Lui & Lei
GIULIA 2000
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14.07.2024 |
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"Chiuse gli occhi e si lasciò ricoprire
dal lento scrosciare dell’acqua, immaginandola nuda e inginocchiata nella doccia, mentre lo abbracciava
alla vita..."
Come ogni mattina, Johnny non poteva fare a meno di quanto Giulia fosse bella. Lavorava lì da 4 anni enon ricordava un solo giorno in cui lui non le avesse lanciato degli sguardi, anche solo di sfuggita…e ogni
giorno annotava mentalmente i cambiamenti “si è tagliata i capelli”, “ha cambiato il reggiseno”, “che bella
questa gonna”. Ora che era iniziata l’estate, poi, ogni giorno poteva osservare il graduale adattamento
alla temperatura crescente: i sandali ai piedi, le gonne che salivano oltre al ginocchio, le camicette con
scollature crescenti. Giulia era effettivamente bella, di quella bellezza che nasce naturalmente dalla
combinazione di vari fattori: i lunghi capelli color miele, gli occhi verdi, le labbra rosa e carnose, il seno
ancora sodo, dei piedini sempre curati e valorizzati da un tacco alto o una cavigliera, mani affusolate e
delicate, e un culetto (lui non osava chiamarlo “culo” o “sedere” neanche mentalmente) delicatamente
fasciato da suoi jeans mai troppo volgari da strizzare la carne ma mai troppo bassi o informi.
E come ogni giorno, le solite chiacchiere al caffè o in pausa pranzo, dove si parlava di tutto e di niente; i
pettegolezzi, le vacanze, chi arriva e chi se ne va…Johnny non aveva mai avuto grande confidenza con lei
purtroppo: lei era più grande di lui di circa 5 anni (ma ne dimostrava molti meno dei suoi 33), lavorava in
un altro settore, e manteneva sempre un certo riserbo sulla sua vita. Tutto ciò che lui sapeva era che lei
viveva da sola, non era fidanzata (suo grande cruccio), aveva studiato all’Artistico e il suo lavoro attuale
non le piaceva. Ma con l’avvento delle vacanze c’erano meno colleghi, meno casino, e a volte riuscivano a
parlarsi per qualche minuto.
Fu un venerdì afoso come non mai che lei, durante la prima pausa, si lamentò della necessità di cambiare
una libreria che aveva ceduto nella notte e di non avere nessuno ad aiutarla in quel weekend. Gli sguardi
di tutti caddero nel vuoto, chi mai avrebbe avuto la voglia di aiutare una collega con quel caldo a
spostare mobili ? La priorità di chiunque era scappare dalla città e dal caldo !
Lei comprese la scarsa volontà degli altri e chinò la testa…e in quel momento Johnny si sorprese a dire
“Se vuoi posso darti una mano…” Lei si girò verso di lui, e rimase qualche secondo in silenzio, come se
stesse soppesando la cosa, e con un gran sorriso gli rispose “Grazie ! Non sai come ci speravo in qualche
aiuto !” “Figurati” rispose lui, ancora sorpreso della sua audacia…
Tornarono al lavoro, Johnny ancora rimuginando sulla cosa…a casa da lei ??? Loro due soli ???? Pazzesco
! Mille fantasie scoppiarono nella sua mente come trame di film che si infransero contro il muro
dell’impossibilità, impossibile che succedesse qualcosa, impossibile davvero…
Qualcosa trillò nella sua barra di Outlook, una nuova mail era arrivata:
Da: Giulia XXXXXX
A: Johnny YYYYYY
Oggetto: Grazie Mille :D !
Grazie Johnny per il tuo aiuto, non sapevo come avrei fatto altrimenti…figuriamoci se quegli altri mi
aiutavano ! Ascolta, a me basta che mi aiuti solo a montare il mobile, quello vecchio al limite lo
smontiamo e lo portiamo in cantina. Purtroppo io sto al 4° piano senza ascensore ma non dovrebbe
essere difficile in due ! Io abito in via XYZ al numero 16. Era tutto vero quindi…4° piano senza ascensore
? Avrebbe sudato come un cammello con quel caldo, che palle…ma ormai era in ballo e doveva ballare.
Re: Grazie Mille :D !
Figurati Giulia non c’è problema, tanto non avevo impegni questo sabato ! Per che ora devo venire ?
Re: Re: Grazie Mille :D !
Sicuro che non avevi impegni ? Non è che dovevi uscire con la morosa :P ? Comunque il tizio del
mobilificio ha detto che prima delle 6 non potrà venire, se magari puoi anticipare alle 5 iniziamo a
smontare il mobile vecchio !
Perfetto pensò Johnny, così farà un po’ meno caldo…ma perché aveva chiesto della morosa ? Lui e Sofia
avevano rotto da almeno 6 mesi, lo sapevano tutti in azienda. Che lei non ne fosse a conoscenza ?
Oppure (e qui sentì il cuore rimbalzargli in petto) lei chiedeva perché era interessata ? Ma figuriamoci,
pensò neanche 5 secondi dopo, figuriamoci se può essere interessata a me…
Re: Re: Re: Grazie Mille :D !
Non ce l’ho la morosa, ho rotto con Sofia a settembre, non te l’hanno detto ? Comunque no giuro nessun
impegno ! Ok va bene per le 5 allora !
Re: Re: Re: Re: Grazie Mille :D !
Oh scusa scusa scusa no non ne sapevo nulla !!!! E quindi adesso sei single come me eh ? Eh ti capisco
:P D’accordo restiamo intesi così, comunque pensavo che se facciamo tardi puoi cenare da me così mi
sdebito ! Buona giornata e grazie ancora !
Johnny sentì la pelle del viso andargli a fuoco. A cena da lei loro due soli…era un invito per caso ? E poi il
rimarcare il fatto che fosse single e quel “ti capisco”…capisco cosa sogghignò lui tra sé e sé, che mi
scoperei qualunque cosa si muova ? Eppure…niente, pensò lui, non c’è niente da pensare, io le faccio un
favore, lei ricambia e finisce lì. Amen. Si rividero nel pomeriggio per la pausa pomeridiana alle solite
macchinette. Lei riuscì a prenderlo da parte con discrezione e gli chiese sa davvero non aveva impegni
quel sabato. Erano a pochi passi di distanza tra loro e lui non riusciva a parlarle guardandola in viso,
aveva paura di arrossire specchiandosi nel suo sorriso e nei suoi meravigliosi occhi smeraldo, quel giorno
incorniciati da un occhiale rosa molto femminile.
“Davvero Giulia, non c’è problema, non avevo niente da fare questo sabato…”
“Sono contenta, meno male, sennò chissà quando ce l’avrei fatta a fare tutto da sola !”
Poi, con tutta la naturalezza del mondo, gli accarezzò l’avambraccio…la sua mano era leggera sulla sua
pelle. Durò pochi attimi, ma per Johnny sembrò andare avanti per l’eternità, mentre sentiva il volto
andare a fuoco…e il pene indurirsi di colpo.
“Scusami per la battuta sulla morosa, non ne sapevo nulla…perdonata ?” sorrise lei.
“Certo, certo, figurati ! Nessun problema…”
“Se vuoi parlarne, quando vuoi ok ?”
“Certo certo grazie” rispose, sentendosi un cretino. Ancora emozionato per quel fugace contatto non
faceva altro che ripetere “certo certo” come una macchinetta, mentre lo sguardo vagava verso il basso,
verso quel seno valorizzato da una semplice camicetta bianca a scollo basso, la fessura tra i seni quasi
scolpita nel candore della sua pelle, i capezzoli leggermente inturgiditi dall’aria condizionata contro il
tessuto…
“Ehi…comunque sono qui eh” disse lei abbassandosi per guardarlo negli occhi e sorridendo.
“Oddio scusa…è che mi sembrava avessi una macchia sulla camicetta ! No scusa tutto ok !”
Fantastico, beccato a sbirciare come un moccioso pensò lui. Lei rise, gli sfiorò nuovamente il braccio e gli
disse “Ma sì sto scherzando, ti prendevo in giro ! Ok allora ci vediamo domani, ciao ciao !”
“Ciao…”
Lei si voltò ancora a salutarlo con la mano e risalì le scale, lui la osservò camminare quei gradini
memorizzando e gustando ogni movimento del suo fondoschiena, immaginandola nuda e bella e perfetta
come una dea, mentre il pene duro e pulsante come argento vivo si ergeva pur costretto dai
pantaloni…chissà se lei si era accorta della sua erezione ? Ma figuriamoci, pensò lui, lei mica mi sbircia
come qualche scemo di mia conoscenza ! Attese qualche secondo alle macchinette ma la durezza nelle
mutande sembrava non voler passare, nell’aria c’era ancora il profumo di lei…sospirò e fece l’unica cosa
in suo potere.
Entrò in bagno, si slacciò i pantaloni e abbassò le mutande. Il pene svettò fuori come una molla, duro e
pronto alla penetrazione, il glande già scoperto e leggermente lucido. Lo impugnò, pensando che fosse la
mano di lei a farlo, e iniziò a masturbarsi lentamente, immaginando di muoversi in lei, di essere
completamente immerso nel suo corpo…venne quasi subito, tremando leggermente ed eiaculando lunghi
spessi getti di sperma, densi come crema che si sparsero sul muro davanti a lui; venne svuotandosi
completamente, il pene ancora duro e turgido come prima che continuava ad eruttare tutto il suo piacere,
chiuse gli occhi e immaginò di venire su di lei, di cospargere la sua pelle di sperma, di raggiungere ogni
punto del suo meraviglioso corpo con il suo seme. Si pulì e ripulì con calma, il pene ancora a mezz’asta
come se fosse quasi impossibile per lui tornare al suo stato di riposo. In quei 4 anni si era masturbato
centinaia di volte pensando a lei, ma mai in quel modo, mai con quella intensità quasi dolorosa.
Calmò il suo respiro ed uscì per tornare al lavoro, la testa (e i testicoli, pensò con un mezzo sorriso)
finalmente svuotata.
Il bagno di Giulia era piccolo ma luminoso. Un box doccia dalle pareti opacizzate, i soliti sanitari, molte
piante e creme e cremine sparse dappertutto. Lei parve cogliere il suo sguardo vagante e gli disse “Eh,
scusa il disordine, ma purtroppo una donna alla mia età ha bisogno di un sacco di prodotti per tenersi su
!”
“Ma Giulia, ma che dici…sai benissimo che dimostri molti meno anni di quelli che hai !” rispose lui.
Lei gli diede una piccola gomitata scherzosa sul fianco e gli disse “Ma smettila ! Scommetto che lo dici a
tutti per prenderle in giro !”
“Ma figurati, lo dico a te perché è vero ! Dai lo dicono tutti che sei una gran bella ragazza, ci sarà della
verità no ?” Ma cosa sto facendo, pensò lui. Prima faccio il maniaco, poi mi metto a fare lo splendido…
Lei lo guardò serio per un attimo, poi sorrise dolcemente e gli disse “Ma…mi stai per caso facendo un
complimento ?”
“Beh” seppe rispondere lui, “mi pare il minimo per ringraziarti dell’invito a cena, no ?”
“Hai ragione”, sorrise lei “però grazie comunque, i complimenti fanno sempre piacere ! Allora qui c’è un
accappatoio e dentro c’è tutto, se ti serve il phon è lì dentro !”
Johnny ringraziò e prese l’accappatoio, lei uscì sorridendogli e chiuse la porta. Sentiva il cuore battere
forte mentre si spogliava e liberava finalmente il pene dalla sua prigione, portandolo a svettare all’aria
aperta. Entrò nella doccia con una ridda di pensieri in testa, oscillanti tra l’eccitazione e la paura delle
figuracce che stava sicuramente collezionando…doveva porre rimedio al solito modo. Impugnò
saldamente l’asta con la mano resa scivolosa dal bagnoschiuma e iniziò un lento andirivieni, scoprendo e
ricoprendo la punta, compiaciuto dalla durezza che aveva raggiunto. Chiuse gli occhi e si lasciò ricoprire
dal lento scrosciare dell’acqua, immaginandola nuda e inginocchiata nella doccia, mentre lo abbracciava
alla vita con il suo pene in bocca…un rumore lo distolse, Giulia era entrata in bagno !
“Scusa è che mi scappa da morire, non ti imbarazzi vero ?”
Imbarazzato ? Era terrorizzato ! Il vetro era effettivamente opaco, ma chi poteva dire se dal movimento
del riflesso avrebbe potuto capire che…?
“No no figurati, fai pure !” rispose, mantenendo la mano ferma sul pene per evitare ulteriori movimenti
rivelatori ! Osservò attraverso il vetro lei che si avvicinava al water, intuì dai suoi movimenti l’abbassare
dei pantaloncini e delle mutandine (chissà che modello portava, si chiese) e l’abbassarsi sul water, infine
lo scroscio dell’urina…bene, pensò lui, non era una finta per vedere se facevo il maniaco ! Eppure
continuò a mantenere la presa sul pene che non accennava ad abbassarsi…era eccitato come non mai,
erano tutti e due nudi a poco più di un metro di distanza con solo un vetro di pochi millimetri a separarli !
Con l’indice continuò a stimolare la parte inferiore del pene, una lenta masturbazione ad opera delle sole
dita…”Sì”, pensò lui, “mi sto segando pensando a te Giulia, sono qui con l’uccello duro in mano e tu sei
nuda, basterebbero pochi passi da parte mia per ritrovarti faccia a faccia con il mio cazzo, che faresti ? Mi
manderesti via urlando o me lo succhieresti ?”
Era tremendamente eccitante, muoveva le dita di pochi millimetri mentre con l’altra mano fingeva di
lavarsi, non si era mai toccato così vicino a una donna inconsapevole ! “Non lo senti quest’odore Giulia ?”
pensò lui, “Non lo senti l’odore del mio uccello, che è qui già pronto, basterebbe pochissimo da parte
tua…e tu sei lì seduta a gambe aperte, Dio come ti vorrei, vorrei leccarti fino scioglierti, vorrei aprirti in
due tutta la notte !” Johnny si arrestò nei suoi pensieri, era vicinissimo all’orgasmo, a pochi millimetri dal
limite…un altro pensiero su di lei, un ulteriore spostamento delle dita e sarebbe esploso !
Lo scrosciò terminò, Giulia restò ancora seduta. Sembrava immobile sul water e Johnny si agitò, lo stava
forse osservando un’ultima volta per capire cosa stesse facendo nella doccia ? Dopo qualche secondo
ancora si rialzò, si pulì con la carta igienica e si rivestì.
“Ok io torno in cucina, tu finisci pure quello che stai facendo, non c’è fretta !”
Uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
Johnny si sentì morire, “quello che stai facendo” ? Ma allora doveva aver capito, Dio che figura di merda
pensò, ora sarò sputtanato a vita in ufficio, mi rideranno tutti dietro…poi rifletté che forse si stava
semplicemente riferendo alla doccia, e che se lui non poteva vedere bene lei era vero anche il contrario !
“Mi giustificherò dicendo che mi stavo lavando la pancia”, pensò lui, “è la sua parola contro la mia e
comunque ho smesso appena è entrata !”
Il pene non aveva perso neanche la minima parte del suo turgore e restava ancora dritto e vibrante,
come se anelasse di essere finalmente messo in pace. Johnny respirò a fondo, si lavò con cura e uscì
dalla doccia per prendere l’accappatoio. Se avesse immaginato cosa stava accadendo al di là della porta,
forse avrebbe allungato un braccio dal box invece che uscire completamente nudo…
Mentre Giulia si vestiva in attesa di Johnny si sentì leggermente agitata. Ripensò a quando aveva
accettato il suo aiuto, sicuramente gradito in quanto da sola chissà quanto tempo ci avrebbe messo a
fare quel lavoro ! Ma Giulia era una donna, e come tutte le donne, si era accorta da tempo delle
occhiate che Johnny le lanciava…sapeva sicuramente di piacergli, come piaceva a gran parte degli
uomini che incontrava. Ma lui era così…Giulia cercò la parola giusta mentre sceglieva una
maglietta abbastanza comoda dall’armadio…così “devoto” ecco, che quasi metteva tenerezza !
All’inizio pensava fosse un caso quando girandosi incrociava il suo sguardo, poi col tempo aveva
capito che lui la cercava con gli occhi ogni giorno ! A volte, scegliendo gli abiti la mattina, si
chiedeva se lui l’avrebbe osservata di più o di meno quel giorno…Giulia sapeva di essere bella,
l’aveva sempre saputo, ma si era anche accorta di come la sua bellezza “intimidisse” gli uomini, che
raramente la approcciavano. Era come se partissero sconfitti in partenza, pensava lei, come se in
cuor loro fossero convinti che tanto non potrei mai corrisponderli. E invece quel ragazzo, che non
aveva mai osato neanche chiederle di uscire, che non riusciva a guardarla negli occhi le rare volte in
cui le parlava, ecco quel ragazzo dopo ancora mesi e anni continuava a guardarla, no, ad ammirarla.
“Ecco sì”, pensò Giulia indossando le sue infradito preferite,” la parola è in ammirazione. Ogni
giorno mi guarda come se fossi una Madonna scesa a salutarlo !”
E però, come praticamente tutti gli altri, lui la ammirava e basta. Oh certo, era bello ricevere gli
sguardi degli uomini, bello sapersi desiderata e osservata, ma poi ? Le sue amiche o colleghe, tutte
oggettivamente più bruttine di lei, si fidanzavano e rifidanzavano, si sposavano, avevano un uomo
(o anche più di uno, pensò lei). Lei no. Certo, aveva avuto le sue storie e le sue esperienze, ma di
tutto ciò ora cosa le restava ? Qualche ex che ricompariva solo per chiedere sesso o favori, qualche
amico inavvicinabile che avrebbe sbavato su di lei per tutta la vita, e una marea di amici fidanzati o
sposati. Possibile, pensò con un misto di rabbia ed amarezza, possibile che a 33 anni un uomo non
sia più capace di chiamare una donna, corteggiarla, desiderarla e soprattutto avere il CORAGGIO
per farglielo sapere, senza se e senza ma ? Si guardò allo specchio con giustificata civetteria. “Sono
una gran figa.” pensò lei, “Sì bisogna dire le cose come stanno, sono una figa. Ok non sarò una
modella, però dai…sì sì sono una gran bella donna, no anzi, ragazza, sono una gran bella ragazza !”
Si tolse la maglietta e sganciò il reggiseno. “E se provassi…ma sì almeno sarò più comoda !”
Rimise la maglietta e si guardò di profilo. “Stanno ancora su bene le mie tettine !” Rise tra sé e sé
pensando a che faccia avrebbe fatto Johnny a vederla senza reggiseno…”Oh beh ! Lasciamo che
veda qualcosa ‘sto povero Cristo che viene ad aiutarmi…ma sì, va bene così dai !”
E però, ora che il lavoro era terminato e Johnny si chiudeva la porta del bagno alle spalle, pensò che
forse non era stata una buona idea…Johnny l’aveva guardata e riguardata per tutto il tempo che
aveva impiegato lo smontare il mobile. Aveva percepito lo sguardo di lui indugiare su tutto il suo
corpo, e come ignorare l’erezione che aveva provocato in lui ? Se anche non avesse notato il
consistente rigonfiamento dei calzoni, aveva potuto sentire chiaramente la sua durezza in cantina,
quando al semplice contatto si era sentita attraversare come una scarica elettrica. Il quasi inesistente
spessore degli indumenti che portavano le aveva permesso di percepire ogni singolo particolare del
glande…non enorme, ma durissimo sicuramente ! Se fossero stati nudi la penetrazione sarebbe stata
pressoché istantanea, e a questo pensiero Giulia aveva avvertito chiaramente la propria vagina
pulsare e bagnarsi copiosamente. Per di più nello spostarsi lui le aveva strusciato abbondantemente
l’asta tesa come un cavo d’acciaio lungo il sedere…non l’aveva fatto apposta di sicuro, ma da
quanto lei non sentiva un pene così duro ed eccitato contro la propria pelle ? E quanto era caldo !
Era volutamente rimasta indietro sulle scale per riprendersi da quello scoppio di ormoni che l’aveva
fatta bagnare quasi istantaneamente ! E il fiatone e il rossore l’avevano probabilmente tradita
quando lui l’aveva osservata nel pianerottolo…che si fosse accorto anche lui di come si era eccitata
? Se lui avesse guardato la sua maglietta avrebbe sicuramente notato che i capezzoli si erano induriti
e spiccavano contro il tessuto, due piccoli ma inconfondibili bottoncini testimoni di un desiderio
improvviso. Mentre Johnny faceva la doccia Giulia si sentiva ancora bagnata e controllò
abbassando le mutandine…sì, il tessuto luccicava ancora delle sue secrezioni e poteva ancora
sentire, chiudendo gli occhi, il calore che il suo pene aveva portato a contatto dell’ano e delle grandi
labbra mentre si spostava. Doveva sedersi e pensare, riflettere su cosa stava succedendo, su quella
situazione che forse cominciava a sfuggirle di mano. “C’è qui un ragazzo, ma che ragazzo, un
uomo…un uomo che mi desidera, che mi salterebbe addosso ed è in casa mia ! E io lo so perché ho
sentito il suo cazzo duro come un sasso contro la mia figa, me l’ha strusciato sul sedere e ora sono
qui con le mutande abbassate mentre controllo quanto mi ha fatta bagnare…ma che sto facendo ?”
Quel pensiero fu come un lento richiamo che la portò a entrare nel bagno con una scusa, ma solo
per vedere, solo per capire cosa sta succedendo…entrando guardò per prima cosa la cabina doccia,
e intuì prima di scorgere il movimento che lui si stava toccando, era evidente che non ce la faceva
più a trattenersi ! Si sentì avvampare dall’eccitazione. “Oddio”, pensò lei “si sta facendo una sega
nella mia doccia…” E con sua grande sorpresa, invece di scandalizzarsi o imbarazzarsi, si ritrovò
chiedersi quanto potesse avercelo lungo, quanto avrebbe schizzato, come avrebbe reagito
all’orgasmo. Si ricordò che le piaceva vedere un uomo masturbarsi di fronte a lei; osservare il
movimento di una mano maschile su un pene eretto la eccitava terribilmente, quell’andirivieni
continuo e ipnotico fino al getto finale avevano il potere di eccitarla oltremisura. Si sedette sul
water e orinò, gli occhi fissi sulla doccia. “Mi starà guardando anche lui ?” pensò. Sembrava quasi
fermo, in attesa di qualcosa…si pulì con la carta igienica e nel farlo si sfiorò il clitoride. Il piacere la
colpì come una frustata, era considerevolmente gonfio e bagnato come il resto della sua vagina !
“E va bene…l’hai provocato, adesso lui non ce la fa più e oltretutto ti sei pure bagnata come una
ragazzina alle prime volte !”, pensò tra sé e sé accarezzando distrattamente la sua fessura umida e
calda “Lui si sta sfogando…ne avrà per un po’…potrei fare come lui e togliermi questa voglia in
fretta, o c’è il rischio che faccia qualche sciocchezza !” Sentì le piccole labbra dischiudersi
immediatamente, e il dito la penetrò fino in fondo. Dovette trattenere un gemito mentre quasi senza
deciderlo introdusse anche il secondo e prese a masturbarsi sul water…un movimento di lui dietro il
vetro la fece trasalire, forse lui stava già venendo, non poteva perdere tempo !
Si alzò e uscì dal bagno invitandolo a prendersela comoda, ma non chiuse perfettamente la
porta…in cucina si sedette sulla prima sedia che trovò girandola verso il bagno per monitorare la
situazione. Infilò nuovamente una mano nelle mutandine e riprese a masturbarsi, inserendo di colpo
le due dita fino a toccare il collo dell’utero. Si toccò furiosamente, sentendo montare l’eccitazione
che tratteneva a stento mordendosi le labbra…passò a sfregare il pollice sul clitoride e in quel
momento lo vide attraverso lo spiraglio della porta, mentre usciva nudo dalla doccia, il pene
completamente eretto. Nei secondi che seguirono dovette decidere se fermarsi e ricomporsi o
continuare e rischiare…ma la mano sembrava vivere di vita propria e continuò ad allargarle la
fessura, inserendo con facilità un terzo dito. Doveva sbrigarsi a venire e accelerò il ritmo, facilitata
dalla copiosità di liquidi che il suo sesso rovente continuava a produrre. L’orgasmo la colpì senza
preavviso, chiuse gli occhi e riuscì solo a stento a trattenere un “ooooooh” di soddisfazione mentre
sentiva la mano bagnarsi ancora di più…lasciò passare l’ondata di estremo godimento, si fermò e
riaprì gli occhi per controllare la situazione.
Il tempo si fermò quando, alzando lo sguardo sulla porta, vide Johnny in accappatoio che la
guardava con gli occhi sbarrati.
I secondi passarono lentamente mentre i due giovani si guardavano negli occhi. Giulia arrossì di colpo,
cercò di parlare ma non trovò il fiato mentre il cervello le andava fuori giri. Aveva ancora due dita in
vagina e nel tirarle fuori si sentì un piccolo rumore come di risucchio. Johnny si avvicinò come in trance,
anch’esso incapace di parlare. Il pene aveva ben chiara la situazione e si erse ancora di più…mentre si
avvicinava a Giulia ebbe l’impressione di non controllare più il suo corpo. Giulia lo vide avanzare aprendo
l’accappatoio…e rimase anche lei incapace di agire mentre osservava il corpo nudo di lui avvicinarsi, non
bello e muscoloso e palestrato come quello dei modelli sui quali fantasticava a volte; ma un corpo
comunque giovane, alto, e soprattutto dotato di un pene gonfio di quel desiderio che lei non provava da
parecchi mesi.
Johnny si portò a meno di un metro da lei, sentiva il suo fiato corto arrivare fin quasi sul suo ventre. Con
tutta la naturalezza di questo mondo prese la mano libera di lei e se la porto al pene, facendola aderire
lungo tutta l’asta. Era un segnale e una muta domanda; e fu come se finalmente il tappo al piacere di
entrambi si levasse di colpo, come se una puntina di giradischi si posasse finalmente sul giusto solco. Fu
naturale per lei iniziare a masturbarlo, sentendosi rimescolare l’anima al sentire il contatto con quel pene
così caldo e duro. Senza accorgersene nemmeno si sporse verso di lui e lecco il glande una, due, tre
volte…finché Johnny non avanzò ancora di un passo inserendo il pene nella bocca socchiusa di lei.
La presenza calda e consistente del pene che le entrava in bocca scorrendo piano sulle labbra la accesero
di desiderio, e sentendo il piacere che le montava dentro, riprese a masturbarsi mentre la sua lingua
scorreva sul glande e sull’asta…si sorprese a leccargli con foga i testicoli mentre la sua mano non
accennava a fermarsi nella sua corsa. Lo riprese in bocca e lo succhiò voracemente, gustando il sapore
del suo sesso e l’odore di maschio che sprigionava. Alternava ogni succhiata a delle lente leccate sulla
punta e soprattutto sul frenulo, che sapeva per esperienza quanto fosse un punto delicato. Nel sentire i
gemiti e l’ansimare di Johnny, Giulia sentì un calore intenso tra le cosce e prese coscienza di cosa stava
realmente succedendo: lo stava succhiando e leccando perché voleva farlo venire, voleva sentirsi
riempire la bocca del suo seme, voleva berlo e poi possederlo, voleva godere e far godere…lo guardò fisso
negli occhi e lo sentì tremare come una foglia.
“Giulia…oddio…Giulia mio Dio non….devo sborrare Giulia…” ansimò lui, chiudendo gli occhi nello sforzo di
controllare l’eiaculazione impellente.
“Sborra Johnny, sborra…sborrami in bocca, sborrami tutta, voglio che mi sborri adesso…” rispose lei, e
moltiplicò gli sforzi, succhiando con forza l’asta fino a metà mentre la lingua continuava a martoriare il
glande.
Johnny non vide e non sentì nulla per un momento, mentre il piacere esplodeva in lui come una nova,
una luce accecante che gli annebbiò il cervello. Con un grugnito le schizzò lo sperma in bocca; Giulia
riuscì ad anticipare i getti sulla lingua, ingoiò il seme bollente di lui che via via le riempiva la bocca.
Sapeva di maschio e di voglia di sesso, si ritrovò a succhiarlo ancora di più per non perdere neanche una
goccia di quel nettare dal sapore dolce ma intenso. Anche dopo avere ingoiato tutto il caldo miele lo leccò
per un minuto buono, se lo tenne caldo tra le labbra mentre lentamente perdeva parte del suo turgore.
Johnny era in estasi, mai nessuna era riuscito a portarlo così in alto nella scala del piacere…la guardò
negli occhi mentre lei passava lentamente la lingua sul pene, dalla punta fino alla base e ritorno.
Lentamente la fece alzare e la spogliò, poi le infilò la lingua in bocca. Sentì il suo sapore nella bocca di lei
e stranamente non ne fu schifato: portò le mani al suo sedere e iniziò a stuzzicarla in mezzo alle gambe.
Si baciarono e toccarono per pochi secondi, poi fu lei a prendere l’iniziativa. Tenendolo per una mano lo
portò in camera sua e si stese sul letto a gambe aperte. Era un segnale e una muta domanda anche
questa, chiaro ed esplicito come quello di lui: la sua totale disponibilità sessuale.
Johnny si tuffò in mezzo alle sue gambe, ammirando la sua femminilità che luccicava più che mai: il fatto
che fosse completamente depilata lo eccitò ancora di più. La sua bocca si precipitò a leccare ogni parte
della sua fessura già parzialmente aperta, spostando la lingua su ogni parte, intervallando il tutto con
delle leggere suzioni al clitoride che si ergeva ritto e gonfio di piacere. Giulia lo guidò nei meandri della
sua vulva, che ribolliva di desiderio e alla quale la lingua di Johnny portava refrigerio…quando lui le infilò
due dita dentro ebbe un sussulto e prese ad ansimare, stringendolo ancora più a lui. Ora la lingua
danzava in continuazione sul clitoride mentre le dita di lui la esploravano, la aprivano, la facevano
impazzire di voglia…quando sentì un dito spingere sul suo ano mugolò e rilassò i muscoli, tanta era la
voglia di essere riempita e posseduta totalmente. Il dito entrò abbastanza facilmente e lo sentì strisciare
lungo la parete che lo separava dalla vagina, iniziò ad agitare il bacino per portare il movimento di lui
sulle zone che la facevano godere maggiormente. Sentì con un piede l’erezione di lui, calda e marmorea
come quando lo aveva succhiato…mosse la pianta del piede contro l’asta e spostò anche l’altro piede,
stringendo il pene tra i suoi piedini e provando a masturbarlo.
Johnny si sentì impazzire dal piacere, quante seghe si era sparato pensando ai suoi piedi…e ora lei gli
stava facendo una sega sublime ! Raddoppio gli sforzì nel leccarla e la penetrò con un terzo dito nella
vagina. Giulia si sentì mancare e inizio a gemere e ad incitarlo senza più controllo:
“Lecca-ahhhh leccami tutta leccami scopami fammi ahhhhhhh- dai ti prego leccaaaAAAAA !”
L’orgasmo la prese alla sprovvista e la fece contrarre e vibrare come una corda di violino, stringendo
parossisticamente la testa di lui contro la vulva, impendendogli di togliersi. Si sentiva completamente
liquida mentre i suoi succhi vaginali tracimavano, e credette di morire dal piacere mentre sentiva la
lingua di lui raccoglierli e gustarli, mentre beveva da lei come prima aveva bevuto da lui. Lentamente si
rilassò mentre il languore la pervadeva…era soddisfatta, ma ora sentiva che era ancora incompleta. Lo
fece stendere dolcemente e si portò sopra di lui, afferrando il pene eretto di lui. Ora che lo osservava
poteva notare che era normale, non le avrebbe fatto male…ma era piacevolmente più largo della media, e
da quanto aveva appena constatato non aveva nessun problema nel recupero.
Si alzò su di lui e lentamente si impalò, sentendolo scivolare come burro nella sua vagina completamente
rilassata e bagnata. Lo sentì arrivare fino a toccare il collo dell’utero e si fermò, chiuse gli occhi e iniziò a
muoversi lentamente…la stava riempiendo totalmente, sembrava quasi fatto su misura. Cominciò a
cavalcarlo, dapprima con calma e poi accelerando il ritmo. Johnny le stava palpando, strizzando,
torturando quel seno così pieno e sodo che gli ballava davanti, le tirò i capezzoli che ora sentiva come
bottoncini di granato, duri ed eretti. Le afferrò i fianchi e cominciò a dettare il ritmo, ora il glande batteva
sull’utero a ogni spinta, per poi quasi uscire quando lei si innalzava su di lui…si sporse portandogli un
seno in bocca, che lui iniziò a succhiare e leccare con gusto, per poi passare all’altro seno. Lo guardò
negli occhi mentre lui giocava a leccarle i capezzoli in veloce alternanza, e sentii che il prossimo orgasmo
sarebbe arrivato di lì a breve…
“Giulia…dio…che figa che sei…ti voglio scopare fino alla morte…” ansimò Johnny.
“Zitto”, gli rispose “zitto e spaccami la figa col tuo cazzo…aprimi in due Johnny voglio che me lo metti
ovunque…scopami come una cagna…”
Johnny si sentì possedere da un vigore animale e brutale che non credeva di possedere.
“Ah sì ? Ti piace essere scopata eh ? Troia…adesso vedi come ti apro in due !”
La fece sollevare e la stese sul letto a pancia in su, le afferrò saldamente le gambe e la penetrò di colpo,
affondando il pene fino alla radice nella sua vagina ormai completamente aperta.
“Aaaaaaaaaaahhhhhh ! Sì porco squartami la figa, dammi il tuo cazzo !”
Le tenne le gambe in alto mentre prese a possederla con veloci colpi, e a ogni spinta poteva sentire il suo
pene farsi sempre più strada dentro di lei. Giulia sentì i suoi testicoli sbatterle sulla regione perianale, un
suono ripetuto e ritmato che la fece uscire di testa….portò le due mani alla vagina e prese a strizzarsi il
clitoride, a torturarlo perché la liberasse da quella vertigine di piacere con un orgasmo ! Quando sentì che
lui aveva iniziato a leccarle i piedini e a succhiarle l’alluce si lasciò andare e con un urlo a pieni polmoni
venne del suo terzo orgasmo, agitandosi sotto i colpi di Johnny che non le davano tregua. Il respiro le si
accorciò notevolmente e si lascio andare contro l’onda di godimento che la scaraventò lontano, oltre un
limite di piacere mai raggiunto prima…riprese coscienza di sé e del suo corpo lentamente. Johnny
continuava a penetrarla dolcemente, sfilando il pene lucido di umori e reintroducendolo piano piano,
strusciandolo prima contro il clitoride come una carezza.
“Cristo santo….ho goduto come una porca…sei un Dio a letto…ma perché non sei venuto anche tu ?”
Johnny sorrise. “Io ci metto un po’ a venire le prime volte…e poi non sapevo se potevo venirti dentro !”
“Se vuoi sì…io prendo la pillola…vuoi venirmi dentro ?”
Il sorriso sul volto di Johnny si allargò. “Oh sì…ma non qui dentro !”
Lei rimase dubbiosa sul reale significato…e lo osservò mentre si sfilò da lei e prese un cuscino,
sistemandoglielo sotto i lombi. Quando lui le sospinse le gambe contro il ventre di colpo capì…e l’enormità
della cosa le provocò un tuffo al cuore.
ohnny si chinò verso il bacino di Giulia e inizio a leccarle le natiche, morsicandole piano e osservando le
sue reazioni…la sentiva respirare profondamente mentre la lingua di lui scendeva sempre più fino ad
arrivare al morbido forellino rosa del suo ano, depilato con cura come tutto il resto. Johnny le leccò l’ano
finché non poté osservare dal vivo la muscolatura contrarsi un’ultima volta e poi rilassarsi del tutto.
Bagnò con cura un dito di saliva e lo introdusse piano nell’ano di Giulia, stando attento a non farle male
ma senza arrestarsi. Per aiutarla a rilassarsi prese a dare delle piccole leccate sul clitoride, osservando
senza sosta il viso di lei per cogliere in anticipo le sue reazioni.
Giulia si sentì aprire definitivamente mentre era in balia delle emozioni…solo una volta aveva provato il
sesso anale, con il suo ex storico, che insisteva continuamente su quel punto. Lei non aveva mai voluto
per paura del dolore, ma ancora di più per la paura dell’imbarazzo, un imbarazzo che nasceva dalla sua
totale inesperienza sull’argomento. Il giorno che finalmente si era concessa, lui l’aveva penetrata troppo
in fretta, troppo in anticipo sui suoi tempi…l’aveva posseduta brutalmente e lei non aveva osato
interromperlo per paura di deluderlo ancora di più. Neanche lo sperma che lui le aveva riversato in
abbondanza nell’intestino era servito a lenire il dolore, motivo per cui da quel momento in poi si era
rifiutata categoricamente di rifarlo.
E ora questo ragazzo, che non conosceva neanche del tutto, dopo averle dato due orgasmi devastanti la
stava masturbando nel retto, e non sentiva dolore ! La sensazione del dito nell’ano era strana, particolare
e mai provata: ma era tutt’altro che spiacevole ! E si sentiva sicura nel vederlo così esperto e allo stesso
tempo così dolce nell’ottenere il suo culetto…
Johnny sentì il respiro di lei rallentare e provò a spingere un secondo dito. Entrò con più difficoltà e Giulia
emise un “Ahi…” che tutta via si spense subito. Lui tenne il secondo dito fermo mentre continuava a
entrare e uscire con l’altro…attese qualche secondo ancora e poi porto anche il secondo dito
completamente dentro.
“Toccati Giulia…vedrai che ti rilassa…prova” la incoraggiò lui.
Giulia fece scivolare una mano sulla vagina e inizio ad accarezzarla piano…aveva ragione, si sentì
rilassare nella muscolatura del basso ventre mentre il piacere ricominciava lentamente a montare in lei.
Johnny fece colare un po’ di saliva sulle dita e riprese a masturbarla, le due dita strettamente unite ad
allargare a ogni movimento l’ano di lei, un millimetro alla volta. Era così impegnato nell’allargarle l’ano
che non si accorse che lei gli stava parlando a bassa voce…e quando capì cosa stava dicendo il pene ebbe
un deciso indurimento.
“….basta Johnny…metticelo….mettilo…dammi il tuo cazzo basta dita…prova ti prego mettilo…”
Tolse con calma le dita e appoggiò il glande all’ano già parzialmente aperto.
“Giulia ora entro…faccio piano….tu fai un bel respiro…”
“Mmmmssìììì…ma sbrigati…dai…”
Con un lento movimento di bacino iniziò a spingere contro il forellino rosa del suo sedere…che rimase
immobile per qualche secondo. Poi, come un fiore che sbocci nelle prime ore del mattino, si aprì ed
accolse il glande. Johnny spinse ulteriormente e riuscì a introdurre il pene per metà, per poi fermarsi ed
osservare il volto di Giulia.
“Come va ?” chiese Johnny con una punta di apprensione.
Giulia trasse un profondo respiro…“Va bene…ora però mettilo…non ti fermare mettilo tutto !”
Sostenuto da quell’incoraggiamento, spinse ancora a fondo e si sentì letteralmente scivolare nel suo
retto. Raggiunse facilmente il fondo corsa, sfiorando le natiche con i testicoli e si fermò, concentrato su
quella magnifica sensazione di calda costrizione…e finalmente pronunciò le fatidiche parole che ogni uomo
sogna di dire alla propria donna:
“Giulia, ti sto inculando !”
Giulia si era sentita mancare nel sentirlo entrare dentro di lei…ma quello che all’inizio aveva avvertito
come un corpo estraneo ora si rivelò come uno strumento di piacere tutto nuovo. Si sentiva oscenamente
e completamente piena, il ventre caldo e voglioso.
“Bravo…adesso inculami…scopami il culo come una troia…”
Lui prese a muoversi lentamente per evitare movimenti bruschi, e accelerò quando sentiva che la
lubrificazione naturale permetteva di scivolare senza rischi. Le aprì le gambe e osservò compiaciuto il
pene entrare e uscire dal quel culetto che tanto aveva sognato…estrasse il pene e lo reintrodusse di
colpo, ascoltando soddisfatto il gemito di lei. Prima che potesse rendersene conto la stava possedendo
con la medesima forza e intensità di prima, spingendo a fondo nel retto mentre lei si toccava
freneticamente il clitoride.
“Giulia…ti piace il cazzo in culo ? Ti piace un bel palo tra le chiappe eh ?” sbuffò lui, preso da una
impellente voglia di venire.
“Sìììììì….è meraviglioso cazzo aprimi il culo ! Hai capito ? Spaccami il culo !!!”
Quello che Giulia stava provando era indescrivibile…la ragazza giaceva alla mercè del suo compagno,
l’ano completamente dilatato accoglieva e stringeva il pene del ragazzo che la esplorava senza sosta. In
un attimo di lucidità rimpianse di aver sperimentato così tardi quella pratica che tante sue amiche
temevano od osteggiavano apertamente ! Ce n’è di arretrati da recuperare, pensò mentre prese ad
allargare le natiche con le mani, un invito implicito ad aumentare la penetrazione che Johnny colse al volo
aumentando ancora il ritmo e l’intensità di quelle spinte che le sconquassavano il retto e l’anima…ora il
ragazzo sentiva l’orgasmo montargli dai testicoli lungo tutta la spina dorsale e doveva a tutti costi venire
ora, adesso, subito !
“Ora ti sborro in culo Giulia…devi prenderla tutta…”
“Fallo…fallo ti prego fallo falloooooooo-“
Johnny chiuse gli occhi e lasciò sfuggire un gemito che divenne un urlo soffocato quando sentì una
frustata al basso ventre e finalmente schizzo a lungo il suo seme dentro di lei. Giulia sentì il calore di quei
getti di sperma e la novità della sensazione la fece venire, con un orgasmo lunghissimo che la lasciò
totalmente spossata e sconvolta. Johnny estrasse il pene solo dopo molti secondi, quando fu sicuro di
avere eiaculato tutto quanto poteva ancora darle…respirò a fondo mentre si accasciò a fianco a Giulia,
sentendo tutta la stanchezza salirgli di colpo. La stanza odorava di sesso e umori di ogni tipo.
Per diversi minuti nessuno dei due parlò, mentre riprendevano fiato. Una consapevolezza che niente
sarebbe stato più come prima si fece strada nella mente dei due giovani…niente e nessuno avrebbe più
potuto ignorare la perfetta chimica sessuale che avevano appena scoperto tra di loro.
Fu Johnny il primo dei due a riaversi. Lentamente si voltò verso Giulia e le sorrise:
“….e allora, queste penne zucchine e gamberetti ?” chiese lui.
Giulia rise e si voltò a guardarlo negli occhi.
“Mah sai…penso che manchi ancora un po’ alla cena…non credi ?”
E la carezza che fece al pene di Johnny conteneva già la risposta alla sua domanda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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