Lui & Lei
Lo spettacolo privato


05.04.2025 |
54 |
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"In che senso voleva farli godere?
“Fra… Cosa vuoi dire con farvi godere? Siamo solo io e te…”
“Aspetta e capirai, isterico che non sei altro… Ora, come..."
“Entra e sdraiati” gli ordinò Francesca. “Oggi ho voglia di farvi godere…”In quel momento Davide iniziò a sudare come se avesse corso una maratona: quando a lei venivano certi pensieri non era possibile fermarla però c’era qualcosa che non gli tornava. In che senso voleva farli godere?
“Fra… Cosa vuoi dire con farvi godere? Siamo solo io e te…”
“Aspetta e capirai, isterico che non sei altro… Ora, come detto, entra e sdraiati…”
“Ok…” fu la sola parola che uscì dalla bocca di Davide.
Una volta sdraiato sul letto di quella piccola e buia stanzina del privè vide lei, nuda, i suoi seni morbidi per i quali impazziva proprio davanti al viso, alla bocca. Pochi istanti dopo sentì la bocca di lei che iniziava avidamente a dedicarsi alla sua erezione, lo bagnava e lo prendeva in bocca con voracità per poi leccarlo e ricominciare a pomparlo.
“Ehi, ehi, ehi… Piano… Vuoi farmi venire subito?” chiese Davide.
“No, ma voglio sentirti bello eccitato…” rispose lei senza che la mano lasciasse la virilità di lui.
“Oddio tu sei matta… C’è anche uno che si gode lo spettacolo e sta iniziando a masturbarsi…”
“Ottimo…” rispose lei senza smettere di far scivolare su e giù la bocca… “Vuol dire che ora hai capito cosa volevo dire prima con ‘farvi godere’…”
Le ultime parole di Francesca rimasero lì, a mezz’aria, mentre Davide riusciva solo ad ansimare.
“Ti sento, sei al limite… Ora siediti e appoggiati alla parete, io mi appoggerò a te… La nostra posizione…”
“Il nostro spettatore vuoi farlo godere o vuoi farlo impazzire?”
“Diciamo che voglio regalargli un po’ di piacere… E ovviamente voglio regalarlo a te!”
In pochi attimi la schiena di lei era a contatto con il torace di Davide che prese a masturbarla, dapprima in maniera delicata, poi via via più decisa fino ad entrarle dentro: prima un dito, poi due, dentro e fuori scivolando sul piacere di lei che ormai colava sul lenzuolo bianco. I gemiti di Francesca erano musica tanto che lui non realizzava nemmeno cosa stesse realmente capitando e respirava in maniera piacevolmente affannosa.
“Questo è esibizionismo… Mi fa godere… Fammi godere, fammi godere di più… E facciamo godere il nostro spettatore”
“Tu sei matta ma mi piace… Guarda come è eccitato… Ad vederti così aperta credo ti scoperebbe volentieri con la lingua…”
“Cazzo sì… Pensa se mi leccasse mentre tu mi masturbi… Sto godendo sempre di più… Non fermarti…”
“Quanto ti piace essere così desiderata da uno sconosciuto?”
“Tanto quanto a te piace farmi desiderare per poi essere l’unico a potermi avere…”
Si afferrò un seno stringendolo con forza mentre due occhi fuori dalla stanza e lontani un paio di metri da lei la guardavano con una voglia difficilmente descrivibile.
“Falla venire… Fammi vedere come gode…” Disse la voce lì fuori.
Bastarono pochi secondi, un paio di affondi e un tocco sfiorato nel punto giusto: lei emise un gemito proveniente dal profondo, avvampò e liberò un orgasmo incredibile: i capezzoli turgidi e più sensibili che mai, le gote rosse, il lenzuolo bagnato mentre continuava a colarci sopra.
A distanza di pochi attimi anche l’uomo dietro la grata raggiunse l’orgasmo e si trovò tremante appoggiato al muro, con ancora davanti agli occhi quella meravigliosa visione di lei che si offriva ai suoi occhi. Guardare e non toccare è sempre una sensazione forte ed eccitante allo stesso tempo, come tutte le cose che vuoi ma che per un motivo o per l’altro non puoi avere.
A Francesca sembrava di vedere la scena dall’alto: lei scossa da un orgasmo indimenticabile, lui la accarezzava ancora e si saziava dell’odore della sua pelle calda, il secondo uomo estasiato e sfinito dall’orgasmo al di là della porta.
“Gli saremo piaciuti?” Chiese Francesca.
“Sicuramente non ci dimenticherà facilmente…” Rispose Davide prima di sdraiarsi di nuovo.
“Ora però voglio il tuo orgasmo…” bisbigliò Francesca.
“Il mio orgasmo sei tu…”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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