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Un mio vicino di casa


di Membro VIP di Annunci69.it AntonellaTrav6
29.07.2024    |    2.158    |    4 9.1
"Venni avvolta da una vampata di odore di sesso: a cosa paragonarla non so, impossibile trovare una similitudine..."
Avevo sempre guardato con occhi carichi di lussuria un mio vicino di casa, sposato con una donna bellissima e padre di una figlia adolescente. Non lontano dalle nostre case c'era un boschetto dove spesso lo incrociavo mentre io correvo e lui portava a spasso il suo cane pastore tedesco di nome Argo. Ho sempre avuto parecchia paura dei cani di grossa taglia, ma di Argo ancora di più perché mi guardava sempre con occhi incattiviti, abbaiando e ringhiandomi contro anche a distanza di anni. Devo essere onesta, anche ora, quando vado a correre, tutti i giorni sotto i pantaloncini metto sempre un perizoma di pizzo; non so perché ma mi eccita molto questo particolare. Quel pomeriggio richiamata da un abbaiare insolito e da movimento oltre gli alberi del mio sentiero abituale, mi diressi verso quella direzione. A terra pagine strappate di giornali porno aperte, con lunghe colonne di testo, corpi di donne, di maschi, bocche su bocche, bocche sul sesso, lingue aguzze puntate sul clitoride, lingue prensili attorcigliate alla cappella, lingue rosa, lingue pallide o rosse e forellini di culi ben in vista. Venni avvolta da una vampata di odore di sesso: a cosa paragonarla non so, impossibile trovare una similitudine. Appena giunta dove la boscaglia si faceva più fitta vedo in lontananza il cane del mio vicino legato a un palo accanto a un barboncino di piccola taglia, e appena più il là il mio vicino, quasi mio coetaneo, con una signora molto più grande di lui, bionda e parecchio appariscente. Vedo la donna prima toccarlo con avidità e poi inginocchiarsi davanti a lui, nudo, e fare un gustoso pompino. Mario, appoggiato ad un albero: il cuore mi salta fuori, la bocca mi si secca, perdo la testa. Mi avvicino di più per vedere meglio e lei continua, gli tocca il culo, le cosce muscolose, mentre pompa rumorosamente. Poi lui viene, quasi ululando a tempo con il suo cane. Lei, senza dire parola, si ricompone, slega il suo cagnetto e va via. Mario resta attaccato all'albero, i pantaloni calati, la camicia aperta sul torace e con il cagnone ancora legato ad un altro albero vicino: mi accirgo che scruta estasiato il cielo terso che si intravede tra le fronde. Col cuore a mille mi avvicino ancora di più, mi faccio coraggio e allungo la mano e inizio a toccare l'addome e il torace. Lui impassibile lascia fare. Che pelle liscia, non avevo mai sentito la pelle di un Uomo così liscia come la seta, che meraviglia. Non aveva peli sul pube ed era completamente glabro, un’ombra nella penombra del boschetto in cui risalta la sclera bianco giallastra come di una pantera. Inizia a toccarsi il cazzone barzotto ed enorme, continuando a non dire nulla, e con l’altra mano mi attira a sé, obbedisco, mi tocca, lascio fare, e mi cala i pantaloncini corti. La sorpresa di vedermi in perizoma non è neanche tanta. Adesso sono nudo anch’io ora, o meglio: nuda. Mi sento una femminuccia nelle sue mani. “Ahhhh” mi esce un gemito, scappato così, senza controllo. Il vicino mi abbassa e mi mette il cazzo in bocca: che buono, che bello, che, scappellato. Non avevo mai messo in bocca il membro di una persona conosciuta: sempre e solo cazzi di sconosciuti. Lo bacio, ma lui me lo ficca dentro, giù, poi lo ritira poi lo rificca. Lascio fare. Sono inginocchiata, sento una mano da sotto che mi palpeggia e mi sculaccia forte le natiche, che diventano rosso fuoco sotto quei colpi decisi sferrati a piene mani. Intanto lecco quel cazzone pieno di vene che da poco ha abbeverato una vecchia milfona e sa ancora di sborra e saliva di figa. Lo succhio come fosse un ciupaciups. Lui inizia a martoriarmi le tette. Mi lascio fare, sono tramortita, mi alzo come una gatta, comincio a baciare i pettorali pronti del mio dirimpettaio, mentre con la mano lo accarezzo ancora con quel movimento che arroventa la sua cappella: scendo, le palle sono immense come tutto il suo sesso, lo appoggio al petto e mi arriva fino sotto la gola. Salgo di nuovo a baciargli i capezzoli pronunciati e vivi, rigonfi ed ampi. Mi inebria mordicchiarli, limonarli, afferrarli con le labbra. Sento tutto il suo odore di maschio emiliano che mi fa impazzire, mi struscio sulle sue cosce atletiche, tornite, mi sento una serpe che insegue la preda. Poi mi giro e sporgo il culo alla sua lingua muscolosa che penetra la rosellina e s’insinua come una animale in cerca della sua tana. Me ne vengo dal culo bagnando la sua lingua dei miei umori. Eccitato, lui subito torna a spingermi ancora sul suo sesso, mi blocca la testa m’ingozza e sparge, su di me, come un mantra, il suo porco piacere che mi cola saporoso dalle labbra alla gola.
“Con un culo così è ovvio che molti ti abbiano presa” mi dice dopo che ha goduto. Porto Argo a casa e ti raggiungo a casa tua. Torno a casa supereccitata, il tempo di mettere calze a rete e tacchi che sento bussare. " Che lurida" , dice entrando, con grande prudenza. Non so se offendermi o essere contenta ma non ho molto tempo per pensarci, infatti il bel vicino tira subito fuori la sua mazza che alla luce del neon è veramente grossa, sarà circa 21-22 centimetri e mi dice di avvicinarmi, poi sento la sua voce parlarmi e quello che mi dice, mi fa rabbrividire;
“Con te non ce niente da salvare, tanto vale divertirsi e tanto”. Mi prende e mi sbatte per terra sul parquet di legno e mi fa aprire le cosce e subito dopo, spinge il suo cazzo dentro la mia figa anale asciuttissima.
Urlo per il dolore e gli dico di aspettare che mi bagni un poco, lui ride divertito e incurante spinge ancora più deciso.
La violenza dell’entrata fa sì che le mie pareti si lacerino e sanguinino, poi fortunatamente, la natura fa il suo effetto e la mia fighetta comincia a bagnarsi anche contro la mia volontà e lui scivola meglio dentro di me. Mi scopa come un selvaggio e anche io rimango incredula quando vedo che dopo 30 minuti non è ancora venuto.
Ho il culetto in fiamme e allora comincio a muovere il bacino e le anche per cercare di farlo venire e ben presto quello che faccio ottiene i suoi effetti. Lo sento urlare come un leone mentre mi riempie del suo sperma e in quel momento mi accorgo che sto godendo anche io come una vacca zozzona. L'idea che la moglie e la figlia possano essere aldilà del muro della mia camera da letto mi fa sentire ancora più puttana. Comincio a gemere e sospirare con lui e poi urlo il mio piacere nello stesso momento. Sono incredula ma devo accettare il fatto che questo maschione, a parte l’entrata violenta, mi ha scopata alla grande e così mi accuccio vicino a lui e come una gatta faccio le fusa. Lui apprezza il mio prodigarmi da geisha, mi guarda gentile e mi dice di mettermi in ginocchio che vuole mettermelo in bocca perbene, questa volta. Allora lo prendo in bocca e cerco di fargli un pompino eccezionale e dopo 10 minuti in effetti riesco a farlo godere dentro la mia bocca allargata in un modo abnorme e riesco a sfinirlo.Mi da una pacca sul mio culo e mi dice: “sei stata molto brava, continueremo nei prossimi giorni con calma, a vederci e a godere”
La sera del giorno dopo mi arriva un messaggio WhatsApp, mi dice che è solo in casa e mi fa andare da lui...mi fa spogliare, mi dice di girarmi e piegarmi a carponi sopra dei cuscini che lui ha appositamente preparato. Gli chiedo di avere pietà, di non sodomizzarmi a freddo, di farmi succhiare per eccitarmi e lui con mio stupore si mette con la sua lingua a preparare il mio culo e a leccare la mia fighetta. Le sensazioni che provo sono sublimi, in quel momento, mi rendo conto che sto godendo di quella lingua e quando comincio a dirgli che mi sta facendo impazzire, lui aumenta il ritmo e mi fa venire in un modo sublime. Il tempo di godere, che sento il suo cazzo spingere nel mio culo. Quel suo palo duro è veramente impressionante e mi sembra impossibile che io possa riceverlo dentro. Questo però è un problema che mi faccio solo io nella mia testa, infatti, il bel vicino, mi spinge la cappella dentro con un colpo deciso e tenendomi i fianchi aspetta che io finisco di gridare il mio dolore, poi con una seconda spinta, mi fa sua completamente,
sento le pareti del mio ano cedere e lacerarsi e poi comincio a sentire le sue parole di apprezzamento su quello che ha trovato mettendomelo dietro. Io sono senza saliva e completamente rigida, lui mi da un paio di schiaffi sui glutei e con una voce suadente, mi dice di rilassarmi che sarà pià facile per me. Quel suo momento di umanità mi rende quasi felice e quando comincia a scoparmi il culo a modo suo, io cerco di assecondarlo il più possibile.
Mi sodomizza per 30 minuti, il culo è diventato insensibile e non risponde più al dolore, è come se mi avessero fatto l’anestesia. Cerco di accarezzarmi i capezzoli per alleviare il tutto e quando sento che si scuote e riemette il suo ruggito di piacere, lo assecondo e lo ricevo tutto con la sua sborra calda.
Sento lo sperma scaldarmi l’intestino e finalmente sento il suo corpo appoggiarsi alla mia schiena, facendomi capire che è finita. Lui è sdraiato a fianco e mi sta accarezzando il corpo e mi dice;
“Sei brava e mi hai fatto stare bene, può essere che continueremo a vederci con frequenza se fai la persona seria”
Torno a casa mia, nelle mie stanze, con quella frase in testa. Sfinita mi addormento..
Da quella sera per altre quattro anni sono stata sua, come voleva lui. Per lavoro con la sua bella famiglia si trasferì in una città del meridione e non lo ho più rivisto e sentito. Alla fine di quei quattro anni ero completamente assuefatta al suo cazzo e devo dire che col senno di poi, vorrei provarlo ancora. Col tempo non mi sono più liberata dal pensiero di quel cazzo che mi faceva sentire femmina, come mia più mi è successo.
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