Lui & Lei
L'appartamento


14.09.2021 |
986 |
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"Il lenzuolo leggero è stato spinto progressivamente giù con colpi svogliati dei piedi e si attorciglia confusamente su se stesso..."
In una calda serata di Luglio la luce bluastra del televisore illumina in modo schizofrenico le pareti bianche della camera e si riflette impazzita sui vetri della finestra spalancata. Fa caldo e Catia e Francesco occupano la loro posizione distesi distrattamente sul letto. Il lenzuolo leggero è stato spinto progressivamente giù con colpi svogliati dei piedi e si attorciglia confusamente su se stesso.“Oggi in agenzia è venuto un cliente interessato ad affittare quell’appartamento che mi piaceva così tanto in Via Como.”
Francesco toglie l’attenzione dallo schermo: “meglio così, almeno te lo togli dalla testa. Non possiamo permettercelo e lo sai bene”.
“Lui è’ un avvocato di Milano. Un bell’uomo, distinto, sulla cinquantina. Penso che non abbia davvero problemi economici. Sembra molto sicuro di se ed ha bisogno di un appoggio per quando dovrà rimanere in città per qualche giorno. Penso che sicuramente lo prenderà perché ne è rimasto davvero entusiasta”.
“Ma lo avete già portato a vederlo?”.
“Si, è voluto andarci subito, aveva il pomeriggio libero e non poteva perdere troppo tempo. Al mio capo non è sembrato il vero, mi ha messo le chiavi in mano e dopo cinque minuti ero già sulla sua macchina”.
“Ci credo che abbiano mandato te, lo avrai visto cinquanta volte. Sei sicuramente la persona più adatta ad elencarne pregi e qualità”.
“In realtà penso che l’avvocato fosse molto più interessato alle mie cosce piuttosto che all’appartamento…durante il viaggio non mi ha staccato gli occhi dalle gambe. Probabilmente con lui avrei chiuso un contratto per qualsiasi cosa! Mi ha messo quasi a disagio ma ho cercato di non risparmiarmi troppo, lo sai come funziona nel mio lavoro: bisogna essere gentili con i clienti ed io so essere una persona molto educata…”.
Francesco gira lentamente la testa ed incontra gli occhi di Catia. Sa che le piace giocare con la fantasia e che la eccita moltissimo raccontargli le situazioni più coinvolgenti che ha vissuto quando lui non è con lei. Decide di girarsi su un lato, le si avvicina, gira anche il corpo di lei su un lato e la cinge con un abbraccio da dietro. In quella posizione fetale, con i corpi che si toccano le sussurra all’orecchio: “Si, ho imparato a conoscerti piuttosto bene in questi anni. Raccontami…”.
“Diciamo che mi sono sentita sfidata da quegli sguardi così indiscreti durante il viaggio ed ho insistito per precederlo mentre salivamo le scale. Devo aver mosso il culo molto bene perché sul pianerottolo, mentre cercavo le chiavi, ho gettato gli occhi sul suo pacco ed ho notato una gran bella erezione che faceva mostra di se dal completo grigio scuro.”
Francesco si immagina la scena: lei giovane e bella, indifesa e provocante con quello sconosciuto. Anche la sua mente inizia a lavorare ed il suo giovane corpo reagisce subito. Catia sente che qualcosa inizia a premerla da dietro, proprio a contatto con il suo sedere. Chiude gli occhi felice e continua il racconto, mentre la mano di Francesco penetra dolcemente gli slip di lei, iniziando ad accarezzare la peluria tra le sue gambe, sfiorando appena le grandi labbra già umide.
“Siamo entrati ed abbiamo fatto il giro completo dell’appartamento. Lo vedevo attento e distratto allo stesso momento e la cosa mi divertiva e mi coinvolgeva. Ho cercato di aprire la grossa serranda del salone per mostrargli la vista sull’esterno ma ho fatto finta che fosse troppo pesante. Si è offerto di aiutarmi ed io ho cercato di appoggiarmi a lui il più possibile. Ho dato dei tocchi impercettibili al suo cazzo, prima con le braccia, poi con i fianchi. Ho capito che era duro davvero, potevo percepirlo per pochi istanti ben dritto, proprio sotto la zip dei pantaloni.”
Ora la mano di Francesco, coinvolto a pieno dalla storia, inizia a penetrare completamente il sesso di Catia. Le dita di lui sono avvolte dagli umori di lei, così calda e vogliosa. La fantasia dei due corre forte sul filo di quel racconto ed un dito, poi due, poi tre si fanno strada dentro Catia. La mano si ripiega e si allunga con una cadenza ciclica e regolare, in un massaggio dolce che le riempie il ventre e le fa venir ancora più voglia di continuare a raccontare.
“Lui ha guardato un attimo fuori per poi rimettermi subito gli occhi addosso. Si è detto entusiasta di tutto e che era l’appartamento che cercava. Il prezzo non era affatto un problema e ci siamo seduti accanto, sul divano, perché potesse vedere la planimetria e firmare i fogli. Ho avuto cura di tirarmi ben su la gonna per lasciare intravedere ancora di più il mio corpo. Mi sentivo molto bella e provocante e l’idea di quell’uomo, così maturo e così arrapato mi aveva fatto bagnare. Ho pensato a noi ma non riuscivo proprio a terminare quel gioco di provocazione”.
Francesco sfila leggermente gli slip di Catia e mentre lei parla, da dietro, la penetra con un movimento lentissimo. Il sesso di lei è pronto e caldo e non oppone la minima resistenza. Lei inarca leggermente la schiena mentre lui spinge bene tutto dentro, fino a toccare il fondo con la punta. L’idea di Catia in calore e pronta a tutto, seduta accanto ad uno sconosciuto in un appartamento semivuoto, ha fatto un ottimo effetto e decide anche lui di chiudere gli occhi immaginandosi la scena. “Come è andata a finire?” le chiede con la voce un po’ tremante, sussurrandole all’orecchio.
Lei riprende il racconto andando su e giù lentamente con il bacino, attenta a compiere movimenti impercettibili, dolci e regolari, durante i quali la sua fica rimane completamente piena del sesso di Francesco.
“Non ha resistito più alle mie provocazioni e mi ha appoggiato le mani sul suo pacco. Ho percepito la morbidezza del tessuto del suo completo a contatto con il suo membro eretto ed ho finto di essere stupita e risentita, mentre in realtà non aspettavo altro. Ho tolto le mani e gli ho urlato qualcosa in faccia alzandomi di scatto. Lui non si è scomposto più di tanto, lasciandomi un po’ interdetta. Si è alzato anche lui e mi ha preso per un polso, guardandomi dritta negli occhi con uno sguardo deciso e severo.”
La mano destra di Catia si fa strada tra i due corpi fino ad arrivare ad afferrare le palle di Francesco, mentre la sua voce continua a descrivere la scena. Le accarezza con cura per un po’ per poi andarsi a soffermare sul suo clitoride gonfio e umido. Inizia a compiere dei giri lenti e regolari intorno ad esso, tormentandolo a tratti con due dita che lo strizzano come un piccolo chicco d’uva.
“Mi rendo conto di non essere credibile nella mia reazione. Mi sono spinta troppo in la e mentre lui mi guarda io ho la fica in fiamme e lui ha l’esperienza giusta per capirlo. Gli scappa un sorriso ironico che mi mette ancora più voglia. Spinge la mia testa verso il basso e, stordita dall’eccitazione del momento, non faccio più resistenza. Gli slaccio con cura la zip ed inizio a frugargli tra le mutande. Ha gli slip bagnati proprio a contatto con la punta del suo membro, è eccitato come un ragazzo. Mi basta abbassare di poco l’elastico e scappa fuori con prepotenza il suo cazzo che fa bella mostra di se, proprio davanti al mio naso. Alzo gli occhi per guardarlo e vedo che l’avvocato segue con attenzione i miei movimenti”.
Francesco toglie il suo cazzo dalla fica di Catia e lo avvicina al culo. Lei non dice niente e continuando a parlare si sposta con cura per essere penetrata meglio. Le dita di Francesco iniziano a lavorare bene quel piccolo buco per dilatarlo e prepararlo. La punta del cazzo inizia poi a farsi strada con piccoli colpi e Francesco si cura di essere ben lubrificato per rendere quel momento il più piacevole possibile. Ritorna quindi a compiere movimenti millimetrici mentre sente che la resistenza è sempre più debole. Dopo pochi secondi è finalmente dentro mentre le mani di Catia si perdono con foga nella sua fica, uscendone ed entrandone in modo sapiente senza dar pace al clitoride.
“L’avvocato ha un cazzo strano”, continua lei, coinvolta totalmente dalla sua storia, “ha una cappella grossa e tonda che infilo con voglia dentro la bocca. Il mio cliente è’ eccitato e si vede. Mentre lo lavoro si mette a sedere sul divano e, aprendo le gambe, mi fa inginocchiare davanti a lui. Mi prende la testa da dietro e inizia a scopare la mia bocca. Sono confusa ed eccitata, un po’ di saliva cola sul pavimento. Con una mano mi appoggio al divano, con l’altra, finalmente, mi penetro, cercando un po’ di piacere per soddisfare la mia voglia. Scosto le mutandine fradice con la mano ed uso il mio dito medio che si perde nel mio sesso. Mi sento donna, mi sento desiderata, mi sento vogliosa. Avverto bene la sua eccitazione salire ancora e la cappella si fa strada con sempre più forza nella mia bocca. Pochi minuti e lui esplode con foga la sua sborra calda che quasi mi soffoca. Cerco di resistere e mando giù tutto. Mi stacco da lui e lo guardo in faccia dal basso, ma poi abbasso lo sguardo e lo lecco ancora, per tutta la sua lunghezza, per non perdere una goccia del suo sperma”.
Francesco decide di abbandonarsi completamente al corpo di Catia. Ha fatto davvero una gran fatica a reggere tutto quel racconto senza esploderle dentro. Le toglie il cazzo da dietro e lo infila nella sua fica. Avverte una forte sensazione di calore, quasi un bruciore, che gli pervade il corpo attraverso il suo membro. Ora i due sono davvero una cosa sola, stretti in un groviglio stupendo di carne e voglia. Si rende conto di essere pronto. Infila due dita nella bocca di lei che inizia a leccare con foga, forse pensando ancora al lavoretto sul suo avvocato. Pochi colpi sferrati questa volta con forza e la fica di Catia viene invasa dal seme caldo e copioso del suo uomo. Lei si contorce negli spasmi di un orgasmo sapientemente cercato, che la inebria completamente lasciando sospesa la sua mente tra fantasia e realtà.
La luce del televisore continua a bombardare la stanza buia quando gli occhi si riaprono e l’orgasmo vissuto riporta piano piano la lucidità nelle loro menti. Sono sudati e stanchi. Catia balza sopra a Francesco, cingendogli i fianchi con le gambe. Gli sorride dall’alto strizzando un occhio. Lui ricambia, la avvicina ancora a se per baciarla e la stringe in un abbraccio lungo e spontaneo.
Hanno giocato. Un gioco prezioso, dolce e perverso, ma proprio per questo unico e bellissimo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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