Laura e marco

C’era una volta, in un piccolo paese di campagna, un giovane di nome Marco. Marco era conosciuto per il suo spirito libero e il suo linguaggio colorito, sempre pronto a dire la sua senza filtri. Amava la vita semplice e trascorreva le sue giornate tra i campi e le taverne del villaggio.

Un giorno, mentre camminava per i campi, vide una ragazza di nome Laura che lavorava duramente raccogliendo fieno. Laura era nuova in paese, e Marco non aveva mai avuto l'occasione di parlarle. Decise quindi di avvicinarsi.

"Ma guarda un po' chi abbiamo qui," esordì Marco, con il suo solito tono scherzoso. "La ragazza più carina che abbia mai visto, e con delle braccia da far invidia a un fabbro!"

Laura, sorpresa dalla franchezza di Marco, scoppiò a ridere. "E tu chi saresti, il poeta del villaggio?" rispose, con un sorriso malizioso.

Marco rise di gusto. "Niente affatto, sono solo uno che dice le cose come stanno. Ma dimmi, cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?"

Laura spiegò che era venuta a vivere con i suoi zii dopo la morte dei genitori e che stava cercando di adattarsi alla nuova vita. Marco, colpito dalla sua storia, sentì una punta di ammirazione crescere dentro di sé.

"Sei una tosta, Laura. Pochi saprebbero affrontare quello che hai passato. Se mai ti servisse una mano, o anche solo qualcuno con cui chiacchierare, sai dove trovarmi."

Da quel giorno, Marco e Laura divennero inseparabili. Trascorrevano le giornate insieme, tra risate e battute, e il legame tra loro cresceva sempre di più. Nonostante il linguaggio colorito e i modi spicci di Marco, Laura vedeva in lui un cuore generoso e un’anima sincera.

Il tempo passò e il loro rapporto si trasformò in qualcosa di più profondo. Un giorno, mentre il sole tramontava sui campi dorati, Marco prese coraggio e confessò i suoi sentimenti a Laura.

"Senti, Laura, so che non sono perfetto e che parlo troppo, ma volevo dirti che mi sono innamorato di te. Sei l'unica che mi fa sentire davvero me stesso."

Laura sorrise e, con gli occhi lucidi, rispose: "Anche io, Marco. Sei il mio volgare poeta, e non cambierei nulla di te."

E così, una sera d'estate, mentre la luna illuminava il cielo, Marco e Laura si ritrovarono soli nel fienile. Le mani di Marco esplorarono il corpo di Laura con desiderio, e tra sospiri e gemiti, le disse: "Lasciami leccare la tua passera finché non sarai bagnata come una fontana. Voglio bere ogni sorso della tua ciprina, e sentire la tua pioggia dorata colarmi sul volto."

Laura, avvolta dal desiderio, accolse Marco con un sorriso, e quella notte si abbandonarono completamente l'uno all'altra, senza riserve né inibizioni. Vennero entrambi così forte che quella sera fra lampi, e tuoni istaurarono un legame con tanta adrenalina.

E così, Marco e Laura continuarono a vivere la loro vita insieme, tra risate e amore, mostrando a tutti che a volte, anche le parole più volgari possono nascondere i sentimenti più profondi e sinceri.