal costume azzurro e la presi con forza, per poi sollevarla.
Le mia dita cercavano il suo sesso, volevano affondare, cercare, esplorare, avere piacere dando piacere.
La trovai bagnata, bagnatissima, le tolsi il costume e la sdraiai sopra l'asciugamano che il suo ragazzo aveva steso.
La mia bocca finì subito tra le sue gambe, il suo sesso nudo, liscissimo, bagnato, aveva il sapore del mare, il gusto della passione, la consistenza di un frutto maturo dove affondare le labbra.
Sentii il clitoride indurirsi sotto la mia lingua, i suoi umori scendere sulla mia mano che sosteneva il suo culo, poi entrava dentro di lei.
La voglia di averla, di farla mia, era seconda solo al piacere di sentirla godere a ogni mio movimento.
La lingua sapeva esattamente dove colpire, le dita quando entrare, i ritmi perfettamente coordinati verso il piacere, che inevitabilmente esplose.
Lei si scosse, il suo sesso si contrasse intorno alle mia dita e ogni piccola pressione era il segno di un orgasmo che stava correndo da li alla sua testa.
Allungò una mano, spostò la mia faccia e mi disse di entrare, subito, ora.
Affondai dentro di lei, in quel lago di piacere, senza trovare la minima resistenza.
Lei strinse le gambe dietro la mia schiena e mi incitò, con forza, con violenza, chiedendo, implorando di accelerare.
Sconvolta dall'orgasmo, voleva sentirsi femmina sotto il controllo del maschio che l'aveva fatta godere.
Mi sollevai, liberandomi dalla morsa della sue gambe, cominciando a prenderla guardandola negli occhi.
Aspettavo che lei li aprisse per guardarmi e affondavo, secco, veloce, restando dentro.
Le tenevo una gamba sollevata, in alto, ogni affondo faceva scontrare il mio bacino sul suo clitoride, già esausto per la precedente battaglia.
Non andavo più al ritmo che mi chiedeva lei, bramosa di vedermi esplodere in un orgasmo come quello appena ricevuto, frettolosa, ingorda e ansiosa di ristabilire le distanze.
Ora rallentavo e acceleravo, gustando il piacere di ogni sua reazione, vederla urlare, in silenzio, per non attirare attenzione, era una meravigliosa tortura.
Guardarmi entrare in quel sesso liscio, perfetto, aperto per me mi eccitava.
Poi lei mi disse di venire.
Sembrò un ordine che arrivò dritto al mio cervello, affondai un paio di volte e uscii appena in tempo prima di esplodere, arrivando sul suo seno, poi due volte sull'ombelico, il quarto schizzo ebbe la violenza del primo a le sfiorò il collo.
Poi anche io mi calmai, raggiungendola nella pace post orgasmo, guardando quelle unghie rosse dei piedi, il piercing la naso, le sue labbra carnose e il suo sesso meraviglioso... la baciai e mi sdraiai.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.