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Lui & Lei

E SE...CONTINUA


di Membro VIP di Annunci69.it Impiegato86
28.07.2024    |    54    |    0 6.0
"Le mani hanno afferrato i miei seni e li stanno stringendo come se volesse mungere il piacere che sto provando fuori dal mio corpo..."
Non mi sono soddisfatta da sola, voglio essere modellata come plastilina, voglio essere usata da un'altra persona, voglio essere presa, voglio un orgasmo che mi prenda il cervello e questa cosa me la può dare solo l’uomo che mi sta smuovendo tutto queste nuove emozioni dentro di me. E si trova dietro quella porta.

Prendo la matita per gli occhi e scrivo un grosso "OK, APRI LA PORTA". Ripiego il foglio e lo faccio passare da sotto la porta.

Vedo che il foglio viene sollevato subito da terra e dopo un un secondo sento già la chiave che viene inserita nella serratura, pronta per farla scattare, per aprire la via alle nostre voglie.

Si apre la porta e mi trovo davanti a me un uomo maturo, sui 50 anni, più alto di me, gli arrivo alle spalle, con un fisico non muscoloso, ma tonico, come di un corridore o di chi fa maratone.

Non è troppo peloso, diciamo quanto basta a me, ma la mia attenzione cade subito molto più in basso.

Vedo quel cazzo che avevo visto la sera prima attraverso il buco della serratura e noto che è molto più grosso e poco più lungo di come me lo ricordavo.

Sotto ci sono due palle belle piene che non vedo l'ora di prendere in bocca e giocarci.

Non mi accorgo che nel frattempo sono scesa sulle mie ginocchia e mi trovo con lo sguardo perso a fissare la sua cappella…la lingua scorre tra le mie labbra umide…sento la saliva aumentare in bocca come quando stai morendo di fame.

In effetti ho molta fame.

Lo prendo con una mano e lo avvicino e come fosse un gelato lo accosto alle mie labbra socchiuse come per dargli un bacio. Poi esce timida la punta della lingua per assaporare una gocciolina che fa capolino dalla sua cappella. È ancora eccitato, come poi lo sono anche io.

Inizio a muovere la mano che tiene il suo cazzo in mano scalpellandolo molto lentamente mentre mi passo la cappella sulla lingua.

L'altra mia mano finisce da sola tra le mie gambe a frugarmi tra le labbra toccando il clito ormai duro e molto sensibile.

Sono un lago e i miei umori mi scorrono lungo le mie cosce fino alle ginocchia macchiando il pavimento della camera.

Mentre gioco col suo glande in bocca, alzo lo sguardo cercando il suo.

Mi guarda negli occhi con uno sguardo che passa dal vagamente sorpreso per la mia iniziativa a uno più estasiato e soddisfatto per poi cambiare definitivamente in uno accattivante dove leggo nei suoi occhi "tra poco vedrai".

Sento le sue mani sotto le mie braccia e poi fa forza come per indicarmi di alzarmi.

Faccio come mi dice e con una piccola pressione della mano sul mio petto mi fa capire che devo sedermi sul bordo del letto.

Una volta seduta si avvicina ancora di più a me e mi tocca in mezzo ai miei seni direttamente col suo cazzo, che sta dritto strafottente, lucido della mia saliva e con una goccia di liquido seminale che fuori esce dal glande.

Capisco cosa vuole. Allargo le mie tette e le stringo attorno al suo cazzo.

inizio a saltellare sul materasso sputando sulla cappella in modo da lubrificarlo bene mentre lo sfrego tra i miei seni ben stretto e ogni volta che sbuca fuori abbasso la testa e apro la bocca facendo entrare di poco la cappella.

Sento che il trattamento funziona ed è gradito perché mi arrivano alle orecchie i suoi mugugni che piano piano si trasformano in gemiti.

Vado avanti così per qualche minuto. Sento il suo cazzo duro che pulsa in mezzo alle mie tette. Lo guardo in viso e gli leggo negli occhi uno sguardo come se avesse il potere di farmi fare qualsiasi cosa, eppure lo sto letteralmente tenendo per le palle.

Ad un tratto mi dice di finirla e con la mano mi prende per un braccio e mi strattona leggermente, come per fare segno di alzarmi.

Eseguo il suo comando non verbale e con entrambe le mani mi prende il viso, lo alza verso di lui e mi bacia.

Un bacio sulle labbra, caldo, morbido, carico di dolcezza.

Le sue mani scendono dal mio viso e cominciano a percorrere il mio corpo. Inizialmente in modo calmo, poi sempre più frenetico e possessivo. Mi stringe a sé come se volessi sottrarmi da questa dolce tortura. Anche i baci sono cambiati. Non sono più morbidi baci sulle labbra, ma vero e propri baci che sigillano le nostre bocche l'una all' altra. Le nostre lingue che si intrecciano, si cercano e si accarezzano senza lasciarsi mai.

Sono persa in questa effusione frenetica che i nostri corpi stanno scambiando. Mi sento travolta da un piacere fisico indescrivibile figlio di un piacere psicologico.

“SONO SUA”.

Questo pensiero è la fonte del mio piacere.



“SONO NELLE SUE MANI, COME UNA CORDA BEN TESA DA CUI TIRARE FUORI UNA DOLCE MELODIA PIENA DI PASSIONE.”



Questo è il pensiero successivo. Il piacere che provo è la musica che sta suonando con le sue fantastiche mani e la sua fantastica bocca.

Mentre mi perdo in questo pensieri, le sue mani si calmano e si fermano sui miei fianchi. La sua lingua si ferma e la sua bocca si allontana dalla mia.

Lo guardo come se mi stessi svegliando da un sogno e non stessi realizzando ancora ciò che mi circonda.

Mi guardai negli occhi e mi mette entrambe le mani sul petto.

Mi lancia uno sguardo che non riesco a capire fino in fondo e mentre cerco di decifrare i suoi pensieri, uno spintone secco mi scaraventa sul letto facendomi scappare un urletto, sorpresa da tutto ciò.

Mi allarga le gambe facendosi spazio tra di esse guardandomi sempre negli occhi.

Il suo solo sguardo mi lascia senza forze. In balia delle sue azioni.

Poi come distoglie i suoi occhi dai miei scende con la bocca a baciarmi in mezzo alle cosce risalendo verso le mie grandi labbra.

Inizia un gioco di baci alternati a pennellate di lingua e a succhiotti che mi mandano subito via di testa.

Non capisco più niente.

La mia figa viene baciata come se fosse una normale bocca.

Baci sulle grandi labbra si alternano a vere e proprie limonate sulle piccole labbra nel tentativo di aprirle sempre di più ad ogni passaggio.

Questi baci partono dalla parte bassa della mia vulva per salire e cercare il mio bottoncino, la mia clitoride che non rimane indifferente, infatti la sento più sensibile al contatto dell' alito che esce dalla sua bocca e che mi accarezza ogni volta che si avvicina poco prima di leccarmi.

Cerco di seguire i suoi movimenti con gli occhi, ma quando tocca un punto sensibile, mi fa saltare la testa all' indietro di scatto e rimango ferma per qualche secondo con gli occhi chiusi.

Intanto le sue mani sono salite sul mio corpo.

Dai lati del fondoschiena si fanno strada lungo i miei fianchi e unendo i due pollici verso l’ombelico, lo stuzzicano per poi proseguire verso i miei seni protesi verso l’alto, indicando con i capezzoli appuntiti dall' eccitazione il soffitto della stanza.

Finalmente le sue dita raggiungono le mie aureole e le sento passare leggere come se stessero accarezzando un tessuto di seta.

I suoi polpastrelli sbattono contro i miei capezzoli e io mi irrigidisco come una fune ben tesa.

Lui continua a baciarmi e a leccarmi in mezzo alle gambe mentre avverte gli effetti del suo fare sul mio corpo.

Una volta conscio del suo potere sulla mia eccitazione, decide di alzare l’asticella.

Inizia a focalizzarsi specialmente sulla clitoride. Colpi di lingua alternati a succhiatine veloci e intense. Le mani hanno afferrato i miei seni e li stanno stringendo come se volesse mungere il piacere che sto provando fuori dal mio corpo.



“SONO LA SUA VACCA E VOGLIO SOLO GODERE” - è l'unico pensiero che mi gira in testa.



Il mio piacere aumenta sempre di più e non mi accorgo che il mio ansimare ora è un costante lamento che sta crescendo sempre di più. Non manca molto all' apice del mio godimento. Sto per venire.

Alzo la testa cercando il suo sguardo e come se mi avesse letto nel pensiero, mi guarda negli occhi e capisce tutto.

Succhia violentemente il mio bottoncino, ma mentre succhia, passa ripetutamente con la lingua ben aperta sul clito per stimolarlo ancora di più e le dita tirano forte i miei capezzoli, li torturano.

Il mio lamento aumenta di volume sempre di più trasformandosi in vere e proprie grida di godimento.

“SIIIII…COSÌ…DAI….DAI…CHE CI SONO QUASI…ECCOOO….SIII…VENGO…ECCOO…VENGOOOOO”

Come un fuoco d'artificio il mio orgasmo sale dalla figa lungo la colonna vertebrale ed esplode nella mia testa.

Mi serve qualche secondo per riprendermi e rendermi conto che il suo viso ora è sopra il mio, luccicante dei miei umori e del mio piacere.

Si lecca le labbra.

“TE L' HO GIÀ DETTO, IL TUO SAPORE MI FA LETTERALMENTE IMPAZZIRE”.

Gli sorrido, o almeno credo visto che sono ancora più di là che di qua, e non sento subito qualcosa che sbatte sull’entrata della mia vagina.

Le sue mani sono intrecciate saldamente con le mie, ma sento comunque una pressione che si fa sempre più forte sulle mie piccole labbra ancora umide.

Dura poco perché le labbra si schiudono come un fiore a primavera e il suo cazzo entra tutto dentro di me, piano, ma inesorabile.



TOC TOC. - bussano alla porta della stanza.



"SONO ANDREA, SONO APPENA TORNATO DAL NOSTRO STAND SUL LUNGO MARE! SEI IN CAMERA?



Mi si gela il sangue e divento di pietra. come i miei muscoli anche i suoi si irrigidiscono, mentre l'unica sua parte del corpo dura fino a pochi secondi fa, esce da me perdendo la sua rigidità.

"MI HA FERMATO IL CAPO E MI HA RICORDATO CHE TRA NON MOLTO CI SARA' IL RITROVO NELLA HALL PER ANDARE INSIEME ALLA CENA DI STASERA SEMPRE CON I RAPPRESENTANTI E CON I CLIENTI, IL RITROVO E' PREVISTO FRA 30 MIN NELLA HALL, MA CI SEI?"

Appoggio il mio dito indice sulla bocca di lui. sa benissimo che non deve emettere un suono.

"SI, CI SONO, SCUSAMI SE NON TI APRO, NON SONO VESTITA, STAVO PREPARANDO LE MIE COSE PER FARE LA DOCCIA IN PREVISIONE DELLA CENA IN PROGRAMMA! GRAZIE CHE MI HAI AVVISATA, CERCO DI SBRIGARMI"

"OK, TRANQUILLA A DOPO!"

sento i passi del mio collega che si fanno sempre più lontani. Che spavento!

spero che tutto quello successo fino ad ora non si sia sentito per il corridoio.

lo verificherò da come mi guarderà il mio collega dopo a cena. ci capiamo al volo io e lui. in ambito lavorativo è una cosa molto utile, ma a volte nella sfera intima e privata può essere scomodo, sento che mi legge dentro e non sempre sono contenta di ciò.

il mio amante si alza da sopra di me. in faccia gli si legge la delusione di non aver potuto portare all'apice del piacere il ns fortuito incontro.

"MI DISPIACE, SONO QUI PER LAVORO E NON POSSO ASSENTARMI DA QUESTO EVENTO CHE L'AZIENDA HA PROGRAMMATO IN QUESTO WEEKEND CON COLLEGHI E CLIENTI"

Il suo sguardo cambia. Riconosco la lussuria che appariva prima sul suo viso mentre mi stava facendo godere.

"NON TI PREOCCUPARE. IL WEEKEND NON E' ANCORA FINITO. E' SABATO POMERIGGIO, QUESTA SERA HAI LA TUA CENA DI LAVORO, MA STANOTTE DOVRAI PURE TORNARE IN CAMERA TUA, E IO SARO' DI LA' AD ASPETTARTI."

"MA CON LA TUA LEI COME FARAI?"

"NON TI PREOCCUPARE, NON CONDIVIDIAMO LA STESSA CAMERA. LEI E' LA MIA ASSISTENTE E FA QUELLO CHE LE DICO IO"

"VORRESTI ESSERE TU LA MIA ASSISTENTE STANOTTE? MI SERVIREBBE PROPRIO UNA PERSONA CHE MI AIUTI A CAPIRE SE HO IMPARATO QUALCHE TECNICA NUOVA TRA QUELLE CHE CI HANNO INSEGNATO AL CORSO A CUI HO PARTECIPATO IN QUESTI GIORNI".

Tutto questo me lo dice con un tono e un'aria quasi di sfida nei miei confronti.

non mi resta che accettare la proposta.

"CERTO, STANOTTE SARO' LA TUA ASSISTENTE!"

"OK, PREPARATI PER LA TUA CENA ADESSO! SONO GIA' IN TREPIDAZIONE PER DOPO! BUONA SERATA!

Dicendo questo, si gira e fa per andare verso la sua porta.

Non l'avevo notato, ma ha una schiena grande e larga senza essere troppo muscolosa e definita. il mio occhio percorre la sua schiena andando ad adagiarsi sul suo culo marmoreo e ben definito. Mi sorprendo a immaginare già quello che potrebbe succedere stanotte sopra questo letto e mi trovo a mordermi il labbro e con la mia mano trovo le mie labbra ancora umide che richiedono attenzione per il piacere negato pochi minuti fa.

lo seguo fino a quando, tirandosi dietro la porta, mi fa un occhiolino come a sugellare la promessa che ci siamo fatti per il nostro prossimo incontro.

Come si chiude la porta, sulla scrivania accanto, il mio telefono si illumina e squilla la suoneria del messaggio in arrivo su whatsapp.

Vado a leggere il messaggio del capo "IL RITROVO NELLA HALL E' PREVISTO PER LE 20.30. ALCUNI CLIENTI HANNO CHIESTO PIU' TEMPO PER PREPARARSI ALLA CENA. A DOPO"

Meglio così, ho mezz'ora in più per prepararmi. ho intenzione di farmi molto carina per questa cena.

Voglio farmi notare così per darmi la carica e avere la giusta eccitazione per quello che mi aspetta questa notte.
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