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Irene e i suoi uomini - prima parte


di baldo_85
22.11.2017    |    3.107    |    0 9.7
"La riunione terminò con la promulgazione delle date del nuovo meeting aziendale che si sarebbe tenuto in una spa a Sankt Moritz tra la neve e le piste da sci, ..."
Ogni racconto qui descritto è frutto della mia immaginazione.

Irene era una di quelle ragazze single, ben messe, che però nascondono bene le loro forme, 28 anni, capelli castano scuro, carnagione olivastra, un culo a mandolino che rasentava la perfezione, senza cellulite, e allenato da anni di danza, un seno terza misura abbondante ma non sproporzionato. Una ragazza che non disdegna l’approccio ma che comunque sa come tenere a distanza gli uomini se non vuole concedersi.
Di professione Irene fa l’ informatrice, un lavoro aziendale che ti da tanto tempo libero e la possibilità di fare molti incontri.
Uno di quei giorni, in cui si recò in azienda, vestita con una casta camicetta bianca, una giacca, e una gonna con un evidente spacco e le sue amate Jimmy-choo, dopo che come al solito Walter il vigilante alla sbarra la ebbe salutata con il suo buongiorno, e squadrata come se fosse l’ oggetto dei suoi desideri, posteggiò l’ auto aziendale nel posto a lei riservato e si recò nella zona briefing dove venivano presentati i risultati economici semestrali e precisamente quelli relativi alla loro attività.
Entrando incontrò un suo collega Edoardo, nulla più che un mero rapporto professionale, ma che sotto forma di certi messaggi allusivi da parte di entrambi, ogni tanto, sfociava in discorsi che sarebbe stato più lecito tenere tra coppie.
E-Buongiorno
I- Buongiorno a te, pronto al massacro?
E- Come sempre; oggi il c.f.o. dr. Manenti è sul piede di guerra.
I- Quando mai non lo è?
E- Dai sediamoci e vediamo cos’ ha da dire.

Il dr. Francesco Manenti è quello che si dice un genio nel suo ambito, un genio il cui carattere è decisamente scontroso e burbero, ma nonostante tutto comprensivo e capace di stimolare con le giuste parole i propri dipendenti.
Esordì come al solito con un buongiorno. E iniziò a stilare decine di indici e dati relativi alle vendite agli introiti e all’ EBITDA, nulla di particolare l’ azienda era florida ma mai come avrebbe voluto il dottor Manenti, per lui era sempre poco, questo aiutava la crescita ma rendeva l’ ambiente sempre teso perché ci si aspettava sempre il risultato.
Terminò osservando: Questo semestre il tasso di crescita è quello atteso, e finalmente siamo riusciti ad imporci nel settore a discapito delle altre aziende concorrenti, pertanto sullo stipendio del mese seguente una gratifica pari ad una mensilità sarà corrisposta a coloro che tra tutti si sono distinti e più lo hanno meritato.
Fioccarono gli applausi in sala e tutti sorridevano felici, vennero chiamati 6 nomi tra i 30 dipendenti tra cui quelli di Eduardo, Alessio, Barbara, Carmela, Stefano e infine Irene, tutti invitati ad alzarsi e ricevere la loro dose di applausi.
La riunione terminò con la promulgazione delle date del nuovo meeting aziendale che si sarebbe tenuto in una spa a Sankt Moritz tra la neve e le piste da sci, tutti accolsero la scelta della nuova meta con felicità e si accomiatarono tornando ai loro lavori.
Edoardo e Irene non stavano nella pelle, corroborati più che mai dalla gratifica ottenuta e dalla notizia del nuovo meeting.
I giorni si susseguirono veloci e presto giunse il giorno della partenza.
Aereo, posti in business-class per tutti i partecipanti.
Irene era accomodata accanto a Barbara e dopo gli iniziali convenevoli gli argomenti così casti si spostarono su tutt’ altri fronti:
B- Allora? Ci hai finalmente scopato con Eduardo?
I- Dai B. lo sai che siamo solo amici, sarà anche carino ma onestamente non mi fa sesso.
B- Fossi in te non mi farei desiderare così tanto Carmela della segreteria ci è uscita.
I- No, davvero?
B- ti assicuro so per certo che sono usciti e lei dice in giro che E. ha davvero un cazzo di tutto rispetto, muoviti a farlo tuo se no me lo scopo io prima che possa farlo tu.
I- Fa un po’ come ti pare, per quel che mi riguarda il mio obiettivo è farmi sfondare dal dr. Manenti, quelle mani quegli occhi, sono certa che saprà farmi godere.
B- allora questa è la tua occasione, Sankt Moritz la neve la spa, se non cede qui io lascerei perdere e mi dedicherei a qualche altro cazzo più interessante.
I- Dai, parliamo dopo, vado in bagno.
B-Ok.

Mentre Irene si recava al bagno, lanciò un ultima occhiata al posto del dr. Manenti e poi ritornò ai suoi pensieri peccaminosi.
Era totalmente immersa in quei pensieri, tanto da eccitarsi e bagnarsi come una scolaretta, tanto che aprì la porta senza farci troppo caso e…
Un uomo era in piedi in bagno, si stava abbottonando i pantaloni, vestiva una camicia bianca con dei gradi sulle spalline e sul lavabo era appoggiato un berretto con il simbolo di un aquila.
Subito Irene esordì: Oddio mi scusi, non pensavo fosse occupato.
Uscì e richiuse la porta.
Passarono 6-7 secondi e Irene pensò: ormai è fatta, sono troppo eccitata, ho bisogno di scopare.
Subito rientrò chiuse la porta e si accertò che fosse serrata.
Si avvicinò con fare da porca al pilota mettendogli una mano sul pacco che notò essere in erezione, “porco cos’ hai immaginato mentre ero fuori?”, la risposta fu celere: “come sarebbe bello se una morettina entrata per errore in questo bagno mi succhiasse l’uccello”.
In un attimo i pantaloni erano giù e le labbra carnose di Irene già giocavano con la punta di quel pene, piccoli baci e risucchi si alternavano a languide leccate, mentre le mani del pilota già si avvolgevano ai capelli di lei, succhiava con fare esperto da vera troia quando fu presa e fatta girare faccia nello specchio, la gonna fu sbottonata e spuntò un perizoma che avrebbe fatto invidia a quelli presenti nei pornoshop, “puttana avevi già la tenuta da combattimento?”, irene rispose “non si sa mai per cielo che uccelli trovi”, “allora meriti di essere sfondata per ciò che sei” e immediatamente tutto il cazzo finì nella sua fica, non seppe trattenere un gemito, forse troppo forte, che le spezzò il fiato. Scoparono in quella posizione, mentre lui le teneva le dita in bocca e lei simulava un pompino, fu talmente ardito quel pilota da metterle anche un pollice sul buco del culo da cui lei si ritrasse velocemente, ma senza sottrarsi alle stantuffate del suo cazzo che ormai vibrava presagendo un orgasmo imminente.
Ma fu lei a venire per prima, voleva il suo piacere e se l’ era preso.
L’ orgasmo arrivò puntuale, non uno dei più forti ma un signor orgasmo cui dovette rimediare cacciandosi la mano di lui in bocca per non gemere troppo, si girò e lo spinse a sedere, prese il cazzo in bocca e succhiò con voracità fino a farlo venire sulla sua faccia, stando attenta a non sporcare capelli e maglione, prese il suo iphone-X dalla tasca e si fece una serie di foto con la sborra che le rigava il viso e il cazzo del pilota tra le labbra.
Si ricomposero velocemente entrambi, non erano che passati 10 minuti da quando si era alzata, l’ eccitazione già pre-esistente, la paura di essere scoperti, nonché il fatto che lo stessero facendo nell’ angusto bagno di un aereo aveva amplificato le sensazioni durante quei minuti.
Uscirono con discrezione e tornarono chi in cabina di pilotaggio chi al proprio posto.
B- Fatto? Allora riprendiamo a parlare?
I- Dai fammi riprendere prima.
B- Che ti sei fatta una scopata con il pilota mentre eri in bagno? Ahahahahaha
I- Veramente…
B- No dai non ci credo.
I- Prese l’iphone-X dalla tasca e fece comparire la serie di foto sullo schermo
B- Ma quella roba sul bordo dell’ iphone è quello che penso?
I- Oddio, non me n’ero accorta. Ci passò un dito su e voluttuosamente se lo portò alla bocca leccandolo con avidità
I-Non va sprecato nulla.
B- Sei davvero una gran maiala, mi hai fatto talmente eccitare che ora ho voglia anche io.

La loro conversazione fu interrotta dalla voce del pilota che annunciava l’ imminente arrivo all’ eroporto di Engadin.

To be continued… (datemi qualche feedback per sapere se vi piace)
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