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Lui & Lei

Concessa ad uno sconosciuto


di pentesilea12
21.04.2013    |    24.558    |    32 9.7
"Ordiniamo da bere e nell’attesa M comincia ad appoggiare la mano sul mio ginocchio, pian piano scostando la gonna risale sulla coscia..."
Da un po’ di tempo mi frequentavo con M, fin dal primo incontro fu una vera passione, un’intesa come mai mi era sucesso prima. Bastava uno sguardo, un gesto per infuocarci, il desiderio dei uno accresceva l’eccitazione dell’altro.
Una sera ci trovavamo in un locale stile montano con tavoloni in legno, alti sgabelli, luci soffuse e penombra e per chi vuole appartarsi, piccoli salottini con separè, uno strano mix tra il frugale ambiente di montagna ed un discreto club privè……e questo quello che successe….
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Dopo un giro di ricognizione decidiamo di accomodarci sugli sgabelloni. Indosso un maglioncino nero scollato ed una gonnellina corta a piegoni e calze autoreggenti. Ordiniamo da bere e nell’attesa M comincia ad appoggiare la mano sul mio ginocchio, pian piano scostando la gonna risale sulla coscia incontrando la pelle nuda, continua a risalire ed arrivato all’inguine nota con disapprovazione che indosso le mutandine Mi dice” vai in bagno e torna senza” io prendo mi alzo e torno con le mutandine appallottolate nel palmo della mano, mi avvicino e gliele metto in tasca- Allora M riprende da dove aveva lasciato….la mano risale su per la coscia , io allargo leggermente le gambe e così facilmente la sua mano raggiunge il pube, con un dito inizia a farsi strada tra le grandi labbra, titilla il clitoride, faccio fatica a far finta di niente, mi guardo intorno avendo paura che qualcuno si accorga di cosa stia accadendo ma tutti sono intenti nelle loro conversazioni. Le dita di M si fanno spudorate, dopo aver passato su e giù il dito sul clitoride lo introduce con delicatezza nella mia figa che è già bagnata.” Sei proprio una troia…sei già fradicia…non ti vergogni?” e così dicendo introduce anche un altro dito. Io a stento riesco a respirare travolta da imbarazzo e piacere allo stesso tempo. Muove con calma le dita, si avvicina e mi da prima un delicato bacio sulle labbra, poi affonda la sua lingua nella mia bocca e muove la lingua allo stesso ritmo delle dita che ancora sono dentro di me. Il bacio ha attirato l’attenzione di un giovane seduto un po’ distante e apparentemente da solo. M se ne accorge e me lo fa notare e mi dice di guardare come lo avevamo eccitato con le nostre effusioni. Io non ci voglio credere e così lui toglie le dita dalla figa, se ne mette uno in bocca e l’altro lo da da succhiare a me. Intanto guardiamo il giovane che effettivamente è eccitato e porta una mano alla patta dei pantaloni.
M mi dice “ guarda, ha un cazzo grossisimo”
“ ma come fai a saperlo” ribatto
“ si vede ma se vuoi gli chiedo di fartelo toccare”
“ ma che dici!”
“non ti piacerebbe…è molto eccitato…guarda come se lo sta stringendo, sicuramente preferirebbe la tua mano”
“ma che dici!!!”
“ facciamo la prova? Io vado li e gli dico che vuoi vederlo; se lui acconsente poi non ti tiri indietro”
Eccitata dalla sfida accetto.
Allora M mi indica uno dei separè liberi e mi dice di aspettare li.
Entro, è semibuio, c’è un tavolino ed un comodo divanetto, mi siedo, il cuore batte a mille, sono nervosa e bagnatissima. Dopo un tempo che mi sembra interminabile arrivano tutti e due.
“bene …questo è C” dice M “è pronto a farselo toccare”
Allungo titubante la mano verso la protuberanza all’inguine e…accidenti…sento un tarello grosso e durisssimo. C inizia a muoversi sulla mia mano ed io assecondo il suo movimento. M si è accomodato vicino a me sul divanetto e si mena attraverso i pantaloni il suo cazzo che intanto tocco con la mia mano sentendo che è diventato di marmo. M con la mano libera mi tira fuori dalla scollatura le tette e chiede a C
“ ti piacciono?”
C annuisce
“le vuoi succhiare?”
e così C si china e mi titilla i capezzoli con la lingua. Non ce la faccio più; gli slaccio la zip, gli abbasso le mutande e guizza fuori un cazzo enorme, largo e violaceo che mi sbatte in faccia, apro la bocca ed inizio a leccarlo come fosse un cono gelato, cerco di prenderlo in bocca ma entra a fatica.
M dice a C” guarda che troia che è la mia donna, ti piace , vero?” poi mi tira su di forza, mi siede sul tavolino e mi allarga le gambe. “ scopala!è una troia prendi cazzi” C non se lo fa dire due volte, estrae un preservativo dalla tasca e con mossa celere se lo infila e neanche mi da il tempo di capire che me lo ritrovo poggiato sulla figa, con un colpo di bacino lo spinge dentro…mi sfugge un gemito…è grossissimo….mi sento piena come non mai. C inizia a muoversi prima dolcemente e quando anche io inizio ad assecondare i suoi movimenti aumente il ritmo…Guardo M e gli dico” è enorme, non ho mai preso un cazzo così grosso, mi sta sfondando” M per zittirmi mi infila il suo cazzo di marmo tra le labbra ed inizia a scoparmi in bocca.
C “ tua moglie è proprio una troia come mi avevi detto e tu sei un cornutazzo…e ti piace vero?...guarda come me la sbatto e guarda come se lo prende!....toh troia!!!” e così dicendo aumenta il ritmo e la forza delle spinte, le mie grida rimangono soffocate dal cazzo che ho in bocca. C pompa e pompa, la figa mi gronda di umori e con un ultima spinta ed un ultimo grugnito esce fuori, si sfila il preservativo e mi schizza il caldo sperma sulle tette.
M non perde tempo, mi fa scendere dal tavolo, gli salgo a cavalcioni e mi impalo col suo cazzo ancora durissimo. La figa è così larga che il suo membro, benchè di dimensioni più che onorevoli, si perde dentro; le mie secrezioni gli scendono sui coglioni, io mi muovo e ondeggio, prendo e succhio la sua lingua, le mani di C mi stringono le mammelle, ondeggio ancora e sfrego il clitoride sul suo ventre, un caldo mi pervade, grido mentre godo e il grido rimane soffocato nella sua bocca. Anche M a questo punto si lascia andare e viene dentro di me.
Mi adagio stremata su di lui. C mi bacia il collo e mi sussurra all’orecchio” sei fantastica” e così dicendo si allontana e e ne va. Mi alzo e noto che le palle di M luccicano nella penombra per tutti i fluidi che le hanno inondate….ci puliamo…
Altri uomini si sono avvicinati al separè avendo capito cosa stava succedendo ma noi indifferenti ci prendiamo per mano ed usciamo dal locale…
Un ‘altra volta soddisferò anche loro!
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