Lui & Lei

Pelle


di MisterGrey
12.11.2016    |    8.091    |    2 8.2
"Lei mi guarda come a dire “che stiamo facendo!!!” ed io penso “in realtà quasi nulla, anzi troppo!!”..."
Tempo fa decidemmo di organizzare il capodanno nella villa di un amico che, non usandola, ce l’aveva messa a disposizione o meglio avevamo fatto una sorta di scambio equo. Io mi occupavo di seguirla nelle pulizie e manutenzione ed in cambio lui me na dava l’uso.
Lo scambio andava più che bene essendo attrezzata in modo eccellente.
Oltre alla bellezza della casa e del giardino, di quelle che ricordano le Ville di “Melrose Place”, aveva una dotazione d’eccellenza per la quale il mio amico aveva speso cifre da capogiro. Una piscina esterna, un angolo barbecue e bar esterno, una sala giochi, un salone per le feste ed una cucina davvero spettacolare open space che sovrastava l’enorme salone.
Il pezzo forte di tutta la proprietà era, però, l’area relax attrezzata con Sauna, doppia doccia “cromatica”, solarium ed una favolosa vasca idromassaggio di quelle grandi con ben sei posti comodi.
La proprietà si trovava a pochi km da casa nostra e, per questo, non avevamo avuto modo di usarla per più giorni ma quell’anno ci ritrovammo a non aver organizzato nulla per il capodanno e nelle nostre stesse condizioni una coppia di amici.
Ok, è l’occasione adatta e decidiamo di organizzare un capodanno Relax-SPA. Bella Idea!!!
Iniziamo ad organizzare quando mia moglie mi chiama per dirmi di aver parlato con il fratello e che, essendo soli, sarebbero stati felici di aggiungersi a noi.
Le dico subito che non ci sono problemi e di farli venire già dal pomeriggio “magari per le 17 in modo da dare una mano per la preparazione del cenone.
Lei mi risponde “credo che lui si riferisse al fatto di venire più giorni, a passare con noi il capodanno in Villa”
“Ah! Ma sono da soli? E i figli?”
“I ragazzi si sono organizzati con gli amici e verrebbero solo loro due”
“Ok” rispondo io un po’ preso alla sprovvista “la casa è grande e ci sono tante camere, non ci sono problemi”.
Non penso più a questa cosa fino a quando, il giorno dopo, non vado in Villa con l’amico dell’altra coppia per iniziare a vedere il da farsi poiché è chiusa da quasi due mesi.
E’ tutto in ordine ed in effetti pulito e la signora delle pulizie dovrà giusto fare una passata per la polvere e poco più. Controlliamo le varie zone, le attrezzature e arriviamo all’area “relax” dove mi viene un sussulto guardando la vasca idromassaggio.
“Oh… ma… non ci avevo proprio pensato”.
Mia cognata Elena, più grande di me di almeno 10 anni sui 45 ma… che fisico!
Quando ho iniziato a frequentare la casa di quella che sarebbe diventata mia moglie io non avevo ancora trent’anni, lei già quaranta. Una Gran Bella Quarantenne!
Appena conosciuta notavo il suo mettersi in mostra nei miei confronti, sempre in modo discreto e pulito ma, cavolo, la cosa mi eccitava di brutto.
Ci scambiavamo sguardi, occhiate ma mai oltre questo poiché con un po’ di sale in zucca… provarci con una cognata non è ne intelligente ne corretto nei confronti di chi ti ha accolto in famiglia.
Sono passati degli anni e vari episodi mi hanno dato l’opportunità di guardarla anche in situazioni che definirei intime (pigiama, mare e anche qualche passaggio in accappatoio) e naturalmente la mia eccitazione ha toccato vette elevate pensando a lei.
Man mano il rapporto si è inevitabilmente trasformato dando precedenza al rispetto e anche i miei pensieri torbidi su di lei sono via via svaniti.
Oggi, però, penso a lei, ormai cinquantenne in questa sauna e in questa doccia e addirittura ad un possibile incontro in idromassaggio.
All’improvviso la questione mi preoccupa. Sembra che sensazioni e pensieri per lei stiamo improvvisamente risvegliandosi. “E se mi viene duro guardandola e se ne accorgono gli altri?”
Mi fermo un attimo quasi immobilizzato da un sentimento che è molto vicino alla paura.
Ok, sangue freddo non pensiamoci, eviterò situazioni imbarazzanti, evitiamo cazzate!

Dopo due giorni siamo in Villa tutti e 3 con le rispettive mogli.
L’altra è una bella coppia, lei è un viso dolcissimo, di poco più giovane di noi e con un corpo davvero stupendo.
Ma il mio pensiero e sempre a mia cognata e più cerco di non pensarci e più mi viene su.
Al contrario delle mie preoccupazioni due giorni passano tranquilli, divertenti e spensierati ed oggi è l’ultimo giorno e poi stasera si torna tutti a casa.
Ho fatto colazione presto sono il primo a svegliarmi, accendo l’idro e il riscaldamento. appena tutto è ok mi spoglio indosso il mio costume ed entro in acqua per godermi l’ultimo giorno.
Il rumore della vasca si sente nella parte bassa della casa ed entro breve, uno alla volta, sono tutti in costume, in vasca. Sei posti esatti credo che siamo un po’ giusti ma è bello uguale.
Mia cognata è di fronte e cerco di non toccarla con le mie gambe altrimenti la reazione sarebbe, da parte mia, disastrosa in più con un costume tipo slip. E’ difficile in così poco spazio evitare contatti ma è tutto sotto controllo occhi chiusi e rilassato mi lascio massaggiare dall’acqua.
Tutto una meraviglia ma la mia mania di alzare la temperatura dell’acqua al massimo inizia a mietere le prime vittime.
Per prima va via la compagna del nostro amico ed uscendo ci mostra un culetto da concorso, subito dopo lui e a seguire mio cognato.
Io, mia moglie e mia cognata siamo ancora li e inizio a pensare a quel che succede se si alza la persona sbagliata. Nulla tengo duro faccio finta di rilassarmi e tengo la testa indietro e gli occhi chiusi, soprattutto quelli, visto che il movimento dell’acqua muove il seno molto grande di mia cognata.
5 minuti e mia moglie esce, lasciandoci soli.
Ovviamente nessuno si preoccupa della cosa, cognati seri e perbene chi penserebbe ad altro? Nessuno tranne me…

Appena se ne sono andati abbiamo steso le gambe per stare più comodi e l’acqua ce le muove. Io fatico a tenere gli occhi chiusi e mi sforzo di tenere la testa all’indietro. “Che situazione” penso “quasi da film… solo che questo non è un film”.
Non resisto del tutto e, con la scusa dell’acqua che le muove, sposto la mia gamba destra piano piano appoggiandola alla sua. Appena le gambe si toccano un brivido lungo la schiena ed il mio cazzo che in un lampo si indurisce ricordandomi quanto è eccitante questa donna.
Dopo pochissimo lei, alla stessa maniera, appoggia il suo piede all’interno della mia coscia a 5 cm dal mio cazzo duro.
Non resisto, alzo la testa, apro gli occhi e guardo verso il suo piede restando qualche secondo così mentre sento il mio cazzo sempre più duro alzare leggermente i lati del costume.
Alzo gli occhi e lei mi sta guardando il pacco, si tra le cosce, con uno sguardo tra il curioso e l’eccitato.
I nostri sguardi si incrociano e mi sento un caldo estremo ed un fremore attraversare il corpo ed il cazzo esplodere al limite del doloroso.
Quanto siamo vicini a farlo adesso? Troppo!!!
Richiudo gli occhi, tiro la testa all’indietro e con tutta l’eccitazione e la voglia di lei stringo la gamba verso di lei, prendo il suo piede nella mia mano e l’avvicino al mio cazzo!
“Sono un pazzo cosa sto facendo?” penso, ma l’istinto supera la ragione.
Lei è passiva ma mi lascia fare anche quando spostando il costume le poggio il cazzo duro sul piede… lei lo spinge verso il mio cazzo iniziando a muoverlo con un massaggio forte, le dita che toccano la punta e il tallone a spingere sulle palle… la sento tramare mentre lascia scappare un gemito che, come mai mi è successo nella mia vita, mi fa schizzare sul suo piede… la mia sborra sulle sue dita scivola sulla sua pelle per finire in acqua.
Lei mi guarda come a dire “che stiamo facendo!!!” ed io penso “in realtà quasi nulla, anzi troppo!!”.
Continuiamo a guardarci ancora per qualche secondo… lei si alza guardandomi il cazzo ancora fuori dal costume ed ancora duro… si gira uscendo dalla vasca mostrandomi il culo, con il costume finito tre le chiappe a mo di perizoma, come non aveva mai fatto.
Giuro di essere rimasto li per un po’ a pensare alla cosa senza il coraggio di alzarmi.
Dopo quel momento di eccitazione la ragione aveva ripreso il controllo e mi sentivo in colpa per non essere riuscito a trattenermi.

Da li tutto è andato liscio. Non ci siamo visti per qualche giorno e, quando è successo, tutto era tornato alla norma tranne che evitavamo accuratamente di stare da soli in una stanza.
Sono passati alcuni anni da allora e sapete cosa rimane di quell’esperienza? Che ogni qualvolta lei, soprattutto d’estate, accarezza il piede “quel piede” mi viene duro come una roccia.
E sono più che certo che quelle carezze non siano mai casuali e che si diverta a torturarmi un po’.
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